Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1

L


o scorso 3 luglio,
al Salerno
War Cemetery di
Montecorvino Pugliano
si è svolta la cerimonia
di sepoltura dei
resti di due soldati
britannici, rinvenuti
nel 2017 sulle colline
di Giovi dai volontari
dell’associazione
“Salerno 1943”. Le
indagini per dare loro
un nome sono ancora
in corso, ma non sarà
cosa facile: durante
la Seconda guerra
mondiale i militari
inglesi indossavano
infatti un piastrino
di riconoscimento
in cuoio che, nel
terreno, con gli anni
si decompone. I due
militari avevano

partecipato allo sbarco
a Salerno, in Campania.
Di che cosa si
trattava? Col nome
in codice Operazione
Avalanche, lo sbarco
ebbe inizio alle ore
3:50 del 9 settembre
1943, poche ore dopo
che Pietro Badoglio
aveva informato il
popolo italiano, via
radio, dell’armistizio
con gli Alleati
anglo-americani.

Il nostro Paese a quel
punto era occupato
dai tedeschi: tra le
truppe si pensava a
un’operazione già
vinta, scontata. Non
fu così. I tedeschi
si erano assiepati
sopra le colline
salernitane, a presidio
dei punti strategici:
fu una carneficina.
A ricostruire questa
vicenda sulla “Voce
della Storia” è
Vincenzo Pellegrino,
dell’associazione
“Salerno 1943”.
La nostra voce. I
podcast di Focus Storia
si possono ascoltare
dal sito http://www.focus.
it/storia/podcast ma
anche su Spotify
(bit.ly/VoceDellaStoria).

LA VOCE DELLA STORIA


I NOSTRI PODCAST


DA FACEBOOK


Un gioiello da scoprire
Luni, colonia romana e importante
porto, risalente al 177 a.C., è un
gioiello urbanistico che risplende
del marmo bianco estratto dalle
vicine Alpi Apuane.
Fin dall’antichità venne celebrata
per la sua bellezza da svariati autori
latini e dal “sommo poeta” Dante
Alighieri...
Inoltre si dice che i Vichinghi, una
volta arrivati in città, l’avessero
persino scambiata per Roma,
tale era il candore e la bellezza
del marmo che ne adornava gli
opulenti edifici. E nell’anno 860, i
guerrieri provenienti dal Nord non
si lasciarono sfuggire l’occasione di
saccheggiarla.
Vorrei segnalare ai lettori di Focus
Storia che oggi è possibile visitare
il Museo archeologico nazionale e i
relativi scavi dell’antica città di Luni,
nell’omonimo comune, in provincia
di La Spezia.
Alberto Corda

Campagna di Russia
Scrivo in qualità di presidente
dell’Associazione di promozione
sociale “In Signo Tauri”, un ente
no profit fondato nel 2016,
finalizzato allo studio e alla ricerca
di fonti documentarie relative
alla partecipazione italiana alla
Campagna di Russia del 1941-1943.
Vorrei segnalare ai lettori di Focus
Storia che recentemente abbiamo
curato e pubblicato l’edizione
critica di un memoriale di guerra
appartenuto a Marcello Messere,
un ufficiale di complemento del
90° Reggimento “Salerno” della
Divisione di fanteria “Cosseria”,
sopravvissuto alla Campagna di
Russia e successivamente internato
nei campi di concentramento
tedeschi.
Il testo è stato pubblicato nel
rispetto della versione originale,
con l’aggiunta di un’appendice
fotografica.
Francesco Lanza

F


in almente mi sono
deciso a scrivervi riguardo
a queste due monete
che la mia f amiglia possiede
ormai da svariati anni.
Sono state coniate
rispettivamente nel 1835 e
nel 1838, nel Regno d elle
Due Sicilie sotto il re Ferdinando II.
Mi piacerebbe conoscere l’origine
e il significato delle incisioni
impresse. Potreste darmi delle
informazioni a riguardo oppure
indicarmi la figura a cui posso
rivolgermi per chiedere una
consulenza?
Federico Poppelmann

Numismatica


attraversato il deserto del Rub al-Khali e nel
1937 l’altopiano del Najd.
Fabio Lambertucci, Roma


Diamo i numeri
Seguo i vostri approfondimenti
riguardanti il periodo nazista che trovo
sempre molto interessanti e dettagliati.
Ritengo importante che la gente sappia di
cosa sono stati capaci i nazisti.
Mi permetto di dare uno spunto per altri
approfondimenti riguardanti gli altri genocidi
“eccellenti” perché sarebbe utile una
rinfrescata di memoria, a parer mio, per non
dimenticare...
Armenia 1.400.000 morti
Holodomor 7.000.000 morti
Serbi in Iugoslavia 1.000.000 morti
Cambogia 1.800.000 morti
Ruanda 1.000.000 morti
Bosnia 120.000 morti
Giuseppe Crucinio


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