Il Sole 24 Ore - 21.08.2019

(singke) #1

Il Sole 24 Ore Mercoledì 21 Agosto 2019 13


Finanza & Mercati


PARTERRE




La Perla e le promesse


tradite della finanza


I numeri sono impietosi: il fatturato  di La Perla, storica


azienda italiana di lingerie di lusso, è sceso di  milioni ri-
spetto al  e di ben  rispetto alle previsioni fatte nell’apri-

le dell’anno scorso anno dal team di Lans Windhorst, il finan-


ziere olandese che acquistò La Perla nel febbraio  da
Silvio Scaglia. Dimezzate, ma ancora molto ingenti, le perdite

operative – scrive Financial Times –, passate dai  milioni


del  ai  del , con un gross margin di  milioni.
Eppure la holding olandese di Windhorst che controlla La

Perla continua a ostentare ottimismo: sostiene che il  si
chiuderà con un ebitda positivo e ricavi a  milioni, che

dovrebbero salire a  nel . Ai dubbi – affatto trascura-


bili – dei revisori olandesi di Ftv dei bilanci La Perla e ai lega-
mi di Windhorst con il travagliato fondo HO, si aggiunge la

cruda realtà del mercato del lusso. La Perla non può compete-


re con la lingerie “aspirazionale” di marchi come Intimissimi
(gruppo Calzedonia) o Yamamay. Guardava forse a Victoria’s

Secret, che a sua volta non se la passa tanto bene. Il licenzia-


mento delle lavoratrici della sede di Bologna è stato congelato,
ma senza un vero business plan e possibilmente un socio in-

dustriale, il futuro di La Perla è più incerto che mai. (G.Cr.)


I paradossi dell’attuale era finanziaria - che alcuni economi-


sti chiamano “new normal” ma in molti faticano ancora a
catalogare - continuano a sorprendere. Come dimostra la

decisione di Jyske Bank, la terza banca danese per attivi, di


portare sottozero il tasso sui depositi. In sostanza la banca
ha deciso di tassare la liquidità dei correntisti. L’istituto fa

sapere che la percentuale del tasso negativo dovrà essere con-


cordato con i singoli clienti ma quello base si attesta a -,%.
Questa misura può sembrare estrema ma riflette la situazio-

ne macroeconomica della Danimarca dove la Banca centrale


ha fissato il costo del denaro a -,%, leggermente al di sopra
del minimo storico del febbraio del  quando era a -,%.

Per coerenza va detto che è vero che la Jyske Bank ha deciso


di “tassare” i correntisti. Ma la stessa banca, e in questo non
è l’unica in Danimarca, per la stessa logica “perversa” dei

tassi negativi, premia chi chiede un finanziamento. Chi chie-
de un mutuo con scadenza fino a  anni oggi può ottenere

un tasso fisso a -,%. In sostanza a fine mese anziché vedersi


addebitare gli interessi nella rata, la banca li accredita al
mutuatario. Il sogno di ogni debitore. (V.L.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Una crescita record, anche se meno delle stime per il se-


condo trimestre dell’anno. Per la cinese Xiaomi è comun-


que tempo di brindare ai risultati finanziari che sono stati
accompagnati alla Borsa di Hong Kong da un +,% che

in parte va a lenire un anno finora non favorevole per il
titolo che ha perso da inizio anno il %. Il rallentamento

dell’economia cinese e l’avanzata di Huawei, anche per


“spirito” nazionale, stanno impattando. Comunque nella
prima metà dell’anno Xiaomi ha incassato , miliardi

di yuan, pari a oltre  miliardi di euro, con un incremento


del ,% rispetto lo scorso anno. Nel solo secondo trime-
stre del  il fatturato è cresciuto del ,%, attestandosi

a circa , miliardi di Rmb (, miliardi attesi dagli


analisti) con utile netto rettificato di , miliardi di Rmb
(, miliardi previsti dagli analisti). «Grazie all’inces-

sante impegno di Xiaomi, siamo riusciti a realizzare una


solida crescita nel nostro business, registrando un profitto
che ha raggiunto il massimo consenso e diventando la più

giovane azienda Fortune Global  nel , nonostante


le sfide economiche globali», dichiara Lei Jun, fondatore,
presidente e ceo di Xiaomi. (R. Fi.)



In Danimarca mutui


(e depositi) a tassi negativi




Xiaomi, crescita record


(ma meno delle stime)


Fintech, scattano le nuove regole


Aperta la via alla rivoluzione europea


MONETA DIGITALE


In Gazzetta ufficiale


le disposizioni Bankitalia


sugli istituti di pagamento


La riforma adegua le norme


alla direttiva Psd che sarà


in vigore a metà settembre


Pierangelo Soldavini


A meno di un mese dall’entrata in vi-
gore operativa della Psd, le regole si

adeguano alla rivoluzione della diret-


tiva europea sui servizi di pagamento
che apre la strada alla logica dell’open

banking e all’ingresso ufficiale di


nuovi attori nell’ambito dei servizi fi-
nanziari, a partire proprio dai paga-

menti. In realtà si tratta di regole in


buona parte già anticipate dagli ope-
ratori interessati, ma le “Disposizioni

di vigilanza per gli istituti di paga-


mento e gli istituti di moneta elettro-
nica” di Banca d’Italia pubblicate lu-

nedì in Gazzetta Ufficiale sanciscono


obblighi e garanzie a cui i nuovi attori
si dovranno attenere.

Non solo loro, in realtà, perché al-


cune disposizioni riguardano anche
le banche stesse. A partire dall’obbligo

a loro carico di aprire e mantenere i


conti correnti di soggetti che non han-
no la licenza per fare raccolta e che

quindi hanno la necessità strumenta-


le di appoggiarsi a un istituto banca-
rio. Già oggi istituti di pagamento (Ip)

e di moneta elettronica (Imel) lo fanno


con banche partner, ma d’ora in poi
qualsiasi istituto sarà obbligata a far-

lo, salvo per motivi di antiriciclaggio


per i quali deve dare le opportune mo-
tivazioni a Banca d’Italia.

Ma il grosso delle modifiche ap-


portate alla normativa riguarda la pa-
rificazione di trattamento di Ip e Imel

al sistema bancario, in particolare per


quanto riguarda il capitale di garan-
zia. Per i fondi propri viene infatti

estesa la normativa Capital Require-


ments Regulation (Crr) applicata agli
istituti di credito. A maggior garanzia

dell’affidabilità dell’intero sistema in


una fase in cui la comparsa di nuovi
soggetti potrebbe comportare rischi

notevoli, la nuova definizione euro-


pea, recepita anche in Italia, mira ad
accrescere la qualità e il livello mini-

mo regolamentare dei fondi propri. Il


capitale di garanzia deve così essere
composto da capitale Tier , di cui per

il % common equity Tier , e una


quota Tier  che non deve superare un
terzo del Tier . In realtà un operatore

come Satispay, regolamentato in Lus-


semburgo, rispetta già questi criteri,
mantenendo la totalità del patrimo-

nio di vigilanza in liquidità, atteggia-


mento prudenziale e poco penaliz-
zante in termini economici in un peri-

odo di tassi così bassi.
La definizione più rigorosa di fondi

propri per Ip e Imel potrà avere co-


munque impatti negativi sul patrimo-
nio degli istituti anche per l’introdu-

zione dell’obbligo di dedurre dal capi-


tale Tier  l’importo delle attività fisca-
li differite. A cui si aggiunge anche,

soprattutto per gli istituti che conce-


dono finanziamenti connessi alla pre-


G


iornata all’insegna dei saliscendi per i prezzi


del petrolio, che sul finire di seduta sono
andati stabilizzandosi. Nel pomeriggio di ieri

il greggio Brent saliva di  cent a , dollari al


barile mentre il greggio statunitense scendeva di 
centesimi a , dollari al barile. Entrambi erano

scambiati in ribasso all’inizio della


sessione. A dominare la seduta in
particolare ieri erano ancora una volta le

tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina,


così come la speranza che le principali
economie prendano misure di stimolo per

scongiurare un possibile rallentamento


economico. A pesare sui prezzi del greggio
d’altra parte sono anche le preoccupazioni

relative al livello complessivo della
domanda di petrolio. L’Organizzazione

dei Paesi esportatori di petrolio ha ridotto


le sue previsioni di crescita della domanda
globale di petrolio nel  di .

barili al giorno (bpd) a , milioni di bpd e ha


indicato che il mercato sarebbe in leggero surplus
nel . A sostenere i prezzi in prospettiva sono

comunque le aspettative che le banche centrali


agiscano contro il rallentamento della crescita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Luca Davi


PETROLIO IN FLESSIONE,


POI IL PREZZO SI STABILIZZA


DOLLARI
AL BARILE
La quotazione
del greggio Wti
ieri pomeriggio

56,


MERCATI


stazione di servizi di pagamento, l’ap-


plicazione, a partire dall’esercizio
chiuso o in corso al  dicembre ,

del nuovo principio contabile Ifrs . Il


regime transitorio prevede che l’im-
porto delle attività fiscali differite

possa essere dedotto in percentuali


crescenti su un arco di cinque anni e
che l’impatto dell’Ifrs  sia distribuito

su cinque anni.
Tra le attività regolamentate ven-

gono anche inserite, in linea con Psd,


anche i servizi di pagamento di ordini
di pagamento dei cosiddetti Pisp e

quelli di informazione sui conti degli


Aisp, che dovranno dotarsi di una po-
lizza di assicurazione a copertura del-

la responsabilità civile professionale.


Sempre in materia di sicurezza Ip e
Imel dovranno avere policy specifiche

in materia di rischi e frodi, aggiornate


annualmente, con disposizioni detta-
gliate sull’archivio e l’accesso dei dati

sensibili dei clienti. E hanno l’obbligo


di segnalare in tempi brevi incidenti
gravi di vario genere come disservizi

massivi, furti di dati e frodi.


Le disposizioni di Banca d’Italia
sanciscono inoltre le possibilità di

esenzione del cosiddetto “fall-back”:


tutti i soggetti che devono dare acces-
so a terze parti di Api per dati e servizi

dovrebbero garantire in base allla


Psd una sorta di back-up in caso di
cattivo funzionamento o blocco delle

Api. Su questo il sistema, già alle prese


con la compliance, appare in netto ri-
tardo. Il regolatore concede così casi

specifici di esenzione. A patto che l’Api


sia sta stata sperimentata e abbia dato
prova di corretto funzionamento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PAGAMENTI ELETTRONICI


Tecnologia. Al via una piattaforma prodotta e gestita dalla Banca d’Italia per conto dell'Eurosistema


L’euro diventa anche moneta virtuale


Davide Colombo


L’


euro è la prima moneta di


rilevanza globale candi-


data a tagliare il nastro
degli instant payment,

cioè i pagamenti elettronici al
dettaglio con accredito sul conto

del beneficiario in pochi secondi


anziché in uno o più giorni lavo-
rativi, come avviene oggi anche

con sistemi di pagamento online


o elettronici. Mentre gli sguardi (e
le preoccupazioni) del mondo si

appuntano sulla nuova moneta


privata virtuale annunciata da
Facebook, la Libra, o sulle evolu-

zioni di altri “cripto asset” tipo bi-


tcoin o i gettoni digitali (digital
tokens), l’innovazione più smart

nei sistemi di pagamento sta ma-


turando nell’Eurozona, a migliaia
di chilometri dai luoghi dove han-

no visto la luce i protagonisti del-


la rete: Google, tra i motori di ri-
cerca, Amazon o Alibaba tra le

piattaforme commerciali, What-


sapp nella messaggistica.
Prima del dollaro o dello yen, i

pagamenti “cash without cash”,


come dicono i tecnici, saranno in
euro, perché le infrastrutture di

mercato sono già operative e l’im-


pulso politico atteso dalla Com-
missione Europea accelererà il

processo in corso.


Cuore di questa rivoluzione in
corso è TIPS (Target Instant Pay-

ment Settlement), la piattaforma
pubblica paneuropea attivata dal-

l’Eurosistema lo scorso novembre


e affiancata alle altre due infra-
strutture di mercato per i paga-

menti all’ingrosso (Target) e nel


comparto dei titoli (Target-Se-
curities). Una piattaforma del-

l’Eurosistema completamente


ideata, ingegnerizzata e gestita
nel Centro Donato Menichella

(CDM) della Banca d’Italia, a Fra-


scati. TIPS è una frontiera tecno-
logica e, allo stesso tempo, una

realtà già operativa da mesi, in


grado di gestire non meno di
mila pagamenti al secondo. A re-

gime, si prevede che TIPS regoli


in media non meno di  milioni
di transazioni al giorno, ovvero il

% delle transazioni retail che si


realizzano nell’Ue a , secondo
una stima della Banca per i Rego-

lamenti Internazionali (BRI).
Da quando l’euro è in circola-

zione (gennaio ) le forme di


pagamento senza banconote o
monete sono raddoppiate ma il

cash copre ancora % del totale.


Difficile dire quanti anni passe-
ranno prima dell’addio all’ultima

banconota emessa dall’Eurosi-


stema ma è certo che, quando il
momento comincerà a essere

considerato davvero a portata di


mano, sarà perché TIPS ha preso
il volo e i pagamenti in tempo rea-

le si eseguiranno con moneta di
banca centrale, non più con la

“fiat money”.


Una prova? Eccola: la Svezia,
paese che ha dichiarato l’addio al-

la corona cartacea entro il  e


che è dotato di una sua rete nazio-
nale per gli instant payment, ha

deciso di trasmigrare in TIPS en-


tro il . Un’altra prova? I tecni-
ci della Fed responsabili dei siste-

mi di pagamento statunitensi so-


no venuti nella sede di Frascati
per studiare a fondo TIPS, piatta-

forma che funziona su sistemi


opensource e non su mainframe
IBM come Target o TS.

Soluzioni nazionali per i paga-


menti real time sono in avanzata
sperimentazione in diversi Paesi

fuori dal Vecchio Continente. Ma


nel cantiere dell’euro non si au-
spica la proliferazione di soluzio-

ni locali che ostacolino la piena


integrazione del mercato unico.
Per questo nel novembre 

è partito il sistema privato RT di


Eba Clearing, diventato la prima
infrastruttura di pagamento

istantaneo paneuropea in “fiat


money” che a fine  avrà ela-
borato complessivamente  mi-

lioni di transazioni denominate
in euro e raggiunge già oltre

. fornitori di servizi di paga-


mento (PSP) in  paesi europei.
Sul fronte TIPS, entro la fine

dell’anno è previsto l’avvio di


una “prova di fattibilità” (Proof
of Concept) che coinvolgerà una

serie di operatori (banche, reti


commerciali, piattaforme pri-
vate di pagamento online) per

verificare le potenzialità di TI-


PS, perché l’adozione di massa
dei pagamenti istantanei ri-

chiede ancora tempo. Sia le


aziende che i PSP hanno infatti


ancora molte modifiche da ap-


portare alle loro procedure e
devono innovare l’offerta di

prodotti e servizi affinché i pa-


gamenti real time “cash without
cash” possano diventare parte

integrante della vita aziendale


e di ogni singolo consumatore
in tutta Europa.

Intanto Bankitalia continua a


svolgere il suo ruolo da protago-
nista nella gestione delle piatta-

forme di pagamento europee:


giorni fa ha annunciato la chiusu-
ra della gara per la realizzazione

di ESMIG, il portale unico di con-


nettività ai servizi Target,
TargetSecurities, TIPS e all’Eu-

rosystem Collateral Management


System (ECMS). Un bando euro-
peo da  milioni di euro chiuso

in soli cinque mesi su mandato
Bce: hanno vinto il raggruppa-

mento di imprese composto da


SIA SpA – Colt Technology Servi-
ces Italia SpA, da una parte e

Swift, il colosso mondiale dei ser-


vizi di messaggistica finanziaria
(ogni giorno più di . opera-

tori in più di  nazioni scam-


biano fra loro messaggi finanziari
secondo gli standard Swift).

Il “go live” di ESMIG è previ-


sto nel novembre  quando
dovrebbe completarsi il consoli-

damento delle due piattaforme


T e TS. Un passaggio che se-
gna la realizzazione della strate-

gia Vision  decisa dall’Eu-


rosistema per lo sviluppo e l’am-
modernamento di queste piatta-

forme di mercato.


L’operatività di TIPS, garanti-
ta h  per  giorni l’anno, e la

gestione delle reti che animano


questa evoluzione ha la sua base
al CDM di Frascati, il centro dal

quale Bankitalia condivide an-


che la gestione operativa di
Target e TS insieme con la

Bundesbank e con il supporto di


Banque de France e Banco de
España. La risposta delle banche

centrali alla sfida della cripto-
currency parte da qui, è una sfi-

da europea e come si disse ai


tempi del varo della moneta uni-
ca «indietro non si torna».

á@columbus
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Frascati. In questa sede lavora un migliaio di dipendenti di Bankitalia (sui circa


7mila totali) più altri mille collaboratori esterni: oltre 350 sono impegnati nella


gestione operative dei servizi di pagamento. Tips è stato progettato e messo in
funzione in un solo anno grazie a queste competenze, contro gli otto anni serviti

per l’avvio di T2S.


CENTRO DONATO MENICHELLA


Attivo da vent’anni


Una visita agli impianti del Centro


Donato Menichella che fanno
girare le piattaforme per i

pagamenti interbancari


all’ingrosso (Target 2), il sistema
di regolazione degli scambi in

titoli (Target 2 Securities) e il


neonato servizio per i pagamenti
istantanei del mercato al

dettaglio (Tips) toglierebbe ogni


dubbio anche al più irriducibile
euroscettico. T2 regola ogni

giorno 400mila transazioni per un


valore di oltre 3.500 miliardi,
mentre T2S viaggia sul milione di

scambi giornalieri in bond
pubblici e privati, per un valore di

un altro trilione di euro. Queste


infrastrutture, accoppiate con
quelle sviluppate insieme con

Bundesbank e Banque de France,


garantiscono una distribuzione
della liquidità in tutti i paesi

dell’Eurosistema e non solo.


Attualmente 25 banche centrali


dell’Unione europea - con le loro


rispettive comunità di utenti -


partecipano o sono direttamente
connesse a Target 2: 20 banche

centrali dell’area euro (Bce


compresa), oltre alle banche
centrali di Bulgaria, Croazia,

Danimarca, Polonia e Romania.
Per uscire da queste piattaforme

e tornare a sistemi monetari e di


pagamento sovrani servirebbero
probabilmente anni, una

retromarcia inverosimile per


economie interconnesse e in
piena evoluzione digitale. La sede

di Frascati è attiva da vent’anni e


rappresenta un concentrato di
tecnologia e esperienza

operativa che, da sole, spiegano


come mai la Bce affidi a
Bankitalia compiti esclusivi come,

da ultimo, il bando Esmig: 541


milioni per un fornitura
decennale della piattaforma

unica di accesso a tutti i servizi di


pagamento.


Usa verso allentamento


delle regole Volcker Rule


MENO VINCOLI ALLE BANCHE


La Federal Deposit Insurance Corporation statunitense ha approvato


un allentamento delle regole adottate dopo l'ultima crisi finanziaria


(Volcker Rule) che impediscono alle banche di usare capitali propri
per fare trading con l'obiettivo di mettere a segno guadagni di breve

termine, e di possedere hedge fund e fondi di private equity.


REUTERS
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