Adesso - 11.2019

(やまだぃちぅ) #1
NOTIZIE DALL’ITALIA

Foto:Giovanni Cocco/Shutterstock

ESOTICA SÌ, MA ITALIANA
la coltivazione , Anbau
lo zapote nero , Schwarze Sapote
il frutto della
passione , Passionsfrucht
il litchi , Litschi
la melanzana thay , Thai-Aubergine
la macadamia , Macadamianuss
il limone caviale , Limettenkaviar

la polpa , Fruchtfleisch
la piccola sfera , Kügelchen
apprezzato , beliebt
Coldiretti: ital. Bauernverband
l’origine f. , Ursprung
IL PERCHÉ
il sorcio , Maus
la parlata , Ausdrucksform

il linguaggio
colloquiale , Umgangssprache
l’efficacia , Wirkung
strabiliante , verblüffend
fare paura , Angst einflößen
il Novecento , 20. Jahrhundert
la fusoliera , Rumpf
la squadriglia , Geschwader
l’Aeronautica , Luftwaffe

lo stemma , Emblem
ritto , aufrecht
(stehend)
lo stormo , Staffel
la guerra
mondiale , Weltkrieg
bellico , kriegerisch
comparire , erscheinen

Frutta esotica. E subito si pensa a paesi lontani, al sole e alla vegetazione
dei Caraibi, del Sud America, di Asia, Africa, Australia... Calabria, Sicilia.
Sì, proprio così. Oggi gran parte della frutta esotica consumata in Italia
viene da coltivazioni italiane. Nel Sud Italia si coltivano non solo avo-
cado e mango, che tutti conoscono, ma anche zapote nero e sapodilla.
E non solo: frutto della passione, litchi, melanzana thay, macadamia.
Persino l’australiano finger lime, detto anche limone caviale per la polpa
formata da piccole sfere, è approdato in Sicilia e nel Lazio, dove da tem-
po si coltiva il kiwi. Questi prodotti sono molto apprezzati dagli italiani.
Non solo. Secondo un sondaggio di Coldiretti, il 71% degli intervistati
è disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine “italiana”
dei prodotti.

ECONOMIA

Esotica sì,


ma italiana


FACILE

Risponde Anna Bordoni collaboratrice
dell’Enciclopedia Italiana
Sorcio è un altro modo per dire topo, molto
comune in vari dialetti e parlate regionali.
È un termine molto usato nel linguaggio
colloquiale per raggiungere più efficacia
comunicativa ed espressiva. Far vedere i sorci
verdi a qualcuno vuol dire “fargli vedere cose
strabilianti” e anche “metterlo in difficoltà,
fargli paura”.
Ma perché “i sorci verdi”? L’espressione
nasce alla fine degli anni Trenta del Nove-
cento. Sulla fusoliera degli aerei usati dalla
205 a squadriglia dell’Aeronautica del Regno
d’Italia c’è uno stemma con tre topi verdi ritti
sulle zampe posteriori. In seguito tutto il 12°
stormo, di cui la squadriglia fa parte, adotta
lo stesso stemma. Durante la seconda guerra
mondiale, gli aerei del 12° stormo partecipa-
no a numerose azioni belliche, in particola-
re a missioni di bombardamento. Quando i
suoi aerei compaiono nel cielo, è possibile
riconoscerli proprio grazie allo stemma con
i tre topi verdi. Chi li vede sa che presto la si-
tuazione diventerà molto difficile.
Inviate i vostri perché a:
[email protected]

IL PERCHÉ


PERCHÉ SI DICE FAR VEDERE I
SORCI VERDI?
HANS BLUME

Un Savoia-Marchetti
S.M. 79 con i famosi 3
topolini (sorci) verdi
sulla fusoliera.

Il figliol prodigo (1922)

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