Il Sole 24 Ore - 13.09.2019

(vip2019) #1

Il Sole 24 Ore Venerdì 13 Settembre 2019 17


Finanza & Mercati


Cerved Credit all’esame


di Bain e dei fondi


CREDITI PROBLEMATICI


Alla finestra concorrenti


come il gruppo Prelios


e doValue (la ex doBank)


Per gli analisti la divisione


può essere valutata


circa  milioni di euro


Carlo Festa


MILANO


Grandi manovre in corso su Cerved


Credit Management, la divisione del


gruppo specializzata nella gestione


dei crediti. Nelle prossime settima-


ne potrebbero infatti concretizzarsi


delle manifestazioni d’interesse.


Cerved è al lavoro con Medio-


banca per finalizzare un mandato


volto alla valorizzazione della busi-


ness unit che al  giugno scorso


aveva in gestione , miliardi di


crediti, di cui , miliardi deterio-


rati e il resto performing.


Al momento, Cerved non avreb-


be preso una decisione definitiva


sulla sua controllata: tra le opzioni


allo studio ci sarebbero la vendita
dell’intera divisione, l’integrazione

con un altro operatore per valutare
una successiva Ipo o l’individuazio-

ne di un partner industriale che pos-


sa favorire lo sviluppo del business.
Nelle prossime settimane po-

trebbero però concretizzarsi delle


manifestazioni d’interesse. Il dos-
sier è infatti all’esame di diversi fon-

di di private equity: in campo ci sa-


rebbero Bain Capital Credit, Cerbe-
rus e Apollo. Alla finestra ci sarebbe-

ro anche soggetti strategici come


doValue (la ex-doBank), più impe-
gnata sulla crescita estera, ma anche

il gruppo Prelios, che tuttavia in


questa fase è al lavoro per finalizza-
re l’operazione da circa  miliardi

di incagli con Intesa Sanpaolo.


La divisione Npl Cerved Credit
Management vale il % dei ricavi

del gruppo e il % dell’ebitda. Nei


sei mesi la divisione Credit manage-
ment ha contabilizzato ricavi per

, milioni (+,%) e un Ebitda di


, milioni (+,%). Il gruppo può
contare anche su una divisione cre-

dit information (, milioni di ri-


cavi a giugno) e un’altra dedicata al-


le marketing solutions (, milio-
ni): negli ultimi mesi è stato attivo

nell’m&a rilevando Euro Legal Ser-


vices, Mitigo Servizi e il ,% del
capitale di Mbs.

Gli analisti hanno cominciato a


stimare il valore della divisione,
quando la scorsa settimana sono

emersi i primi rumors sul mandato


a Mediobanca. Secondo una prima-
ria Sim milanese, la divisione Credit

Management viene «valutata circa


 milioni di euro».
Commentando qualche settima-

na fa con gli analisti i risultati del


primo semestre, il Ceo Andrea Mi-
gnanelli aveva dichiarato: «Faremo

del nostro meglio per cogliere le


opportunità». Proprio il manager
aveva indicato le tre opportunità:

come acquisire altre società di ge-


stione oppure vendere la propria
business unit oppure ancora favo-

rire un processo di aggregazione.
Tutto il settore, del resto, sta viven-

do una fase di fermento: con il pri-


mo passo mosso da Banca Ifis e
Credito Fondiario, che a luglio han-

no avviato una trattativa per tenta-


re di unire le forze.


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Avio, il lanciatore Vega


tornerà in volo a inizio 2020


Gianni Dragoni


Il lanciatore Vega potrà tornare al vo-


lo nel febbraio-marzo , dopo


che il costruttore, Avio Spa, avrà ese-


guito un piano di azioni correttive


del problema che è stato identificato.


È il programma definito nelle recenti


conclusioni dell’indagine della com-


missione d’inchiesta, guidata da Esa


e Arianespace, sul lancio fallito l’


luglio, dopo  lanci consecutivi riu-


sciti del razzo italiano. Il tema è stato


affrontato ieri nel cda di Avio, che ha


approvato la relazione finanziaria


sul primo semestre. I ricavi e l’utile


netto sono in crescita. «Le prospetti-


ve di crescita a medio e lungo termi-


ne non sono cambiate, sono buone»,


ha detto l’amministratore delegato,


Giulio Ranzo, malgrado «l’anoma-


lia» che ha causato il fallimento del


lancio numero .


Nel primo semestre i ricavi netti


sono aumentati del % a  milioni


di euro, l’utile operativo (Ebit) è au-


mentato del % a , milioni, l’utile


netto di competenza è aumentato del


% a , milioni. Il portafoglio ordi-


ni è di  milioni, in calo di  mi-


lioni (-%) rispetto a dicembre. La


posizione finanziaria netta è positiva


per , milioni (in calo dai , mi-
lioni di fine ).

L’impatto nel breve termine degli


«eventuali effetti economico-finan-
ziari» dell’anomalia e il costo delle

azioni correttive non è ancora stato


valutato. «La causa più probabile del
malfunzionamento del Vega - ha

detto Ranzo - è collegata ad un’ano-


malia del comportamento termo-
strutturale della calotta superiore del

motore di secondo stadio Zefiro .
Bisogna un po’ rivedere la procedura

di fabbricazione, i metodi di ispezio-


ne. Abbiamo avuto un incidente di
percorso, siamo fiduciosi di poterlo

superare». Il satellite perduto in lu-


glio era degli Emirati Arabi Uniti ed
era assicurato, «una partita che non

tocca Avio», ha spiegato Ranzo. «In


passato abbiamo avuto ritardi di lan-
ci per cause imputabili ai clienti,

adesso siamo noi a chiedere un po’ di


flessibilità visto che ci sarà un ritardo
di - mesi nel prossimo lancio».

Ranzo ha precisato che «in questo


settore non si usano tanto le penali e
ad Avio non sono state chieste».

Non verranno fatti gli altri due
lanci previsti quest’anno, su un totale

di . L’anno prossimo Avio ha «un


obiettivo di - lanci, dobbiamo ri-
programmare l’attività. Non sappia-

mo ancora quale satellite porteremo


nel prossimo lancio».
Secondo Ranzo, i rapporti con i

clienti «sono buoni. C’è molto inte-


resse, la domanda del mercato è in
crescita. Abbiamo una pipeline com-

merciale piena insieme ad Ariane-


space», la società francese che gesti-
sce le attività commerciali e di lancio.

«Nel terzo trimestre è atteso il bene-


ficio di nuovi ordini di produzione,
principalmente per il nuovo motore

P, per circa  milioni. In novem-


bre la conferenza ministeriale Esa
deciderà gli stanziamenti per lo spa-

zio per i prossimi tre anni. Ci aspet-


tiamo nuove risorse nel ».
Ranzo fa notare che «il Vega rap-

presenta circa un quarto del business


di Avio. Il % della nostra attività
prosegue regolarmente. Nel primo

semestre abbiamo completato con


successo i test di qualifica del nuovo
motore PC, primo stadio comune

a Vega C e Ariane , e Zefiro, se-


condo stadio del Vega C, il cui volo di
qualifica è previsto nel secondo tri-

mestre del ». Il titolo ieri ha
chiuso a , euro (+,%).

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AEROSPAZIO


Il ceo Ranzo: «Le prospettive


di crescita a medio e lungo


termine non sono cambiate»


Alitalia: uno spiraglio da Delta,


disponibile a salire oltre il 10%


In attesa che il ministro dello Svilup-


po, Stefano Patuanelli, decida la pro-


roga da assegnare per la presenta-


zione dell’offerta vincolante su Alita-


lia, si apre uno spiraglio nella tratta-


tiva in stallo tra Delta Airlines e lo


schieramento dei soci italiani (Fs e


Atlantia, oltre al Mef) per la forma-


zione della cordata acquirente.


Secondo fonti autorevoli, il vetto-


re americano potrebbe fare uno dei


passi richiesti dal fronte italiano, in


particolare, da Atlantia: dare la di-


sponibilità ad incrementare la sua


partecipazione nella «Newco Nuova


Alitalia» dal % (corrispondente a


circa  milioni di euro). Dagli Usa


arrivano primi segnali positivi.


Non è stato precisato quale sareb-
be la partecipazione ottimale che

Delta dovrebbe assumere. Tuttavia


una quota vicina almeno al % po-
trebbe essere soddisfacente, soprat-

tutto se fosse accompagnata dall’im-


pegno a sottoscrivere le future rica-
pitalizzazioni di cui Alitalia potrebbe

aver bisogno già nel .
C’è chi fa notare che Delta, che in-

cassa commissioni tra il % e il %


sulla vendita di biglietti Alitalia in
NordAmerica, gode di una rendita

elevata su un business che per Alita-


lia supera i  milioni di ricavi an-
nui. Dunque se Delta si impegnasse

per  milioni il suo investimento


verrebbe ripagato in poco tempo solo
con i biglietti.

Non si registrano passi avanti su


un altro punto di divergenza, gli ac-
cordi della joint venture Blue Skies,

con le rotte nordamericane in cui Del-


ta e Air France-Klm e il nuovo partner


Virgin prevalgono su Alitalia che,
esclusa dalla nuova jv, potrebbe rien-

trare come partner di secondo livello.


Il termine per l’offerta scade il 
settembre. Il cda di Fs, d’intesa con

Atlantia, ha chiesto una proroga al 


ottobre. I commissari di Alitalia vor-
rebbero limitare la proroga a un me-

se. Il Mise deve decidere la durata


della proroga, la sesta. Dal Mef, se-
condo indiscrezioni, il ministro Ro-

berto Gualtieri ha dato segnali positi-


vi sulla partecipazione che dovrebbe
assumere, il % della Newco, smen-

tendo i timori di frenata.


Proseguono i colloqui con i candi-
dati per la ricerca dell’a.d. della Nuo-

va Alitalia. La sensazione è che l’a.d.


di Fs Gianfranco Battisti non abbia
ancora calato l’asso. Oggi c’è il cda di

Atlantia. All’ordine del giorno non ci


sono delibere su Alitalia, ma è impro-
babile che non se ne parli.

—G.D.


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TRASPORTI


Ora il Mise deve decidere


la durata della proroga


per l’offerta della cordata Fs


Portafoglio ordini


PAROLA CHIAVE


Orizzonte di lungo periodo


Si considera l’elenco degli ordini
ancora non soddisfatti dei clienti o

(in altri casi) verso i fornitori. È una


voce particolarmente significativa
per il settore aeronautico, dove le

produzioni sono di medio-lungo
periodo e spesso la raccolta ordini

implica lunghi negoziati di natura


politica


«Real estate, è l’ora della rigenerazione»


Paola Dezza


Il vivace primo semestre del real
estate italiano, residenziale e non,

fa ben sperare per la chiusura del-


l’anno. L’interesse dei capitali
esteri sale, insieme alla fiducia

delle famiglie. Anche se, nono-
stante la previsione a fine  di

 miliardi di euro di beni scam-


biati nel complesso – , miliardi
di euro i volumi da parte degli isti-

tuzionali nei primi sei mesi, attesi


verso nove miliardi a fine anno -,
il settore risente ancora della

mancanza di alcune iniezioni di fi-


ducia necessarie, anche sotto il
profilo di innovazioni normative

e incentivi fiscali.


«L’attenzione e gli investimenti
sul real estate italiano dei capitali

esteri rappresentano un tema da


cavalcare – dice Silvia Rovere, pre-
sidente di Assoimmobiliare, l’as-

sociazione di riferimento del set-


tore -, ma anche da incentivare
con nuove misure». Altrimenti sa-

rà solo Milano ad avere la forza di


attirare nuovi investimenti, che


non necessariamente si estende-


ranno al resto del Paese.
Troppo spesso il mattone è vi-

sto come un settore da spremere.
L’industria immobiliare è gravata

da una fiscalità che mediamente


ogni anno equivale a circa  mi-
liardi di gettito, fanno sapere da

Assoimmobiliare.


«Il premier Giuseppe Conte ha
citato nel suo discorso alla Camera

all’interno del Green New Deal la


rigenerazione urbana – dice Rove-
re -, tema caldo del settore, da qui

può partire un dialogo costruttivo.


In quel discorso manca la parola
“immobiliare”, ma il settore è fon-

damentale per la crescita».


La rigenerazione urbana è stra-
tegica per la crescita del Paese per-

ché legata al contesto di investi-


menti privati di larga scala, ma è
necessaria anche per riqualificare

periferie caratterizzate da immo-


bili ormai vicini alla fine del ciclo
di vita. Non solo. «La rigenerazio-

ne va di pari passo alle bonifiche di


aree dismesse, alle costruzioni
ecosostenibili per ridurre i consu-

mi energetici e l’inquinamento, a


quella del “green” – continua Ro-
vere -, e non ultimo coinvolge il

tema della sicurezza, perché rige-


nerare significa intervenire su pe-
riferie urbane a rischio e conside-

rare nella progettazione di nuovi
quartieri asili nido, scuole, ambu-

latori, servizi di vicinato».
Altro tema che il governo po-

trebbe mettere sotto la lente ri-


guarda la residenza in locazione.
«Favorire la rigenerazione urbana

consente di riattivare investimenti


di nuova residenzialità destinati
alla locazione – continua l’intervi-

stata -. Si tratta di una asset class


importante a livello internaziona-
le nei portafogli degli investitori,

non ancora in Italia». Anche se con
forme ibride – dal microliving allo

student housing - molti investitori


internazionali stanno cercando di
approcciare il residenziale. «In

questo contesto sarebbe impor-


tante introdurre incentivi fiscali e
innovare una normativa che lascia

in capo alla proprietà il peso della


morosità - dice Rovere -. Bisogna
cambiare prospettiva, anche per-

ché mentre le infrastrutture pub-


bliche richiedono soldi dei contri-
buenti, come rigenerazione urba-

na un incentivo fiscale ha un effet-


to moltiplicatore perché attiva
investimenti privati e non grava

sul bilancio». Quindi la chiave per
il rilancio del settore è la fiscalità

immobiliare, che andrebbe rivista.


«Tornando alla rigenerazione
si capisce quanto il tema sia pres-

sante solo se si pensa che tuttora


l'incremento edilizio dei centri
abitati e lo sviluppo urbanistico in

genere sono disciplinati da una


legge urbanistica del  di Vitto-
rio Emanuele III, che cita ancora il

Regno» conclude Rovere sorri-


dendo. Un sorriso amaro con cui
passa la palla ai neoministri del-

l’Economia e delle Finanze Rober-


to Gualtieri e a Paola De Micheli
delle Infrastrutture, ideali interlo-

cutori di un settore che con l’intera


filiera genera circa il % del Pil.


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INTERVISTA


Silvia Rovere, presidente


Assoimmobiliare:


«Cavalcare l’interesse estero»


AL VERTICE
Silvia Rovere guida
Assoimmobiliare,
l’associazione
di riferimento
per gli operatori
del settore

IL NUMERO


129 miliardi
Le transazioni

La previsione per la fine di


quest’anno è raggiungere un
controvalore complessivo di 129

miliardi di euro di beni scambiati;


i volumi scambiati dagli
istituzionali nei primi sei mesi

sono stati invece pari a 5,


miliardi, per un controvalore
atteso a fine anno di circa 9

miliardi di euro

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