Focus - 09.2019

(Darren Dugan) #1

D


istanze, traiettorie, orbite, calcoli esattissimi ca-
paci di portare per la prima volta un essere uma-
no in un luogo mille volte più lontano di quello nel quale si
trovano oggi gli astronauti della Stazione Spaziale Internazio-
nale. Arrivare sulla Luna era anche questo, in un’epoca in cui
ancora non era stato inventato il primo microchip. Fino a quel
momento, questo tipo di calcoli era fatto in gran parte a mano.
Per questo lo sforzo della Nasa, l’agenzia spaziale americana, è
stato enorme, e grandi risorse sono state dedicate allo sviluppo
delle nuove tecnologie. Erano gli albori dell’elettronica. Abbia-
mo chiesto di parlarcene a Phil Pollacia, uno dei ricercatori di
Ibm che ha collaborato alla missione Apollo 11 dal centro di
controllo (Mission Control Center) di Houston.

Lei è stato uno dei protagonisti nascosti delle missioni
Apollo, in particolare per quello che riguarda lo sviluppo

di Alberto Zini

dei sistemi informatici. Che cosa ha chiesto la Nasa a Ibm?
Ibm è stato uno dei primi appaltatori a sostenere il programma
della Nasa a Houston e Huntsville. Abbiamo avuto il compito di
sviluppare un sistema operativo in tempo reale, per tradurre i
requisiti di ogni missione in codice informatico. Il programma
era meticoloso, minuzioso, e doveva essere perfetto. Il risultato
è stato di circa 5 milioni di linee di codice, che supportavano si-
mulazioni, formazione e pratica di astronauti, addestramento
per controllori di volo e tutti gli aspetti dell’elaborazione dati.
L’esperienza acquisita ha aiutato molto Ibm nella progettazio-
ne di hardware e software negli anni successivi.

Durante i molti mesi che l’hanno vista impegnata sul pro-
getto Apollo, circa il 90% del suo tempo era dedicato al la-
voro, notti comprese. Quali nuovi sfide avete dovuto affron-
tare?

La testimonianza di un protagonista


dietro le quinte di una grande sfida


delle missioni Apollo: quella informatica.


«E la Nasa ci chiese


il computer perfetto»


SOTTO CONTROLLO
Tecnici al lavoro nel Real
Time Computer Complex,
gestito da Ibm, all’interno
del centro di controllo delle
missioni Apollo, a Houston.

tecnologia

Free download pdf