Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1
Domanda posta da
Luigi Crema, Lodi.

Fra scienza e magia
Il quadro ottocentesco
L’alchimista e, sotto,
Eugène Canseliet
(1899-1982), scrittore e
alchimista francese.

DOVE SONO FINITI


GLI ALCHIMISTI?


NOVECENTO

L


e ultime tracce risalgono a qualche decennio fa. Oltre a moltissimi studiosi della storia e del
pensiero dell’alchimia, nel Novecento hanno vissuto “alchimisti operativi”, cioè persone che
lavoravano in laboratorio per la realizzazione della Grande Opera (l’iter di trasformazione
della materia prima che porterebbe alla creazione della pietra filosofale). Il più celebre alchimista
del XX secolo fu il francese Fulcanelli, pseudonimo che forse indica Jean Julien Champagne
(1877-1932). Fulcanelli fu l’autore di due testi fondamentali di filosofia alchemica: Il mistero delle
cattedrali (1926) e Le dimore filosofali (1930). Negli stessi anni, in Germania, si costituì la Società164
per sfruttare le formule dell’alchimista di Monaco Franz Tausend (1884-1942) per la produzione
di oro dal cloruro di piombo. La Società 164 era composta e finanziata da uomini di destra (tra cui
il generale Erich Ludendorff ) i cui obiettivi erano non solo di arricchire gli azionisti, ma anche di
procurare fondi al nascente partito nazista. Si concluse con un processo per frode contro Tausend.
Infine Eugène Canseliet (1899-1982), discepolo di Fulcanelli, si occupò di alchimia sia studiandola
a tavolino (scrisse, ad esempio, L’alchimia spiegata nei suoi testi classici, del 1972) sia in laboratorio,
seguendo la via secca, cioè trattando la materia ad alte temperature costanti. Paolo Cortesi

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