Libero - 24.08.2019

(ff) #1

Stava facendo trekking con papà e fratello, feriti


I palestinesi ammazzano una ragazza ebrea


ANGELO ZINETTI


■Il leader di Hamas, Ismail Ha-
niya, ha salutato con favore l’atten-
tato con un ordigno esplosivo, che
ieri in Cisgiordania ha ucciso una
17enne israeliana e ferito il padre e
il fratello, ma non ha rivendicato la
responsabilità. Lo riporta France



  1. Il premier israeliano, Benjamin
    Netanyahu, ha definito l’accaduto
    «un grave attacco» e ha inviato le
    condoglianze alla famiglia, pro-
    mettendo di continuare con gli in-
    sediamenti.
    Secondo il quotidiano Haaretz,
    la ragazza, Rina Shinrav, stava fa-
    cendo trekking con il papà di 46
    anni e il fratello di 21 a Ein Bubin,
    nota meta di escursioni in Cisgior-
    dania, quando c’è stata un’esplo-


sione; i due uomini sono rimasti
feriti ma non sono in pericolo di
vita. Secondo il comunicato diffu-
so dall’esercito, non è chiaro se la
carica esplosiva fosse nascosta nel
luogo dell’attentato o se sia stata
gettata contro la famiglia. I militari
hanno escluso che l’esplosivo sia
stato lanciata da un veicolo in mo-
vimento e ha confermato che l’or-
digno è stato fabbricato in casa.
Cresce ancora la tensione anche
lungo la Striscia di Gaza dopo che
un palestinese, ha lanciato granate
contro i soldati israeliani mentre
tentava di attraversare il confine
dell’enclave. Le forze di sicurezza
israeliano ha risposto al fuoco, cau-

sando il ferimento dell’uomo, rico-
verato in ospedale. Lo conferma-
no sia una nota dell’esercito israe-
liano che il ministero della Salute
di Gaza. Si tratta dell’ultimo di una
serie di incidenti violenti lungo il
confine di Gaza in vista delle ele-
zioni generali israeliane del 17 set-
tembre. L’esercito ha affermato
che i palestinesi hanno tentato di
attraversare le barriere di confine
nella Striscia di Gaza settentriona-
le e hanno diffuso un video in cui
si vede l’uomo lanciare granate
contro i soldati. «Le truppe hanno
affrontato il terrorista, colpendolo
dopo aver attraversato la barriera
di sicurezza», ha affermato una di-

chiarazione dell’esercito, senza for-
nire ulteriori dettagli. Da parte sua
il ministero della Salute di Gaza ri-
ferisce che i soldati gli hanno spara-
to. A detta degli analisti, il primo
ministro israeliano Benjamin Neta-
nyahu sta cercando di evitare
un’escalation a Gaza in vista delle
elezioni.
Di contro, i miliziani di Gaza spe-
rerebbero di spingerlo a ulteriori
concessioni all’insegna di accordo
di tregua. La scorsa settimana da
Gaza sono stati lanciati sei missili
contro Israele, l’ultimo dei quali
mercoledì. Per rappresaglia, l’eser-
cito ha colpito «una serie di obietti-
vi militari in una struttura di Ha-
mas nella Striscia di Gaza setten-
trionale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

CARLO NICOLATO


■Il catastrofismo ecologico
è il trend social del momento,
un turbine inarrestabile di foto
e previsioni shock che si ag-
grappa a eventi reali e li trasfor-
ma in qualcosa di apocalittico,
specie se tali eventi sono lonta-
ni, poco verificabili, e sono in
qualche modo ricollegabili a
personaggi politici politica-
mente scorretti. È il caso ulti-
mo degli incendi in Siberia pri-
ma e adesso in Amazzonia, le
cui responsabilità possono es-
sere umane o naturali, non im-
porta, ma sono utili tra le altre
cose anche per attaccare Putin
o Bolsonaro, colpevoli di averli
addirittura incentivati con le lo-
ro politiche aggressive, parafa-
sciste e antiecologiche. A nulla
serve dire che in Siberia come
in Amazzonia purtroppo gli in-
cendi ci sono sempre stati, e
che specie in Brasile i numeri
sciorinati non rappresentano
nemmeno lontanamente i peg-
giori di sempre. Inutile perché
i social si alimentano di post
che confermano ciò a cui si
vuole credere e che si moltipli-
cano, di dati sparati a casaccio
e senza nessuna verifica, di fo-
to che nella gran parte dei casi
non sono nemmeno riconduci-
bili agli incendi in questione.


USO POLITICO

Non importa, dati e foto si
moltiplicano all’infinito, molti-
plicando nel contempo il cli-
ma di apocalisse e di rabbia
nei confronti non dei veri re-
sponsabili che anche se ci so-
no è impossibile identificare,
ma di quelli che per comodità
e per interesse politico si ritie-
ne che lo siano. L’effetto diven-
ta ancora più dirompente se al
codazzo di milioni di isterici so-
cial subentrano personaggi co-
me Greta, o opportunisti
dell’ultima ora come il presi-


dente francese Macron il qua-
le, oltre a postare su twitter una
foto di incendio risalente addi-
rittura al 1989, parla della «no-
stra casa che brucia», di «crisi
internazionale» e chiama a rac-
colta i leader internazionali del
G7. Ovviamente la cosa ha fat-
to imbestialire Bolsonaro che
utilizzando lo stesso mezzo,
twitter, ha sottolineato che Ma-
cron cerca di «strumentalizza-
re una questione interna del

Brasile e di altri Paesi amazzo-
nici per i suoi interessi politici
personali» e che «il tono sensa-
zionalista con il quale parla
dell’Amazzonia (facendo perfi-
no uso di immagini false) non
contribuisce in niente alla solu-
zione di questo problema».
Lasciando perdere le accuse
vicendevoli che sono poi segui-
te («colonialista» da una parte
e «bugiardo» dall’altra) è ovvio
che il problema dei roghi nella

foresta amazzonica non sia
un’invenzione, ma quei 74 mi-
la incendi dall’inizio dell’anno
di cui si parla sono quasi la nor-
malità in Brasile: con o senza
Bolsonaro, non sono “incendi
record” come si legge dapper-
tutto, ma “solo” l’80% in più ri-
spetto allo scorso anno. Decisa-
mente meno invece rispetto
ad altri anni, niente a che vede-
re ad esempio con i 200mila in-
cendi registrati nel 1987 nella

sola macro-regione amazzoni-
ca durante la sola stagione sec-
ca. Se si restringe il calcolo alle
aree coperte da foresta il dato
risulta ancora più basso, 33mi-
la incendi circa, in linea con
quello degli ultimi anni. Il che
non è affatto consolante, ma
non si capisce perché lanciare
l’allarme adesso che alla presi-
denza c’è Bolso-
naro e non an-
che gli scorsi an-
ni quando inve-
ce governavano
più graditi e cor-
rotti socialisti. Al-
la fine Bolsonaro
non avendo altri
mezzi ha deciso
di inviare l’eserci-
to, misura del tut-
to inutile ma che
è la stessa che
prese l’indiscus-
so Lula nel 2010
quando il Brasile
si trovò ad affron-
tare una situazio-
ne simile nel di-
sinteresse gene-
rale.

VERI DATI

Quanto al cata-
strofismo sareb-
be opportuno
che sugli stessi
social venissero
diffusi altri nu-
meri, stavolta ve-
ri e tutti verifica-
ti, quelli
dell'Emergency
Events Databa-
se, banca dati
che ha il suppor-
to dell’Organiz-
zazione Mondia-
le della Sanità e
del governo bel-
ga, che ci dicono
che che dall’ini-
zio del secolo i disastri naturali
sono in netto calo. Nel 2000,
anno di picco massimo, ne so-
no stati segnalati 526, nel 2017
molti meno, 291, a conferma
di una tendenza costante alla
diminuzione. Tra questi, oltre
agli incendi, rientrano anche
gli eventi climatici dovuti a tem-
perature estreme. Dai 31 casi
del 2000 ai 12 del 2015 e del
2016, agli 11 del 2017.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

La moda del catastrofismo verde


Grandi incendi in Amazzonia


Ma i disastri naturali calano


Il fuoco nelle foreste sudamericane è un problema da sempre; solo oggi il mondo


se ne accorge. Per attaccare Bolsonaro. I dati scientifici però dicono cose diverse


FOTO FAKESopra,
il tweet di
Emmanuel Macron
in cui fa il verso a
Greta («la nostra
casa brucia») con
una foto di
incendio risalente
addirittura al 1989.
A destra, anche
Leonardo Di
Caprio, come tanti
altri, ha usato
l’immagine fasulla
sull’Amazonia

■È morto a 79 anni Da-
vid Koch, una delle più
famose figure del mece-
natismo americano con-
servatore. Nel 2018 Koch
si era ritirato per proble-
mi di salute dal suo impe-
gno nel colosso dell’ener-
gia e della chimica Koch
Industries, che controlla-
va insieme al fratello
Charles. Per Forbes Ko-
ch era uno degli uomini
più ricchi al mondo, con
un patrimonio personale
di 42 miliardi di dollari,
palazzi a Manhattan,
Southampton, Aspen,
Palm Beach, uno yacht
nel Mediterranneo che
veniva affittato a 500 mi-
la dollari a settimana.
Tra i suoi amici il figlio di
Winston Churchill, il
principe Carlo, Bill e Me-
linda Gates. Ma Koch è
stato anche un filantro-
po, il cui nome è compar-
so in tutte le istituzioni
storiche di New York, dal
Lincoln Center al museo
di Storia naturale e
l’ospedale presbiteriano,
a cui sono andati gran
parte del miliardo di dol-
lari dato in beneficenza.
L’anno scorso, già mala-
to di cancro alla prostata,
David aveva lasciato la
carica di vice presidente
delle Koch Industries e la
scena politica, un aspet-
to mai stato secondario
nella sua vita. I fratelli Ko-
ch erano famosi negli
Usa, e attaccati dai demo-
cratici, per il loro ruolo di
grandi sponsor dei re-
pubblicani, dell’ultra
conservatore Tea Party e
del libero mercato. Fin
dagli anni Settanta aveva-
no investito centinaia di
milioni di dollari per spo-
stare l’ago della bilancia
repubblicana verso la de-
stra.
Nel 2016 i Koch non
avevano appoggiato, uffi-
cialmente, Trump, ma
poi David aveva parteci-
pato alla festa per cele-
brarne la vittoria.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

MILIARDARI DI DESTRA


Morto David


uno dei due


fratelli Koch


Rina Shinrav, 17 anni, uccisa da una
bomba palestinese mentre era in vacanza

10
sabato
24 agosto
2019

ESTERI

Free download pdf