liardi di tonnellate di ossigeno l’anno, mentre alghe e cianobat-
teri in mare ne emettono altri 135. Se una parte è riutilizzata
dai vegetali stessi, il resto è a disposizione di animali, batteri
e funghi per la sopravvivenza. Un’altra conseguenza riguarda
l’atmosfera. Negli strati più elevati l’ossigeno diventa, sotto
l’azione dei raggi solari, ozono: non più O2, cioè una molecola
costituita da due atomi, ma O3 (tre atomi). Questo gas, estre-
mamente reattivo, si riforma continuamente e costituisce uno
strato che protegge la vita dall’azione dei raggi Uv, così potenti
che possono modificare il Dna nelle cellule e causare tumori.
Come abbiamo visto, praticamente tutti gli organismi pluri-
cellulari usano l’ossigeno per bruciare il cibo. E a loro volta i
nutrienti (zuccheri in primo luogo, ma anche grassi e protei-
ne) derivano dalla seconda parte del “lavoro” delle piante, cioè
l’assemblaggio della CO2; la produzione di zuccheri è un altro
processo esclusivo dei vegetali. Che sono fra l’altro la porzione
dominante della biosfera terrestre: secondo un recentissimo
articolo, la biomassa degli esseri viventi (misurata come mi-
liardi di tonnellate di carbonio) è infatti quasi tutta composta
da piante e batteri: 450 per le prime e 70 per i secondi. Tutti
gli animali (dalle spugne all’uomo, ai minuscoli organismi del
plancton) “pesano” solo circa 2 miliardi di tonnellate. Quindi
tutto, ma proprio tutto, il cibo che mangiamo viene dai vege-
tali. Con l’immensa “insalata” costituita dalle piante verdi sul-
la terraferma e dalle alghe negli oceani sopravvive la totalità
degli esseri viventi: il plancton che si nutre di microscopiche
alghe, i pesci che brucano sul fondo, fino alle gazzelle, ai cervi
e ai bisonti sulla terraferma, mangiano vegetali. E poi, a loro
volta, gli erbivori sono catturati dai predatori. E ancora, erbi-
vori e carnivori, divengono prima o poi preda dei degradatori,
che approfittano delle loro carcasse. Ciò che
rimane di animali e piante alla fine di questa
rete alimentare è poi sfruttato dai batteri.
Inoltre, tutte le specie viventi, una volta
assimilata l’energia del cibo sfruttando l’os-
sigeno, rilasciano in atmosfera un gas che
abbiamo già visto prima, cioè l’anidride car-
bonica. In questo modo, il ciclo dell’ossigeno
si chiude con la trasformazione della CO2 in
zuccheri da parte delle piante come conse-
guenza della fotosintesi.
C’è un altro aspetto in cui i vegetali si dimostrano indispen-
sabili: i cosiddetti “cicli biogeochimici”. Si tratta dei percorsi
che seguono gli atomi essenziali per la vita (oltre a ossigeno e
carbonio, anche azoto, zolfo, ferro...): tutti iniziano o sono di-
pendenti dalle piante verdi e dalle alghe del mare che fanno la
fotosintesi. Che si rivela, anche ai giorni nostri, il punto cen-
trale di tutta la vita sulla Terra.
Senza la fotosintesi, i pericolosi
raggi ultravioletti colpirebbero
senza pietà gli esseri viventi