Il Sole 24 Ore Venerdì 13 Settembre 2019 15
Finanza & Mercati
Saipem ipoteca un maxi contratto
nell’ambito del progetto Nigeria
Lng Train che prevede la costru-
zione di un settimo treno di lique-
fazione per incrementare la capa-
cità del terminale di Bonny Island,
nella zona orientale del Delta del
Niger, da a milioni di tonnel-
late l’anno. Ieri la società guidata
da Stefano Cao, in campo per il
tramite della joint venture con
Daewoo E&C e Chyoda Corpora-
tion, ha infatti firmato la lettera
d’intenti con il consorzio Nigeria
Lng Limited (di cui fanno parte
Nigerian National Petroleum
Corporation, Shell, Total ed Eni)
per confermare la jv come miglior
offerente (preferred bidder) e
comunicare l’intenzione di asse-
gnarle il contratto di ingegneria,
approvvigionamento e costruzio-
ne (Epc) del progetto nigeriano.
Non si tratta ancora, va detto,
dell’aggiudicazione definitiva che
dovrebbe arrivare a valle di una
serie di passaggi, a partire dal vialibera del cda e degli azionisti della
Nigeria Lng Limited e dall’appro-
vazione delle autorità governative.Le negoziazioni tra la jv e il consor-
zio dureranno circa dieci mesi percui la firma del contratto vincolan-
te è attesa entro maggio del .
Sulla commessa non sono statefornite cifre ufficiali. Tuttavia,
guardando a progetti simili, la
quota di lavori di Saipem potrebbevalere attorno ai miliardi di
dollari (, miliardi di euro) consi-
derando il % della jv in capo alla
società italiana. Quest’ultima avràla guida della compagine indu-
striale e si occuperà con Chyoda
delle attività di ingegneria, mentrea Daewoo spetterà la costruzione.
La scelta della jv è stata agevola-ta dalla presenza ormai consolida-
ta nel paese di Saipem e Daewoo
che hanno messo le loro compe-tenze ingegneristiche a disposizio-
ne dei piani di sviluppo del gover-
no di Abuja e vantano alcuneimportanti strutture nel paese. La
società di Cao opera nello Stato
africano attraverso Saipem Con-tracting Nigeria e Saipem Nigeria
Limited, ha uffici a Lagos e un
cantiere di fabbricazione a Ru-muolumeni (Port Harcourt) ed è al
momento impegnata nella realiz-
zazione di diversi progetti esecuti-vi, tra cui figurano l’espansione di
una centrale elettrica della Nige-
rian Agip Oil Company Limited aOkpai, nello Stato di Lagos, e la
costruzione di un impianto per la
produzione di fertilizzanti perDangote Fertilizer Limited.
—Ce.Do.
© RIPRODUZIONE RISERVATADENARO&LETTERA
SAIPEM: +0,09%
La società ipoteca maxi contratto
nel progetto Nigeria Lng Train 7
Andamento del titolo a Milano
12/06/19 12/09/
4,15 4,
3 ,4 ,4 ,4 ,Acquisire una forte presenza nel
crescente mercato cinese deisemiconduttori. È quanto sta per
realizzare Eles, società umbra
attiva nel segmento e approdatasul mercato Aim Italia tre mesi fa.
La società in settimana formaliz-
zerà un accordo già definito conun partner importante che le
consentirà di entrare nel promet-
tente mercato cinese dove laproduzione di tecnologia d’avan-
guardia sta aumentando.«Quello
cinese è un mercato dall’altopotenziale - spiega Francesca
Zaffarani, Ceo della società -perché sta diventando il mercato
di riferimento per lo sviluppo di
tecnologie evolute in settori comeautomotive e aereospaziale.
Questo accordo ci consentirà in
termini di ricavi già alla partenzadi poter contare su un aumento
del % dagli attuali milioni.
Ma a tendere l’obiettivo è ben piùalto». La società prosegue nel
realizzare gli obiettivi della quo-tazione, vale a dire l’espansione
della crescita attraverso uno
sviluppo internazionale, graziealla scalabilità della sua offerta,
replicando a livello internaziona-le i livelli di business raggiunti coi
produttori di semiconduttori
europei, lungo tutto il ciclo diproduzione
—L.I.
© RIPRODUZIONE RISERVATAELES: +2,46%
Eles pronta a fare il grande balzo
grazie ad un nuovo partner cinese
Andamento del titolo a Milano
19/06/19 12/09/
3,79 5,
3,4,5,6,PARTERRE
Intesa-Prelios, al via
la sindacazione del debito
L’accordo vincolante tra le parti è oramai da tempo realtà,
ma sotto traccia il cantiere per lo smobilizzo delle inadem-
pienze probabili (i cosiddetti Utp) di Intesa Sanpaolo pro-segue senza sosta, in vista del closing previsto per novem-
bre. Lunedì, a quanto risulta al Sole Ore, dovrebbe par-
tire la sindacazione del prestito da circa milioni cheun pool di banche (tra le altre Mediobanca, Ubi, BancoBpm
e NatWest) ha concesso a Prelios. Il credito serve a finan-
ziare l’acquisto pro-quota da parte del servicer delle tran-che junior e mezzanine della cartolarizzazione di circa
miliardi lordi di Utp targati Intesa.Possibile che sul mer-cato venga allocata anche la metà dei milioni del pre-
stito (che è già pronto per essere erogato), tranche che può
fare gola a banche italiane ed estere. Di certo, con questopassaggio, si aggiunge un nuovo tassello al grande mosai-
co dell’operazione con cui Intesa ha messo nel mirino
dei miliardi di Utp che ha a bilancio. Accanto alla cessio-ne dei miliardi di Utp (a un prezzo pari a miliardi), la
partnership prevede un accordo decennale per il servicing
degli Utp di Ca’ de Sass da parte della stessa Prelios con unportafoglio iniziale di , miliardi di euro lordi. (L.D.)
Gva Redilco punta al segmento residenziale. La società
di consulenza sarebbe in procinto di acquistare, secon-
do le voci che si stanno diffondendo sul mercato, ilgruppo Sigest, attivo da più di anni nel mercato
abitativo e che tra gli altri commercializza progetti
iconici di Bnp Paribas, Borio Mangiarotti, Generali,Dea capital real estate Sgr. Gva Redilco è in forte ascesa
nel mercato a seguito del management buy out condot-
to da Giuseppe Amitrano e con questa mossa puntereb-be a creare una piattaforma di servizi in grado di sod-
disfare le domande dei big player internazionali sul
mercato residenziale.Sigest rientrerebbe così nel gruppo Gva Redilco con
Enzo Albanese che resta presidente operativo della so-
cietà acquisita affiancato da Giuseppe Amitrano comeamministratore delegato. Il nuovo gruppo si avvicine-
rà a milioni di euro di fatturato con un centinaio di
dipendenti. L'operazione è dettata dall'attenzione degliinvestitori internazionali verso il segmento delle resi-
denze, che sta diventando una asset class di investi-
mento per istituzionali anche in Italia. (P.De.)Nell’ambito del recente rinnovo dei patti parasociali di Pirelli,
il socio cinese ChemChina aveva chiesto (e ottenuto) di mette-
re per iscritto nei nuovi accordi la valutazione, nel miglior
interesse di Pirelli, di una doppia quotazione della societàitaliana a piazza Affari e in Cina. Al punto dell’estratto dei
patti, nei “Principi Generali”, è previsto che l’amministratoredelegato Marco Tronchetti Provera «continuerà ad analizza-
re le opportunità offerte dal mercato per creare valore nell’in-
teresse di tutti gli stakeholders di Pirelli, anche predisponendoe presentando al consiglio di amministrazione di Pirelli un
report che valuti ed esamini, nel migliore interesse di Pirelli,
l’opportunità di un possibile double listing in altri mercati,ivi incluso il mercato cinese (....)». Già, ma che succede se piaz-
za Affari diventa di proprietà cinese? La mappa mondiale dei
mercati di capitali potrebbe infatti presto cambiare dopo larecente offerta dell’Hong Kong Exchanges and Clearing da
, miliardi di sterline (circa miliardi di euro) per acquisire
il London Stock Exchange Group, che a sua volta controlla laBorsa di Milano. Insomma, se l’operazione dovesse andare
in porto, la richiesta di ChemChina di valutare il dual listing
potrebbe anche cadere nel vuoto. (Mar. Man.)Gva compra Sigest
e cresce nel residenziale
La mossa di Hong Kong
e i nuovi patti di Pirelli
Telecom, riaperto il caso Conti
Dimissioni in bilico, consiglio il 26
LO SCENARIO
La conversione dei titoli
di risparmio premessa
per governance e rete unica
Nessun ruolo di Cdp
nel pressing per rimuovere
anzitempo il presidente
Antonella Olivieri
Fulvio Conti dà seguito alle indi-
screzioni di Repubblica che lo vo-
levano in procinto di dare le di-
missioni dalla presidenza Tele-
com con una nota, nella quale si
ammette la possibilità di un passo
indietro, ma senza certezze sui
tempi, anche se la data alla quale
si guarda è quella del settem-
bre, quando è già in calendario un
consiglio con ordine del giorno in
divenire. «Ho sempre interpreta-
to il mio ruolo di presidente come
servizio all'azienda - ha fatto sa-
pere il presidente Telecom - Con
questo spirito e alla luce del rin-
novato clima di fiducia e collabo-
razione all'interno del consiglio e
tra gli azionisti, che sono convin-
to sia anche frutto del lavoro co-
mune e del mio personale impe-
gno, sto valutando l'opzione di
fare un passo indietro laddove
questo possa contribuire a un ul-
teriore miglioramento dell'equili-
brio all'interno del board e dei
rapporti tra gli azionisti. Per un
ordinato svolgimento delle attivi-
tà societarie, e nel doveroso ri-
spetto delle prerogative e delle
responsabilità di ciascuno, le de-
terminazioni rispetto a questo te-
ma debbono essere, e se del caso
saranno, discusse e assunte nelle
sedi preposte e nei tempi idonei».Le pressioni su Conti, eletto
come consigliere indipendente
dalla lista Elliott, erano in realtàgià forti da mesi. Dal momento
in cui erano deflagrate le tensio-
ni che avevano portato a rimuo-vere dalla carica di ad Amos Ge-
nish, voluto alla guida di Tele-
com dal primo azionista Vivendi.I francesi avevano tra l’altro se-
gnalato alla Consob quelle che
consideravano anomalie nelprocesso che aveva portato al ri-
cambio manageriale, in primis le
riunioni “settarie”, con i soliconsiglieri indipendenti di no-
mina Elliott per discutere della
situazione. Dossier tuttora sultavolo della Consob che però di
fatto ha perso di attualità, anche
se non parrebbe plausibile cheConti possa lasciare la presiden-
za Telecom prima che la questio-
ne per lui sia definita.L’ennesimo scossone al ver-
tice non sarebbe però in grado
di produrre un riassetto defini-tivo nemmeno della governan-
ce, dal momento che la quota diVivendi (vicina al %) somma-
ta a quella di Cdp (che sfiora il
%) a oggi oltrepasserebbe digran lunga la soglia d’Opa, che
per Telecom è fissata al %. Di
fatto un vincolo che limita ilcampo teorico delle opzioni per
la creazione di una rete unica
con Open Fiber, perchè conunoscambio azionario la quota di
Cdp in Tim si rafforzerebbe ul-
teriormente. E la Cassa, che èsoggetto istituzionale, si trove-
rebbe a essere nella posizione
insostenibile di diventare unsocio primario senza possibilità
di avere voce in consiglio se non
BLOOMBERGGovernance. Nuove voci di dimissioni per il presidente Telecom
Mediolanum, Doris e Berlusconi sciolgono il patto
Laura Galvagni
MILANO
Si chiude, almeno per ora, un vinco-
lo storico: quello tra Silvio Berlu-
sconi ed Ennio Doris.
Ieri in serata Fininvest e il Grup-
po Doris hanno infatti annunciato,
in merito al patto di sindacato che
governa Banca Mediolanum e inte-
ressa il ,% del capitale, diviso
in quote paritetiche, di non rinno-
vare l’intesa. Un passaggio, si fa sa-
pere, più formale che altro conside-
rato che l’accordo, già con le modi-
fiche apportate nel , di fatto
non era operativo. Tuttavia la deci-
sione segna comunque una svolta
cruciale poiché mette “formalmen-te” fine a un sodalizio che durava
dal , ossia da quando Ennio Do-
ris lanciò Programma Italia conBerlusconi socio al %. Realtà che
ha poi portato, nel , alla nascita
di Banca Mediolanum. Ora lo scio-glimento di ogni vincolo scritto che,
però, non dovrebbe tradursi in mo-
difiche sostanziali degli assetti.D’altra parte, come testimoniano le
date appena riportate, il legame tra
il Cavaliere e Doris è talmente radi-cato che risulta difficile immagina-
re che lo scioglimento del patto pro-
duca scossoni nella governance.Anche perché Fininvest non sareb-
be intenzionata ad alleggerire la po-
sizione nell’istituto.Piuttosto la decisione sarebbe fi-
glia dei procedimenti giudiziari,
tuttora pendenti, promossi da Fi-ninvest in Italia e presso la Corte di
Giustizia dell’Unione Europea con-
tro i provvedimenti della BancaCentrale Europea e della Banca
d’Italia riguardanti la partecipazio-
ne azionaria del Biscione in BancaMediolanum eccedente il ,%.
La vicenda va ricondotta alla
condanna di Silvio Berlusconi perfrode fiscale in conseguenza della
quale il Cavaliere ha perso i requisiti
di onorabilità. In virtù di ciò nelBanca d’Italia ha imposto alla
holding che fa capo all’imprendito-
re e ai figli di cedere sostanzialmen-te un % di Mediolanum. Berlu-
sconi e il Biscione, in risposta, si so-
no rivolti alla giustizia amministra-tiva italiana e hanno ottenuto dal
Consiglio di Stato a marzo
l’annullamento nella decisione diVia Nazionale per violazione del
principio di irretroattività.
Nel mentre, però, Mediolanum èstata assorbita in Banca Mediola-
num e Fininvest si è ritrovata titola-
re di una partecipazione qualificatanel capitale di una banca. E, in man-
canza di una richiesta, via Naziona-
le ha aperto d’ufficio un procedi-mento amministrativo di autoriz-
zazione e trasmesso a Francoforte
una proposta di decisione sfavore-
vole quanto all’onorabilità degli ac-quirenti invitandola a opporsi al-
l’acquisizione. Cosa che a ottobre
la Bce ha fatto. A quel punto ilegali di Berlusconi e Fininvest si
sono rivolti alla giustizia europea e
il dicembre scorso la Corte di Giu-stizia Ue ha stabilito che il Tribuna-
le dell’Unione è di fatto la sede com-
petente per valutare la legittimitàdella decisione della Banca centrale.
A questo punto Fininvest è in at-tesa che venga fissata la data della
prima udienza. Il Tar nel mentre ha
sospeso “l’ordine” di vendita dellaquota fino a quando l’intera vicenda
processuale non sarà risolta. I tem-
pi non sembrano brevi e forse an-che per questo alla fine i soci hanno
preferito tenere le mani completa-
mente libere.© RIPRODUZIONE RISERVATAN
é i segnali di distensione tra Usa e Cina, né la
promessa dell’Opec Plus per un maggiore rigore
nei tagli produttivi sono riusciti a rilanciare ilpetrolio, che ha chiuso un’altra seduta in calo, con il
Wti a , /barile (-,%). Il principe saudita
Abdulaziz bin Salman, è riuscito – almeno sulla carta –a ricompattare la coalizione nella prima
riunione tecnica a cui ha partecipato in veste
di ministro. Un’eventuale revisione dellequote produttive è stata rinviata al vertice di
dicembre a Vienna, ma il comitato di
monitoraggio sui tagli Opec Plus, riunito ieriad Abu Dhabi, si è concluso con l’impegno di
Iraq e Nigeria a mettere fine agli eccessi di
produzione entro ottobre: promesse damarinaio, forse, ma che in teoria potrebbero
ritirare dal mercato oltre mila bg digreggio. Il problema è che lo shale oil
continua a correre (gli Usa a giugno hanno
conquistato anche il primato nell’export),mentre i consumi petroliferi rallentano. All’Agenzia
internazionale per l’energia i conti non tornano: l’Opec
ha di fronte una sfida «spaventosa» se vuole evitare unnuovo «significativo surplus». Nel ° semestre
dovrebbe estrarre , mbg in meno rispetto ad agosto.
© RIPRODUZIONE RISERVATAdi Sissi Bellomo
OPEC: PIÙ RIGORE SUI TAGLI
MA IL PETROLIO ARRETRA
DOLLARI/BARILE
Il prezzo del Wti
per ottobre
è sceso dell’1,2%
nella seduta di ieri55,
MERCATI
rischiando di dover promuove-
re un’Opa. E infatti non risulta
che ci sia in pressing su Conte laCdp, alla quale pubblicamente
è sempre premuto più il proget-
to che le poltrone.Cosa sia cambiato per convin-
cere Conti, che finora aveva sem-
pre risposto per le rime agli at-tacchi da Parigi, a cambiare at-
teggiamento non è chiaro. Ma loscenario sul quale pareva esserci
un assenso “sistemico” tra tutti i
soggetti a vario titolo coinvoltinella vicenda prevedeva come
passaggio preliminare la conver-
sione delle risparmio che avrebbel’effetto di diluire le quote, allon-
tanando il rischio d’Opa per gli
azionisti “stabili” per scelta o ne-cessità, per poter poi sistemare il
dossier Tim-Open Fiber e proce-
dere la prossima primavera con ilrinnovo dell’intero consiglio Te-
lecom a riflettere la ricomposi-
zione dell’azionariato. In questoscenario, secondo le voci, la pre-
sidenza sarebbe in sostanza
espressione di Vivendi, la guidaoperativa di Cdp che conferireb-
be in Telecom la sua quota di
Open Fiber. E Elliott, che porte-rebbe a casa due punti chiave del
suo manifesto, potrebbe ritirarsi
a fare il il suo mestiere di investi-tore finanziario, senza forzature
di governance. Difficile, se questo
è lo scenario, che arrivi qualcunodall’esterno a occupare una pre-
sidenza a termine e l’unica solu-
zione sarebbe quella di un inte-rim all’ad Luigi Gubitosi. Il ri-
schio però è quello di anteporreil carro della goverance ai buoi
del progetto. Di certo la parola fi-
ne per il riassetto Telecom reste-rebbe ancora da scrivere.
© RIPRODUZIONE RISERVATAL’AD PIER SILVIO BERLUSCONI
«Migliorano i conti di Mediaset»
Mediaset è riuscita «ad aumentare
il prodotto» e «a migliorare il conto
economico: anche nel terzo
trimestre continueremo aottenere risultati operativi
superiori ai già ottimi raggiunti dal
Gruppo nel ».A dirlo è l’amministratore
delegato, Pier Silvio Berlusconi, in
una nota diffusa ieri in cui il gruppodi Cologno ha segnalato «ascolti in
crescita anche nel periodo estivo,
affermazione che si traduce inrisultati economici positivi e
superiori alle stime aziendali di
inizio anno». Quanto all’audiencesi legge che «tra il giugno e il
settembre , le reti Mediaset
hanno registrato rispetto alperiodo omologo una crescita
sul totale pubblico pari a +,% in
prima serata», al netto dei Mondiali
di calcio. Bene in particolare Canale
(«in prime time una crescita diascolto del ,%»). L’ad Mediaset
ha aggiunto che dalle prossime
settimane arriverà «su Canale lanuova formula “ su ” che prevede
sette serate a settimana con
contenuti unici ed esclusivi».Tutto questo in un momento
clou per il riassetto del gruppo.
Fino al settembre gli azionistidissenzienti sulla holding olandese
Mfe potranno esercitare il recesso.
Stabile ieri il titolo del Biscione,attorno ai , euro: valore pari
proprio a quello per il recesso.—A. Bio.
© RIPRODUZIONE RISERVATAACCORDI
L’accordo vincolava il ,%
del capitale. Non previsti
rivoluzioni nella governance
SILVIO
BERLUSCONI
Storico partner
di Doris ha
contribuito
alla nascita
di MediolanumENNIO
DORIS
Ha dato vita alla
Banca nel 1982
lanciando
il progetto
Programma Italia