Adesso - 11.2019

(lu) #1
VIAGGI

Foto: Roberto Salomone; Berthold Steinhilber/laif; G. Simeone/HUBER /SIME


edi Napoli e poi muori.
Sono le parole che
Goethe utilizzò per
esprimere il turbinio di
emozioni che provava
di fronte a una città capa-
ce di stregarlo con la sua bellezza e il suo
grande fascino. Napoli è una città meravi-
gliosa, una delle più caratteristiche del Bel-
paese, in grado di inebriare come poche, di
avvolgere con i suoi colori, i suoi profumi,
i suoi rumori e il suo perenne caos. Di cer-
to non è una città ordinata; è un po’ un
mondo a sé, con regole proprie e modi di
affrontare i problemi che non si trovano in
altre parti d’Italia. Una filosofia di vita, un
caos creativo che è stato nei secoli terreno
fertile per il talento di artisti di ogni gene-
re. Musicisti, pittori, scrittori, attori, registi.
Una città in fermento e in piena rina-
scita grazie al recupero di zone degrada-
te, anche tramite l’arte contemporanea:
si pensi ai Quartieri Spagnoli e a Forcella,
fra i più problematici di Napoli, diventati
la “casa” di magnifiche opere di street art,
ma anche al Madre, il Museo Donnare-
gina, che espone arte contemporanea al
79 di Via Settembrini, nel cuore storico di
Napoli. Insomma, Napoli è un luogo pie-
no di stimoli a livello culturale, una città
che si sta riappropriando dell’originaria
bellezza, senza rinunciare alla sua natura
più profonda, che la rende davvero unica

e così amabile. Una bellezza che ha radici
lontane e si esprime in 2.800 anni di storia
fra vestigia greche, romane e gioielli archi-
tettonici di tutte le epoche. In particolare,
i maestosi e sfarzosi palazzi e le chiese del
tipico Barocco napoletano, che è possibile
ammirare soprattutto nel centro storico,
non a caso riconosciuto nel 1995 Patrimo-
nio dell’umanità dell’Unesco, ma anche
nei colli circostanti e lungo il litorale che si
estende per diversi chilometri in uno dei
contesti più belli d’Italia: il Golfo di Na-
poli. A vegliarlo c’è la maestosa silhouette
del Vesuvio, da cui si abbracciano con lo
sguardo la Penisola Sorrentina, le isole di
Capri, Ischia e Procida e, più in lontanan-
za, l’arcipelago delle isole Ponziane.

Il cuore di Napoli è Piazza del Plebisci-
to, con il suo colonnato e la caratteristica
forma a ellisse. Sulla piazza si affaccia la
Galleria Umberto I, un passaggio di 1.
metri quadrati a forma di croce, coperto
da volte e da una cupola in ferro e vetro.
È stato aperto fra il 1887 e il 1890, dunque
prima della Galleria Vittorio Emanuele
II di Piazza Duomo a Milano, costruita
20 anni dopo. Si affaccia su Piazza del
Plebiscito anche il seicentesco Palazzo
Reale, una delle residenze dei sovrani
del Regno delle Due Sicilie. All’interno,
oltre al Teatrino di Corte e alla Biblioteca
Nazionale, si trovano le sontuose stanze

il turbinio , Strudel
stregare , betören, verhexen
inebriare , benommen
machen
avvolgere , umhüllen
il rumore , Lärm
perenne , immerwährend
un mondo a sé , eine Welt für sich
affrontare , anpacken
il terreno fertile , Nährboden
il fermento , hier: Bewegung
la rinascita , Wiederaufblühen
il recupero , Sanierung
degradato , verfallen
l’arte
contemporanea , zeitgenössische
Kunst

lo stimolo , Anreiz
il livello , Ebene, Niveau
riappropriarsi di , zurückgewinnen
unico , einzigartig
la radice , Wurzel
le vestigia pl. , Spuren
sfarzoso , prunkvoll
il centro storico , Altstadt
il colle , Hügel
il litorale , Küstenstreifen
estendersi , sich erstrecken
il contesto , hier: Gegend
vegliare , Wache halten
abbracciare
con lo sguardo , überblicken
il colonnato , Säulengang

affacciarsi su , liegen an
il passaggio , Passage
a forma di croce , kreuzförmig
coperto , überdacht
la volta , Gewölbe
il ferro , Schmiedeeisen
il vetro , Glas
seicentesco , aus dem 17.
Jahrhundert
il sovrano , Herrscher
sontuoso , prachtvoll
l’arazzo , Gobelin
gli arredi pl. , Einrichtungsge-
genstände
celare , in sich bergen
l’esponente m. , Vertreter

la meta , Ziel
fondato , gegründet
avvicinarsi , ähnlich sein
dare la più
pallida idea , im entferntesten
eine Vorstellung
vermitteln
abbagliato , geblendet
l’anima , Seele
rapito , hingerissen
il rito , Ritual
il babà: mit Rumsirup getränktes
Hefegebäck
la sfogliatella: mit Ricottacreme und kan-
dierten Früchten gefülltes Blätterteiggebäck
la pastiera: Torte mit Ricotta,
vorgekochtem Weizen und kandierten
Früchten

V


del Museo del Palazzo Reale, in cui sono
conservati arazzi, dipinti, arredi e deco-
razioni, mentre la Cappella Reale cela lo
splendido altare di Dionisio Lazzari, uno
dei massimi esponenti del Barocco na-
poletano. A pochi passi c’è il Teatro San
Carlo, meta imperdibile per gli amanti di
opera. Fondato nel 1737, prende il nome
dal re Carlo di Borbone, che ne volle la co-
struzione, ed è uno dei teatri più antichi e
famosi del mondo. “Non c’è nulla in tutta
Europa, che non dico si avvicini a questo
teatro, ma ne dia la più pallida idea. Gli oc-
chi sono abbagliati, l’anima rapita”, scrisse
Stendhal. Nella Piazza Trieste e Trento,
su cui affaccia il teatro, merita una sosta
il Gran Caffè Gambrinus, per sperimentare
quello che a Napoli è un vero rito: il caffè,
accompagnato magari da uno dei classici
della pasticceria locale: un babà, una sfo-
gliatella o una fetta di pastiera, da assapo-
rare nel luogo dove negli anni Trenta si
ritrovavano artisti e intellettuali.

“ Una città in


fermento


e in piena


rinascita”

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