Il Sole 24 Ore Mercoledì 21 Agosto 2019 7
Economia & Imprese
Venezia, le crociere
verso Marghera
ATTIVITÀ MARITTIMA
Domani riunione tecnica
per gestire il trasferimento
delle grandi navi
Jacopo Giliberto
VENEZIA
Servirà più tempo, almeno l’in-
verno, per togliere dal centro sto-
rico di Venezia le più grandi fra le
navi da crociera. Andranno a Mar-
ghera senza passare più per il sa-
lotto buono del turismo, cioè quel
bacino San Marco su cui si fron-
teggiano su rive opposte il Palaz-
zo Ducale e la chiesa candida di
San Giorgio. Ma il trasloco non si
farà nei tempi accelerati che erano
sperati. Sarà questo il contenuto
del tavolo tecnico indetto per do-
mani a Venezia dall’Autorità del
porto per coordinare il trasloco
delle navi.
L’obiettivo trasloco
Il Governo (uscente) spinge per to-
gliere subito, già in settembre,
quelle navi ingombranti lontano
dalla vista infastidita dei milioni di
turisti che affollano Venezia.
Ma non sarà possibile farlo con
quella fretta che è desiderata da
politici e da “comitati del no” do-
po un incidente che aveva suscita-
to eco internazionale, quando ai
primi di giugno per un’avaria la
grande Msc Opera aveva abborda-
to una nave per crociere fluviali, e
da un incidente rischiato e non
avvenuto, quando ai primi di lu-
glio la Costa Deliziosa aveva scar-
rocciato verso la riva spinta da un
fortunale in laguna.
Lavori e gare
Il rinvio di almeno tre mesi sarà do-
vuto alla necessità di progettare e
realizzare i nuovi approdi a Mar-
ghera. Il porto di Venezia è l’intera
laguna: a Marghera le banchine
commerciali e industriali, a Fusina
lo scalo dei grandi traghetti con il
Levante, il terminal petrolifero a
San Leonardo, i pescherecci a
Chioggia, le crociere nella Venezia
storica. L’obiettivo è traslocare a
Marghera le navi da crociera mag-
giori, quelle oltre le mila tonnel-
late di stazza, senza interferire con
il traffico più importante, quello in-
dustriale e commerciale. Il valore
economico generato a Venezia dal-
le crociere si aggira sui milioni
l’anno, il valore del porto commer-
ciale e industriale è una dozzina di
volte maggiore, nell’ordine dei
miliardi. Non c’è competizione.
Per attrezzare i banchinamenti
per i nuovi ospiti servirà una spesa
stimabile sugli -, milioni per gli
allestimenti, la segnaletica navale,
gli impianti per dividere il traffico
delle navi passeggeri da quelle cari-
che di merci pericolose, e altri ade-
guamenti. Per fare ciò sarà necessa-
rio bandire le gare come prescrive
il Codice degli appalti, e scorciatoie
potrebbero essere inopportune.
La riunione in programma do-
mani dovrà confrontare le diverse
necessità organizzative e logistiche
per tutte le istituzioni e le imprese
che lavorano nella complessità di
un terminale crocieristico, come le
dogane, la polizia di frontiera, la fi-
nanza, la sanità marittima, i forni-
tori, il catering, le compagnie di na-
vigazione e così via.
Collocazioni
Il luogo ideale è ospitare le navi
maggiori nelle banchine libere vi-
cine a ferrovia e autostrada, che
sono lontane da impianti perico-
losi. Difficile invece traslocare le
navi vicino agli impianti chimici
Arkema o dove ormeggiano i tra-
ghetti, scomodando il traffico in-
dustriale e commerciale.
Intanto il Porto di Venezia vuole
pianificare la crescita dell’industria
crocieristica in modo più sostenibi-
le attraverso un’alleanza strategica
con gli altri maggiori porti passeg-
geri d’Europa. Non a caso le nuove
navi da crociera destinate alle pre-
giate rotte europee e mediterranee,
i cui porti sono collocati in aree di
valore storico e ambientale, do-
vranno mirare alla sostenibilità e a
dimensioni più accurate mentre le
navi più convenzionali e ingom-
branti tendono a spostarsi su bacini
tipici di un turismo meno esigente,
come il Sudafrica o l’Asia.
Clima e rischi
Il livello del Mediterraneo potrebbe
salire in media fino a centimetri
entro il e fino a centimetri
entro il . Fra gli scenari più cri-
tici la laguna di Venezia, dove si sti-
ma che nel il livello medio del
mare sarà più alto rispetto a oggi tra
i e gli centimetri. Lo indica lo
studio pubblicato sulla rivista Wa-
ter dai ricercatori dell’Istituto na-
zionale di geofisica e vulcanologia
(Ingv), dell’olandese Radboud Uni-
versity e della Sorbona di Parigi.
Navi a batteria
Arriveranno presto le navi da cro-
ciera a pile? La compagnia di navi-
gazione Aida Cruises, marchio te-
desco del gruppo Costa, le cui navi
spesso ormeggiano a Venezia, ha
firmato un accordo di collaborazio-
ne con la norvegese Corvus, fra i
maggiori fornitori mondiali di bat-
terie marine. L’intesa di collabora-
zione studierà come istallare sulle
navi accumulatori agli ioni di litio
con i quali alimentare i motori elet-
trici delle eliche di propulsione.
L’avvio delle operazioni sulla prima
nave Aida è previsto l’anno venturo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SICUREZZA IN MARE
Alle Isole Eolie traghetto contro yacht: cinque feriti
Un traghetto con 350 turisti si è scontrato con uno yacht nel mare delle
Eolie. Cinque i feriti di cui uno grave. Erano tutti sul vaporetto. Illesi gli
occupanti dello yacht. È intervenuta la Guardia costiera che ha scortato
la nave nel porto di Santa Marina Salina dove, ad attendere in banchina
per le cure del caso, vi era il personale del servizio 118 con ambulanza. Dei
cinque passeggeri feriti, quello più grave è stato trasportato con
l'elisoccorso del 118 nel Policlinico di Messina mentre gli altri, a bordo
dell'unità della Guardia costiera, sono stati portati e medicati nel pronto
soccorso di Lipari. Indagano la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto e
l'Ufficio circondariale marittimo di Lipari.
ANSA
SARDEGNA
Cagliari, Regione in campo per il porto
Continua la protesta
dei addetti a rischio
per l’uscita di Contship
Davide Madeddu
A un passo dal licenziamento e
con il rischio di rimanere senza
ammortizzatori sociali. Sale la
tensione tra i lavoratori della
Cict, la società del gruppo Con-
tship, principale terminalista del
traffico container al porto indu-
striale di Cagliari. Da lunedì mat-
tina i dipendenti dell'azienda che
ha avviato le procedure per i li-
cenziamenti collettivi (scatteran-
no a settembre) sono in assem-
blea e presidio permanente nella
sede della società nello scalo in-
dustriale del capoluogo.
A far scattare la protesta, l'ulti-
ma di una serie di manifestazio-
ni, l'incertezza sul futuro. «In ba-
se all'accordo siglato al Mise alla
fine di luglio, e in virtù del decre-
to Genova, per i lavoratori do-
vrebbe esserci la cassa integra-
zione per cessata attività per un
anno - dice Carmelo Farci a nome
delle rappresentanze sindacali -
un periodo sufficiente per avvia-
re un processo di riqualificazione
dei lavoratori. A oggi però
l'azienda non ha ancora attivato
la procedura con il ministero del
Lavoro e questo fatto genera pre-
occupazione tra coloro che in
questo settore hanno acquisito
importanti competenze».
Da lunedì, come fanno sapere
le organizzazioni sindacali «non
saranno più garantite le normali
e straordinarie prestazioni lavo-
rative». A rimarcare la «piena di-
sponibilità ad affrontare la ver-
tenza», attendendo perché che a
fare i passi «sia l'azienda e il mi-
nistero del Lavoro» è l'assessore
regionale al Lavoro Alessandra
Zedda. «La Regione conferma la
strategicità dello scalo - dice - e
rimarco la disponibilità anche a
siglare l'accordo. Per questo mo-
tivo attendiamo sviluppi
dall'azienda e dal ministero». In-
tanto dall'Autorità di sistema
portuale del mare di Sardegna il
presidente Massimo Deiana con-
ferma l'apertura dell'istruttoria
per «la revoca della concessione.
Ci sarà poi una call internazionale
per trovare un nuovo concessio-
nario dell'area che si sviluppa
sulla banchina da . metri e
una superficie di ettari».
Per il futuro del Porto di Ca-
gliari, che vede crescere anche il
traffico crocieristico, c'è poi da
risolvere un altro problema: il
superamento dei blocchi agli in-
vestimenti. «È necessario che si
rimuovano gli ostacoli - dice Ar-
naldo Boeddu, segretario regio-
nale Filt - perché ci sono finan-
ziamenti per milioni in grado
di rilanciare l'intero scalo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il traffico commerciale
e industriale del porto
vale volte quello turistico