Il Sole 24 Ore - 27.08.2019

(C. Jardin) #1

14 Martedì 27 Agosto 2019 Il Sole 24 Ore


Finanza & Mercati


Nexi integra la piattaforma


per bonifici istantanei in 34 Paesi


PAGAMENTI


In un anno il mercato


interesserà l’%


delle banche italiane


Nexi ha integrato la propria piatta-


forma di bonifico istantaneo con
Tips (Target instant payment sett-

lement), il nuovo servizio paneuro-


peo di regolamento per gli instant
payments gestito dalla Banca cen-

trale europea per l'Eurozona. Lo si


legge in una nota della società.
Nexi è stata la prima società in

Italia a effettuare scambi in pro-


duzione sui bonifici istantanei già
a fine  insieme a Credito Val-

tellinese, è partita recentemente


con Ubi e a breve attiverà anche
Montepaschi e Cedacri. L’integra-

zione di Tips permetterà alle ban-


che che scelgono la piattaforma di
instant payments di Nexi di con-

nettersi con impatto zero agli isti-


tuti di credito dei  Paesi del-
l’area Sepa e, quindi, di offrire ai

propri clienti l’opportunità di


scambiare bonifici istantanei con
le banche europee, attraverso la

nuova soluzione di sistema.


L’accordo garantisce agli istituti
di credito aderenti al servizio di

Nexi «importanti benefici in termi-


ni di efficienza operativa e di rispar-
mi e permette di espandere il peri-

metro di esecuzione dei bonifici


istantanei a tutta l'Eurozona, ga-
rantendo il regolamento immediato

dei pagamenti elettronici al detta-


glio senza soluzione di continuità».
Quella di Nexi è la prima inte-

grazione di una piattaforma di bo-


nifico istantaneo italiana con Tips
e può dare «un’ulteriore spinta al

mercato degli Instant Payments


che, nel nostro Paese, si stima pos-
sa raggiungere nel primo semestre

del  l'% delle banche», con-


tinua la nota. I vantaggi per i clienti
finali e le aziende che hanno esi-

genze di pagamento e incasso im-


mediato «sono numerosi, dalla
possibilità di pagare la compraven-

dita di auto usate, al pagamento


dell'affitto e delle bollette e tasse in
scadenza, alla possibilità di avere

immediata notifica dell'incasso di


una merce consegnata o di rimbor-
so di sinistri e conguagli».

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Annullata parzialmente a Lonati


confisca per insider su azioni Cmi


CASSAZIONE


La Corte conferma però


l’anomalia degli acquisti


realizzati dall’imprenditore


Patrizia Maciocchi


L'acquisto delle azioni della Cantie-


ri metallurgici italiani era del tutto
anomalo per la quantità e per la ti-

pologia di titolo. Un rastrellamento


fatto sulla scia delle informazioni
privilegiate comunicate da Emilio

Gnutti sull’imminente cessione del-
la società del Gruppo Falk, prima al-

la Investimenti immobiliari Lom-


bardi, e poi alla Hopa di cui Gnutti
era indirettamente proprietario tra-

mite la Gp finanziaria. La Cassazio-


ne (sentenza ) conferma l'in-
sider trading a carico dell'imprendi-

tore Ettore Lonati che, con i fratelli


Tiberio e Fausto, aveva acquistato,


tra febbraio e marzo ‘, tramite
l'intermediaria banca Popolare di

Milano,  mila azioni della Cmi


Spa all'epoca praticamente inattiva
dopo la dismissione all'Ilva delle at-

tività industriali e utilizzata per il


settore immobiliare. I giudici accol-
gono invece il ricorso per quanto ri-

guarda la maxi confisca per equiva-
lente sui beni di Lonati, fino alla

concorrenza di due terzi della som-


ma di  milioni di euro corrispon-
dente al valore delle azioni Cmi di

proprietà di Tiberio e Fausto Lonati,


mentre confermano la confisca di-
retta di un terzo delle azioni di pro-

prietà del ricorrente. Il colpo di spu-


gna sulla confisca per equivalente è,
un “atto dovuto” - già messo in atto

con la segretaria e la moglie di Emi-


lio Gnutti - dopo la sentenza della
Consulta che ha bollato come inco-

stituzionale l'inasprimento delle


pene con effetto retroattivo, messo
in atto dopo la depenalizzazione

dell'insider trading secondario. Per


quanto riguarda il possesso di in-
formazioni privilegiate per la Cas-

sazione non ci sono dubbi: è l'unica


giustificazione dell'operato di Lo-
nati. A supporto ci sono anche dei

dati temporali: il  gennaio era sta-


ta predisposta una bozza di accordo
tra il gruppo Falck e Fintad Interna-

tional, sottoscritto il  febbraio con


“patto” di segretezza dai dirigenti
Falk e l' febbraio iniziarono gli ac-

quisti di titoli da parte di Lonati. Ac-


cordi di contenuto tale da giustifi-
care, se noti, l'attenzione degli inve-

stitori su un titolo fino ad allora del


tutto trascurato. A Lonati era stata
applicata anche la sanzione per ,

milioni di euro e l'interdizione di 


mesi dagli incarichi direttivi.
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Mediaset, Vivendi dice no al riassetto


e fa ricorso per votare in assemblea


TELEVISIONE


Il  settembre i francesi


intendono votare


contro Media for Europe


Palla al tribunale di Milano


sulla richiesta di Bolloré


di avere diritto di voto


Andrea Biondi


Vivendi ufficializza il suo no al rias-


setto Mediaset. In più il gruppo fran-


cese ricorre al tribunale di Milano con


la richiesta di poter partecipare e vo-


tare nell’assemblea del  settembre


chiamata a decidere sul progetto di


holding internazionale del gruppo.


Con l’avvicinarsi della data clou – il


 settembre in Italia e Spagna le as-


semblee di Mediaset e Mediaset


España dovranno esprimersi sul pro-


getto Media For Europe(Mfe) – Viven-


di esce allo scoperto. Una mossa che


arriva anche a qualche giorno dal-


l’esposto Mediaset alla Consob, data-


to venerdì, in cui il gruppo di Cologno


ha lamentato manovre da parte dei


francesi per deprimere il titolo, oltre


a una fumosità sulle reali intenzioni.


In una nota emessa ieri in mattina-


ta, la media company d’Oltralpe che fa


capo a Vincent Bolloré ha fugato ogni


dubbio, chiarendo che intende oppor-


si al progetto. Quella che dalle parti di


Cologno è stata presentata a giugno


come la prima pietra di una casa co-


mune per i broadcaster europei, per


Vivendi va quindi contrastata senza se


e senza ma. La decisione - si legge nel-


la nota - arriva dopo aver valutato «i


diritti che sarebbero riconosciuti, o


negati, agli azionisti di minoranza, e


a Vivendi in particolare, dal proposto


statuto di MfE». Il nodo è quello della


governance, in effetti strettamente le-


gato alla scelta di spostare in Olanda


la residenza legale (non quella fiscale)


della holding. In Olanda non esistein-
fatti il voto di lista. In questo quadro il

consiglio monistico è già “blindato”


con i  nomi scelti dal Biscione. Il voto
multiplo all’olandese consente poi a

chi lo richiede di triplicare i diritti di


voto nell’immediato, di moltiplicarli
per cinque dopo due anni e per  do-

po cinque anni. Nello statuto anti-ri-


baltone e anti-ostruzionismo si legge
poi che soltanto il voto contrario dei

due terzi dell'assemblea può bloccare


la nomina del board.
Pollice verso di Vivendi, dunque,

che intende far valere le proprie ragio-


ni votando in assemblea con il suo
,% (un altro ,% è in mano al

trust Simon Fiduciaria per decisione


di Agcom in applicazione della Legge
Gasparri vista la contemporanea pre-

senza di Vivendi in Mediaset e Tim).


Votare però non è così scontato visto
che il  aprile scorso, nelle ultime as-

sise, ai francesi fu preclusa la possibil-


tà di votare. Per questo Vivendi ha co-
municato ieri anche di aver presenta-

to una richiesta al tribunale di Milano
per ottenere un provvedimento «ur-

gente idoneo a tutelare il diritto di


partecipare e votare, con le azioni a lei
intestate». Un modo per giocare d’an-

ticipo, anche se al tema dell’urgenza


del ricorso fa inevitabilmente da con-
traltare il fatto che l’annuncio di Mfe

sia del  giugno.


Il tema governance comunque , e
non le ragioni industriali del riassetto,

è alla base della contrarietà di Vivendi


come del proxy advisor Iss. L’altro
proxy, Glass Lewis , si è invece espres-

so per il sì. Considerando che il board


Mediaset set impedirà al veicolo Si-
mon Fiduciaria di partecipare all’as-

semblea, la scommessa di Vivendi è
dunque di riuscire a coagulare attorno

a sé il niet di altri investitori in un’im-


presa che a Milano non appare co-
munque semplice per i francesi, nu-

meri alla mano. Senza Simon, per il


via libera servirebbe al massimo un
% in aggiunta ai diritti di voto Finin-

vest per arrivare a un % tale da rap-


presentare la maggioranza di due ter-
zi del capitale presente in assemblea

utile per promuovere o bocciare l’ope-


razione. Simon dal canto suo farà ri-
corso come Vivendi? L’unione delle

due quote farebbe saltare l’operazio-


ne in assemblea. «No comment» la ri-
sposta da Simon, anche se occorre

considerare che Mediaset ha chiuso


già in altre occasioni la porta in faccia
e i ricorsi legali della fiduciaria non

hanno avuto buon gioco.


Di certo ieri la prova del mercato ha
visto il titolo Mediaset a + ,% (,

euro) con Vivendi invece a -,%.


Mediaset España (di cui Mediaset
controlla il %) ha chiuso con un

-,% ( euro). Superato il passaggio


assembleare è ai titoli di Mediaset e
Mediaset España che occorrerà guar-

dare e alle decisioni dei soci sul reces-


so. Per i titoli di Cologno il prezzo è
stato fissato a , euro (sotto il livello

attuale). Per quelli spagnoli a , (ma
concambio a ,).

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25/07/2019 26/08/


Andamento del titolo a Milano


2,

2,

2,

2,

2,

3,

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2,


Vivendi


Alitalia al bivio


tra crisi di governo


e nuovo piano


TRASPORTO AEREO


Il nodo restano le rotte


Domani l’incontro


tra commissari e sindacati


Celestina Dominelli


La crisi di governo impatta sul desti-
no di Alitalia, ma, a poche settimane

dalla scadenza del  settembre, en-
tro la quale andranno presentati

l’offerta vincolante e il piano indu-


striale per l’ex compagnia di bandie-
ra, i futuri soci industriali (Fs, Atlan-

tia e Delta Airlines) continuano a


trattare per sciogliere il nodo princi-
pale che riguarda i ricavi collegati al-

le rotte nordamericane, le più remu-


nerative, e, in subordine, al mercato
asiatico e al Sudamerica, mentre do-

mani è previsto un incontro infor-


male tra la terna commissariale (Da-
niele Discepolo, Enrico Laghi e Ste-

fano Paleari) e i sindacati.


Il colosso Usa ha stretto, non più
tardi di un anno fa, una joint ventu-

re, Blue Skies, sui collegamenti


transatlantici con Air France-Klm -
estesa di recente anche a Virgin At-

lantic -, e preme per difendere l’as-


setto esistente, particolarmente pe-
nalizzante per Alitalia, già partner

degli statunitensi e del gruppo fran-


co-olandese in Skyteam, che verreb-
be ammessa nel nuovo raggruppa-

mento come socio di secondo livello


(“associated partner”) e non come
componente alla pari. Con evidenti

ripercussioni sulla strategia di rilan-


cio che passa soprattutto per il raf-
forzamento dei voli assicurati da

Alitalia verso il Nordamerica, al mo-
mento troppo pochi e scarsamente

remunerativi (e la cancellazione, va


da sé, delle tratte oltreoceano in per-
dita, come Santiago del Cile).

Il futuro di Alitalia nei cieli statu-


nitensi divide per ora i futuri azioni-
sti ed è giudicato dirimente dalla

sponda italiana al punto che l’an-
nunciato incontro di fine agosto nel

quartier generale di Delta, ad Atlan-


ta, inizialmente ipotizzato per il  di
questo mese, non risulta al momen-

to confermato. Troppi ancora i tas-


selli da definire, non ultimi la gover-
nance della nuova Alitalia - con la ri-

cerca dell’ad che prosegue a valle del


lavoro dei cacciatori di teste chiama-
ti a individuare un candidato con

una puntuale conoscenza del settore



  • e i “pesi” azionari dei soci. Su que-
    st’ultimo versante, infatti, manca


ancora la chiusura definitiva del cer-


chio: si starebbe infatti ragionando
su una diversa modulazione delle

quote, pur mantenendo la maggio-


ranza della newco nelle mani di Fs e
Atlantia, ma la questione è conside-

rata secondaria rispetto al tema delle


rotte, il vero nodo del contendere.
Se comunque si andrà, come

sembra, verso un Conte bis, il con-
fronto potrebbe essere tutto in di-

scesa visto che il premier uscente ha


seguito in prima persona il negozia-
to. Resta da fissare la nuova riunione

negli Usa, ma la volontà di vedersi a


stretto giro c’è tutta. Il tempo a di-
sposizione stringe e non solo perché

entro il  settembre - anche se la da-


ta non è considerata perentoria - an-
drà depositato il piano di rilancio.

Come ha ricordato ieri Fabrizio Cu-


scito, segretario nazionale della
Filt Cgil, il  settembre scadrà an-

che la cassa integrazione «che ri-


guarda  dipendenti. Auspichia-
mo una soluzione il prima possibile.

Ci avviciniamo alla scadenza e i soldi


in cassa non sono infiniti». Anche se
ieri i commissari, che oggi vedranno

i sindacati, hanno fatto trapelare


che, al  luglio, Alitalia aveva una di-
sponibilità di cassa pari a  milioni

di euro, a cui vanno aggiunti i depo-


siti, a fronte dei  di fine giugno:
un livello superiore a quanto pro-

grammato e comunicato come dato


previsionale nelle sedi istituzionali.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

PER LA SERIE TV MADE IN ITALY


Intesa fra Cologno e Amazon


Accordo fra Mediaset e Amazon


che rappresenta un punto di snodo
per l’attività di entrambe le società

sul versante audiovisivo. Mediaset


ha infatti siglato un accordo con
Prime video, il servizio streaming

di Amazon, per “Made in Italy”,


serie tv italiana ideata e curata da
Taodue, controllata Mediaset, che

racconta l’esplosione della moda


nella Milano anni settanta grazie al
talento di una generazione di

straordinari stilisti. L’intesa, come


spiega una nota, rappresenta «un
doppio esordio per le due società».

Per quanto riguarda Mediaset


potrà per la prima volta
«valorizzare un proprio contenuto

inedito favorendone la


trasmissione online in anteprima
su un servizio di video streaming di

terzi» mentre «per la prima volta in
Italia Prime Video investe sui diritti

di prima visione per un contenuto


seriale italiano di alta qualità».
Il gruppo guidato da Pier Silvio

Berlusconi esprime dunque


«soddisfazione per un accordo che
vede l’esordio nel ruolo inedito di

content provider internazionale. Si


tratta di un’intesa rilevante con un
partner di prima grandezza come

Prime Video, servizio di streaming


globale che ha scelto un prodotto
ideato e realizzato dalla TaoDue

del Gruppo Mediaset in


coproduzione con The Family, per
il debutto nella distribuzione

esclusiva online in Italia. Un
riconoscimento oggettivo della

qualità produttiva e della


modernità della nuova linea
editoriale dei contenuti seriali

Mediaset».


—A. Bio.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo scontro. La sede di Vivendi, socio del gruppo Mediaset


REUTERS

Relazioni che fanno bene


Assimoco e Assimoco Vita sono


le Compagnie Assicurative che da


40 anni operano prevalentemente


nel mondo Cooperativo e portano


protezione e serenità alle famiglie


attraverso una vasta gamma di


prodotti assicurativi e un servizio


di consulenzadi qualità.


I nostri principali Azionisti sono


Fondosviluppo (Confcooperative),


il sistema del Credito Cooperativo


tra cui si distinguono la Federazione


Cooperative Raiffeisen di Bolzano


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(primario gruppo assicurativo


tedesco, espressione delle casse


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Germania).


Assimoco è il primo
Gruppo Assicurativo italiano
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Assimoco S.p.A. e Assimoco Vita S.p.A.


comunicano che dal 31/07/2019,


hanno trasferito la propria sede legale


e direzione generale


da Via Cassanese, 224


Centro Direzionale Milano Oltre


20090 Segrate (MI)


in:


Via Giovanni Spadolini, 7


Centro Leoni ­ Edificio B


20141 Milano

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