La Stampa - 13.09.2019

(Romina) #1
.

ROCCO COMMISSO

IL PRESIDENTE DELLA FIORENTINA: “IMPARIAMO IL FAIR PLAY DAGLI USA”


“JUVE, SOGNO


DI BATTERTI


SENZA INSULTI”


ROBERTO CONDIO


F

inora si è (quasi) so-
lo scherzato. Due
giornate di campio-
nato a mercato in cor-
so, cantieri inevitabilmente
aperti, nuovi acquisti ancora
da inserire o addirittura da
far debuttare e tanti, persino
troppi, gol a sottolineare le la-
cune di meccanismi difensivi
da oliare. Adesso, dopo la so-
sta, di colpo si comincia a fa-
re molto sul serio. Stop agli
alibi, così come al tempo per
rimediare ad eventuali erro-
ri. Si riparte giocando a ripeti-
zione: sette partite in 23 gior-
ni per le sei squadre impegna-
te nelle coppe. Si ricomincia

domani rivedendo subito in
campo, una dietro l’altra, le
tre pronosticatissime candi-
date al podio della Serie A.
La Juventus a Firenze alle
15, il Napoli al S. Paolo con-
tro la Sampdoria alle 18, l’In-
ter a S. Siro contro l’Udinese
alle 20,45: eccoli, i primi pas-
si di un tour de force che, pri-
ma della prossima pausa per
le Nazionali, darà già indica-
zioni concrete sulla stagione
dei gruppi plasmati da Sarri,
Ancelotti e Conte. In campio-
nato, dove Juve e Inter si so-
no intanto già prese un +3
sul Napoli battuto nel recu-
pero nel rocambolesco scon-
tro dello Stadium, ma anche
in Champions. Dove entro il
2 ottobre si saranno già con-
sumati i primi duelli con le ri-

vali più quotate e già incro-
ciate nella scorsa edizione.

Sarri, due trasferte-trappola
Con Sarri finalmente in pan-
china e con CR7 più famelico
che mai, la Juve si rimette in
moto decisa a Firenze a
smentire una delle sue raris-
sime tendenze negative: del-
le ultime tre trasferte di A do-
po la sosta per le Nazionali
ne ha pareggiate due e persa
una. Occhio, poi, anche all’e-
sordio di mercoledì sera in
Champions contro l’Atletico
di Simeone: c’è il fresco pre-
cedente del 2-0 subito nell’ot-
tavo poi rimontato allo Sta-
dium, c’è la necessità di met-
tere subito in discesa un giro-
ne velenoso. Poi, fino alla su-
persfida del 6 ottobre in casa

di Antonio Conte, sarà tutto
molto più agevole.

Ancelotti e il fattore-campo
Non ha ancora giocato nel S.
Paolo ritoccato dalle Univer-
siadi, il Napoli. Spera di tro-
varlo più accogliente, a co-
minciare dagli spogliatoi del-
la polemica più recente, per-
ché è in casa che deve costrui-
re la sua stagione scattata co-
sì così: da domani al 29, 4 sfi-
de interne su 5, inclusa quel-
la con il Liverpool campione
d’Europa. In generale, fino al-
la trasferta col Toro del 6 ot-
tobre, la possibilità di recupe-
rare il terreno perduto per
l’autogol di Koulibaly. A pat-
to di chiudere a chiave la por-
ta di Meret dopo le 7 reti pre-
se nelle prime due giornate.

Conte verso le sfide-verità
Anche l’Inter riparte giocan-
do molto sul suo campo (4 di
fila a S. Siro, anche se il der-
by di sabato 21 sarà in casa
Milan), ma il suo è di sicuro il
calendario più impegnativo
tra le big. Dopo l’avvio morbi-
do contro il neopromosso
Lecce e il Cagliari impegnato
a sostituire Barella ma anche
Cragno e Pavoletti, Conte ha
ancora due jolly da calare
contro Udinese e Slavia Pra-
ga. Poi, arriveranno le parti-
te-verità: Milan, Lazio, Bar-
cellona e Juve nel giro di 15
giorni, con in mezzo la Samp
a Marassi, per pesare il valo-
re della nuova Inter di Barel-
la e Sensi, di Lukaku e San-
chez, in Italia e in Europa. —
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INTERVISTA

ANALISI

MARIO PLATERO
NEW YORK

«Q


uella di doma-
ni? Una partita
campale, sotto
molti punti di vi-
sta, emotivi, sportivi, etici...».
Rocco Commisso, patron della
Fiorentina, parla di getto, sem-
pre spontaneo, sempre convin-
to, sempre chiarissimo. La par-
tita di domani sarà un test sul
piano emotivo perché «la Ju-
ventus è la squadra campione,
perché mi tornano in mente Si-
vori, Charles, Boniperti, Nico-
lé, giocatori che adoravo, per-
ché voglio che sul piano etico
non si ripetano insulti inaccet-
tabili – dice –, detto questo so
che faremo di tutto per vince-
re, saremo a Firenze, in casa, e
sono sicuro che la squadra e i ti-
fosi lanceranno il cuore oltre
l’ostacolo».
Quella di Commisso è la sto-
ria tipica dell’immigrato italo
americano che ha fatto fortu-
na in America. È arrivato ra-
gazzino da Marina di Gioiosa
Ionica in Calabria. E ha costrui-
to la sua vita lavorando sem-
pre, fin da quando era ragaz-
zo, da studente, 40 ore alla set-
timana nella pizzeria del fratel-
lo, che non aveva potuto per-
mettersi di studiare. Nella par-
tita di domani c’è anche un con-
fronto fra due mondi diversi,
quello della sua proprietà, di
self made man, di prima gene-
razione, con il mondo rarefat-
to della proprietà della Juven-
tus, la famiglia Agnelli, che ha
la squadra da un secolo.
Trovo Rocco Commisso, im-
prenditore nel settore via cavo,
con un’azienda, la Mediacom,
che vale qualche miliardo di
dollari, a Chicago. Guarda caso
a parlare di calcio, in questo ca-
so americano. È in mezzo a riu-
nioni fiume con avvocati, per
un’altra partita, sempre per il
suo sport preferito, ma sul terre-
no dell’antitrust: la NASL, la
North America Soccer League

di cui è Presidente, ha fatto cau-
se per concorrenza sleale alla
US Soccer Federation. E ci si tro-
va a metà del guado.
Mi sembra che il calcio sia al
centro della sua vita.
«È vero, oggi è la mia passione
sia qui in America che in Italia.
La questione americana è sem-
plice: le squadre che formano
la Major, diciamo una sorta di
Serie A, hanno monopolizzato
gli introiti economici, anche
media, tutto a loro vantaggio.
Per cui io, con i miei Cosmos,
squadra di antiche tradizioni,
sono fuori. Le regole se le sono
scritte da soli, tutto è molto ri-
gido. In questo caso l’America
dovrebbe imparare dall’Euro-
pa: nello sport l’apertura, la
possibilità di competere sono
fondamentali e sono il credo
di questo Paese. Che nel calcio
americano non lo si faccia è
gravissimo».
E che cosa secondo lei l’Euro-
pa o l’Italia dovrebbero impa-
rare dall’America?
«Il fair play. Non posso accetta-
re parole di odio, insulti contro
gli avversari da parte dei tifosi.
Io sono cresciuto nella terra
della trasparenza, delle oppor-
tunità, sono un testimone e un
esempio del fatto che chi lavo-
ra duro coglie dei risultati. E il
valore sportivo è il primo valo-
re morale. La discriminazione,
la violenza verbale, i cori razzi-
sti non fanno parte del mio vo-
cabolario. Sottolineo che il pro-
blema riguarda altre tifoserie e
altre squadre anche internazio-
nali. Ma mi prendo la responsa-
bilità per i miei tifosi e quelle
minoranze che si permettono
di insultare la memoria di Sci-
rea o delle vittime dell’Heysel
sono tifosi non mi appartengo-
no. E chiedo scusa, come ho fat-
to con la moglie di Scirea. Spe-
ro che domani prevalga la civil-
tà sportiva. Sarà una partita
bellissima, per me è un sogno
che diventa realtà».
Qual è il suo rapporto coi ti-
fosi?
«Guardi, sento di avere un rap-
porto fantastico. Abbiamo co-

minciato insieme un percorso
di crescita. I tifosi mi trattano
bene, sanno che ci credo, che
sono al loro fianco e a quello
della squadra».
Qualcuno però dice che
avrebbe potuto fare qualcosa
di più qualche acquisto im-
portante...
«Come? Sa benissimo che ci so-
no limiti a quanto può perdere
un club, non più di trenta milio-
ni in tre anni. Questo è sbaglia-
to perché si dovrebbe poter la-
sciare investire in una squadra
che oggi è svantaggiata...».
In che senso?
«Lei sa che la Juventus paga i
sui giocatori circa 300 milioni
di euro all’anno, i nostri li pa-
ghiamo circa 50. Una differen-
za che da sola la dice tutta. Det-
to questo abbiamo già fatto

molto, abbiamo cambiato 8
giocatori, cerco di rilanciare il
gioco e di creare uno spirito di
squadra compatto».
Che per ora non ha dato molti
risultati...
«Attenzione, contro il Napoli
abbiamo giocato un’ottima par-
tita. Il match contro il Genoa in-
vece non mi è piaciuto, la squa-
dra non ha girato bene».
Che percorso economico ha
programmato per rilanciare
la squadra?
«Per prima cosa facciamo lo
stadio. Ci vorranno due o tre
anni? Va bene. Se ne servono
dieci non va più bene. Chiedo
alle parti in causa di aiutarci
perché è nell’interesse di tutti,
della città, dei giocatori, della
squadra, dei tifosi. Per corte-
sia, andiamo avanti...».

Come vive il primo scontro di-
retto con una squadra che ap-
partiene a una famiglia con
un passato così diverso dal
suo, è in soggezione?
«Assolutamente no. E perché
mai dovrei esserlo? Sono orgo-
glioso di quello che ho fatto
nella mia vita. Del resto, guar-
di, quando ha avuto bisogno
di aiuto la famiglia Agnelli si è
rivolta a un immigrato italo
americano come me che ha fat-
to cose straordinarie. Li rispet-
to, vado d’accordo con loro e
credo che il rispetto sia recipro-
co. E aggiungo: sono qui per
imparare e per emulare. Qual-
cuno dice che voglio spaccare
tutto, sbagliatissimo: devo im-
parare dal sistema. Ma ripeto,
velocizziamo: senza stadi non
si va avanti».

E come sponsorship?
«La Juventus ha appena chiu-
so un accordo per le maglie da
50 milioni con la Jeep, un’a-
zienda FCA. E va benissimo
perché le maglie della Fiorenti-
na le sponsorizzo con la mia
Mediacom, ci credo e dà lustro
al nostro marchio. Ma se qual-
che fiorentino si facesse sotto,
che so, Gucci o Ferragamo, per
mettere il marchio sulla nostra
maglia non sarebbe male».
E domani?
«La palla è rotonda. Domani
giocheremo per vincere e sap-
piamo che chi ha meno mezzo
può farcela contro chi ne ha in
abbondanza. Sento che potre-
mo farcela: in quel momento
sarò con i tifosi l’uomo più feli-
ce del mondo». —
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LA STAMPA

3 a giornata
SERIE A

2 a giornata
CHAMPIONS LEAGUE

1 a giornata
CHAMPIONS LEAGUE

4 a giornata
SERIE A

5 a giornata
SERIE A

7 a giornata
SERIE A

6 a giornata
SERIE A

IN MAIUSCOLO
LE GARE
IN TRASFERTA

DOMANI - ore 15
FIORENTINA

Martedì 1 - ore 20,45
Bayer Leverkusen

Mercoledì 18 - ore 21
ATLETICO MADRID

Sabato 21 - ore 18
Verona

Martedì 24 - ore 21
BRESCIA

Domenica 6 - ore 20,45
INTER

Sabato 28 - ore 15
Spal

JUVENTUS

DOMANI - ore 18
Sampdoria

SETTEMBRE

Mercoledì 2 - ore 18,55
GENK

OTTOBRE

Martedì 17 - ore 21
Liverpool

Domenica 22 - ore 15
LECCE

Mercoledì 25 - ore 21
Cagliari

Domenica 6 - ore 18
TORINO

Domenica 29 - ore 12,30
Brescia

NAPOLI

DOMANI - ore 20,45
Udinese

Mercoledì 2 - ore 21
BARCELLONA

Martedì 17 - ore 18,55
Slavia Praga

Sabato 21 - ore 20,45
MILAN

Mercoledì 25 - ore 21
Lazio

Domenica 6 - ore 20,45
Juventus

Sabato 28 - ore 18
SAMPDORIA

INTER

Il calendario
delle tre
più quotate

Sarri debutta dove perse lo scudetto
Domani sarà finalmente in panchina per la Juve: a
Firenze lo 0-3 di 2 tornei fa fu fatale al suo Napoli

SOSTIENE TARDELLI

Domani sarà una


sfida bellissima,


non posso accettare


parole di razzismo,


odio o discriminazione


Per Juve, Napoli e Inter da domani un tour de force con 7 partite in 23 giorni

Serie A e Champions

La ripartenza delle big

segnerà già la stagione

Martedì il Liverpool, sognando il bis
La Champions del Napoli parte contro i campioni
in carica: un anno fa al S. Paolo decise Insigne

Dal derby in poi, 15 giorni nerazzurri di fuoco
Due su due, finora. Ma la nuova Inter presto in 15
giorni sfiderà Milan, Lazio, Barcellona e Juventus

MARCO TARDELLI

EUROSPORT

15:00

CICLISMO
VUELTA
DI SPAGNA

Rocco Commisso, 69 anni, lo scorso 6 giugno ha acquistato la Fiorentina dai Della Valle

ROCCO COMMISSO
PRESIDENTE
DELLA FIORENTINA

Nel mondo dello sport,
soprattutto del calcio,
la centralità della pan-
china è diventata determi-
nante. Tanto importante che
il termine “panchina” è or-
mai obsoleto. Le tre strisce di
legno scomode e essenziali
di una volta, si sono trasfor-
mate in comode poltrone: av-
volgenti, colorate, con lo
stemma del club in bella vi-
sta, d’inverno perfino riscal-

date. Uno spazio dove sentir-
si a proprio agio, protetto ed
amato, eppure in alcuni casi
le cosiddette panchine posso-
no trasformarsi in graticole,
ricettacolo d’insulti, di recri-
minazioni e di accuse. Insom-
ma chi ci si siede deve stare
all’erta, sempre sotto i riflet-
tori, pronto agli elogi, agli ap-
plausi ma anche agli insulti ai
fischi e agli addii. È proprio
pensando alla panchina, che

oggi voglio dedicare la mia ru-
brica a Maurizio Sarri.
Caro Maurizio, sono innan-
zitutto contento per la tua ra-
pida guarigione. Bentornato!
E poi sono molto curioso di ve-
dere il tuo esordio sulla impe-
gnativa e blasonata panchina
della Juventus, diversa da tut-
te le altre, dove l’unico credo è
la vittoria. Un Club molto esi-
gente, ricco e per ciò stesso
ambiziosissimo, basti pensa-
re che il tuo predecessore è
stato allontanato nonostante
i risultati eccellenti per aver
mancato l’unico trofeo che la
Juventus vuole riconquista-
re. Sei stato preso con un

obiettivo preciso: vincere at-
traverso il bel gioco, un gioco
costruttivo, offensivo e di qua-
lità. Tutti noi vogliamo che il
calcio italiano ritorni ad alza-
re la Champions e per te que-
sta è una grande occasione,
ma anche una grande respon-
sabilità, una sfida difficile ed
appassionante. L’aspettativa
dei tifosi è enorme, quelli bian-
coneri sono ben abituati e or-
mai per loro il campionato
non basta più. Tu in passato
hai espresso giudizi severi nei
confronti del club biancone-
ro. Ma ora forse ti accorgerai
che le vittorie non erano solo
figlie di aiuti e di fortuna ma di

carattere ferreo, di grande e
provata professionalità, di
qualità e di organizzazione,
insomma di una miscela uni-
ca e preziosa di essenze indi-
spensabili per arrivare ai tra-
guardi preposti. Ho conosciu-
to e amato profondamente
questo stile e questo modo di
affrontare il calcio ma posso
dire con sincerità che non ho
mai taciuto di fronte a errori e
a scivolate. Credo però che se
saprai cogliere quelle essenze
e immergerti davvero in quel-
la Identità raggiungerai le vit-
torie che i tifosi e il calcio italia-
no si aspettano. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Ai Mondiali in Cina, gli Stati Uniti di coach Popovich (foto) han-
no perso anche contro la Serbia (89-94) e domani giocheran-
no contro la Polonia per il 7º-8º posto: mai nella loro storia gli
Usa erano finiti così in basso in un Mondiale (il peggior risulta-
to era stato il sesto posto del 2002). Oggi sono in program-
ma le due semifinali (tv su SkySport): alle 10 Spagna contro

Australia (canguri per la prima volta fra le prime 4), seguirà al-
le 14 Argentina-Francia. Quanto all’Italia, classificatasi 10ª,
la prossima estate dovrà cercare il riscatto in uno dei 4 tornei
di qualificazione olimpica: pass solo per la prima classificata
di ciascuna poule a 6 squadre. Tra le 24 partecipanti ce ne sa-
ranno di molto pericolose come Serbia, Croazia, Slovenia, Li-
tuania, Grecia, Russia, Brasile, Germania, Polonia, Canada,
Rep. Ceca (rivelazione di questo Mondiale) e Nuova Zelanda.

SKY ARENA

10:00

BASKET
SPAGNA-
AUSTRALIA

ITALIA 1

13:05

SPORT
MEDIASET
NOTIZIARIO

SKY ARENA

14:00

BASKET
ARGENTINA-
FRANCIA

OGGI IN TV RAITRE-DAZN

20:45

VOLLEY
EUROPEI U
ITALIA-GRECIA

RAISPORT-DAZN

21:00

CALCIO
PORDENONE-
SPEZIA

Agnelli? C’è rispetto

ma non soggezione

Un italo americano

come me li ha aiutati

quando serviva

Non voglio spaccare


tutto ma imparo dal


sistema. La squadra?


Bene con il Napoli,


meno con il Genoa


I miei progetti? Per

prima cosa facciamo

lo stadio in due o tre

anni... Senza stadi

non si va avanti

La responsabilità di Sarri


e l’identità bianconera


SPORT

Basket: Usa ancora ko e mai così in basso


Da Filippo Tortu a Gianmarco Tamberi, sono 65 i con-
vocati azzurri per i Mondiali di atletica, dal 27 settem-
bre al 6 ottobre a Doha, in Qatar: 34 gli uomini e 31 le
donne. È un numero superiore a quello delle ultime
tre edizioni di grandi eventi globali: 34 ai Mondiali di
4 anni fa, 38 ai Giochi 2016 e 36 ai Mondiali 2017.

Atletica: 65 azzurri convocati per il Mondiale


VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2019 LASTAMPA 35
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