20 Martedì 27 Agosto 2019 Il Sole 24 Ore
Commenti
MICROCOSMI
RITROVARE FIDUCIA
E PARTECIPAZIONE
NEI TERRITORI
I
tempi vacanzieri inducono a inseguire eventi e spet-
tacoli di festa. Sono uno dei tanti che si è ritrovato
nella calda bolla televisiva per seguire la politica che
si è fatta società dello spettacolo. Segno dei tempi.
A noi che lavoriamo comunicando tocca, al tempo
delle incertezze e delle paure sociali diffuse, provare
a delineare, non tanto soluzioni politiche, ma almeno
una mappa che faciliti a orientarci e interrogarci sul
come continuare a mangiare futuro. Viviamo in una
società in cui incertezze e paura del futuro generano
sentimenti collettivi indocili alle antiche categorie di
lettura sociali e politiche. Tale abilità sociopolitica si
giocava nell’accompagnare la catena di senso: “paura-
speranza-fiducia-progetto e proposte per comunità in-
clusive”come antidoto alla catena di senso “paura-ran-
core-sfiducia-rinserramento comunitario esclusivo”
oggi apparentemente egemone.
Occorre mettere in mezzo la parola dimenticata fidu-
cia. Essendo la fiducia una merce leggera che più la usi
più si riproduce. Ma affinché venga usata e possa ripro-
dursi ci deve essere una condivisione di interessi in eco-
nomia, un’intelligenza sociale e una impalcatura istitu-
zionale e politica che ne favorisca la diffusione. Così è
stato nel secondo dopoguerra, poi siamo entrati in una
dolorosa metamorfosi in cui la merce leggera che circola
con più facilità è la sfiducia. Indotta anche da un salto
d’epoca geoeconomico e geopolitico che ci vede vivere
in una società dai mezzi sempre più abbondanti e dai
fini sempre più incerti. Questo è ben visibile sul territo-
rio dove i soggetti minuti sono mobilitati per non perde-
re il ritmo, per cercare di uscire dal margine rischiando
però, di sembrare il criceto che fa correre la ruota. Incer-
tezze e paure sono ingredienti di base evocati e usati per
temi caldi come le migrazioni, ma
anche quando ci inoltriamo nella ci-
viltà materiale del nostro vivere
quotidiano come il cibo, i lavori,
l’istruzione, il welfare, il nostro es-
sere parte della rete digitale, il no-
stro essere dentro il paesaggio, l’im-
pronta ambientale che lasciamo.
Tant’è che in questi giorni guardiamo con timore il cielo
con il fumo sopra l’Amazzonia. A noi tocca alzare lo
sguardo al cielo della Padania non solo perché quotato
nel cielo della politica, ma per i suoi fumi da inquina-
mento e usando uno sguardo cosmopolita guardiamo
anche all’Amazzonia. È sulla terra che si dispiegano
questi processi, lenti un tempo, ma oggi iperveloci nella
civiltà materiale con la sua catena di senso che rimanda
all’agricoltura, all’abitare, al lavorare e al fare impresa
con tanto di differenze sociali, spaziali e territoriali.
È la catena ecologica evocata, ma solo evocata, al re-
cente vertice dei potenti che non diventa mai questione
sociale. Tocca alle rappresentanze degli interessi, delle
economie e dei lavori dargli voce. L’abilità sociopolitica
prima evocata, ai tempi della speranza, ha accompagna-
to il Paese nella sua evoluzione-discontinuità, non sen-
za conflitti anche aspri, da Paese agricolo all’industria-
lizzazione, dal fordismo ai distretti, ma quella abilità di
accompagnare le metamorfosi pare smarrita nell’epoca
della moltitudine e delle piattaforme produttive che
competono nella globalizzazione.
La condivisione identitaria dei modelli di sviluppo si
è frantumata in differenze spaziali e sociali tra sistemi
territoriali agganciati alla potenza dei mezzi e una mar-
ginalità sociale in preda alla scarsità dei fini e di inclu-
sione. Non a caso siamo partiti dal cielo della Padania
epicentro di quella piattaforma del grande Nord ove
convergono sia ciò che resta a Nord Ovest del fordismo
Fiat, il Nord Est del capitalismo molecolare e l’asse emi-
liano-romagnolo che negli ultimi anni ha scalato le po-
sizioni nella gerarchia della competitività dei mezzi.
Qui, a proposito di politica e territori, si voterà per le
Regionali così come oltre l’Appennino dell’Italia di mez-
zo in Umbria, nelle Marche e in Toscana. Qui come ci
ricorda Giacomo Becattini sono nati ed evoluti i distretti
e i sistemi della manifattura diffusa che sono sotto stress
nel farsi piattaforme competitive. Come a Sud dove lun-
go l’asse Napoli-Bari-Taranto si producono auto e ac-
ciaio nella parabola del fordismo italico, spuntano di-
stretti aerospaziali e intorno ai poli urbani prendono
forma economie ad alta intensità tecnologica. È un Nord
del Sud che si affianca ai margini e alla marginalità che
va letta con i numeri drammatici del rapporto Svimez.
Per ridare fiducia nel salto d’epoca alle tre Italie in
metamorfosi ci vorrebbe una “militanza di raccordo” da
chiedere alla politica. Dati i tempi credo che sarà un per-
corso di lunga durata per tessiture sociali, per forme di
convivenza e nuove forme di rappresentanza nel diveni-
re delle economie e dei lavori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Aldo Bonomi
DIRETTORE RESPONSABILE
Fabio Tamburini
VICEDIRETTORI:
Roberto Bernabò
(sviluppo digitale e multimediale)
Jean Marie Del Bo
Alberto Orioli
CAPOREDATTORE CENTRALE
Roberto Iotti
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
Giorgio Santilli
UFFICIO CENTRALE
Fabio Carducci (vice Roma)
Balduino Ceppetelli,
Giuseppe Chiellino, Laura Di Pillo,
Mauro Meazza (segretario di redazione) ,
Federico Momoli, Marco Morino
LUNEDÌ
Marco Mariani
Franca Deponti (vice caporedattore)
UFFICIO GRAFICO CENTRALE
Adriano Attus (creative director)
Francesco Narracci (art director)
RESPONSABILI DI SETTORE
Marco Alfieri (Online)
Luca Benecchi (Economia & Imprese)
Luca De Biase (nòva.tech)
Maria Carla De Cesari (Norme & Tributi)
Marco Ferrando (Finanza & Mercati)
Attilio Geroni (Mondo)
Lello Naso (Rapporti)
Christian Martino (Plus)
Francesca Padula (.moda)
Stefano Salis (Commenti)
Alfredo Sessa (Domenica)
Giovanni Uggeri (.casa)
SOCIAL MEDIA EDITOR
Michela Finizio,
Marco lo Conte (coordinatore)
Vito Lops, Francesca Milano
Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, - Milano, telefono ( o ) ., fax ( o ) ., ci si può rivolgere per i diritti previsti dal regolamento generale sulla Protezione dei Dati /. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. —
Modalità di abbonamento al quotidiano: Prezzo di copertina in Italia: , da lunedì a sabato, , per l’edizione della domenica. Prezzo Abbonamento Italia per mesi al quotidiano in versione cartacea: , in caso di consegna postale. L’Abbonamento alla versione cartacea non comprende i magazine “IL – Intelligence in Lifestyle” e “How to Spend It”. Sono disponibili altre formule di abbonamento all’indirizzo
http://www.ilsoleore.com/abbonamenti. Per l’abbonamento estero in Svizzera e Costa Azzurra, rivolgersi al Servizio Abbonamenti (tel. ... oppure servizio.abbonamenti@ ilsoleore.com). Per il resto del Mondo è disponibile solo l’abbonamento al quotidiano in versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento è sufficiente inoltrare la richiesta via EMAIL all'indirizzo servizio.abbonamenti@ ilsoleore.com
oppure via FAX al N. ., oppure per POSTA a Il Sole ORE S.p.A. - Servizio Abbonamenti - Casella Postale - Milano, indicando: NOME / COGNOME / AZIENDA / VIA / NUMERO CIVICO / C.A.P. /LOCALITÀ / TELEFONO e FAX/EMAIL. — Servizio abbonamenti: Tel. ... (con operatore da lunedì a venerdì :-:) - Fax . - Email: servizio.abbonamenti@ilsoleore.com
— Servizio arretrati per i non abbonati: (Non disponibili le edizioni cartacee più vecchie di mesi dalla data odierna). Inoltrare richiesta via email all'indirizzo servizio.cortesia@ilsoleore.com oppure contattare telefonicamente il numero .. allegando la fotocopia della ricevuta di versamento sul c.c.p. intestato a Il Sole ORE S.p.A. oppure via fax al numero opp .. Il costo di una
copia arretrata è pari al doppio del prezzo di copertina del giorno richiesto. Non verranno rimborsate le istanze relative ad edizioni più vecchie di mesi dalla data odierna. — Stampatori: Il Sole ORE S.p.A., via Busto Arsizio, - Milano e via Tiburtina Valeria, Km , - Carsoli (AQ) - Stampa Quotidiana S.r.l. “Sassari” - zona industriale Predda Niedda, strada n. - Sassari (SS) - S.e.s. Società
Editrice Sud S.p.A., contrada Lecco s./n. - Rende (CS). — Distribuzione Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A., via Cazzaniga - Milano, Tel. . — Certificato Ads n. del .. — Registrazione Tribunale di Milano n del .. — La tiratura del Sole Ore di oggi, Agosto è stata di . copie
PROPRIETARIO ED EDITORE
Il Sole ORE S.p.A.
PRESIDENTE
Edoardo Garrone
VICE PRESIDENTE
Carlo Robiglio
AMMINISTRATORE DELEGATO
Giuseppe Cerbone
SEDE LEGALE - DIREZIONE E REDAZIONE
Via Monte Rosa, - Milano - Tel. . - Fax
AMMINISTRAZIONE
Via Monte Rosa, - Milano
REDAZIONE DI ROMA
P.zza dell’Indipendenza b/c - - Tel. . - Fax .
e-mail: letterealsole@ilsoleore.com
PUBBLICITÀ
Il Sole ORE S.p.A. – SYSTEM
DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE
Via Monte Rosa, - Milano - Tel. . - Fax .
e-mail: segreteriadirezionesystem@ilsoleore.com
© Copyright Il Sole ORE S.p.A.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere ripro-
dotta con mezzi grafici o meccanici quali la fotoriproduzione e la registrazione.
PREZZI
con “Gli Stangati” € , in più;
con “Con tanto affetto ti ammazzerò” € , in più;
con “Chi l'ha detto?” € , in più;
con “Segnali di fumo” € , in più;
con “Il Grande Gualino” € , in più;
con “Norme e Tributi” € , in più;
con “Aspenia” € , in più;
con “Processo Tributario Telematico” € , in più;
con “Decreto Sblocca Cantieri” € , in più;
con “How To Spend It” € , in più;
con “IL Maschile” , € , in più.
Prezzi di vendita all’estero : Monaco P. € (dal lunedì al
sabato), € , (la domenica), Svizzera S ,
LA LEZIONE DEL PORTOGALLO ALL’ITALIA
I
n meno di dieci anni, il Portogallo
è passato da una lunga fase di mo-
desta performance a una crisi eco-
nomica gravissima, fino all’attuale
solida crescita. L’espansione del-
l’economia lusitana nel è pre-
vista all’,% (superiore all’,% della
media Ue), la disoccupazione è al ,%
dopo essere salita fino al per cento.
E se il debito pubblico resta ancora
molto alto (intorno al % del Pil), il
percorso di risanamento è chiaro: il
deficit pubblico quest’anno scenderà
infatti allo ,% del Pil, il livello più
basso nella storia democratica del Pa-
ese, e per i prossimi anni si arriverà al
pareggio di bilancio (anche in virtù
del crollo del servizio del debito pub-
blico, con i rendimenti dei bond de-
cennali stabilmente sotto il %).
Quello del Portogallo è tutt’altro
che un miracolo, è al contrario una
rinascita economica voluta e conqui-
stata a fatica, dopo avere toccato il
fondo, sfiorando nel il default
(scongiurato dalla troika Ue-Bce-
Fmi con un prestito di miliardi di
euro). E se è vero che il ciclo econo-
mico internazionale favorevole e gli
interventi della Bce di Mario Draghi
hanno dato una buona mano a Li-
sbona, è altrettanto certo che la risa-
lita ha avuto costi enormi per i porto-
ghesi e ha messo a dura prova la coe-
sione sociale nazionale.
I fattori che hanno permesso al-
l’economia del Portogallo di rinno-
varsi e ripartire sono analizzati dallo
studio realizzato da The European
House-Ambrosetti per la esima
edizione del forum che si terrà dal
all’ settembre alla Villa d’Este di
Cernobbio: “Dalla tragedia al suc-
cesso internazionale in meno di un
decennio: la crisi come elemento
scatenante per la svolta dell’econo-
mia portoghese”.
Sono tre i passaggi che lo studio
individua per spiegare la metamorfo-
si dell’economia portoghese a partire
dalla grande crisi finanziaria interna-
zionale e dalla successiva crisi del-
l’Eurozona, passando attraverso tre
diversi governi. E - fatte le dovute di-
stinzioni - senza rinunciare a un co-
stante parallelo con l’Italia.
«In primo luogo - scrivono gli ana-
listi di The European House-Ambro-
setti - le riforme realizzate negli ulti-
mi vent’anni in diversi campi (istru-
zione, competenze, distribuzione de-
gli investimenti, consolidamento del
sistema bancario, miglioramento
dell’ambiente economico...) hanno
progressivamente migliorato i fon-
damentali economici del Paese,
aprendo la strada alla sua crescita so-
stenibile nel lungo periodo. Questi
cambiamenti hanno migliorato la
competitività e la produttività del
Portogallo, consentendo al Paese di
sfruttare i miglioramenti dello scena-
rio internazionale (soprattutto attra-
verso le esportazioni)». Colpisce a
questo proposito, ancor più in rela-
zione ai dati italiani, il rapido incre-
mento a partire dal del numero
dei laureati (e della loro preparazio-
ne) e dei dipendenti nella funzione
R&S delle imprese. Così come è signi-
ficativo il balzo delle esportazioni che
oggi valgono più del % del Pil por-
toghese e dieci anni fa erano al ,
per cento.
La seconda leva - spiega ancora lo
studio - riguarda «le politiche di risa-
namento intraprese in risposta alla
crisi come parte del programma di
austerity». Queste «hanno comporta-
di Luca Veronese
UE CON NUOVI ASSETTI ISTITUZIONALI
PER NON SOCCOMBERE AL RIGORE
—Continua da pagina
E
cco allora che avrebbe
anche pieno titolo per
partecipare da prota-
gonista all’agenda per
la nuova legislatura eu-
ropea, non limitandosi
a indicare un nome italiano per il
pur importante ruolo di commis-
sario europeo.
A fronte dell’ineluttabile e ormai
consolidato processo di globalizza-
zione, nell’Unione europea si è ria-
perto il dibattito fra “allargamento”
e “approfondimento” (Widening and
Deepening). Era evidente che, per
partecipare da protagonista nella
globalizzazione, l’Unione doveva
diventare più “grande” in termini di
popolazione, mercato e Pil e “più
profonda”, cioè “più forte”, in ter-
mini di assetto istituzionale e di rap-
presentanza politica.
Fino al l’Unione europea
aveva membri, oggi è partecipata
da Stati. L’allargamento è quindi
avvenuto.
Sull’approfondimento però i pas-
si sono stati piccoli e lenti. Ancora
oggi dobbiamo completare l’Unione
bancaria e siamo ben lontani da un
bilancio federale europeo, rimanen-
do con un bilancio “intergovernati-
vo” che gestisce appena l’% del Pil.
Ecco perché l’agenda europea per
la prossima legislatura deve essere
“costituente”.
Su almeno cinque grandi temi:
difesa, sicurezza e immigrazione,
politica estera, grandi infrastruttu-
re, nuove tecnologie, ricerca e alta
formazione di capitale umano, i sin-
goli Stati europei hanno perso per
sempre la loro sovranità nazionale.
Sfido qualunque “nazional-sovra-
nista” a dare risposte serie ai cittadi-
ni del proprio Stato agendo da soli.
Questa sovranità decisionale pos-
siamo riprendercela solo a livello di
federazione europea.
La costruzione di una Europa fe-
derale non è quindi una scelta, è una
necessità se si vuole sul serio recu-
perare “sovranità” interna e parteci-
pare al governo della globalizzazio-
ne con le altre grandi aree economi-
che e politiche del mondo.
Per questo è urgente dare alla
Bce e al Trattato di Maastricht
“due occhi” ciascuno: due ciechi di
un occhio non fanno infatti una
persona sana.
. Lo Statuto della Bce deve te-
nere conto, insieme al controllo
dell’inflazione, anche dell’anda-
mento della crescita economica
e attribuire alla Banca centrale
il ruolo di prestatore di ultima
istanza.
. Maastricht deve diventare “più
rigoroso e meno stupido”. Occorre
cioè che il % di deficit sia destina-
to solo a investimenti. Si tratta
cioè di introdurre l’obiettivo del-
l’avanzo di parte corrente (che si
chiama risparmio pubblico) e per
ogni % di avanzo corrente (autofi-
nanziamento) consentire -% in
più di investimenti pubblici. Una
golden rule più rigorosa di quella
proposta anni fa da Robert So-
low. Si tratta cioè di fare nel bilan-
cio pubblico ciò che fanno da sem-
pre le famiglie quando comprano
una casa, anticipando un % e fa-
cendo un mutuo per il %, oppure
le imprese quando usano i loro
profitti per finanziare almeno il
-% dei loro investimenti, tro-
vando il resto a prestito sul merca-
to. Sapendo entrambi che nessuna
banca concederebbe un mutuo alla
famiglia per andare in vacanza o
all’impresa per pagare stipendi.
Su questo occorre costruire una
Europa a cerchi concentrici che
veda al centro gli Stati federati
d’Europa con un loro bilancio e
cinque ministri per i cinque temi
che servono a riprendersi la sovra-
nità in modo collettivo europeo.
Poi c’è il cerchio dell’Unione eu-
ropea con il mercato unico e la libe-
ra circolazione di merci e persone.
Infine deve esserci il cerchio
largo dell’Eaftd (Europe-Africa
free trade and development area),
l’area di libero scambio e coope-
razione allo sviluppo tra Europa
e Africa.
Tutto questo implica un patto
istituzionale sul ruolo del Parla-
mento, della Commissione, su chi
li vota, su chi viene eletto etc. Ma
soprattutto implica affiancare, al-
la gamba della Banca centrale eu-
ropea, quella di un bilancio fede-
rale europeo.
Come proposto nel recente “Rap-
porto sull’Europa” del Movimento
europeo Italia e dal Centro studi
Economia reale, si potrebbe partire
di Mario Baldassarri
to un costo elevato per l’economia
portoghese e la coesione sociale. Ma
la tempestiva attuazione e la focaliz-
zazione nei settori chiave hanno per-
messo al Paese di rimettere in sesto le
finanze pubbliche, di riaffacciarsi sui
mercati finanziari, di correggere gli
squilibri esterni (accumulati dalla
metà degli anni Novanta) e di ricon-
quistare la fiducia internazionale». Fa
parte di queste misure - adottate pri-
ma dal governo socialista di José
Sócrates e poi da quello conservatore
di Pedro Passos Coelho - la riforma
del mercato del lavoro che ha ridotto
le protezioni dei lavoratori per dare
maggiore flessibilità alle imprese.
In terza battuta giunge l’azione del
governo del socialista António Costa
che con enfasi a partire dal an-
nuncia la «fine dell’austerity». «Le
politiche e l’insistenza di Costa sulla
fine dei sacrifici hanno avuto l’effetto
- si legge nello studio - di ridare fidu-
cia all’economia reale, di motivare le
persone e le imprese, senza agitare i
mercati finanziari, mantenendo cre-
dibilità con gli investitori e acconten-
tando le istituzioni europee». Il Por-
togallo non ha certo risolto tutti i suoi
problemi (tra gli altri: gli investimenti
pubblici devono ancora ripartire e la
produttività totale resta troppo bassa)
ma «la sua storia recente - conclude la
ricerca - può fornire alcuni consigli ai
governi italiani».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
da un piccolo passo in avanti verso
l’integrazione ipotizzando un “bi-
lancio aggiuntivo di tipo federale”
pari a circa l’% del Pil dell’area euro
( miliardi di euro all’anno) indi-
cando sia la provenienza delle en-
trate sia la destinazione delle spese.
Si tratterebbe pertanto di un bilan-
cio aggiuntivo in pareggio senza al-
cun processo di indebitamento a li-
vello sovranazionale europeo.
Gli effetti sarebbero una maggio-
re crescita che, in quattro anni, sa-
rebbe pari al +,% nell’Eurozona e
al +% nel totale dell’Unione, con ef-
fetti positivi anche sui Paesi non
membri dell’euro.
Questo “gioco a somma positiva
per tutti” sarebbe virtuoso anche
sul fronte della finanza pubblica. Il
deficit pubblico in rapporto al Pil
andrebbe a zero, sempre in quattro
anni, per tutta l’area, con effetti di
riduzione del deficit o di aumento
dell’avanzo in tutti i Paesi membri.
Il debito pubblico si ridurrebbe del
,% del Pil dell’Eurozona e questa
riduzione si produrrebbe in tutti i
Paesi, con in testa l’Italia.
In sintesi, senza questi nuovi e
urgenti assetti “politico-istituzio-
nali”, l’Europa rischia di “implode-
re” nella garrota di un rigore senza
speranza e di una protesta nazional-
sovranista e, senza una nuova go-
vernance, l’economia mondiale ri-
schia di “esplodere” in un nuova
grande crisi globale.
Presidente del centro studi
Economia reale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL SOLE 24 ORE
23 AGOSTO
Mario Baldassarri
ha spiegato
perché,
nell’attuale
situazione
italiana, sia
necessaria una
super manovra
come nel 1992
GLI STATI DEVONO
RIPRENDERSI
LA SOLIDARIETÀ
IN MODO
COLLETTIVO
IN EUROPA
1.
1.
2.
2.
3.
3.
4.
4.
PORTOGALLO
I ricercatori (per milione di abitanti) nella Ue28, in Italia
e in Portogallo dal 1996 al 2016
Fonte: The European House - Ambrosetti su dati della World Bank, 2019
1996 2000 2004 2008 2012 2016
UE
ITALIA
Il boom della ricerca
Il forum. Il 6, 7 e 8
settembre si
svolgerà a Villa
d’Este, a
Cernobbio, la
45esima edizione
del forum «Lo
scenario di oggi e
di domani per le
strategie
competitive»,
organizzato da
The European
House-
Ambrosetti. Al
forum di
Cernobbio sarà
presentato lo
studio sul
Portogallo di cui
in pagina
anticipiamo i
tratti salienti.