La Stampa - 13.09.2019

(Romina) #1

.


L’ESPERIMENTO DI LUKE S. LARSON

Una app per entrare nel romanzo

e parteciparvi come un ologramma

LO SCENARIO

MARIA BERLINGUER

V

ostro figlio/figlia
sta tutto il giorno
incollato allo
smartphone e non
apre un libro nean-
che se lo pagate?
Provate con «Igist». E’ possibi-
le che cambi idea quando
con una speciale app potrà
immergersi nella realtà im-
maginifica del romanzo e tra-
sformarsi in un ologramma,
scattarsi dei selfie e interagi-
re con i personaggi. L’idea
davvero brillante è di Luke S.

Larson, giovane imprendito-
re e scrittore americano che
ha lanciato il suo romanzo di
formazione rivolto al pubbli-
co dei ragazzi, già uscito ne-
gli Usa con molto successo.
Sul filone degli Harry Pot-
ter e di Star Wars Igist narra
la storia di Emi, la giovane
protagonista che fa di tutto
per essere ammessa nella
più prestigiosa università:
l’Intergalactic Institute of
Science and Thecnology
(Igist, appunto). Il mondo è
in pericolo e la nostra eroina

deve trovare l’antidoto per
salvarlo. Fin qui niente di
straordinario, a parte il fatto
che la protagonista del ro-
manzo è una ragazza. Come
le tre figlie dell’autore. «Ho
voluto come fonte di ispira-
zione le mie tre bambine, ho
voluto creare un’eroina in
grado di infondere loro fidu-
cia e coraggio per superare
le avversità, nella speranza
che in futuro diventino delle
scienziate, un mondo dove
ancora le donne sono pochis-
sime», racconta Larson, indi-

cando la figlia, Emi.
Ma Igist è molto più di que-
sto. E’ il primo romanzo che
propone una lettura da real-
tà aumentata. Acquistando
il libro si più scaricare gratui-
tamente una app che consen-
te al lettore, presumibilmen-

te un ragazzino, di entrare
nella trama e interagire con
i protagonisti. Una rivoluzio-
ne totale nella lettura di un
romanza che presto divente-
rà una saga.
Appena si apre la app un
messaggio ti avverte: «se hai
una copia cartacea del libro
puoi usare la fotocamera per
scansionare le immagini dei
capitoli dando loro vita».
Luke Larson, 37 anni, un
passato da marine, ha già
in cantiere altri cinque vo-
lumi della serie. Una storia
di fantascienza che rispet-
ta i parametri più tradizio-
nali dei romanzi di forma-
zione classica destinata a
fare da apripista per un
nuovo modio di leggere.
Non è un caso se Igist esce
nell’anno dell’anniversario
della Luna visto che Larson
ha collaborato con diversi in-

gegneri che hanno lavorato
alla missione Apollo e che
hanno ammesso di essersi
ispirati anche alla fantascien-
za. E Larson spera che la saga
di Igist accompagni un viag-
gio altrettanto fantastico:
quello su Marte.
«Prima del libro ho inventa-
to la app: ho avuto un feed-
back talmente positivo che
poi ho deciso di scrivere il ro-
manzo» E un analogo proce-
dimento Larson spera di po-
terlo applicare anche alla ri-
lettura di grandi classici co-
me «Il Conte di Montecristo»
o «Pinocchio». «Negli Usa di-
ciamo che non puoi diventa-
re quello che non hai mai vi-
sto, il mio obiettivo è veicola-
re messaggi complessi al pub-
blico dei più giovani per que-
sto nel team di Igist ci sono
anche psicologi». —
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SIMONA SIRI


S

aranno abbinati a
colonne sonore,
avranno una grafi-
ca in 3D e dei video
in streaming. Sa-
ranno scritti e mi-
gliorati con il social bookmar-
king, conterranno appunta-
menti online e una app che ti
avvertirà ogni volta che qual-
cuno vicino a te acquisterà lo
stesso volume. Gli autori si oc-
cuperanno di fare loro stessi il
marketing, il lettore sarà re-
sponsabile della distribuzio-
ne, la saggezza della folla si oc-
cuperà dell’editing e la mano
invisibile del mercato esegui-
rà la scrittura effettiva. Gli
scrittori risponderanno diven-
tando virali o diventando sel-
vaggi». Con queste parole Ja-
mes Warner immaginava nel

2011 il futuro dei libri sulla ri-
vista letteraria McSweeney’s.
Otto anni dopo quel futuro
immaginifico si è realizzato.
Neanche la grande rivoluzio-
ne degli e-book ha portato lo
sconquasso che sembrava pro-
mettere: dati recenti indicano
uno stallo nelle vendite, ferme
al 20% del mercato in Usa,
mentre in Italia, Francia e Ger-
mania rappresentano il 10%.
Certo, c’è la crescita degli au-
diolibri, ma non sono necessa-
riamente visti come un’alter-
nativa ai libri fisici, piuttosto
come un complemento. «Più
le cose diventano digitali, più
valore c’è nel prodotto stampa-

to», dichiara Essi Lauri, vice
presidente della sezione Seg-
ment Newsprint & Book della
Stora Enso, uno dei principali
fornitori di carta e di copertine
nell’editoria mondiale: «Un li-
bro fisico ti dà una sensazione
diversa rispetto a tenere un
e-book. È un’esperienza».
Stampato e digitale insieme
nel futuro, quindi, ma quello
che è davvero cambiato è la
funzione del libro, dal momen-
to che la vera rivoluzione non
riguarda tanto il formato quan-
to la modalità di pubblicazio-

ne. «Il self publishing ha cam-
biato completamente il merca-
to», afferma Dan Gerstein, fon-
datore e amministratore dele-
gato di Gotham Ghostwriters,
compagnia americana con se-
de a New York che si occupa
della ricerca di ghost writer
per chiunque voglia scrivere
un libro, ma non abbia né il
tempo né le capacità per farlo.
Tra i suoi clienti conta ceo di
aziende, imprenditori nel set-
tore della tecnologia, perso-
naggi pubblici ovvero indivi-
dui la cui priorità non è vende-

re il libro in questione, quanto
realizzarlo fisicamente.

I nuovi negozi
«Il libro è il nuovo biglietto da
visita - dice - uno strumento di
auto promozione». Avere un li-
bro in curriculum serve per ac-
creditarsi come esperto in un
determinato settore, per porta-
re avanti un’idea, per lasciare
eredità del proprio pensiero.
Un’azienda può volere un li-
bro per mettere nero su bianco
la sua storia imprenditoriale, a
una famiglia per memoria sto-

rica. Un oggetto privato stam-
pato in poche centinaia di co-
pie, regalato a amici e parenti,
senza neanche essere messo
sul mercato. Motivazioni che
sono quindi slegate da quelle
strettamente commerciali del-
le case editrici tradizionali e
che ben si accordano con la
possibilità, oggi davvero alla
portata di tutti, di scrivere,
pubblicare, persino promuove-
re un libro in proprio. Oltre a
Amazon, in Usa ci sono nume-
rosi servizi che offrono il pac-
chetto tutto incluso: scrittura,

editing, stampa, promozione.
Alcuni negozi della catena
di librerie Shakespeare & Co
offrono il servizio di stampa in
negozio e sul momento, nel
tempo che serve a bere un caf-
fè. Grazie a una stampante 3D
chiamata Expresso Book Ma-
chine chiunque può stamparsi
il suo romanzo o le sue poesie.
Non viene richiesto un nume-
ro minimo di copie e la stampa
di un libro di 150 pagine, ad
esempio, costa 17.50 dollari
con uso di carta riciclata.
È la democratizzazione
dell’editoria, ed è figlia del pro-
gresso. «Trenta anni fa le risor-
se erano limitate», racconta
Guy Kawasaki, esperto di inno-
vazione della Silicon Valley.
«Il tempo di accesso alla mac-
china da stampa era limitato,
la carta era limitata, lo spazio
sugli scaffali era limitato. Le ca-
se editrici agivano come arbitri
del gusto e giudicavano quali li-
bri valeva la pena stampare. Og-
gi il timbro di una casa editrice
non è più garanzia di qualità.
Chi compra libri su Amazon
guarda alle recensioni e al nu-
mero di stelle, conta il passapa-
rola. Nessuno compra più libri
pensando: l’ha pubblicato la ca-
sa editrice tal dei tali, deve esse-
re per forza buono». —
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Oltre la rivoluzione degli e-book: la tendenza è realizzarli come memorie di famiglia o biglietto da visita

Il futuro dell’editoria

Il libro è mio e me lo stampo io

(però me lo scrive il ghost writer)

“Più le cose

diventano digitali,
più valore c’è
nel prodotto stampato”

La copertina del libro «Igist»

123RF

VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2019LASTAMPA 29
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