Libero - 24.08.2019

(ff) #1

SIMONA PLETTO


■Un uomo, un papà, che
violenta la figlioletta - addirit-
tura da quando ha due anni e
mezzo, e ora ne ha sei, pove-
ra piccola - e anche si ripren-
de in video per vendere le or-
ribili immagini in rete ai pedo-
fili di tutto il mondo. Alluci-
nante. A svelare l’orrore, che
come detto durava da anni,
alcune immagini finite in ma-
no alla polizia postale austra-
liana, che sta per l’appunto in-
dagando su un giro di pedofi-
lia. Che ha identificato l’orco
e ha avvertito le autorità com-
petenti, cioè quelle italiane.
Sono scattate così le manet-
te ai polsi di un padre 46enne
residente nella provincia di
Treviso. Per lui l’accusa è
quella di aver abusato ses-
sualmente della figlia, che og-
gi ha sei anni, di aver ripreso
l’abominio e di aver poi ven-
duto il tutto all’interno di un
circuito internazionale di pe-
dofili, che fa base sul cosiddet-
to “dark web”, la rete internet
nascosta. Credeva di essere
al sicuro, vendendo quegli or-
ribili video all’altro capo del
mondo, in Australia appun-
to. Tanto che non si sarebbe
nemmeno preoccupato di na-
scondere del tutto il viso, che
risulterebbe riconoscibile, e
anche il numero di targa di
un’auto su cui gli inquirenti
stanno ancora indagando. E
poi quelle frasi in italiano,
che hanno subito indirizzato
la polizia australiana a rivol-
gersi ai colleghi della Postale
di casa nostra.

CODICE ROSSO

Sono stati proprio alcuni fo-
togrammi di quei video pedo-
pornografici amatoriali a in-
castrarlo. Immagini che sono
bastate ai per chiedere la mi-
sura cautelare urgente, tanto
più ora che da un paio di setti-
mane, dopo l’entrata in vigo-
re della legge cosiddetta “co-

dice rosso”, i reati contro la
persona come le violenze, lo
stalking e i maltrattamenti in
famiglia, hanno una corsia
ancor più preferenziale.
Il 46enne viveva da solo
con la bambina, poiché la ma-
dre era andata via di casa.
Questo gli avrebbe facilitato
le cose, fino a trovare un mo-
do orribile per fare soldi faci-
li. Aveva infatti scoperto dei
siti pedofili australiani, ovvia-
mente immersi nel “dark
web”, a cui vendeva i video
delle violenze, ripresi da lui
stesso. Un mercato osceno,

che fortunatamente è stato
scoperto dall’azione della po-
lizia australiana, che come
tutte le forze dell’ordine del
mondo ogni tanto riesce a in-
trufolarsi tra i pedofili del
web e a stanare chi produce e
condivide dei video sessuali i
cui protagonisti sono dei mi-
norenni.
Il padre trevigiano è stato
arrestato giovedì scorso, su or-
dinanza firmata dal giudice
per le indagini preliminari
Massimo Vicinanza, che ha
accolto la richiesta della misu-
ra cautelare avanzata dai so-

stituti procuratori lagunari,
Giorgio Gava e Roberto Ter-
zo. Gli agenti della squadra
mobile di Venezia, che han-
no condotto l’inchiesta insie-
me ai colleghi della Postale,
sono andati ad arrestarlo a ca-
sa. Ora l’incubo per la piccola
dovrebbe essere finito, men-
tre il padre si trova in carcere
a Treviso con accuse gravissi-
me: violenza sessuale pluriag-
gravata dal fatto di essere sta-
ta commessa nei confronti
della propria figlia minore di
dieci anni, e poi produzione
e diffusione di materiale pe-
dopornografico. Questi ulti-
mi due capi d’imputazione
hanno fatto sì che il fascicolo
arrivasse a Venezia, sede di-
strettuale che si occupa di tut-
ti i reati informatici. L’uomo
entro breve verrà sottoposto
all’interrogatorio di garanzia,
dove potrà rispondere alle do-
mande del giudice e dare la
sua versione dei fatti.

NON UN CASO ISOLATO

Purtroppo quello di Trevi-
so non può essere definito un
caso isolato. Nel luglio scorso
un padre, militare dell’Eserci-
to, è finito al centro di un simi-
le scandalo dopo le accuse
mosse dalla figlia oggi 14en-
ne che ha rivelato in una lette-
ra finita nelle mani di una
suora della casa famiglia che
la ospitava: “Papà ha tentato
di violentarmi, anche in caser-
ma, quando avevo nove an-
ni”. Dieci giorni fa è stato arre-
stato a Crema (Milano) un uo-
mo di 29 anni, accusato di
aver violentato due bambine
vicine di casa. Poi l’orrore ad
Assisi, dopo le confessioni di
una dodicenne che ha descrit-
to gli abusi del padre: e le ag-
ghiaccianti accuse di una
bimba di dieci anni di Vare-
se, che ha raccontato di esse-
re stata violentata dal padre
mentre la madre assisteva al-
la terribile scena.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Orrore a Treviso, vicenda scoperta in seguito a un’indagine in Australia


Violenta la figlia piccola e vende i video in rete


Arrestato un 46enne: abusi iniziati quando la bimba, che ora ha sei anni, ne aveva due. Li filmava e pubblicava sul “dark web”


■Già si sapeva: l’inchiesta della
procura di Reggio Emilia cosiddetta
“Angeli e demoni” - quella che ha
fatto emergere irregolarità (per usa-
re un eufemismo) sulle procedure
di affido di bambini tolti alle fami-
glie naturali e per l’appunto affidate
ad altre famiglie, affidi che gli investi-
gatori ritengono siano stati pilotati
anche con perizie falsificate e minac-
ce più o meno velate agli stessi bam-
bini da parte di psicologi e assistenti
sociali, così da farli assegnare a nu-
clei di amici e conoscenti e poterci
lucrare su - quest’inchiesta, insom-
ma, ha tolto la stura a un fenomeno
che, evidentemente, non è limitato
al solo Comune di Bibbiano. La stes-
sa procura ha dunque deciso di se-
parare dal filone d’inchiesta princi-
pale, che ha già portato a sedici mi-
sure cautelari fra arresti domiciliari
e obblighi di dimora, le segnalazioni
giunte in seguito - in particolare do-
po il 27 giugno scorso, giorno in cui
l’indagine è esplosa anche sui me-
dia. Riguardano altri presunti affidi
illeciti autorizzati negli ultimi anni
nella Val d’Enza reggiana. Denunce
ed esposti e ancche semplici segna-
lazioni, in tutto circa 150, da parte di

genitori e avvocati che chiedono
conto di anomalie, a loro dire, in si-
tuazioni risalenti negli anni e tratta-
te sempre dai servizi sociali della Val
d’Enza.
Pare siano una decina le denunce
che il sostituto procuratore Valenti-
na Salvi sta già esami-
nando, e due con parti-
colare attenzione: quella
di un padre che non può
più vedere i suoi tre figli
dopo la separazione dal-
la moglie, a suo dire sen-
za un giustificato moti-
vo, e la seconda sui moti-
vi per cui due genitori
possono incontrare il lo-
ro bambino, allontanato
dalla famiglia quando
aveva solo 10 mesi, sol-
tanto alla presenza degli
operatori.
Intanto non si placa la polemica
politica: la Lega dell’Emilia Roma-
gna ha depositato in Regione la ri-
chiesta, al presidente della Commis-
sione speciale di inchiesta sistema
tutela minori, di audizione dei verti-
ci regionali del sistema dei Servizi
sociali. Proprio per capire come sia

organizzato il sistema stesso - nei
confronti del quale la Lega stessa, e
non solo, non lesina le critiche. «È
evidente - spiega il capogruppo del-
la Lega in Regione, Stefano Bargi -co-
me questa nostra richiesta di audi-
zione di figure cardine nella gestio-
ne dei Servizi sociali
nella nostra regione di-
scenda dalla poca fidu-
cia nei confronti dei ver-
tici Pd di questa Com-
missione speciale, con-
siderando come nell’in-
chiesta sugli affidi illega-
li della Val d'Enza figuri-
no non pochi esponen-
ti del Pd, dal sindaco di
Bibbiano agli ex sinda-
ci di Cavriago e di Mon-
tecchio, al direttore ge-
nerale dell’Ausl reggia-
na, per tacere di certi operatori. Del
resto gli ultimi sviluppi dell'indagi-
ne Angeli e Demoni stanno facendo
emergere come tutta l'Emilia Roma-
gna, e non solo la Val d'Enza, sia, in
realtà, stata infettata dal sistema de-
gli affidi illeciti».
MAN.COS.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Manifestazione a Bibbiano

I NUMERI DEL DRAMMA


■L’associazione Meter di don Fortunato Di Noto fa sapere che
«in soli 4 mesi (gennaio -aprile 2019) ha segnalato alle varie
Polizie nel mondo e inoltrato a quella italiana 6 milioni di foto e
oltre 100mila video pedopornografici. Tutto documentato». Don
Di Noto ricorda che ci sono «milioni di bambini già abusati» già in
tenera età (neonati) e fino a un massimo di 12/13 anni».

LA DIFFUSIONE IN RETE
■Dark Web indica i contenuti del World Wide Web nelle darknet
(reti oscure) che si raggiungono via Internet attraverso specifici
software, configurazioni e accessi autorizzativi.

La scheda


Affidi irregolari, la procura di Reggio esamina altre vicende


Bibbiano, inchiesta bis: già 10 denunce


Il nuovo fascicolo raccoglie le decine di segnalazioni arrivate dopo l’esplosione del caso


■Traguardo storico per Giovanni Quarisa,
che vanta il triplice primato di uomo più vec-
chio d’Europa, decano d’Italia e carabiniere
più anziano vivente, che oggi spegnerà 110
candeline. Quarisa è infatti nato il 24 agosto
1909 a Pieve del Grappa (Treviso) e vive nella
sua casa con il suo storico badante a Bassano
del Grappa (Vicenza). Oggi sarà festeggiato
da parenti ed amici ma sono attesi anche alcu-
ni vertici locali dei carabinieri e l’ex sindaco
della cittadina del Grappa. Numerosa la sua
discendenza: due figlie (Vilma e Mirella, la
più grande oggi ha 79 anni), quattro nipoti e
dieci pronipoti, il più piccolo di 5 anni. A soli
20 anni, nel 1929, entrò nell’Arma, mentre
nel 1941 partì per la Seconda Guerra Mondia-
le e per due anni fu prigioniero a Dubrovnik.

GIOVANNI QUARISA È NATO IL 24 AGOSTO 1909 A PIEVE DEL GRAPPA, IN PROVINCIA DI TREVISO


Compie 110 anni


il carabiniere


più vecchio d’Italia


13
sabato
24 agosto
2019

ATTUALITÀ

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