Il Sole 24 Ore - 12.09.2019

(Joyce) #1

24 Giovedì 12 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore


Norme & Tributi


Equivalenza dei contratti unicamente


per benefici contributivi e normativi


ISPETTORATO DEL LAVORO


Altri ambiti sono riservati


agli accordi dei sindacati


più rappresentativi


Gli ispettori utilizzeranno


prospetti per comparare


la parte normativa


Nevio Bianchi


Barbara Massara


L’eventuale equivalenza tra contratti


collettivi maggiormente rappresen-


tativi e contratti “minori” deve essere


valutata con esclusivo riferimento al-


l’applicazione dei benefici contributi-


vi e normativi.


Lo puntualizza l’Ispettorato nazio-


nale del lavoro nella circolare /,


che fornisce precisazioni in merito al-


la precedente circolare / con cui


lo stesso Inl aveva voluto chiarire la


portata dell’articolo , comma ,
della legge / che subordina

l’accesso alle agevolazioni contributi-
ve al rispetto dei contratti collettivi,

nazionali, territoriali ed aziendali sti-


pulati dalle organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative sul

piano nazionale.


Nella circolare di maggio scorso
l’Ispettorato aveva infatti precisato

che il rispetto degli obblighi previsti


da contratti e accordi collettivi deve
essere valutato considerando il trat-

tamento economico e normativo ef-


fettivamente riconosciuto al dipen-
dente, invitando gli ispettori a fare

un’analisi approfondita che entri nel


merito dei trattamenti effettivamente
riconosciuti, al fine di verificare se

questi siano equivalenti o superiori a


quelli previsti dagli accordi applicati,
e quindi idonei a legittimare la frui-

zione dei benefici di legge previsti.


La necessità del nuovo intervento
ministeriale, già stata anticipata il 

giugno in occasione del Festival del
Lavoro, nasce dalla lettura eccessiva-

mente estensiva che alcuni soggetti


avevano dato della circolare /.
L’Inl risponde a questi ultimi

chiarendo che l’equivalenza dei trat-


tamenti economici e normativi pre-
visti da contratti privi del requisito

della rappresentatività rispetto a


quelli stabiliti dai contratti maggior-
mente rappresentativi riguarda solo

ed esclusivamente il legittimo acces-


so alle agevolazioni contributive e
normative, secondo quanto previsto

dall’articolo , comma , della leg-


ge /.
Tale equivalenza non può essere

invece estesa ad ambiti diversi che so-


no invece, per legge, riservati ai soli
contratti stipulati dalle organizzazio-

ne sindacali maggiormente rappre-


sentative quali, ad esempio, la disci-
plina in deroga di alcuni contratti di

lavoro in base all’articolo  del Dlgs


/, la disciplina integrativa del
Dlgs / in materia di orario di

lavoro, la sottoscrizione dei contratti
di prossimità ex articolo  del Dl

/ e la costituzione degli enti


bilaterali.
Con l’occasione l’Inl ribadisce che

per le imprese edili, indipendente-


mente dal contratto collettivo appli-
cato, la mancata contribuzione alla

Cassa edile comporta sempre


l’esclusione dai benefici normativi,
così come già comunicato con gli in-

terpelli / e / e la nota


/.
Poiché ai fini del legittimo accesso

alle agevolazioni è richiesto non solo


il rispetto della parte economica dei
contratti collettivi (più facile da verifi-

care), ma anche di quella normativa
(che disciplina ad esempio le ferie, il

periodo di prova, l’orario di lavoro ec-


cetera), nella circolare è previsto che
saranno forniti agli ispettori dei pro-

spetti riepilogativi delle clausole nor-


mative previste nel Ccnl, al fine di age-
volare la verifica del relativo rispetto.

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Restituito lo 0,5% se si stabilizza il dipendente


CONTRATTI A TERMINE


Possibile recuperare


il contributo aggiuntivo


introdotto dal decreto dignità


Antonino Cannioto


Giuseppe Maccarone


A seguito della pubblicazione della


circolare Inps / (si veda Il So-


le  Ore del  settembre), i datori di


lavoro sono impegnati nella regola-


rizzazione del contributo corrente e


arretrato dovuto all’Inps, a fronte di


rinnovo dei contratti a tempo deter-


minato (Ctd). Le aziende devono


passare alla cassa, verificando quali
contratti a termine sono stati rinno-

vati a partire dal  luglio  e cal-


colando l’aumento del contributo
addizionale Naspi che - partendo

dalla misura base dell’,% - subisce


un incremento dello ,% per il pri-
mo rinnovo, quindi un altro ,%

per il secondo e così via al verificarsi


di ulteriori rinnovi, nei termini con-
sentiti dalla legge.

Come precisato dall’Inps, non va


dimenticato che l’aumento dello
,% – se pure disciplinato da una

diversa norma – costituisce di fatto


una mera elevazione del contributo
addizionale previsto a sostegno del-

l’allora Aspi, oggi Naspi. Ne deriva,
quindi, che trovano applicazione

tutte le regole previste dalla legge
istitutiva di tale contribuzione, ivi

compreso quanto disposto dall’arti-


colo , comma , della legge
/ (legge Fornero).

Quest’ultimo contiene la discipli-


na prevista per la restituzione del
contributo addizionale che va riferita

all’intera contribuzione (,% di ba-
se più le maggiorazioni dello ,%

eventualmente dovute). La legge del


 ha previsto che il contributo ad-
dizionale Naspi possa essere restitu-

ito alle aziende in caso di trasforma-


zione del rapporto a termine in un
contratto a tempo indeterminato.

Allo stesso modo, l’impresa che


riassume a tempo indeterminato lo
stesso lavoratore già alle proprie di-

pendenze, entro sei mesi dalla cessa-
zione del precedente rapporto a ter-

mine, ha diritto a riavere il contribu-
to addizionale versato durante il Ctd.

In tale circostanza, però, la misura


della restituzione varia in funzione
del momento in cui sopraggiunge la

stabilizzazione: le mensilità di con-


tribuzione spettanti al datore di lavo-
ro vengono ridotte in misura corri-

spondente ai mesi che intercorrono


dalla cessazione del precedente rap-
porto di lavoro a tempo determinato,

all’instaurazione del nuovo rapporto


a tempo indeterminato. In entrambi
i casi indicati il lavoratore deve aver

superato il periodo di prova.


Tuttavia sul punto occorre tenere
presente che, in caso di più rinnovi

contrattuali, possono formare og-


getto di restituzione il contributo ad-


dizionale (,%) e lo ,% (incre-
mento) relativi all’ultimo rinnovo del

contratto termine in essere tra le par-


ti, prima della trasformazione o della
riassunzione a tempo indetermina-

to. Va precisato che la restituzione


trova applicazione anche nei casi di
operazioni societarie in base all’arti-

colo  del codice civile, nonché, a


parere di chi scrive, anche nelle ipo-
tesi di cessione del contratto di lavo-

ro secondo l’articolo  del codice


civile. Infine va sottolineato che sulla
maggiorazione dello ,% così co-

me sull’,% operano le eventuali


riduzioni contributive, ove spettanti.


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Bocciato l’avvio


dell’educazione civica,


si studierà nel 2020/21


ISTRUZIONE


Con fondi aggiuntivi avvio


di una programmazione


seria da gennaio 


Claudio Tucci


L’educazione civica a elementari,
medie e superiori non partirà su-

bito, già quest’anno, come speri-
mentazione. Forse, se ne riparlerà

da gennaio , a patto che in


legge di Bilancio si riescano a tro-
vare i fondi aggiuntivi. L’introdu-

zione, vera e propria, delle  ore


del “nuovo insegnamento”, con
tanto di voto in decimi, debutterà

da settembre , come previsto


dalla legge.
Ad accendere il semaforo rosso

al decreto varato in fretta e furia,


nei giorni scorsi, dal precedente
ministro dell’Istruzione, Marco

Bussetti - per anticipare al /


l’introduzione nelle scuole del-
l’educazione civica - è stato il Con-

siglio superiore della pubblica


istruzione, il Cspi, l’organo tecnico-
consultivo del Miur, che ieri ha

espresso parere negativo all’avvio


della sperimentazione nazionale.
La questione è sorta con la pub-

blicazione, in ritardo, della legge


che ha reintrodotto l’educazione
civica a scuola, avvenuta sulla Gaz-

zetta Ufficiale del  agosto scorso,


divenendo, perciò, operativa il 
settembre, ad anno scolastico ini-

ziato. Per partire subito però la leg-


ge doveva entrare in vigore a fine
agosto, considerato che il nuovo

insegnamento va attivato a decor-
rere dal ° settembre del primo an-

no scolastico successivo all’entrata


in vigore del provvedimento. Ma
Marco Bussetti, come detto, ha di-

sposto con un decreto una parten-


za in fase sperimentale già da que-
st’anno. Partenza che adesso il Cspi

ha bocciato: «La programmazione
della didattica - si legge nel parere


  • è già in corso e introdurre ad anno


scolastico iniziato una nuova ma-
teria, per ben  ore, mette in diffi-

coltà le scuole». Anche sotto forma


di sperimentazione, sia pure ad
adesione volontaria, in quanto, è

scritto ancora nel provvedimento,


ciò «comporta una serie di adem-
pimenti sul piano organizzativo e

didattico di difficile attuazione e


tale da compromettere la qualità ed
il significato della sperimentazione

stessa. Risulterebbe sicuramente


sconvolto il curricolo e il piano di
attività, già predisposto per l’anno

scolastico /».


«Abbiamo appreso del parere
negativo del Consiglio superiore

della pubblica istruzione - ha di-


chiarato il neo ministro, Lorenzo
Fioramonti -. Sentirò a breve asso-

ciazioni di dirigenti, docenti e stu-
denti per discutere con loro della

possibilità di avviare una seria


programmazione a partire da gen-
naio , con tanto di risorse ag-

giuntive in manovra, per fare quel-


lo che il precedente ministro non
aveva fatto, vale a dire preparare in

modo efficace le scuole nell’ottica


dell’introduzione dell’educazione
civica nel settembre , come

previsto dalla legge».


Il disco rosso del Cspi trova
d’accordo il sindacato. Per la nu-

mero uno della Cisl Scuola, Mad-


dalena Gissi, non ci sono «i tempi,
né le risorse umane ed economi-

che per introdurre già da quest’an-


no l’educazione civica; senza pro-
gettazione reale non si possono in-

ventare soluzioni».


Di opposto avviso il deputato
della Lega, Massimiliano Capitanio,

primo firmatario della legge, che ha


tagliato corto: «Il parere del Cspi
era prevedibile ma sono certo che il

nuovo ministro dell’Istruzione non


tradirà la volontà del Parlamento».


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QUOTIDIANO


DEL LAVORO


AMMINISTRATORI ENTI LOCALI


Contributi per la


gestione separata


L’Inps ha impartito le istruzioni per
il versamento alla gestione separata

dei contributi dovuti per gli


amministratori locali iscritti ad
aliquota piena.

— Pietro Gremigni


Il testo integrale dell’articolo su:
quotidianolavoro.ilsole24ore.com

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