La Stampa - 13.09.2019

(Romina) #1
.

Il fascino doloroso

della “lacrima di Chio”

INTERVISTA

FATELO GRATIS


L’

ho cercata e rag-
giunta quest’esta-
te. Isola di Chios,
Nord Egeo orienta-
le, affacciata sulle coste tur-
che tanto vicine da vedene lo
skyline fatto di pale eoliche
che di notte si illuminano di
rosso al centro e sembrano
astronavi. Volevo conoscere
quella che in tutta la Grecia è
nota anche come «lacrime di

Chio». Quest’isola è infatti fa-
mosa per la «Mastika», il masti-
ce, la resina estratta da un al-
bero che produce frutti simili
a grappoli di pepe rosa, e che
ha foglie piccole e di un verde
lucente che spiccano tra il chia-
rore a volte accecante.
Si tratta del Lentisco (Pista-
cia lentiscus) è un arbusto sem-
preverde della famiglia delle
Anacardiaceae, la stessa dell’A-

nacardo e del Pistacchio, per
intenderci. A Chios, la coltiva-
zione di questa specie è un pila-
stro importante per l’econo-
mia. La resina si estrae prati-
cando incisioni sul fusto e sui
rami in estate, e la si raccoglie
dopo che si è rappresa all’aria
sotto forma di piccole lacrime
solidificate. Mercanzia prezio-
sa, la Mastika la si poteva ac-
quistare in ogni bazar del mon-
do antico. Oggi è utilizzata in
mille modi, sia nel campo del-
la cosmesi che nella medicina
alternativa, oltre che in liquori
e in golose specialità dell’iso-
la. In passato veniva persino

utilizzata nella costruzione
delle abitazioni, utilizzandola
come una sorta di isolante pro-
tettivo tra sassi e calce esterna.
Il suo profumo ti inebria e qua-
si stordisce. Percorrendo que-
gli infiniti saliscendi della Ma-
stichochoria, la zona a sud
dell’isola dove si coltiva il Len-
tisco, il profumo resinoso è
ovunque e ti riempie i polmo-
ni con un effetto rilassante e
rinvigorente al tempo stesso.
Ma non è solo la fragranza a
conquistarti. La forma di que-
sti alberi è affascinante, tron-
chi legnosi e contorti sostengo-
no folte chiome pettinate dal

vento e pure il contrasto cro-
matico tra il chiaro pastello e il
verde acceso, è eccellente.
In una terra secca e bruciata
dal sole, le piante di Lentisco la-
crimano resina divenendo ri-
sorsa per l’uomo che se ne pren-
de cura, e le radici, sviluppan-
dosi nell’aspro terreno, lo mi-
gliorano rendendolo fertile e
ricco di elementi nutritivi ne-
cessari per sopravvivere. In
quell’angolo di Egeo ho vissuto
e respirato un legame così pro-
fondo tra uomini e piante, che
mi ha colpito e mi è rimasto ad-
dosso, come quel profumo. —
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Da Angst Vor der Angst

LUCA DONDONI


F


red De Palma il «love
king del reggaeton»
da 5 settimane al nu-
mero 1 della classifi-
ca ufficiale con «Una Volta
Ancora» feat. Ana Mena è
senza dubbio uno dei cam-
pioni dell’estate. Il pezzo è
stato certificato doppio di-
sco di platino, è al numero 1
di Spotify Italia dal 19 ago-
sto, al numero 1 di I-Tunes,
Apple music, Shazam e la
clip della canzone è la più vi-
sta su youtube con oltre 55

milioni di visualizzazioni. Il
suo album intitolato «Uebe»
esce oggi e questa sera alle
18 dalla Feltrinelli di Stazio-
ne Porta Nuova a Torino par-
te l’instore tour che toccherà
ben quindi città.
«Sono passato dall’hip hop
al reggaeton ma con un ta-
glio all’italiana – dice Fred
che è nato sotto la Mole ma
da qualche tempo ha trovato
casa a Milano –. È questo il
passaggio che ha segnato la
mia carriera e sono contento
che mi stia dando dei risulta-
ti. Debbo dire che è stato un
cambio di fronte naturale e
mi sentivo di farlo». Federico
Palana, in arte Fred De Pal-
ma, classe 1989 è infatti parti-

to nel 2008 proprio dalla sce-
na torinese mostrando una
forte attitudine al freestyle. È
però l’estate del 2018 a sanci-
re l’inizio di quella che sareb-
be diventata una svolta defi-
nitiva. Il singolo «D’estate
non vale» con la pop star lati-
na Ana Mena aveva mostra-
to la capacità di Fred De Pal-
ma di unire rap e raggaeton.
«Un genere che nella sua co-
niugazione italiana non esi-
steva e da qualche stagione
sto cercando di rendere po-
polare. Mi piacerebbe che
questo stile non fosse solo
stagionale ma possa funzio-
nare in ogni mese dell’anno.
Mai come ora l’internaziona-
lizzazione e la cosa più ambi-
ta da chi fa musica in Italia è
l’obiettivo è quello di essere
riconosciuti all’estero».
Come si è appassionato a
questo genere e cosa l’ha
convinta a mollare le radici
rap?
«Cominciando ad ascoltare
Bugs Bunny o J Balvin che nei
loro pezzi raccontano cose
forti, a volte profonde e non
solo frivolezze. Certo poi esi-
stono canzoncine come quel-
le che canta Alvaro Soler, le
balli per un’estate ma poi non
rimane nulla».
Come mai Fred De Palma è
cambiato così tanto?
«Negli anni mi sono coltiva-
to un pubblico diverso e un
po’ frammentario; nei miei
dischi c’erano pezzi d’amo-
re e pezzi frivoli e negli ulti-
mi due anni ho capito che la
coerenza paga e che qualcu-
no si può riconoscere intera-
mente in quello che fai. Il
motivo per il quale sono

cambiato è perché mi senti-
vo alla fine di un ciclo. Ho
cercato altro, un qualcosa
di inesplorato per mettermi
in gioco su un altro campo:
credo di esserci riuscito».
Questa estate però è sembra-
to che foste in tanti a combat-
tere sullo stesso terreno, tan-
to, forse troppo, reggaeton.
«C’è stata una guerra senza
esclusione di colpi, una gara
intensa sui singoli e ogni pez-
zo che usciva sembrava una
hit e lo è diventata».
Colpa delle radio o dello
streaming?
«Di tutti e due. Negli anni
passati accendevo la radio
e c’era sempre “la” canzo-
ne/tormentone, al massi-
mo si arrivava a due o tre
pezzi ricordabili. Penso
che di questi tempi sia la
gente che va a scoprire la
musica e grazie alle classifi-
che di spotify e agli algorit-
mi che ti consigliano cosa
ascoltare anche tra gli arti-
sti che non conosci ma po-
trebbero piacerti, trovi co-
se inaspettate e bellissime.
Così come a volte, lo am-
metto, sono delle ciofeche
immonde».
Cosa significa “Uebe”, il tito-
lo del suo nuovo album?
«Ho voluto inventarmi una
parola che è la storpiatura
della parola “baby”. Con i
miei amici si dice così e allora
ho deciso che anche una paro-
la apparentemente senza sen-
so potesse invece raccontare
il mio cambiamento musica-
le. Ci sarà gente che storcerà
il naso? Pazienza, a me va be-
ne così e quello che sto facen-
do e il successo che mi arriva
dal pubblico mi basta». —
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PAOLO FERRARI


G

li Africa Unite e l’en-
semble Architorti
sono di scena que-
sta sera al Castello
di Miradolo per trasformare
in concerto il disco comune
«In tempo reale». L’alchimia
tra reggae e atmosfere came-
ristiche ha sedotto la critica,
e per le due realtà di Pinerolo
è arrivato il momento del con-
fronto con il pubblico di casa.
«Il flusso del live è naturale –
spiega Bunna, cantante della
band – e si balla anche. Non
ci sono però due tempi diver-
si, si passa di continuo da
un’atmosfera di ascolto
all’impatto fisico. Magari ci
vuole qualche minuto più del
solito per sintonizzarsi su
quel che sta succedendo, ma
in tutta Italia dopo i concerti
la gente è venuta a farci i com-
plimenti». Il suono del disco
rappresenta un salto avanti,
quasi come quello che vide
Bunna, Madaski e compagni
passare, prima reggae band

in Italia, dall’inglese all’italia-
no: «Forse quel transito fu an-
cora più ardito, “In tempo
reale” certifica la nostra ma-
turità dopo quasi 40 anni di
lavoro e suona anche provo-
catorio, cerca la profondità
in tempi di musica usa e getta
ed esalta la lentezza».
Circa il passaggio ai messag-
gi nella nostra lingua fu deter-
minante l’esperienza dei due
leader nella Torino Posse. A
inizio Anni Novanta la parola
«posse» dilagava, ogni città
italiana vedeva sorgere il pro-
prio collettivo pronto a canta-
re tra rap e reggae contro il
razzismo e per i diritti dei più
deboli, usando anche i rispet-
tivi dialetti: «Fu un fermento
eccezionale, artisti e pubblico
erano in simbiosi, ogni giorno
nascevano cose nuove. Per
noi Africa Unite fu cruciale,
usare l’italiano significò elimi-
nare la sudditanza psicologi-
ca rispetto alla scena giamai-
cana e poter dire cose chiare a
tutti. E ci aiutò anche sotto il
profilo della popolarità». Tut-
tavia il reggae oggi sembra
aver perso appeal, stando ai

numeri registrati in Italia: «È
vero. Mancano i messaggi im-
portanti, alla Bob Marley o
Linton Kwesi Johnson, e la
spinta di grandi raduni come
fu il festival Rototom Sunspla-
sh, che da Osoppo ha trasloca-
to in Spagna. Occorre riflette-
re sulla qualità».
E guardare avanti, con di-
schi come «In tempo reale». E
con interlocutori appassiona-
ti come la Fondazione Cosso,
alla guida del Castello di Mira-
dolo: «Siamo qui dal 2007 –

dice Paola Eynard – e questo
concerto è un esempio della
nostra vocazione a operare in
sinergia con il territorio. Gli
Architorti hanno un ruolo im-
portante per le attività didatti-
che che svolgiamo con le scuo-
le, mentre nel 2012 Roberto
Galimberti coinvolse Mada-
ski in un percorso trasversale
legato a una mostra di Luigi
Spazzapan. L’evento di oggi è
una novità per il pubblico de-
gli Africa, che si troverà in un
contesto insolito, e per noi,

che non abbiamo esperienza
in materia. Per questo puntia-
mo sulla qualità garantita dal-
lo staff del Baladin, che dalle
19 accoglierà gli spettatori
con cibo e birra». Clou della
stagione al castello sarà la mo-
stra dedicata a Oliviero Tosca-
ni in programma dal 16 no-
vembre al 3 maggio.
Castello di Miradolo, San
Secondo di Pinerolo. Apertu-
ra alle 19, concerto alle 21, bi-
glietto 15 euro. —
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SILVIA FRANCIA
Teatro e cinema, per racconta-
re le scintille di sacralità che il-
luminano, a volte e a sorpre-
sa, il quotidiano. Approccio
laico, insomma, a un tema tra-
scendente: è questa la poetica
che governa «Il sacro attraver-
so l’ordinario», rassegna che
apre oggi la sua 20ª edizione,
complice il Mutamento Zona
Castalia, ente promotore
dell’evento, diretto da Giorda-
no Amato. «L’edizione 2019
concentra la sua indagine arti-

stica sul tema dei diritti uma-
ni, con particolare attenzione
ai bambini e ai diritti inaliena-
bili dell’individuo, apparte-
nenti all’uomo in quanto tale,
dal momento che derivano
dall’affermazione del più uni-
versale diritto alla vita e all’in-
tegrità fisica» dice Amato. Un
focus, quello scelto, che porta
con sé una ricognizione a rag-
gio largo, su diverse situazio-
ni in cui l’integrità della perso-
na e, appunto, i suoi più ele-
mentari diritti, rischiano di es-

sere violati: dalla malattia
mentale alla vecchiaia reclu-
sa negli ospizi all’infanzia ne-
gata e vilipesa.
Nei 10 giorni di programma-
zione (15 ap 8 proiezioni e 6
spettacoli teatrali), trovano
spazio, per dire, film dedicati
proprio al disagio psichico af-
frontato da registi come Fra-
nçois Truffaut, Ken Loach, Ro-
man Polanski, Bruno Nuytten
e Bruno Dumont, ma pure il
nuovo spettacolo – al suo de-
butto in forma di studio – de Il
Mutamento Zona Castalia co-
prodotto con la compagnia sar-
da Meridiano Zero, dal titolo
«Per il suo bene, sulla follia e i
maltrattamenti nei manico-
mi». E, ancora, le prime pie-
montesi proposte da Teatro
Scientifico di Verona con il suo
omaggio a Pirandello, dai gio-

vanissimi UnterWasser con
una riflessione sull’esistenza
attraverso un teatro di ombre
e dal collettivo misto berline-
se/torinese Welcome Project


  • The Foreigner’s Theatre con
    un’indagine sulle paure indivi-
    duali e collettive dei giorni no-
    stri, mentre il Teatro delle Sel-
    ve racconta una toccante espe-
    rienza di animazione teatrale
    dentro a un manicomio. Si co-
    mincia oggi alle 20, al Massi-
    mo, con la proiezione di «Betty
    Blue» di Jean-Jacques Bei-
    neix. Domani alle 16, tocca a
    «Family Life» di Ken Loach se-
    guito, alle 18, 15, da «Adele H»
    di Truffaut. La serata prose-
    gue a San Pietro in Vincoli Zo-
    na Teatro con lo spettacolo
    «Maze – labirinto» della com-
    pagnia UnterWasser. —
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Madaski e Bunna degli Africa Unite assieme agli Architorti hanno prodotto “In tempo reale”
Uebe è la storpiatura

della parola “baby”,

sembra senza senso

ma racconta il mio

cambiamento

Oggi con Spotify e gli

algoritmi riesci a

trovare di tutto,

canzoni inaspettate

ma anche “ciofeche”

STROPICCIATO
COME UN
PAPAVERO

La band di Bunna in concerto assieme all’ensemble di Pinerolo

Nel Castello di Miradolo questa sera debutta il disco “In tempo reale”

Africa con Architorti

Una contaminazione

da ascoltare e ballare

FRED DE PALMA
CANTANTE

DAVID
ZONTA

SOCIETÀ, CULTURA & SPETTACOLI

comincia oggi il festival “Il sacro attraverso l’ordinario”

Indagine artistica sui disagi e i diritti


La catarsi si compie sul palco e al cinema


rassegna incanti

Il tema è il viaggio

e la Svizzera

è l’ospite d’onore

Ventiseiesima rassegna Inter-
nazionale di Teatro di Figura
«Incanti», di cui il curatore, Al-
berto Jona, ha presentato il car-
tellone. Otto le giornate del fe-
stival, dal 3 al 10 ottobre in sedi
varie, tra cui Casa del Teatro
Ragazzi e Circolo dei Lettori,
15 Compagnie coinvolte, da
Canada, Perù, Spagna, Svizze-
ra, Francia (che è il Paese ospi-
te), oltre che dall’Italia. Il viag-
gio è il tema portante della ker-
messe, dedicata allo spettaco-
lo di animazione pensato non
tanto per l’infanzia, quanto
per tutto il pubblico. L’esordio
giovedì 3 alle 21 all’Astra, con
«You & Me» degli Svizzeri di
Mummenschanz. In program-
ma, fra l’altro, anche un omag-
gio a Guido Ceronetti e alle sue
marionette ideofore. S. FR. —
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FRED DE PALMA Il rapper oggi è alla Feltrinelli


per lanciare il tour e il suo nuovo album “Uebe”


“Cercavo altro


e il reggaeton


mi ha rimesso


in gioco”


Federico Palana, in arte Fred De Palma,classe 1989

MTTBOR

all’8 gallery

La regina della notte

Lady Tabata

incontra i suoi fan

MARINA CARLUCCIO

“Ho inventato un

genere unendo rap e
reggaeton: non
esisteva in Italia”

IL CASO

Oggi alle 18,30, alla Feltrinelli
del Lingotto, Lady Tabata in-
contra fan e lettori nel conte-
sto di un incontro ispirato al
suo personaggio e all’ultimo
fortunato libro «Lady Tabata –
La regina della notte». È l’auto-
biografia di Barbara Delma-
stro Meoni che, lanciata giova-
nissima nel mondo del gla-
mour e della moda, ha vissuto
sempre con coraggio le diffi-
coltà che la vita le ha presenta-
to e ora lancia ai giovani mes-
saggi di autostima. —

La giovane arpista Cecilia Rossi si esibirà ai Bagni Pubbli-
ci di via Agliè 9 giovedì, dalle 18,30 alle 20. Eseguirà al-
cune musiche di Gabriel Pierné, František Antonín
Rössler, Ekaterina Walter KüneAmadè. C. INS —

Domenica i giardini dei Musei Reali ospiteranno il con-
certo folk dei «Le fou rire» (ore 12) e la fiaba teatrale con
musica dal vivo «Il principe canarino», con Claudio Du-
ghera e Claudia Martore (ore 15). C. INS —

«Mutatio tempore» di Pietro Campagnoli inaugura gio-
vedì alle 18 alla galleria Weber & Weber di via San Tom-
maso 7. In mostra 3 sculture in resina ipossidica e 8 qua-
dri con drappeggi creati con gesso e legno. C. INS —

VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2019LASTAMPA 55

T1 PR
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