TECNOLOGIA
Mal di giallo
I
girasoli stavano appassendo. Lo
avevano notato, con preoccupazione,
al Van Gogh Museum di Amsterdam: il
giallo dei fiori dipinti da Vincent Van
Gogh stava virando verso il marrone.
Stiamo parlando di uno dei più famosi
quadri in cui il pittore ritrasse questi fiori:
i Girasoli, del 1889, esposto al museo di
Amsterdam. Nella foto, è quello sulla
destra, accanto al “gemello” che si trova
alla National Gallery di Londra (qui
insieme nel 2014).
Pigmenti. A quel punto, sono entrati in
scena gli scienziati del Laboratorio
Mobile europeo, il Molab. «È un
laboratorio di spettroscopia, che usa la
luce per analizzare i materiali, fatto per
essere trasportato dove si trovano le
opere d’arte, senza spostarle», racconta
Costanza Miliani, del Cnr, coordinatrice
del Molab. «Abbiamo così studiato i
pigmenti dei Girasoli, verificando che in
effetti si erano scuriti i gialli, usati nei fiori
e nello sfondo. Van Gogh usava gialli di
cromo, cioè pigmenti che contengono
questo elemento. Nel quadro di
Amsterdam ne ha impiegato un tipo
molto suscettibile alla luce: per una
reazione chimica, il cromo in esso
contenuto è diventato verde. Così, nei
punti in cui è stato usato, il giallo è
imbrunito». Capirlo è stato essenziale. «Il
museo ha adattato l’illuminazione, per
minimizzare il degrado». C’è poi stato un
altro studio del Molab. «Il museo ci ha
chiesto di analizzare la vernice
trasparente stesa in seguito sul dipinto,
per capire se rimuoverla. E abbiamo
visto che sarebbe pericoloso». Intanto,
altri hanno studiato i Girasoli della
National Gallery (a sin. nella foto). «Si sa
che anche lì c’è il cromo “scurito” in
alcuni punti, ma manca la mappatura
dell’intera opera»; ora il confronto
continuerà. Le ricerche fatte finora sono
illustrate nel libro Van Gogh’s Sunflowers
Illuminated: Arts Meets Science e nella
mostra Van Gogh and the Sunflowers, al
Van Gogh Museum fino al 1° settembre.
C’è anche una copia con il giallo
originale. Scelto da Van Gogh,
Afp/Getty Imagesricostruito dagli scienziati. (G.C.)
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