Il Sole 24 Ore - 12.09.2019

(Joyce) #1

Il Sole 24 Ore Giovedì 12 Settembre 2019 29


Dossier


Andrea Biondi


«L’


innovazio-


ne deve es-


sere il moto-
re che im-

prime una


nuova spin-
ta a tutti i settori dell’economia e della

società». Le ha scandite queste parole


il premier Giuseppe Conte lunedì
scorso all’interno della dichiarazione

programmatica per ottenere la fiducia


alla Camera. «Abbiamo voluto creare



  • ha poi aggiunto - un ministero dedi-


cato all’innovazione che aiuti le im-


prese, oltreché la Pubblica ammini-
strazione, a trasformare l’Italia in una

vera e propria Smart Nation».


Segnale non da poco e accolto dalle
imprese del digitale con soddisfazio-

ne. Senza eccedere nell’entusiasmo in


realtà, perché quando si parla di digi-
talizzazione, in particolare della Pa, le

promesse troppo spesso non hanno


seguito le premesse. Ma l’indicazione
programmatica è nero su bianco e un

ministero ad hoc – guidato da Paola


Pisano, già assessora all’Innovazione
del Comune di Torino – dopo anni

(l’ultimo fu quello di Lucio Stanca) c’è.


«Trasformare l’Italia in una Smart
Nation è un obiettivo molto stimolan-

te e ambizioso, ma è soprattutto una
via obbligata per un Paese come il no-

stro che sconta un ritardo digitale gra-


ve» dice Cesare Avenia, presidente di
Confindustria Digitale. È un segnale

importante l’aver indicato il «ruolo


cruciale dell’innovazione come valore
e volano per l’economia reale, la com-

petitività e l’equità. Adesso occorre


accelerare sulla attuazione delle mi-
sure e degli strumenti per l’innova-

zione, fin dalla prossima legge di Bi-


lancio», è il commento di Marco Gay,
presidente di Anitec-Assinform, as-

sociazione delle imprese dell’Ict ade-


rente a Confindustria.
Formazione sul digitale, finanza

per l’innovazione, open innovation,


digitalizzazione della Pa sono i dos-
sier, in un contesto che mischia luci e

ombre. Lo studio Assinform condotto


in collaborazione con NetConsulting
cube fotografa il digitale come un

mercato in crescita, che dai , mi-


liardi di euro del  è previsto supe-
rare quota , miliardi nel . Cifre

indicative di una domanda crescente,


a tutto vantaggio di una digitalizza-
zione che però arranca a confronto

con l’Europa. L’indice Desi, stilato


dalla Commissione Ue, vede l’Italia
davanti solo a Polonia, Grecia, Roma-

nia e Bulgaria. Il Rapporto Assinform


segnala tuttavia progressi nella do-
manda. Cybersecurity ( miliardo;

+,%), Cloud (, miliardi; +,%)


IoT (, miliardi; +,%): le compo-
nenti più innovative sono quelle che

hanno spinto di più nel . In parti-


colare sull’Internet delle cose ci sono
importanti aspettative, con un G che

dal  dovrebbe iniziare a far senti-
re i suoi effetti. Andando a guardare i

settori d’utenza, sono risultati centra-


li banche (+,% a , miliardi) e indu-
stria (+,% a  miliardi), a testimo-

nianza della volontà del sistema di


evolvere grazie al digitale. Quanto al
- il tasso medio di crescita è

previsto nell’ordine del , per cento.


E anche qui a trainare saranno i “digi-
tal enabler”: IoT (+,% a , miliar-

di), cybersecurity (+,% a , miliar-


di), cloud (+% a oltre  miliardi). «Gli
investimenti in progetti legati al mon-

do IoT e in applicazioni di intelligenza


artificiale hanno un valore strategico
per lo sviluppo e la competitività del

nostro ecosistema. Oggi però l’AI è


ancora poco sperimentata. Circa il
% delle imprese italiane ritiene di

disporre al proprio interno di un siste-


ma integrato di intelligenza artificia-
le, ma nella maggior parte dei casi es-

so è limitato a specifici processi e non


riguarda l’intera catena del valore del-
l’impresa», commenta Donato Iaco-

vone, ad in Italia e Managing Partner


dell’Area Mediterranea di EY.
È evidente che la differenza di ve-

locità fra grandi e piccole imprese c’è.


Anche da qui l’appello delle associa-
zioni al Governo. «La cosa più impor-

tate da fare – dice Gay – è finalmente
smettere di affermare in maniera teo-

rica che il digitale è importante e ini-


ziare a dire che serve un piano di poli-
tica industriale per il digitale, con ri-

sorse e idee chiare per favorire lo svi-


luppo hi-tech nei settori». «Serve dare
continuità ai progetti in atto – spiega

Avenia – per rafforzarli e accelerarli,


istituire una governance politica del
digitale forte e autorevole, aumentare

gli investimenti in innovazione e mi-


gliorare la capacità di spesa dei fondi
europei. Ci aspettiamo che la trasfor-

mazione digitale diventi una priorità


esplicita dell’agenda di governo, tra-
sversale a tutti i settori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Al meeting EY del - ottobre a Capri confronto tra gli opinion leader globali sul futuro dell’innovazione


Avenia (Confindustria Digitale): troppo alto il gap con la Ue - Iacovone (EY): investimenti in AI e Iot strategici


Nuovi scenari


Il mercato italiano. Cybersecurity ( miliardo, +,%), Cloud (, miliardi, +,%), IoT (, miliardi, +,%)


sono gli enabler che trainano la domanda, ma il divario tra grandi e piccole imprese è ancora accentuato


Le tre leve della rivoluzione digitale


Riccardo Barlaam
Dal nostro corrispondente

NEW YORK

«L’

idea mi è venuta nel


. Dovevo acqui-


stare un prodotto,
avevo bisogno di in-

formazioni e non c’era nessuno onli-


ne per fornirmele. Ho dovuto chiama-
re il call center, attendere a lungo di

parlare con un operatore, spiegare.


Alla fine, stremato, ho pensato che bi-
sognava trovare un sistema per offrire

automaticamente informazioni su in-


ternet. Da quell’esperienza è nato tut-
to». Robert LoCascio,  anni, è un im-

prenditore hi-tech newyorchese di


origini italiane. Suo nonno è arrivato
a inizio Novecento a Ellis Island dalla

Sicilia di Aci Castello. È seduto – come
dice lui – «sulla miniera d’oro dei con-

versational data». La sua società Live-


Person che ha fondato proprio nel
, di cui è ancora oggi presidente e

ceo, è letteralmente esplosa nell’era


degli assistenti virtuali, del machine
learning e dell’intelligenza artificiale.

LivePerson è stata la prima a svilup-


pare i “ChatBot”: le finestre con gli assi-
stenti virtuali, ora molto diffuse, per ri-

spondere alle richieste dei clienti sui


siti di banche e assicurazioni. Un siste-
ma che ha cambiato il modo con cui i

brand comunicano. Nel Duemila, poco
prima della tempesta delle dot.com e

poi degli attentati alle Torri Gemelle,


LoCascio decide di quotare la sua small
cap al Nasdaq. «Fu un periodo difficile,

fummo costretti a licenziare. Non fu


facile - racconta - difendere la nostra
idea, ma siamo riusciti a sopravvivere

e a superare quel periodo di crisi».
La sua “creatura” nel frattempo è di-

ventata la società leader nel mondo per


i servizi online di assistenza virtuale e
capitalizza  miliardi di dollari a Wall

Street. Ha mila clienti in tutto il mon-


do, molti brand importanti come T-Mo-
bile, Hsbc, Delta, Tiffany, Adobe. Ma so-

prattutto le azioni negli ultimi tre anni


sono passate da una quotazione di -
dollari agli oltre  dollari di oggi. Con

un ritorno per gli azionisti che ha pochi


eguali nella borsa americana: +%.
LoCascio lo sa e per questo motivo

parla di “miniera d’oro”: la sua società


nel grattacielo di Hudson Yards, dove
lavorano . persone, è davanti a

tutti. La nuova frontiera? Il conversa-


tional commerce, che è il web del futu-
ro, e i call center automatici. «Vedo i

miei figli: non usano il telefono per


parlare ma solo per chattare in conti-
nuazione su qualsiasi cosa». Con la

messaggistica delle varie piattaforme


social esistenti si potranno acquistare
prodotti. «Noi siamo gli unici oggi a

poter offrire dei software con l’intelli-


genza artificiale capaci di consigliare,


di rispondere in modo adeguato a una
richiesta del cliente. Con un semplice

messaggio testuale sul proprio dispo-


sitivo, senza dover essere collegati a un
computer». Basta una domanda lan-

ciata sulla app di messaggistica: il si-


stema risponde e ti guida. «Abbiamo
investito - spiega -  milioni di dollari

su questa piattaforma denominata


Maven. Tu chiedi qualsiasi cosa, lei ti
risponde e ti trova una soluzione, o ti

consiglia per un acquisto». Apple ha


già introdotto nel suo canale di mes-
saggistica questa possibilità con Apple

Business Chat, presto lo farà anche Fa-


cebook con Messenger e WhatsApp.
L’altra frontiera su cui punta Live-

Person è quello di sostituire i call center


con le persone con sistemi completa-
mente automatizzati utilizzando l’in-

telligenza artificiale attraverso la piat-


taforma LiveEngage. Il robot che sosti-
tuisce l’uomo? «No - chiarisce LoCa-

scio - in realtà è proprio il contrario. È


l’uomo che si evolve e il robot viene uti-
lizzato per i lavori ripetitivi. Abbiamo

un call center a Santo Domingo che già
per alcuni nostri clienti è stato trasfor-

mato nella modalità completamente


automatica. Se un volo viene cancella-
to, per trovarne un altro non c’è più bi-

sogno di chiamare un call center e


aspettare di parlare con un operatore:
si scrive un messaggio e in tempo reale

il nostro call center automatizzato tro-
va la soluzione migliore. I nostri dipen-

denti del call center hanno cambiato


modo di lavorare e hanno raddoppiato
i loro stipendi».

LivePerson gestisce  milioni di


conversazioni automatiche al mese.
Con la completa automatizzazione le

prospettive per la società sono esaltan-


ti: «È un periodo effervescente - dice
LoCascio - con ricavi in forte crescita

del % all’anno».


Nel mondo ci sono  miliardi di


telefonate ai call center ogni anno che


costano a società e istituzioni . mi-
liardi di dollari. «Molte di queste tele-

fonate - conclude - saranno digitali,


con la voce automatica, nel giro di po-
chi anni. Dalle statistiche emerge che i

nostri “messaging agents” sono alme-


no due volte più efficienti dei call cen-
ter, la customer satisfaction è più alta

del % e i reclami per problemi con gli


operatori diminuiscono del %. Noi
siamo già pronti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I pionieri del futuro


LivePerson, la miniera d’oro dell’assistenza virtuale


Gay (Anitec


Assinform):


accelerare


su misure e


strumenti


per l’inno-


vazione fin


dalla pros-


sima legge


di Bilancio


(*) Stime Fonte: NetConsulting cube, 2018

Fonte: NetConsulting cube - CIO Survey 2018

0 20 40 60 80 100

IL MERCATO DIGITALE IN ITALIA
Valori in milioni di euro e in percentuale, 2018-2021

PRINCIPALI AREE DI INVESTIMENTO DELLE IMPRESE


Progetti prioritari, risposte multiple. Valori in percentuale


Cybersecurity/GDPR 87,7


Mobile solution 61,5


Reporting /BI 61,5


Big Data 58,5


Cloud Computing 56,9


Impresa 4.0/IoT 47,7


Smart Working e Collaboration 38,5


Social 30,8


Augmented Reality e Wearable 12,3


76.535,6


2021*


70.473,1


2018


72.222,5


2019*


74.253,8


2020*


+2,5%


+2,8%


+3,1%


CONTENUTI
E PUBBLICITÀ
DIGITALI

SERVIZI
DI RETE TLC

SERVIZI
ICT

SOFTWARE
E SOLUZIONI ICT

DISPOSITIVI
E SISTEMI

11.155,7


21.752,0


11.622,5


7.136,1


18.806,8


11.987,0


21.253,0


12.279,4


7.597,1


19.106,0


12.856,0


20.825,0


13.020,0


8.075,2


19.477,6


13.754,0


20.431,0


13.871,0


8.579,0


19.900,6


-2,3%


+5,7%


+6,5%


+7,2%


-2,0%


+6,0%


+6,3%


+1,9%


+7,0%


-1,9%


+6,5%


+6,2%


+1,6% +2,2%


+7,5%


Sotto la lente


DIGITAL ENABLER


L’APPUNTAMENTO


Il «game changer»
Le reti 5G, attese alla

prova del mercato a partire


dal 2020, consentiranno di
ottenere una capacità di

download di circa 10-50


Gigabit al secondo con una
latenza massima (il tempo

fra impulso e risposta)


nell’ordine di millisecondi.
Tra i servizi che saranno

supportati dal 5G – che


viaggerà su frequenze
assegnate nel 2018 a valle

di un’asta – ci sono


l’«internet delle cose», le
auto senza guidatore,

tutte le applicazioni in
mobilità, la smart

agriculture, la telemedicina


a distanza.


IL 5G


L’emergenza


Sulla cybersecurity si
stanno concentrando

grandissime attenzioni,


spinte dallo sviluppo
dell’Internet delle cose e

dall’automazione industriale


hi-tech che, nella
comunicazione fra

macchine, lascia spazio


a malware.
Nel Rapporto Assinform,

con riguardo alla spesa delle


imprese in Italia per la
cybersecurity, si calcola una

crescita fra 2018 e 2021 a un


tasso medio annuo del
+13,9% (per 1.138 milioni nel

2019 e 1.484 milioni


nel 2021).


CYBERSECURITY


La svolta per l’hi-tech
Il cloud - inteso come

l’insieme di tecnologie che


permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio

offerto al cliente, di


memorizzare, archiviare ed
elaborare dati grazie

all’utilizzo di risorse


hardware-software
distribuite e virtualizzate

in Rete - è uno degli
elementi chiave

alla base della cosiddetta


industria «4.0».
Grandi protagonisti del

cloud nel mondo sono i big


dell’hi-tech, con in testa
realtà come Amazon,

Microsoft, Google e


Alibaba.


CLOUD COMPUTING


Dalla Sicilia a Ny.


Robert LoCascio,


51 anni, fondatore
di LivePerson: la

nuova frontiera


sono gli acquisti
social e i call

center digitali.


LoCascio sarà
presente al

summit EY di
Capri il 5 ottobre

Fondata nel


1995, la


società ha


oggi una


capitalizza-


zione di 3


miliardi di


dollari, 1.300


dipendenti e


18mila clienti


Il Digital summit di Capri


Dal 4 al 6 ottobre, a Capri, al


Grand Hotel Quisisana,
organizzato da EY, si terrà il

Digital summit dedicato ai


temi della geopolitica, della
tecnologia,

dell’innovazione e delle
risorse umane. “Less

artificial, more intelligent,


always human” è il titolo
della tre giorni in cui

relatori provenienti da


tutto il mondo
dialogheranno sulle

dinamiche di sviluppo della


società. Con una domanda
di fondo: l’uomo riuscirà a

governare le tecnologie e a


indirizzare l’innovazione?

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