La Stampa - 13.09.2019

(Romina) #1

.


ANDREA ROSSI


D

ire che il bunker stia
per cadere sarebbe
un errore. Di sicuro
le barricate non reg-
gevano più: si rischiava di apri-
re una frattura insanabile e pla-
teale nel Pd, i cui vertici nazio-
nali ormai hanno sdoganato
apertamente la possibilità di al-
leanze anche a livello locale
con il Movimento 5 Stelle, men-
tre a Torino al solo parlarne mi-
litanti e dirigenti sentono ac-
capponare la pelle. E così ieri è
arrivata la mossa che spariglia,
ed è arrivata da chi meno te lo
aspetti: il capogruppo Stefano
Lo Russo, il più feroce rivale di
Chiara Appendino e dei grillini
a Palazzo Civico. «Il nostro giu-
dizio è inappellabile e resta as-
solutamente negativo», preci-
sa, ma «in questi anni ho visto
all’opera alcuni consiglieri del
Movimento che credo potreb-
bero anche dare un contributo
in futuro». È una mano tesa: «Il
progetto del centrosinistra sa-
rà non solo in grado di coinvol-
gere le energie migliori di Tori-
no ma anche di reinterpertare
in chiave positiva alcune giuste
istanze originarie del Movi-
mento. In quest’ottica sono otti-
mista sul fatto che molti eletto-
ri delusi ma anche militanti e al-
cuni consiglieri, alla luce della
loro deludente esperienza con
il M5s, potrebbero essere inte-
ressati a darci una mano».
È una mossa tattica che pun-
ta ad almeno tre obiettivi. Uno è
interno al Comune: l’ultimo
rimpasto della sindaca ha lascia-
to diversi scontenti che si anni-
dano nella terra di mezzo, né fe-
delissimi né ortodossi. Meno
prevedibili, dunque. Ma la sorti-
ta di Lo Russo, sul fronte inter-
no, offre una sintesi tra l’umore
nazionale, favorevole all’allean-
za, e quello locale nettamente
contrario; lascia aperte tutte le
ipotesi da qui al 2021 e butta la
palla nel campo dei Cinquestel-
le. Infine, riafferma il ruolo del
capogruppo e del segretario
Mimmo Carretta sottraendolo
spazio a chi si sta ritagliando un
ruolo di pontiere con i grillini.

Appendino, dal canto suo, resta
molto prudente: «Non è assolu-
tamente prevista una alleanza
col Pd ma ben vengano, se ci so-
no, convergenze su temi come
ambiente e innovazione». Lo
scenario è, comunque, in movi-
mento. E le diffidenze comincia-
no lentamente a cedere. Prova
ne sia il ramoscello offerto da
un grillino duro e puro - nonché
vicino alla sindaca - come Fabio
Versaci: l’ex presidente del Con-
siglio comunale, pur dicendosi
scettico su «una collaborazione
a tratti surreale», ha proposto al
Pd alcuni temi su cui collabora-
re: immigrazione, salario mini-
mo, lavoro, «su cui si possono
trovare punti comuni su cui la-
vorare per togliere fiato a una
destra senza idee».
Ecco, in ottica 2021 il fronte
comune contro la Lega che a
maggio ha sfiorato il 30% a To-
rino potrebbe spingere verso
inedite convergenze. Quelle
auspicate dai leader nazionali
del Pd, ma non ad esempio,
dai Moderati - che continuano
a fare muro - o da anime dem
come l’ex assessore Claudio Lu-
batti, il quale ieri ha scritto a
Dario Franceschini, vero teori-
co del patto Pd-Cinquestelle:
«Ti sei confrontato con qualcu-
no che ogni giorno, sui territo-
ri, lotta contro le loro politi-
che? Ti invito a passare a tro-
varci lunedì: ti accorgerai da
solo, ascoltando la contropar-
te, di quanto siamo distanti».
Mancano quasi due anni al
voto ed è già piena bagarre. Do-
mani alla Festa del Pd le forze
del centrosinistra getteranno i
primi pilastri per Torino 2021.
È una corsa al posizionamento
che non tutti sposano: «Demo-
cratici, progressisti ed ecologi-
sti devono ragionare sulle idee
che fanno bene alla città», ra-
giona Marco Grimaldi di Luv.
«E credo che non sia difficile im-
maginare una Torino più giu-
sta, più intelligente e più euro-
pea di oggi. Detto questo, i Cin-
questelle non sono gli avversa-
ri da battere né gli alleati da
prendere alla carta». Come a di-
re: aspettiamo almeno di aver
combinato qualcosa di buono
insieme a Roma. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

l’assessore rosso sui diritti civili e lotta alle discriminazioni


“Dal Risorgimento all’età repubblicana,


la storia del Piemonte materia di studio”


Gli stati generali


dell’economia


per trovare


nuove identità


ALESSANDRO MONDO
Ci sarà spazio anche per la sto-
ria del Piemonte, nel perime-
tro scolastico previsto dalla
giunta regionale: fino all’età ri-
sorgimentale e poi a quella re-
pubblicana, «con particolare
attenzione alla strada che ha

compiuto il superamento del-
le tante discriminazioni da cui
sono state costellate le varie
epoche». Un capitolo che farà
il paio con lo studio dei diritti
civili e l’organizzazione dello
Stato repubblicano.
Nel complesso, 4 ore di lezio-
ne introdotte nell’ultimo anno
nelle scuole secondarie. Per-
chè, ha spiegato l’assessore Ro-
berto Rosso durante la riunio-
ne periodica dei dirigenti della
Rete regionale anti-discrimi-
nazioni, «non è possibile- che i

ragazzi terminino il ciclo di stu-
di senza sapere nulla sulla sto-
ria del territorio in cui vivono e
del percorso compiuto dalle
precedenti generazioni per ar-
rivare a uno Stato di diritto co-
me il nostro, che riconosce la
parità sesso, di razza, di lin-
gua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni perso-
nali e sociali».
Una precisa linea di indiriz-
zo. E non è la sola. Dato che
Rosso intende affrontare altri
due temi, assai più spinosi. Il

primo, già annunciato, riguar-
da il rispetto della normativa
sull’inserimento lavorativo
dei disabili, innanzitutto negli
enti pubblici. Il secondo riguar-
da la condizione della donna

nel modo islamico, secondo
Rosso sottoposta a discrimina-
zioni che non sono frutto di
precetti religiosi ma di sovra-
strutture culturali: «Del resto
non sono mancate neppure

nel cattolicesimo e possono es-
sere superate con il dialogo».
Parte dalla sua esperienza di vi-
cesindaco di Trino. «Avevo no-
tato come durante la preghie-
ra le donne fossero relegate in
uno stabilimento senza fine-
stre, collegate in streaming
con la moschea dove stavano
gli uomini - ha ricordato -. Ho
riconosciuto la moschea come
luogo di culto ma ho preteso
che, pur nel rispetto dei precet-
ti di quella fede, non ci fossero
segregazioni. Così come ho in-
trodotto multe per chi indossa-
va il burqa». La volontà è apri-
re un dialogo con gli imam e
con le comunità musulmane,
«per fare passi avanti sul fron-
te della parità dei sessi e nel ri-
spetto dei loro precetti religio-
si». Partita aperta. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

MARCO GRIMALDI
CAPOGRUPPO
LUV IN REGIONE

FABIO VERSACI
CONSIGLIERE
MOVIMENTO 5 STELLE

CARA TORINO

STEFANO LO RUSSO
CAPOGRUPPO
PD IN COMUNE

Il capogruppo Lo Russo si rivolge agli scontenti da Appendino e prova ad arginare chi ipotizza un’alleanza a livello locale


La sindaca cauta: niente accordi, semmai convergenze su alcuni temi. Ma il disgelo tra i due partiti è cominciato anche qui


La mossa del Pd verso i Cinquestelle

“Pronti a collaborare con i delusi”

Chiara Appendino la notte della vittoria, il 19 giugno del 2016

RETROSCENA

Servono idee che

facciano bene alla città

Oggi i 5s non sono gli

avversari da battere

né alleati alla carta

L’

effetto sui servizi
sanitari, già in gra-
vi difficoltà, sull’as-
sistenza geriatri-
ca, sul sistema pensionistico,
alla fine, sui redditi dei torine-
si sarà devastante, se non si af-
fronta il problema con serie-
tà, urgenza e con una visione
di medio-lungo periodo.
Ecco perché le proposte di
“pseudo privilegio” ai torine-
si residenti da almeno 5 anni
sul nostro territorio, avanza-
te per le assunzioni nell’indu-
stria, nella la sanità e, persino
per nelle mense, al di là del ri-
spetto per la nostra Costitu-
zione, rischiano di
essere del tutto contropro-
ducenti per i risultati concreti
che otterrebbero.
Torino ha un disperato bi-
sogno di essere una città più
attrattiva per tutte le catego-
rie di lavoratori, soprattutto
per i giovani più talentuosi e
istruiti, ma anche per coloro
che sono disposti a occupa-
zioni più umili. Non basta
che Politecnico e Università
accolgano ogni anno un nu-
mero di studenti che proven-
gono da altre regioni, ma an-
che da altre nazioni, se, una
volta terminati gli studi, so-
no costretti ad andarsi a cer-
care il lavoro altrove.
Il messaggio che Torino de-
ve lanciare all’Italia e al mon-
do è esattamente il contrario:
quello di una città che rende
l’accoglienza favorevole, che
offre un ventaglio di opportu-
nità, non solo lavorative, ma
anche culturali, ricreative,
sportive molto interessanti
per tutti coloro che sono di-
sposti a trasferirsi qui.
Per non alimentare false
promesse, però, occorre uno
sforzo convergente da parte
di tutti i componenti della so-
cietà politica e civile torinese.
A tal fine, perché non promuo-
vere “gli stati generali” della
nostra economia, per puntare
decisamente su quell’indu-
stria 4.0, fondata sull’innova-
zione, che potrebbe rappre-
sentare davvero la strada mae-
stra per ricostruire una identi-
tà specifica e allettante al no-
stro tessuto produttivo? —
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È una collaborazione

a tratti surreale

ma si può lavorare su

salario minimo,

immigrazione, lavoro

LUIGI LA SPINA

SEGUE DA PAGINA 39

Credo che elettori,

attivisti e consiglieri

del M5s delusi

possano darci una

mano per il 2021

Previste 4 ore di lezione nell’ultimo anno delle scuole secondarie

Apertura al dialogo con la
comunità islamica ma
garanzie sul rispetto della
donna: “Il burka non è
previsto dal Corano”

VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2019LASTAMPA 45
CRONACA DI TORINO

T1 PR
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