Adesso - 11.2019

(lu) #1

Foto: Franco Cogoli


ennesimo , x-te
l’ansa , Windung
apparire , erscheinen
la vista , Blick
folgorato , wie vom Blitz
getroffen
il discendente , Nachkomme
conquistare , erobern
versare in
condizioni pietose , in bedauernswer-
tem Zustand sein
l’interno , Innenräume
spoglio , kahl
l’affresco , Fresko
scrostato , abgeblättert
colpire , beeindrucken

spingere qcn. a
fare qc. , jdn. veranlassen,
etwas zu tun
l’animatrice f. , Lebedame
progettare , planen
ultimare , fertigstellen
su commissione , im Auftrag
vantare , sich etw. rühmen
condurre , hinweisen auf
rinchiudere , einsperren
espiare , büßen
l’infedeltà , Untreue
fare riferimento a , sich beziehen auf
frequente , häufig
lo straripamento , Überflutung

il tratto , Bereich
riuscito , gelungen
ergersi , sich erheben
unico , Einzel-
sollevato , hier: höher
ospitare , unterbringen
distinto , getrennt
lo spazio , Bereich
la scalinata , Treppenaufgang
il percorso , Gang
cerimoniale , Zeremonien-
distare , entfernt sein
la linea d’aria , Luftlinie
mantenere , beibehalten

il legame , Beziehung
la facciata , Fassade
rivolto , gewandt
accomunare , vereinen
nobiliare , Adels-
l’impronta , Prägung, Stil
la colonna , Säule
rovinato , beschädigt
la proprietà , Besitz
il riscaldamento , Heizung
l’illuminazione f. , Beleuchtung
visitabile , zu besichtigen
la scelta , Entscheidung
condivisibile , nachvollziehbar
circondare , umgeben

A


un certo punto, superata
un’ennesima ansa del fiume,
appare alla vista, il Palazzo
che Andrea Palladio ha co-
struito”. A restare folgorato
dalla sua bellezza è Albert Clinton Land-
sberg, discendente di una famiglia di ban-
chieri. Lo vede per la prima volta nel 1924
e ne resta conquistato, anche se versa in
condizioni pietose: non ha porte, non ha
finestre, l’interno è spoglio, gli affreschi
sono scrostati eppure... Eppure qualcosa lo
colpisce al punto da spingerlo, un paio di
anni più tardi, a comprare “il Palazzo” e re-
staurarlo. Condividono il suo entusiasmo
Catherine, baronessa d’Erlanger, animatri-
ce della vita mondana parigina e londinese,
e Paul Rodocanachi, un famoso designer
dell’epoca. “Il Palazzo” in questione è Villa
Foscari, detta “la Malcontenta”, progettata
da Andrea Palladio e ultimata nel 1555 su
commissione dei fratelli Alvise e Nicolò,
della ricca e potente famiglia veneziana Fo-
scari, che vanta anche un doge, Francesco,
governatore della città dal 1423 al 1457.

UNA VILLA MOLTO PARTICOLARE
Sulle origini del nome Malcontenta esi-
stono diverse versioni. La più romantica
conduce alla figura di Elisabetta Dol-
fin, che fu “rinchiusa” a Villa Foscari per
espiare la sua infedeltà. Una spiegazione
più realistica fa invece riferimento ai fre-
quenti straripamenti del fiume Brenta
proprio in quel tratto. Villa Foscari, dal

che la accomuna ai palazzi nobiliari della
Serenissima. A differenziare Villa Foscari
è però la decisa impronta classica: al po-
sto della loggia, per esempio, troviamo
un portico formato da colonne di ordine
ionico che richiamano i templi dell’antica
Roma. È la prima volta che Palladio usa un
elemento del genere. Bella fuori e meravi-
gliosa all’interno, la villa custodisce stan-
ze riccamente affrescate – anche se oggi,
purtroppo, molto rovinate in alcuni punti


  • con motivi mitologici sulle pareti e sui
    soffitti realizzati da Battista Franco (1510-



  1. prima e, in seguito alla sua morte, da
    Gian Battista Zelotti (1526-1578). Tornata
    nel 1973 proprietà della famiglia Foscari,
    che ha completato il restauro iniziato da
    Landsberg, la villa non ha riscaldamento
    e illuminazione elettrica e per questo è
    visitabile soltanto da maggio a ottobre.
    Una scelta più che condivisibile, per non
    rovinare l’atmosfera magica che da sem-
    pre la circonda.


Pianta e alzato
della villa, con
la facciata e
le stanze del
piano rialzato.

1994 Patrimonio Unesco con tutte le al-
tre ville venete di Palladio, rappresenta un
unicum ed è uno degli esempi più riusciti
della vasta produzione architettonica pal-
ladiana. Si erge maestosa come un blocco
unico sollevato da terra più del solito, per
ospitare nella parte inferiore le cucine e la-
sciare i tre piani superiori a disposizione
esclusiva dei proprietari. Palladio progettò
due appartamenti distinti per i due fratelli,
uniti da uno spazio centrale di uso comu-
ne. Le due scalinate ai lati rappresentava-
no una specie di percorso cerimoniale, che
gli ospiti dovevano seguire per arrivare
dai padroni di casa, in attesa al centro del
portico.

IN DIALOGO CON VENEZIA
La villa, che dista solo pochi chilometri
in linea d’aria dal centro di Venezia, è rag-
giungibile in barca e mantiene un legame
ideale con la città grazie alla facciata prin-
cipale rivolta verso l’acqua, un particolare

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