Il Sole 24 Ore Martedì 27 Agosto 2019 11
Economia & Imprese
Intelligenza artificiale,
intesa tra Emilia e Giappone
HI-TECH
Gli accordi saranno
presentati in primavera
dal premier Shinzo Abe
Alleanza strategica
di rilievo mondiale
nei big data e nella ricerca
Ilaria Vesentini
«È l’intesa più rilevante fra Italia e
Giappone mai realizzata e un ricono-
scimento internazionale del polo
emiliano-romagnolo dei big data e
dell'intelligenza artificiale quale in-
frastruttura strategica per l'intero Pa-
ese e tutto il Sud Europa». Così Patri-
zio Bianchi, assessore regionale al Co-
ordinamento delle politiche europee,
università e ricerca, presenta i sette
pre-accordi per lo sviluppo congiunto
di attività scientifiche, tecnologiche e
produttive che ha firmato la scorsa
settimana con i principali protagoni-
sti del Sol Levante nel campo del su-
per-calcolo e delle scienze neurali, in
una missione istituzionale tra Tokyo,
Kyoto, Osaka e la prefettura di Ibaraki.
In queste aree si trovano Tsukuba,
città che ospita uno dei più grandi
tecnopoli al mondo e che catalizza la
metà dei finanziamenti pubblici
giapponesi destinati alla ricerca stra-
tegica; più a ovest Keihanna Science
City, dove opera l'istituto nipponico
di ricerca sull'intelligenza artificiale
legata al linguaggio umano (Atr);
nonché il più grande centro di ricerca
al mondo di Ibm sull'invecchiamento
della popolazione.
L'hub di Bologna, con il Big data te-
chnopole, che sta prendendo forma a
nord delle Due torri nell'area dismes-
sa dell'ex Manifattura tabacchi, sta a
sua volta diventando l'asse portate del
sistema scientifico non solo italiano
ma comunitario, tra il data center del
centro meteo europeo; i supercompu-
ter di Cineca e Infn (nel arriverà
Leonardo, uno dei tre più potenti su-
percalcolatori ad alte prestazioni pan-
europei, milioni di investimento,
metà a carico del Miur e metà dell'Ue);
il centro di coordinamento del Che-
renkov Telescope Array (il più grande
osservatorio mondiale per raggi gam-
ma, telescopi in rete), «e Ibm apri-
rà all'interno del tecnopolo il centro
europeo sull'invecchiamento che la-
vorerà in rete con le strutture di Kyoto
e Zurigo» anticipa l'assessore.
È con la bandiera tricolore e quella
europea che la Regione Emilia-Roma-
gna si è presentata in Giappone, tappa
di un tour mondiale per trovare part-
ner scientifici che l'anno scorso ha fat-
to rotta in California e che a metà set-
tembre prossimo condurrà lo staff del
Governatore Bonaccini in Canada per
un incontro internazionale sui big da-
ta. «Siamo un Paese che continua a
sottostimare la propria eccellenza in
questo campo: siamo tra i soli cinque
soggetti europei e i a livello mon-
diale che si confrontano annualmente
sul tema del supercomputing. E qui a
Bologna - rimarca Bianchi - dovremo
iniziare a pensarci come “Città della
scienza” e a studiare un brand che ci
valorizzi. Non è un giochino per
scienziati, perché quando si parla di
infrastrutture e potenza di calcolo, di
big data e intelligenza artificiale si di-
scute del futuro della vita quotidiana
di tutte le persone sul pianeta. I giap-
ponesi sono più forti di noi sul tema
del welfare e dell'invecchiamento, noi
invece completiamo le loro compe-
tenze nel campo dell'energia, del cam-
biamento climatico e dei sistemi com-
plessi e la gestione delle città: saranno
questi i filoni di collaborazione».
I pre-accordi firmati nei giorni
scorsi saranno inviati a breve alla Far-
nesina per la ratifica e saranno opera-
tivi da subito, anche se avranno il loro
momento solenne il prossimo aprile
, quando a Tokyo il governo di
Shinzo Abe li presenterà in occasione
di un grande incontro scientifico tra
Italia e Giappone. A sottoscrivere le in-
tese sono state da un lato le Università
di Kyoto e Tsukuba, le città della
scienza di Tsukuba e Keihanna, le
Prefetture di Ibaraki e di Kyoto e l'Airc
di Tokyo (il Cnr giapponese dedicato
all'intelligenza artificiale); dall'altro
lato la Regione Emilia-Romagna e la
sua società per l'attrattività e la ricerca
Art-Er, l'Associazione Big Data (che
riunisce il % della capacità di calcolo
italiano tra atenei e istituti di ricerca),
le università di Bologna, Modena,
Parma e Ferrara. La partnership ha
potenzialmente grandi risvolti anche
per il mondo delle imprese italiane,
«perché abbiamo competenze pro-
duttive nei comparti di interesse nip-
ponico che ci spalancano opportunità
di business su scala mondiale, grazie
ai punti di contatto diretti che abbia-
mo ora in Giappone» fa notare Bian-
chi. E conclude smorzano le preoccu-
pazioni legate alla notizia dei mi-
lioni di euro di contenzioso del Cineca
con il Miur: «Non è in discussione l'ar-
rivo del supercomputer Leonardo, si
tratta di una partita tutta interna al
ministero, un problema di mera ren-
dicontazione, ma chiediamo atten-
zione al nuovo Governo perché il Ci-
neca non è una ditta di frutta e verdu-
ra, ma il gestore del sistema scientifico
italiano che fa capo a tutte le universi-
tà del Paese e il centro scelto dall'Eu-
ropa per il supercalcolo».
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90%
Supercalcolo a Bologna
Oltre il 90% della capacità
di supercomputing gravita
attorno all'hub emiliano
240 milioni
Il costo di Leonardo
A Bologna nel 2020
arriverà il super computer
di classe pre-exascale
Big data. La installazione del supercomputer Marconi al Cineca di Bologna
Ice-Amazon, tempi più lunghi
AIUTI ALL’EXPORT
A misura di micro imprese
benefit per l’e-commerce
dei prodotti made in Italy
Enrico Netti
È stata prorogata fino a venerdì
settembre possibilità per le aziende
di aderire al pacchetto di agevola-
zioni ed incentivi per l’export del
made in Italy preparato da Amazon
e Ice. Continua così il piano straor-
dinario per la promozione del Made
in Italy dedicata ai canali digitali
della distribuzione e-commerce.
Tra gli obiettivi dell’iniziativa c’è
la volontà di coinvolgere un cre-
scente numero delle aziende, so-
prattutto tra le più piccole e quelle
artigianali, che vogliono accentuare
la loro presenza commerciale al-
l’estero dando la precedenza a chi
non era ancora riuscito ad imbocca-
re la via dell’export.
Il progetto punta a coinvolgere
imprese dotate di alcuni prerequisi-
ti obbligatori come, per esempio, al-
meno cinque prodotti, un sito web,
un contratto con un corriere inter-
nazionale, una risorsa umana che
segua i seminari online per cono-
scere il funzionamento di Amazon
Marketplace e del Seller central. Le
attività selezionate sono in sette
settori: agroalimentare, moda, de-
sign, bellezza, vino, pelletteria e cal-
zature, gioielli e oreficeria. Com-
plessivamente sono le tipologie
di prodotti made in Italy interessa-
te. Al termine del progetto tutti que-
sti prodotti saranno presentati nelle
aree «made in Italy» dei siti Ama-
zon.com e di Francia, Germania,
Regno Unito, Spagna, Giappone e
Italia. Prima però le aziende do-
vranno essere state selezionate da
Ice e Amazon Italia per partecipare
al progetto, uno o più dipendenti
dovranno avere seguito i corsi Ama-
zon, i primi sono iniziati a metà lu-
glio, e una volta che si sarà raggiun-
ta la soglia delle duecento imprese
queste beneficieranno per mesi
di un flusso aggiuntivo di traffico
generato dalle campagne di adver-
tising digitale finanziate dall’Ice al-
lo scopo di affrontare la sfida della
visibilità, da sempre uno dei princi-
pali ostacoli all’avvio di un negozio
online di successo sui marketplace
generalisti. Ice e Amazon hanno
previsto un piano di visibilità che
verrà realizzato conguintamente
con un piano media per la promo-
zione online della vetrina Made in
Italy. I nuovi prodotti avranno una
visibilità dedicata attraverso ban-
ner e pagine dedicate per generare
traffico verso le selezioni. In altre
parole Ice e Amazon offrono una se-
rie di benefit che una microazienda
non si potrebbe permettere.
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Un’azienda su 10 è di stranieri
IMPRENDITORIALITÀ
Il numero più alto
di attività in Lombardia,
seguita da Lazio e Toscana
Una impresa su dieci in Italia fa capo
ad un imprenditore nato all’estero.
Ecco così superata quota mila
aziende, ovvero la soglia del %, nel
secondo trimestre dell’anno quando
lo stock ha segnato un aumento del-
l’,% con un raddoppio del trend ri-
spetto il trimestre precedente.
È quanto rivela l’ultima rilevazione
di Unioncamere e Infocamere sulle
imprese registrate da stranieri.
Le attività preferite sono quelle
del commercio al dettaglio con ben
mila aziende, seguono i lavori di
costruzione specializzati (mila) e
i servizi di ristorazione con un po’
meno di mila aziende. Ci sono
comparti in cui la penetrazione delle
imprese fondate da imprenditori
non italiani raggiunge un terzo del
totale. Nella confezione di articoli di
abbigliamento si supera di poco il
% mentre nell’ambito delle teleco-
municazione si centra il target di un
terzo dei call center. Si arriva intor-
no al % invece nel commercio,
l’edilizia, i servizi alle imprese, i ser-
vizi agli edifici e la produzione di ar-
ticoli in pelle.
Per quanto riguarda la distribu-
zione sul territorio in ben regioni
su è stata superata la soglia del
per cento. In termini numerici la
Lombardia ha il maggior numero di
imprese, quasi mila, seguita da
Lazio (mila) e con poco più di
mila attività la Toscana. Per trova-
re la quota percentuale più elevata
bisogna guardare alla Toscana dove
si sfiora il % di imprenditori stra-
nieri. Segue la Liguria con il ,%
mentre Lombardia e Lazio sono en-
trambe intorno al , per cento.
Il % delle imprese si concentra
nelle grandi province, a cominciare
da Roma, che ha oltre mila attivi-
tà. Negli ultimi tempi i maggiori in-
crementi sono stati registrati nei ca-
poluoghi di provincia più piccoli co-
me, per esempio, Brindisi (+,%),
seguita da Taranto (,%) e Terni
(+,%). Per individuare la presenza
delle diverse etnie sono invece state
analizzate oltre mila imprese in-
dividuali. Quella più numerosa è la
componente marocchina seguita
dalla cinese e romena.
Come dipendenti è in crescita, a
dirlo è uno studio Ue, anche la quo-
ta di lavoratori stranieri impegnati
in agricoltura dove si arriva al %
del totale. Nella aree rurali della Pe-
nisola si arriva al % di stranieri
contro il % del Lussemburgo o il
% della Svezia.
—E.N.
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