Il Sole 24 Ore Giovedì 12 Settembre 2019 25
Norme & Tributi
L’allerta intercetta la metà delle insolvenze
CRISI DI IMPRESA
Provata su mila bilanci
l’efficacia degli indicatori
messi a punto dal Cndcec
L’allarme è scattato nel %
dei casi in cui l’insolvenza
si è verificata davvero
Giovanni Negri
Test di efficacia per gli indici di fal-
libilità. Che, secondo l’analisi su
dati Cerved sono in grado di inter-
cettare circa il % di imprese de-
stinate all’insolvenza rispetto al to-
tale di quelle oggetto di segnala-
zione. Le simulazioni elaborate dal
Consiglio nazionale dei dottori
commercialisti in tandem con Cer-
ved costituiscono la densa appen-
dice metodologica che accompa-
gna il documento con il quale sono
stati messi a punto gli indici di al-
lerta affidati alla redazione dei pro-
fessionisti, con cadenza triennale,
da parte del Codice della crisi desti-
nato a entrare in vigore a metà ago-
sto del prossimo anno.
A innervare le simulazioni sono
soprattutto i cinque indici indivi-
duati come elementi di intervento
ulteriori quando il patrimonio netto
è positivo e il capitale sociale è al di
sopra del limite di legge e il Dscr
(rapporto tra il flusso di cassa di-
sponibile nella prospettiva di sei
mesi e i debiti da rimborsare nel
medesimo arco temporale) è, per
qualche ragione, inaffidabile. Il ri-
ferimento è allora a cinque parame-
tri costituiti dal rapporto fra oneri
finanziari e ricavi, fra patrimonio
netto e debiti totali, fra liquidità a
breve termine e passività a breve,
fra cash flow e attivo e, infine, tra
indebitamento previdenziale e tri-
butario e attivo.
Detto che i cinque indici hanno
poi soglie di rilevanza diverse quan-
to a innesco della segnalazione a se-
conda dell’area produttiva di riferi-
mento (si veda la tabella pubblicata
sul Sole Ore di ieri) e che il mo-
dello di allerta prevede che vengano
segnalate solo le imprese che sfora-
no la soglia critica per tutti gli indici
di bilancio selezionati, l’“esperi-
mento” si è concentrato su un cam-
pione di circa mila bilanci relati-
vi al periodo - alla luce di
oltre . eventi di insolvenza os-
servati nel periodo -.
Sono state classificate come in-
solventi le imprese interessate al-
meno da un evento (fallimento,
concordato preventivo, accordo di
ristrutturazione dei debiti, liquida-
zione coatta amministrativa, am-
ministrazione straordinaria) nei
successivi mesi.
E allora, l’esito finale è quello di
un cluster circoscritto di situazioni
a rischio di insolvenza, per le quali
si accendo tutti e cinque gli alert,
pari allo ,% delle osservazioni
(.). Poco più del %, poi, delle
imprese segnalate sono entrate in
uno stato di insolvenza nei tre anni
successivi. Enorme la differenza
che si constata nel confronto tra i
diversi tassi di default: se quello del
campione complessivo, i mila
bilanci, è del ,%, quello del più cir-
coscritto cluster delle aziende se-
gnalate sfonda il per cento. In al-
tre parole, i casi segnalati mostrano
una rischiosità di oltre volte più
elevata rispetto a quella osservata
sui non segnalati e in questo senso,
a volere ricordare che obiettivo del-
le misure di allerta è proprio quello
di scongiurare il più possibile il fal-
limento con relativa distruzione di
ricchezza, gli indici sembrano dare
una buona prova di efficacia.
Inoltre, i segnali riescono a inter-
cettare l’,% del totale delle insol-
venze, a fronte di una quota molto
ridotta di imprese in bonis erronea-
mente segnalate come a rischio; è il
caso dei falsi positivi, il cui rischio,
però, i dottori commercialisti han-
no inteso soprattutto evitare (ma-
gari correndo consapevolmente il
pericolo di qualche falso negativo in
più). In ogni caso, il % dei casi di
falsi positivi non è più risultato atti-
vo entro pochi anni, contro un per-
centuale fisiologica di non più attivi
del ,% della parte rimanente del
campione non segnalato.
Infine, quanto alla dimensione
delle imprese segnalate, i dati met-
tendo in evidenza come il sistema si
attiva in proporzione più elevata
nelle imprese di minore dimensio-
ne, strutturalmente più fragili: la
percentuale passa infatti dallo
,% allo ,% del totale.
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Revisione catastale, la Cassazione detta le regole
ACCERTAMENTI MASSIVI
Calcoli, parametri e criteri
vanno provati. Scostamento
da ridurre solo al %
Saverio Fossati
La Cassazione boccia sonoramente
un accertamento delle Entrate con-
seguente a una revisione “massiva”
delle rendite catastali e spiega la
procedura da seguire. Il senso ge-
nerale dell’articolata sentenza
/ (relatore Maura Caprio-
li) è che il contribuente deve essere
messo in grado di capire esattamen-
te su quali presupposti sia stata ope-
rata la revisione.
La vicenda prende le mosse da
una revisione che aveva portato dalla
classe alla classe un immobile in
categoria catastale A/ (uffici), ubi-
cato nella microzona (Prati) a Ro-
ma. La revisione era stata effettuata
sulla base dell’articolo , comma
della legge /, che consente ai
Comuni di chiedere all’agenzia delle
Entrate la revisione parziale del clas-
samento delle unità immobiliari di
proprietà privata ubicate in micro-
zone comunali dove il rapporto tra
valore medio di mercato e corrispon-
dente valore medio catastale ai fini
Imu presente sul territorio comunale
si discosti «significativamente»
(cioè oltre il %).
La Cassazione, preliminarmente,
chiarisce che, quando viene attivata,
questa procedura va seguita con la
massima esattezza e non possono
essere inseriti elementi previsti dal-
le altre due forme di revisione (quel-
le previste dal comma della
stessa norma dall’articolo della
legge /).
L’ipotesi del comma , a diffe-
renza delle altre due è basta su fattori
estrinseci, cioè sul valore di mercato
medio della microzona. Ma è proprio
qui che la Cassazione interviene. An-
zitutto, precisa, il Comune deve indi-
care «in modo dettagliato quali siano
stati gli interventi e le trasformazioni
urbane che hanno portato l’area alla
riqualificazione». Quindi specificare
quali dato siano stati usati per deter-
minare «il valore medio di mercato»
della microzona, usando i prezzi del-
le compravendite e, se impiega altri
fattori («urbanistici, ambientali o si-
mili») deve provarne «la sussistenza
e l’efficacia». Inoltre, il calcolo del va-
lore catastale medio va fatto «sulla
base dei valori medi delle singole uni-
tà» e non «dei valori medi delle sin-
gole microzone».
Il rapporto tra i due valori medi
(catastale e di mercato) deve essere
fatto spiegando quali correttivi sono
stati fatti per confrontare vani cata-
stali e metri quadrati. Anche la data
delle rilevazioni è determinante: non
può essere precedente ai «fenomeni
di decrescita dei prezzi (...) quali si so-
no avuti nei tempi recenti».
Infine, il Comune deve «dedurre
e provare i parametri, i fattori deter-
minativi e criteri per l’applicazione
della riclassificazione alla singola
unità immobiliare» e l’aumento del-
la rendita deve essere tale da ridurre
il rapporto tra valore di mercato e va-
lore catastale allo scostamento mas-
simo del % «rispetto all’analogo
rapporto relativo all’insieme delle
microzone comunali».
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R&S, in arrivo
519 milioni
per i grandi
progetti
SVILUPPO ECONOMICO
Si attende a breve
la pubblicazione
sulla Gazzetta ufficiale
ROMA
In arrivo i milioni per i grandi
progetti di ricerca e sviluppo pre-
visti da due decreti ministeriali
dello Sviluppo economico emana-
ti il agosto, quando era ancora in
carica il precedente governo.
Il nuovo ministro Stefano Pa-
tuanelli ha iniziato a esaminare al-
cuni dossier industriali per accele-
rare la definizione dell’iter e per i
due Dm si attende a breve la pub-
blicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Il primo decreto rifinanzia con
milioni interventi agevolativi su
tutto il territorio nazionale a favore
delle imprese che investono in gran-
di progetti di R&S nei settori “Agenda
digitale” e “Industria sostenibile”:
milioni per finanziamenti agevo-
lati (a valere sul Fondo rotativo im-
prese) e milioni per contributi alla
spesa (Fondo crescita sostenibile).
Il secondo decreto definisce
una nuova agevolazione, di natura
negoziale, per progetti legati ad
Accordi di innovazione tra Mise e
regioni. In questo caso sono di-
sponibili milioni, di cui co-
me riserva per Calabria, Campa-
nia, Puglia e Sicilia a valere sulle
risorse della programmazione co-
munitaria -. Altri milio-
ni, a valere sul Fondo crescita so-
stenibile, sono così ripartiti:
milioni per fabbrica intelli-
gente, agrifood e scienze della vita;
milioni per cofinanziare pro-
getti selezionati nei bandi relativi
al progetto EuroHpc per il calcolo
ad alte prestazioni.
—C.Fo.
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DIMENSIONE
AZIENDALE
TOTALE
BILANCI
SEGNALATI TASSO
DEFAULT
SEGNALATI
SEGNALATI
SU TOTALE
INSOLVENTI
SEGNALATI
SU TOTALE
Piccole 382.829 2.948 46,70% 0,77% 11,90%
Medie 141.396 822 63,60% 0,58% 10,50%
Grandi 43.684 130 65,40% 0,30% 6,80%
Totale 567.909 3.900 50,90% 0,69% 11,10%
La simulazione
Bilanci segnalati in applicazione degli indici Cndcec
Nota: Impatto del sistema di allerta su un campione di 567.909 bilanci presentati negli anni
2010-2015 e su oltre 18mila eventi di insolvenza osservati nel periodo 2011-2018
QUOTIDIANO
DEL DIRITTO
CONSIGLIO DI STATO
Magistrati valutabili
con un solo episodio
L’equilibrio, insieme alle altre
precondizioni dell’imparzialità e
dell’indipendenza, è
fondamentale all’esercizio della
funzione giurisdizionale,
rientrando a pieno titolo tra gli
imprescindibili presupposti per
un corretto esercizio del ruolo di
magistrato. il Consiglio di Stato
con sentenza / ha
enunciato alcuni principi molto
significativi in ordine al concetto
di "equilibrio" del magistrato,
inteso quale senso della misura e
della moderazione. La vicenda
riguarda un magistrato che aveva
riportato un giudizio negativo in
occasione della valutazione di
professionalità. In particolare la
valutazione negativa, espressa
dal Csm era basata sulla
precondizione dell’equilibrio, di
cui il magistrato era stato
ritenuto carente allorché,
presidente del collegio penale,
nel leggere il dispositivo di una
sentenza aveva specificato che
l’assoluzione dell’imputato era
intervenuta "a maggioranza" dei
componenti del collegio,
rimarcando una presa di distanza
dalla decisione assolutoria.
Ciò sebbene e come è noto, il
codice di procedura penale
preveda che la deliberazione
interna sia segreta.
— Pietro Alessio Palumbo
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