Focus - 09.2019

(Darren Dugan) #1

Ti piacciono le


domande &


risposte? Puoi


trovarne tante


altre, curiose


e approfondite,


su Focus D&R:


il numero 61


è in edicola!


ANIMALI

Le dimensioni dei gatti sono


sempre state quelle attuali?


i grandi bevitori si trovano in Svezia,
Islanda, Finlandia e Norvegia, dove c’è
una forte tradizione di allevamento (in
termini economici pesa parecchio più
dell’agricoltura) e la percentuale di
intolleranti al lattosio è minima proprio
perché da millenni il latte è parte
fondamentale della dieta. È invece
semisconosciuto in Indonesia e in Cina,
Paesi dove se ne bevono poco più di
dieci grammi al giorno. I cinesi navigano
a fondo classifica pure in materia di
consumi di caffè (in cima no, non ci
sono gli italiani ma i nordeuropei, che
hanno una vera passione per questa
corroborante bevanda) e mancano da
quella del vino, che nella top ten include
solo Paesi europei dove il calice di
nettare d’uva è un’usanza da secoli (al
primo posto c’è Città del Vaticano, forse
anche per i “fiumi” di vino da messa...).
Acqua tiepida. La domanda a
questo punto sorge spontanea: che
cosa bevono i cinesi? Soprattutto
acqua bollita calda o tiepida, a
prescindere dalla temperatura esterna.
Ma anche tanto tè, seppur di meno
rispetto a turchi e inglesi, saldamente in
cima alla classifica per numero di tazze
a testa, e sempre più birra: fino a pochi
anni fa era una bevanda di lusso, ora la
Cina è al primo posto al mondo per la
produzione e le pinte vendute a
Pechino e dintorni stanno aumentando
a vista d’occhio, insidiando il primato
mondiale di tedeschi e inglesi.
Alcolici. Una birra è anche il massimo
a cui si può aspirare in gran parte dei
Paesi islamici, dove l’alcol non è
ammesso per motivi religiosi: in
Mauritania, Somalia, Iran, Afghanistan
e Pakistan, per dire, non se ne beve
neppure un goccio. I Paesi invece più
avvezzi all’alcol? Non tedeschi o
inglesi, come si potrebbe pensare
vedendoli all’Oktoberfest o fuori da un
pub: se si parla di alcolici in generale,
includendo dalla birra alla vodka, dal
vino al whisky, sono i Paesi dell’Europa
dell’Est e la Russia a vincere a mani
basse, con consumi che superano i
dieci litri di alcol puro all’anno a testa.
Ovvero, vino, birra e soprattutto
superalcolici: un po’ per tradizione, un
po’ perché tollerano meglio l’alcol per
motivi genetici, gli abitanti di Russia e
dintorni difficilmente si negano un
bicchierino. (Elena Meli)


N


o. Una ricerca della Artic
University of Norway, a Tromsø, e
dell’Università di Copenaghen,
pubblicata sul Danish Journal of
Archaeology, ha scoperto che, tra il IX
e l’XI secolo, i gatti erano più piccoli
dei loro attuali discendenti.
Lo studio ha potuto svolgersi grazie
all’uso, diffuso nell’antica Danimarca,
di utilizzare le pellicce di questi felini e
di seppellire i loro corpi in apposite
fosse. Dai resti (datati tra
il 200 e il 1600 d.C.) è
stato così possibile
ricostruire l’evoluzione

della loro taglia, che oggi risulta di
circa il 16% più grande rispetto
all’epoca dei Vichinghi. Per i
ricercatori, la spiegazione di questa
trasformazione potrebbe risiedere nel
fatto che solo negli ultimi secoli i gatti
sono diventati veri e propri animali da
compagnia, ottenendo più cibo e più
cure dagli umani rispetto a quando,
nel passato, venivano semplicemente
“tollerati” come inquilini perché
utilissimi cacciatori di topi. Le prime
tracce di questo mutato
atteggiamento risalgono comunque
all’antico Egitto. (E.V.)

Getty Images

Focus | 89
Free download pdf