Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1
SAPERNE DI PIÙ

LETTURE


MISTERIOSE


La Storia è piena di arcani irrisolti. Dai


codici indecifrabili ai sepolcri spariti.


La tomba di
Alessandro
Valerio
Massimo
Manfredi
(Mondadori)
Con l’avvento
del cristianesimo il sepolcro di
Alessandro iI Grande, costruito
nella città che portava il suo nome
e oggetto di venerazione e visite
per 7 secoli, in pochi anni cadde
nell’oblio e se ne perse ogni traccia.
Ma la ricerca riprese con forza con
la campagna napoleonica in Egitto:
da allora molti archeologi e una
serie di avventurieri e cacciatori
di tesori hanno tentato di trovare
i resti del grande condottiero.
Inseguendo il mito o, come scrive
il celebre autore di questo saggio,
«l’illusione che, qualora arrivassimo
un giorno e per assurdo a toccarlo,
potremmo, chissà, finalmente
capire».

Enigma Nefertiti.
Il più grande mistero
dell’antico Egitto
B. Quilici, Z. Hawass
(Mondadori)
Anche la regina del
Nilo è scomparsa
senza lasciare
tracce. Da tremila
anni il suo corpo
non è ancora stato
rinvenuto. Avrebbe
dovuto trovarsi nelle tombe Reali di
Amarna ma... nulla, solo un loculo
vuoto e il suo splendido busto
conservato a Berlino. L’affascinante
ed enigmatica sovrana rimane
forse il più avvincente dei misteri
dell’Egitto: dove sarà la sua
tomba? In molti l’hanno cercata,
senza successo. L’ultimo è stato
l’archeologo britannico Nicholas
Reeves: secondo lui Nefertiti
giace in una cripta segreta nella

Valle dei Re, dentro la tomba
del figliastro Tutankhamon, ma
manca la prova definitiva per la
“scoperta del secolo”. E a raccontarci
l’appassionante avventura
archeologica sulle tracce della
regina sono la star degli egittologi
Zahi Hawass e il regista Brando
Quilici, con aneddoti di avventure
sottoterra tra mummie, serpenti,
pipistrelli e germi mortiferi.

Caccia all’oro nazista
Enzo Antonio Cecchino,
Roberto Olivo
(Mursia)
Dopo l’8 settembre 1943, i nazisti
prelevarono alcune tonnellate
d’oro dalla Banca d’Italia e le
trasportarono prima a Milano e poi
in un bunker di un forte asburgico
in Alto Adige, per trasferirne poi
parte in Germania. Che fine ha fatto
quell’oro? Molti tesori, occultati in
Baviera, Austria e Italia, sono stati
ritrovati, ma di altri s’è persa ogni
traccia, facendo nascere miti e
leggende sui lingotti della Banca
d’Italia e della Reichsbank, ma
anche sui beni degli ebrei.

Sindone. Storia e
leggende di una reliquia
controversa
Andrea Nicolotti
(Einaudi)
Questo libro
ricostruisce la
storia dei lenzuoli
sepolcrali di Gesù,
con particolare
attenzione alla
Sindone di
Torino. Il culto delle sacre stoffe
parte e si diffonde dal racconto
dei Vangeli. Ma con il passare dei
secoli, dall’epoca tardoantica al
Medioevo, l’interesse per la ricerca e
il possesso di reliquie della Passione
e della morte di Gesù aumenta

in modo esponenziale. Una di
queste è la Sindone di Torino, che
diventerà quella più celebre e
venerata rispetto a tutte le altre.
La reliquia piemontese compare
in un villaggio della Francia nel
Medioevo, per poi spostarsi a
Chambéry, nel cuore della Savoia,
e infine a Torino, nuova capitale
del ducato sabaudo e poi del
Regno d’Italia. Nell’ultima parte
del libro, che riguarda il secolo
XX e il XXI, la storia della Sindone
diventa quella degli studi scientifici,
dalle fotografie alla datazione
radiocarbonica, sino ai giorni nostri,
con un punto di vista critico.

L’Arca dell’Alleanza
oltre la Bibbia
Fabrizio Felici Ridolfi
(Ginevra Bentivoglio
Editoria)
L’Arca dell’Alleanza
ha da sempre
suscitato grande
interesse, sia
negli esperti di
storia antica e di
studi biblici sia
nei lettori, anche grazie alla serie
delle avventure cinematografiche
di Indiana Jones (I predatori
dell’arca perduta). Questo volume
vuole tracciare il percorso “ideale”
dell’Arca, seguendo gli spostamenti
del sacro tabernacolo dalla sua
creazione da parte di Mosè

all’occultamento perpetrato
dal profeta Geremia, sino al suo
trafugamento e trasferimento in
Etiopia per mano di Menelik I, il
figlio di Salomone e della Regina di
Saba. Lì si troverebbe tuttora. Ma su
questo argomento il condizionale è
assolutamente d’obbligo.

Il manoscritto Voynich.
Il codice più misterioso
ed esotico al mondo
Mattia Faes Belgrado
(Bompiani)
Dal 1612, anno in cui Wilfrid
Voynich, un mercante di libri rari
di origini polacche, lo acquistò
dai gesuiti di Villa Mondragone,
vicino a Frascati, schiere e schiere
di linguisti, filologi e crittologi
(gli esperti di scritture nascoste),
persino scienziati della Nasa e un
software di intelligenza artificiale
hanno cercato di risolvere
il mistero di questo codice
impenetrabile, datato alla prima
metà del XV secolo. L’edizione
qui presente è una riproduzione
fotografica in facsimile, per
ricreare ai lettori l’esperienza di
sfogliare l’originale, stupefacente
Manoscritto Voynich. E a fine
volume si trovano il racconto del
viaggio di questa opera esotica
attraverso la Storia e le chiavi
interpretative proposte sino a
oggi per tentare di illuminarne il
leggendario arcano.

Soldati Usa con
l’oro nazista
scoperto
nelle fosse
di Kaiseroda,
Turingia, 1945.

AKG-IMAGES

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PRIMO PIANO

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