Adesso - 11.2019

(やまだぃちぅ) #1
JOSSA

SPECIALE: LA LINGUA ITALIANA OGGI

Foto: Carolina Espinosa

prestigioso , namhaft
da lì , von dort aus
apparire , erscheinen
l’unicità , Einzigartigkeit
il distacco , Abstand
inequivocabile , unmissverständlich
si può o non si può , was geht und was nicht geht
piuttosto , vielmehr
la caratteristica , Besonderheit
ad arte , kunstvoll, meisterhaft
dimostrare , beweisen
provenire , stammen
all’insegna , im Zeichen
anzitutto , vor allem
ordinare , regeln
convalidare , bestätigen
inserirsi , sich eingliedern
mescolarsi , sich vermischen
quotidiano , Alltags-
manifestarsi , sich erweisen
assumere , annehmen
lo strumento , Mittel
ampio , ausführlich
le stagioni
passate , vergangene Zeiten
(essere) dovuto a , verdanken
la parola piana: auf der vorletzten Silbe
betontes Wort
rispondere per
le rime , keine Antwort schuldig bleiben
la locuzione , Redewendung
inconsape-
volmente , unbewusst
composto di , bestehend aus
il suono , Laut, Klang
triviale , vulgär
opposto , entgegengesetzt
la canzone
popolare , Volkslied
il distacco , Trennung
colto , gehoben
evocare , heraufbeschwören
collettivo , gemeinsam
l’attualità , Gegenwart
accogliere , aufnehmen
trasformarsi , sich wandeln
registrare , feststellen
rispetto a , im Vergleich
esprimere , hier: darstellen
la catena , Verkettung
ritratto , verhalten
apprendere , erlernen

un luogo in cui la lingua italiana esprime
moltissimo se stessa.
Lei dedica alla rima, nel libro, un ampio, bel-
lissimo capitolo. Ma la rima non appartiene a
stagioni passate?
La musicalità della nostra lingua, dovuta
all’alto numero di parole piane, facilita la
nascita delle rime. Con la rima si diverto-
no tutti, dai bambini ai più alti intellettuali
della nostra storia culturale. Addirittura i
poeti si “rispondono per le rime”: e questa
è diventata poi una locuzione, ancora in
uso nella nostra lingua. Si “rispondevano
per le rime” Dante e Forese Donati come
oggi fanno Fabri Fibra e Jovanotti. Usano
lo stesso mezzo!
È vero. La rima rappresenta un
silenzioso legame con il pas-
sato?
Proprio così: la lingua di
oggi cita inconsapevol-
mente quella di sempre. La
lingua italiana porta con sé
una memoria che spesso
è inconsapevole, una tra-
dizione di usi. Certe rime
composte di certi suoni
continuano a risuonare nel-
la lingua in modo costante:
le rime in -azzo erano trivia-
li in passato come lo sono
oggi; e ancora oggi amore/
cuore/onore fanno lo stesso
gioco, opposto.
La canzone popolare e la po-
esia sono parte di una stessa
storia, allora?
Sì, e questa è una particola-
rità dell’italiano. Nella can-
zone popolare non si crea
un distacco per cui la lingua
popolare si oppone a quella
colta, ma si crea una mesco-
lanza. Lo trovo molto bello.
Come nel caso di Cuccurucucu,
la celebre canzone di Franco Battiato di cui Lei
parla, e che sembra un pezzo di storia d’Italia...
Cuccurucucu è un esempio perfetto di me-
scolanza linguistica capace di evocare pe-
riodi storici differenti, memorie persona-
li e collettive. Al suo interno compaiono
canzoni di Sanremo (Il mare nel cassetto di
Milva, Le mille bolle blu di Mina, Il mondo
è grigio il mondo è blu di Nicola Di Bari),

citazioni dalla più famosa traduzione ita-
liana dell ’Iliade, quella di Vincenzo Monti
(Cantami o diva, l ’ira funesta), titoli di can-
zoni inglesi e rime prese dall ’attualità
(afghani/americani): è l ’esempio di come
la lingua italiana accolga tutto e utilizzi
tutto creativamente.
Come si è trasformata nei secoli la lingua ita-
liana?
Ha subito le modif iche graf iche e sintatti-
che che i linguisti registrano con puntua-
lità: minore uso del congiuntivo, frasi più
semplici rispetto a un tempo. Ma la lingua
italiana dipende fortemente da persona a
persona: la lingua che scegliamo di usare
dice chi siamo. Ogni italiano ha la sua lin-
gua, che lo esprime.

Nella lingua italiana il suono crea mondi,
costruisce una catena di significati. Quali vo-
caboli ama Lei?
Mi piacciono le parole con l ’accento molto
ritratto, che creano rime strane: come lu-
certola, antilope, antidoto, aneddoto. Mi piace
molto giocare con le rime e penso che sia
un’ottima occasione, anche per chi impara
la lingua, o chi la insegna, per esercitare e
apprendere la lingua italiana.
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