Libero - 24.08.2019

(ff) #1

segue dalla prima


BRUNELLA BOLLOLI


(...) nelle città “normali”, ma
Roma è diversa e piena di sor-
prese. Con la sua distesa di ri-
fiuti ormai celebre nel mondo,
il prato di sacchetti dimonnez-
zaindistinta che invade le stra-
de, la Capitale offre nascondi-
gli incredibili per chi non vuole
farsi trovare o non intende far
rintracciare qualcosa, ad esem-
pio il corpo senza vita di un uo-
mo. Dove lo metto?, si sarà
chiesto il presunto assassino.
Facile: tra il pattume, che intan-
to nella città amministrata dal-
la grillina Virginia Raggi non
passa mai nessuno a svuotare i
bidoni o, se passa, non è tutti i
giorni, e figuriamoci questo
quando lo ritrovano. Se poi la
selva di rifiuti aumentasse a di-
smisura e alla fine, come un mi-
raggio, un camion della nettez-
za urbana dovesse fermarsi a
rimuovere larumenta, cadave-
re compreso, si potrebbe spera-
re che tutta quella montagnola
informe vada riversata in una
discarica in provincia, per cui
del morto non ci sarebbe dav-
vero più traccia: sepolto insie-
me al resto dei materiali di scar-
to e fatto sparire per sempre.
Fantascienza? Nossignori.
È il cadavere del 40enne Va-
lerio Tomassini quello rinvenu-
to ieri mattina tra i cassonetti
di Ponte Mammolo, zona Ti-
burtina, periferia degradata di
una Capitale ormai malandata
perfino in centro, non lontano
dal carcere di Rebibbia, territo-
rio reso difficile anche dall’as-
senza delle istituzioni e dei con-
trolli delle forze dell’ordine.
Ora, non è chiaro - saranno
le indagini ad appurare l’esatta
dinamica dei fatti - se l’uomo
sia stato deposto in quel punto
facile preda di topi e cinghiali
dal suo carnefice o se vi sia di-
retto lui, morente, in cerca di
un qualche giaciglio su cui ap-
poggiarsi.


LITE PER DROGA?

Di sicuro c’è che ieri alle 7 di
mattina un passante ha notato
i piedi, poi il tronco quindi la
testa di un uomo ormai privo
di vita e sdraiato per terra da-
vanti ai rifiuti. Un cadavere
che, dicono, la sera precedente
di sicuro non c’era.
Tomassini era un tipo abba-
stanza conosciuto in zona. È
descritto come uno sbandato,


con problemi di dipendenza;
viveva ai margini della società
e spesso lo si vedeva per strada
in cerca di spiccioli da racimo-
lare forse per
una dose. Aveva
piccoli preceden-
ti per droga, ma
niente che la-
sciasse presagire
una fine del ge-
nere, per giunta
in mezzo all’im-
mondizia come
merce avariata.
Eppure è stato
trovato accanto
aisecchionialle
7 di mattina da un passante
perché, nonostante la calura e
le ferie ancora in corso, qual-

che romano mattiniero e zelan-
te ha deciso di buttare la spaz-
zatura e ha dovuto, giocoforza,
farsi largo tra la schifezza. Nel
mucchio ha nota-
to il defunto e ha
chiamato il 112.
Il 40enne ave-
va una ferita al
polpaccio e c’era
sangue intorno.
Nessun dubbio,
per i carabinieri,
che sia stato am-
mazzato. Ora si
dovrà chiarire se
a finire in quel
posto sporco e
defilato a pochi metri da casa
sua, sia stato l’omicida che vo-
leva disfarsi del corpo oppure

la stessa vittima colta dalla mor-
te prima di potere raggiungere
un ricovero migliore. In ogni
caso il morto è finito lì.

CIBO PER I CINGHIALI

Le indagini si sono concen-
trate sulle conoscenze della vit-
tima e in particolare su un vici-
no 66enne, Pasquale M., al qua-
le gli investigatori sono arrivati
anche seguendo le tracce di
sangue. Nell’abitazione del so-
spettato i carabinieri hanno no-
tato altre tracce ematiche per
cui l’uomo, già ai domiciliari
per spaccio, è stato fermato. Lo
difende l’avvocato Maria Paola
Di Biagio. «Nella perquisizione
domiciliare non è stato trovato

nulla di pertinente all’omicidio
né l’arma del delitto», ha detto,
«Pasquale dormiva, a malape-
na si regge in piedi, ha proble-
mi di droga da 20 anni, prende
delle pasticche». L’autopsia sul
corpo di Tomassini chiarirà le
cause del decesso. Tuttavia,
sembra che alla base ci sia sta-
ta una lite tra i due soggetti.
Dopo l’emergenza dei mesi
scorsi, la situazione dei rifiuti
nella Capitale è tutt’altro che
rientrata. Ad alcuni residenti
che avevano chiamato i vigili
per denunciare l’impossibilità
di buttare la spazzatura a cau-
sa dei bidoni stracolmi, sono ar-
rivate multe salate perché
«non dovevano lasciare le bu-
ste a terra». E 5 operatori
dell’Ama rischiano sanzioni pe-
santi: hanno dato da mangiare
ai cinghiali gli scarti alimentari
contenuti nei sacchetti dell’im-
mondizia. Forse volevano solo
sperimentare un modo più ra-
pido per svuotare i cassonetti,
ma così gli animali a Roma
banchettano e ingrassano sem-
pre più, mentre la città muore.
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ANCHE LA PROCURA DI LODI, CITTÀ NATALE DELLA VITTIMA, APRE UN’INCHIESTA


Lo chef italiano


morto a New York


C’è una testimone


■Poteva essere una strage
l’esplosione causata da un di-
soccupato, ieri, al palazzo
del Vescovado di Avellino. Il
bilancio parla di tre feriti, tan-
ta paura, una città scossa e
un soggetto fermato. Si tratta
di un uomo del posto che ha
fatto esplodere tre bombolet-
te di gas da camping in pros-
simità del portone del palaz-
zo vescovile. Nell’esplosione
sono rimasti feriti un passan-
te, un vigile urbano e il diret-
tore della Caritas diocesana,
Carlo Mele, che ha i suoi uffi-
ci all’interno dell’edificio in
piazza della Libertà. I tre so-
no rimasti ustionati ma non
sono gravi. Il responsabile
dell’attentato, dopo aver pro-
vocato le esplosioni, ha tenta-
to di fuggire ma è stato bloc-
cato da un agente della Poli-
zia municipale e da un pas-
sante per essere poi trasferi-
to in Questura. È un disoccu-
pato originario della provin-
cia di Salerno, residente in Ir-
pinia. Al momento
dell’esplosione il vescovo,
monsignor Arturo Aiello, era
in sede. Si è detto «molto
rammaricato» per l’episodio
e si è accertato delle condi-
zioni delle persone ferite. Sul
posto gli agenti della Polizia
scientifica, vigili urbani e vigi-
li del Fuoco. Il sindaco, Gian-
luca Festa, si è recato nella
Curia per dare solidarietà a
monsignor Aiello e ai feriti.
«All’inizio pensavamo
avessero incendiato il porto-
ne, poi abbiamo scoperto
che si trattava di un ordi-
gno», ha spiegato Carlo Me-
le, direttore della Caritas di
Avellino. «Io, un agente della
Municipale e un passante
che stava provando a spegne-
re le fiamme, ne abbiamo pa-
gato le conseguenze». Secon-
do la sua ricostruzione, il fat-
to è avvenuto mentre il ve-
scovo si preparava ad uscire:
«Eravamo venuti a prender-
lo, poi abbiamo visto le fiam-
me e quindi aperto mezzo
portone. A quel punto c’è sta-
ta l’esplosione. Per fortuna
l’altra anta del portone non
si è aperta, altrimenti sareb-
be andata peggio». Un episo-
dio del genere non si era mai
verificato in città e lo stesso
Mele non riesce a darsi una
spiegazione: «Anche l’orario
dell’attentato, le 17, quando
Piazza Libertà è piena di gen-
te. Questo mi fa pensare che
abbia voluto esternare una
sofferenza. Non provo risen-
timento verso di lui, sono
pronto ad incontrarlo per
ascoltare le sue ragioni».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

La sindaca Virginia Raggi

■Gli agenti che mercoledì sera
hanno trovato a New York il corpo
senza vita di Andrea Zamperoni, lo
chef italiano 33enne del noto risto-
rante Cipriani Dolci, in una stanza
di un motel del quartiere Queens,
hanno fermato una donna. È quan-
to riporta Cbs News New York, che
ha trasmesso le immagini, riprese
dalle telecamere di sicurezza dell’in-
tervento della polizia. Le immagini
mostrano una donna in manette
che viene fatta salire in un’auto della
polizia. Le fonti della polizia hanno
riferito che il corpo del 33enne italia-
no era avvolto in una coperta e la-
sciato per terra «come se qualcuno
stesse per disfarsene». Ma una don-
na avrebbe chiamato la polizia pri-
ma che questo potesse avvenire. Gli
agenti, sempre secondo le fonti, non
avrebbero rivelato segni di traumi
sul corpo. Il motel Kamway Lodge,
che si trova a pochi isolati dall’appar-
tamento di Zamperoni sulla 74esi-
ma srtada, è noto per essere un luo-
go di traffico di droga e prostituzio-
ne. Secondo la polizia, dall’inizio
dell’anno vi sono stati 25 interventi
nel motel, otto per furto e droga con
due arresti fatti sul luogo. Un turista
scozzese che risiedeva nel motel ha
raccontato all’emittente televisiva
che la notte di mercoledì vi era stata
«una lite che aveva coinvolto diverse
persone al primo piano».
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La Capitale è fuori controllo


Adesso tra i rifiuti di Roma


si trovano anche i cadaveri


Mentre passeggiava in periferia, un passante si è imbattutto tra i cassonetti


nel corpo senza vita di un 40enne. Interrogato un pregiudicato residente in zona


Avellino


Disoccupato mette


ordigni in Curia


Terrore e tre feriti


12
sabato
24 agosto
2019

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