La Stampa - 21.08.2019

(C. Jardin) #1

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CHIARA APPENDINO
SINDACA
DI TORINO

I grillini torinesi aprono all’ipo-
tesi di un governo giallo-ros-
so. Non certo per amore nei
confronti del Pd (l'antipatia re-
ciproca rimane fortissima),
ma perché tutti sono intimori-
ti dalle posizioni di Salvini e
dalla possibilità che le elezioni
consegnino un governo mono-
colore di destra al Paese. Se la
sindaca, Chiara Appendino, re-
sta defilata, limitandosi ad as-
sociarsi a Di Maio nel ringrazia-
re «il premier Conte per aver re-
stituito la cifra del dibattito po-
litico e istituzionale», i consi-
glieri grillini non lesinano i
commenti.
Per la capogruppo pentastel-
lata in Consiglio comunale Va-
lentina Sganga «è necessario
affidarsi al Presidente Matta-
rella, suo è il compito di capire

se ci sono i margini per un go-
verno sostenuto da una mag-
gioranza alternativa con un
programma che abbia al cen-
tro la giustizia sociale, l'am-
biente e la lotta contro le gran-
di opere inutili, a partire dal
Tav, perché solo così si sconfig-
ge l'ondata xenofoba e classi-
sta che minaccia la nostra de-
mocrazia. Noi siamo pronti».
Una mano tesa, insomma. Per
quanto le distanze sul Tav re-
stino siderali. Anche Damiano
Carretto è per l'apertura. Da
sempre su posizioni di sini-
stra, particolarmente ostico
verso Lega e governo gial-
lo-verde, non ha mai nascosto
la sua distanza dal Partito de-
mocratico. Ma le recenti prese
di posizioni di Salvini hanno
cambiato qualcosa. «L'impor-

tante è togliere il potere alla Le-
ga e a Salvini, che sta dimo-
strando chiari segni di squili-
brio politico», dice Carretto,
che fa parte di quei consiglieri
più critici verso la sindaca.
Non sono pochi i consiglieri
a pensarla così. Tra loro c'è an-
che Francesco Sicari, presiden-
te del Consiglio comunale, che
negli scorsi mesi aveva più vol-
te mostrato insofferenza per
l'azione del governo naziona-
le. «Non ho preconcetti sulle
forze politiche – spiega – L'uni-
ca cosa che conta è che si lavori
per il Paese». Ma il terreno va
sondato anche dall'altra parte.
Il Pd torinese è su posizioni di
radicali opposizioni alla sinda-
ca. E buona parte degli espo-
nenti sono molto innervositi
dai continui attacchi del Movi-

mento 5 Stelle. Ma la prospetti-
va di un centro destra a trazio-
ne leghista “pigliatutto” alle
prossime elezioni spaventa.
Dopo le prudenti aperture del
segretario dem regionale Fu-
ria e quelle dei parlamentari
Giorgis e Lepri, arriva anche la
posizione del segretario citta-
dino, Mimmo Carretta: «Per le
alleanze future nazionali dob-
biamo mettere davanti l'inte-
resse degli italiani», spiega.
Per poi precisare: «Non ci sa-
ranno ripercussioni su Torino,
dove andremo avanti con l'op-
posizione a chi ha devastato la
città». E su Conte? «Sembra es-
sersi risvegliato dopo 14 mesi.
Lui, Salvini e Di Maio hanno
autorizzato tutte le schifezze
fatte fino a ora». B.B.M. —
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BERNARDO BASILICI MENINI
LIDIA CATALANO

A

desso Torino rischia
veramente. La cadu-
ta del governo apre
scenari preoccupan-
ti a livello locale. Non tanto po-
litici, quanto più strettamente
amministrativi, visto che le sor-
ti di molti progetti della giunta
comunale sono in mano all'ese-
cutivo nazionale. Partite gros-
se, che ora sono a repentaglio.
Ne è consapevole anche
Chiara Appendino, che giu-
sto pochi giorni fa, con la cri-
si ancora da sciogliere, si era
detta «molto preoccupata.
Salvini è un irresponsabile, e

ancora una volta ha messo da-
vanti a tutto le intenzioni del
suo partito e la ricerca del
consenso». «Questo governo


  • aveva sottolineato ancora la
    sindaca - è stato molto vicino
    alla città. Penso alle Atp, al
    Moi e al Teatro Regio. Le que-
    stioni aperte sono tante, tra
    cui i 150 milioni di euro per
    Torino area di crisi comples-
    sa. Mi chiedo come andran-
    no a finire».
    Non è la sola a chiederselo.
    L’area di crisi è forse il tema
    più importante, visto che si
    parla di tanti soldi che ancora
    non sono stati sbloccati, e che
    devono servire per lo sviluppo
    dell’industria del territorio. Al-
    tro stanziamento era quello di
    sette milioni e mezzo di euro


promessi da Di Maio per la Ca-
sa delle Tecnologie, che però,
di nuovo, è ancora in attesa di
una conferma. Un capitolo
molto delicato riguarda la nor-
ma “salva comuni”, una man-
na dal cielo per la città, che
avrebbe potuto vedersi dirotta-
re i fondi risparmiati dal com-
missario per il debito di Roma:
80 milioni di euro.
Anche sul tema delle infra-
strutture Torino se la passa
male. Perché quel piano di
rinnovamento portato avanti
dalla giunta ha bisogno di ri-
sorse che nelle casse di Palaz-
zo civico non ci sono. Anzitut-
to i soldi per la linea 2 della
metro: il Comune dovrebbe
presentare i progetti prelimi-
nari nel prossimo mese, nella
speranza di far cominciare i
lavori per il 2022. Ma servo-
no i finanziamenti, che avreb-
be dovuto stanziare il gover-
no non più in carica. Simile
anche la situazione per il com-
pletamento fino a piazza Ben-
gasi della prima linea di tra-
sporto sotterraneo, dove si
aspettavano 20 milioni di eu-
ro. In bilico ci sarebbe anche
l'acquisto di 35 nuovi tram,
con finanziamenti del Ministe-
ro dei Trasporti, ma «per quel-

la partita mancano solo pas-
saggi burocratici», rassicura-
no da Palazzo Civico.
E, sempre in tema di infra-
strutture, c’è chi inizia a paven-
tare rischi anche per la realiz-
zazione della Torino-Lione, su
cui si è innescata la crisi di go-
verno. I grillini, nell’ipotesi di
un esecutivo con il Pd, potreb-
bero porre la sospensione dei
lavori come clausola dirimen-
te dell’accordo. Ma l’accetta-
zione della controparte è
tutt’altro che scontata. Il Pie-
monte è col fiato sospeso an-
che per l’Asti-Cuneo, e a lan-
ciare l’allarme nelle ultime
ore è stato lo stesso ministro
Toninelli: «Dopo aver lavora-
to mesi per sbloccare un'ope-
ra ferma da decenni, la crisi
aperta dalla Lega potrebbe
fermare o rallentare l’iter au-
torizzativo». E la fine del go-
verno Conte potrebbe avere
contraccolpi anche sul capito-
lo dell’autonomia differenzia-
ta, un dossier a cui il Piemonte
tiene particolarmente, e che
contava di spingere grazie
all’asse con la Lega a Roma.
Ora il rischio è di combattere
una battaglia con le armi spun-
tate. —
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VALENTINA SGANGA
CAPOGRUPPO M5S
IN CONSIGLIO COMUNALE

DAMIANO CARRETTO
CONSIGLIERE M5S

FRANCESCO SICARI
PRESIDENTE
CONSIGLIO COMUNALE

MIMMO CARRETTA
SEGRETARIO PD
PROVINCIALE

PAOLO FURIA
SEGRETARIO PD
PIEMONTESE

Mi associo

a Luigi Di Maio

nel ringraziare

il premier Conte

per aver restituito

la cifra del dibattito

politico e aver

ridato dignità

alle istituzioni

via libera sofferto all’ipotesi di un’alleanza in chiave anti salvini

“Sì all’intesa col Pd: archiviamo la Lega”

I grillini torinesi aprono con riserva: “L’accordo deve avere al centro l’ambiente e la lotta alle opere inutili”

Molti consiglieri comunali vedono positivamente un governo col Pd


La caduta dell’esecutivo potrebbe avere ripercussioni negative per Torino e il Piemonte


In cima ai timori le infrastrutture, incluse Tav e Asti-Cuneo. In bilico anche il dossier autonomia


I fondi per l’area di crisi e Metro 2

a rischio senza governo gialloverde

Per il sì alle Atp Finals è stato decisivo l’appoggio del governo

RETROSCENA

Solo costruendo

una maggioranza

alternativa

si può sconfiggere

l'ondata xenofoba

e classista che

minaccia la nostra

democrazia.

Noi siamo pronti

L'importante

è togliere il potere

a Salvini, che sta

dimostrando chiari

segni di squilibrio

politico. Su alcuni

temi credo

ci siano margini di

confronto con il Pd

Non ho alcun

preconcetto sulle

forze politiche

al governo. L'unica

cosa che conta

è che si lavori

per promuovere

l’interesse

del Paese

Per le alleanze


nazionali dobbiamo


mettere davanti


l'interesse degli


italiani, ma a livello


locale andremo


avanti con


l’opposizione a chi


ha devastato la città


Dobbiamo mettere

da parte

le partigianerie

istintive.

Attendiamo

proposte.

Altrimenti non

rimane che la

strada del voto

MERCOLEDÌ 21 AGOSTO 2019LASTAMPA 43
CRONACA DI TORINO

T1 PR
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