Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1
L’ESPLORATORE
DISPERSO

N


oto per aver esplorato
le coste nordamericane,
ponendo le basi per la loro
successiva colonizzazione,
nell’estate del 1498 il navigatore
italiano Giovanni Caboto
attraversò l’Atlantico finanziato
dal re inglese Enrico VII, al
fine di occupare nuove terre
e trovare il passaggio a ovest
per l’Asia. Salpato dalle coste
dell’Inghilterra con 5 navi
(a lato, la partenza da Bristol),
Caboto scomparve nel nulla,
mentre a salvarsi tornando in
patria fu una sola imbarcazione
del suo equipaggio. Quanto al
navigatore, si ritiene sia riuscito
a costeggiare la Groenlandia
e la penisola del Labrador per
poi dirigersi a sud fino a Capo
Hatteras, negli attuali Stati Uniti.
Per secoli si è discusso sul suo
destino: c’è anche chi crede che
nel 1499 sia riuscito a tornare
in patria, spegnendosi poco
dopo. Per giustificare questa
teoria, viene citato il fatto che
la pensione corrispostagli dal
sovrano avrebbe cessato di essere
erogata proprio quell’anno.

Q


uasi cinquant’anni dopo la sparizione
di Ettore Majorana, l’economista e
accademico di fama internazionale FederiCo
CaFFè andava incontro a una simile fine.
All’alba del 15 aprile 1987, Caffè si allontanò
dalla sua abitazione, situata nel quartiere romano
di Monte Mario, lasciando occhiali e orologio sul
comodino. Nonostante le testimonianze di alcuni sporadici

LA LEGIO IX “HISPANA”


C


ostituita nel I secolo a.C., la LeGio iX soprannominata “Hispana”
svanì nel nulla due secoli dopo. Correva l’anno 120 d.C. e i
quasi 5.000 uomini che la componevano erano stati stanziati in
Caledonia, nell’estremo lembo settentrionale dei domini romani
oltremanica. Da allora, non venne più menzionata dalle fonti.
Secondo la vulgata britannica, divenuta oggetto di romanzi e film
e volta a esaltare la “resistenza” contro l’invasore romano,
la Legio IX sarebbe stata annientata dai bellicosi guerrieri isolani,
ma questa versione non convince gli storici moderni. Sulla base di
alcuni reperti rinvenuti nell’attuale Olanda, infatti, si ipotizza che
la legione (o parte di essa) sia stata piuttosto trasferita
prima nella provincia della Germania Inferiore, e poi, un decennio
dopo, in Giudea o in Armenia, dove sarebbe stata
definitivamente sciolta.

L’ ULTIMA CENA


I


nfluente sindacalista americano, Jimmy HoFFa fu visto per l’ultima
volta il 30 luglio 1975 nei pressi del Machus Red Fox, ristorante
di Detroit, dove avrebbe dovuto incontrare Anthony Provenzano
e Anthony Giacalone, personaggi legati alla mafia e al mondo dei
sindacati. Una delle
ipotesi più probabili
sulla sua fine sostiene
che sia stato ucciso dalla
criminalità organizzata,
anche se l’Fbi non
riuscì a ritrovarne il
corpo. Di certo i moventi
non mancavano: già a
capo dell’International
Brotherhood of
Teamsters, potente
unione degli
autotrasportatori, Hoffa
era noto per i suoi
trascorsi con la giustizia,
tanto da essere arrestato
per corruzione nel 1967.
Dopo il rilascio, nel
1971, voleva rientrare
nel sindacato e alcuni
pensano che proprio
per questo si fosse
inimicato i mafiosi che
lo controllavano.

“TORNO SUBITO”^


ALAMY/IPA

UNDERWOOD ARCHIVES/SHUTTERSTOCK

avvistamenti nei giorni successivi, i tentativi di
trovarlo fallirono miseramente. L’economista,
all’epoca settantatreenne, soffriva di depressione e
la prima ipotesi fu quella di un suicidio. Il mancato
ritrovamento del corpo, però, come nel caso
Majorana, diede adito a ipotesi alternative, tra cui
quelle di una sua fuga all’estero o in un convento. Ad
avvalorare la tesi dell’esilio volontario vi fu poi, nel 2016, la
testimonianza di uno degli allievi più fidati, il quale ha dichiarato di
averlo frequentato dopo la scomparsa... “ufficiale”.

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