Il Sole 24 Ore - 27.08.2019

(C. Jardin) #1

Il Sole 24 Ore Martedì 27 Agosto 2019 3


Primo Piano


VERSO LE CONSULTAZIONI


L’attenzione del Colle


sui posti chiave


Forse domani l’incarico


Economia, Interni ed Esteri


sotto tiro. Salvini e Meloni


in pressing su Mattarella


Lina Palmerini


Sarà anche vero quello che dicevano


ieri al Quirinale, cioè che si dava trop-
pa enfasi a quelle consultazioni pro-

grammate su due giorni – fino alla


sera di domani – ma certo se il segna-
le fosse stato di rottura, il secondo

round di Sergio Mattarella con i par-


titi si sarebbe chiuso già oggi. Inutile
accentuare una ritualità senza che vi

fosse la possibilità di uno sbocco del-


la crisi, meglio sarebbe stato accele-
rare i tempi per preparare il percorso

verso le elezioni. E invece al Colle, co-


me a tutti, sono arrivati segnali chiari
di una trattativa consistente e quindi

il calendario è stato scritto tenendo


conto del disgelo in corso tra Pd e 
Stelle che infatti saranno sentiti per

ultimi, alle  di domani. Tempo in


più per arrivare pronti al colloquio
con il capo dello Stato con il nome

della casella di Palazzo Chigi che vie-


ne considerato cruciale.
Nel senso che questa volta, a diffe-

renza di un anno fa, si considera su-


perata quella metodologia del con-
tratto di programma, con lunghi ne-

goziati sui punti nodali, prima ancora


di mettere in campo la figura del pre-
mier. Adesso, insomma, Mattarella

partirà dal presidente del Consiglio e


si aspetterà che sia lui a definire la
squadra e portare la sintesi sulle linee

programmatiche di un Esecutivo che



  • secondo i suoi auspici – deve nasce-
    re con le basi per durare fino alla fine


della legislatura. Obiettivo ambizio-


so, certo, per una serie di considera-
zioni politiche che non sfuggono af-

fatto al Colle, ma l’atto di nascita deve


avere in sé le condizioni per affronta-
re seriamente la stagione che ci

aspetta sotto i due punti di vista di cui


ha parlato nel suo intervento al ter-
mine delle prime consultazioni. Ave-

va detto che «la crisi va risolta con de-


cisioni chiare e in tempi brevi» per-
ché lo richiede «il ruolo che l’Italia

deve avere nell’importante momento


di avvio della vita delle istituzioni
dell’Ue» e per «le incertezze, politi-

che ed economiche, internazionali».


Questo vuol dire che presterà mol-
ta attenzione alla squadra che pro-

porrà il premier soprattutto nelle ca-


selle che considera decisive per af-
frontare sia la nuova stagione euro-

pea che l’instabilità internazionale:


Economia, Esteri, Interni, Difesa. Si
tratta, naturalmente, di passaggi suc-

cessivi che entreranno nelle sue valu-


tazioni se domani, durante le consul-
tazioni, Pd e  Stelle confermeranno

l’accordo con il nome del presidente


del Consiglio. A quel punto, il percor-
so previsto è che affidi velocemente

l’incarico al premier (forse già doma-


ni stesso) che accetterà con riserva
tornando poi da lui con il pacchetto di

ministri e programma. Intanto è già


partito il pressing della destra sul ca-
po dello Stato. Ieri Salvini ha fatto sa-

pere che chiederà il voto anche per-


ché Mattarella voleva un Governo di
ampio respiro e questo «che c’azzec-

ca». E pure Giorgia Meloni spinge sul


ricorso al popolo. Ma il bersaglio dei
due leader non può che essere la nuo-

va maggioranza in Parlamento di cui


il Quirinale deve tenere conto secon-
do la Costituzione.

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Al Nazareno. Il


segretario del Pd


Nicola Zingaretti
ha riunito ieri la

cabina di regia del


partito


ANSA

Manuela Perrone


ROMA


Cade il veto del Pd sul Conte bis. E il


premier uscente, tornato a Roma in


fretta e furia da Biarritz, prova a cuci-


re in prima persona l’accordo tra MS


e i democratici partecipando ieri in


serata a Palazzo Chigi, insieme al ca-


po politico Luigi Di Maio, al vertice


con il segretario Nicola Zingaretti e


con il suo vice Andrea Orlando. È un


doppio segnale: da un lato Conte di-


smette i panni da presidente del Con-


siglio “terzo” entrando di diritto nella


delegazione pentastellata; dall’altro


discute direttamente i programmi e


la lista dei ministri da proporre al


presidente della Repubblica. Invian-


do chiari messaggi di autonomia ai


leader politici, anche su alcune casel-


le chiave del Governo.


Sul G, in un post su Facebook,


Conte torna ad abbozzare una piatta-


forma programmatica. Rimarca la


necessità di «un’Italia protagonista


delle sfide globali» e cita clima, «tute-


la dell’ambiente, commercio e anda-


mento dell’economia globale, contra-


sto alle disuguaglianze e partenariato


con l’Africa» come temi di un’«agen-


da politica che non può subire distra-


zioni o rallentamenti». Boccia gli «at-


teggiamenti protezionistici» che cre-


ano tensioni rallentando l’economia.


Sollecita una riforma del sistema


multilaterale degli scambi, «con una


profonda riorganizzazione dell’Or-


ganizzazione mondiale del commer-


cio». E ritiene imprescindibile «go-


vernare processi complessi come la


trasformazione digitale».


Che l’accordo sul suo nome fosse


vicino lo testimoniano tutti i passaggi


della giornata. A cominciare dal calen-


dario delle consultazioni deciso al Col-


le, dove si sceglie di procedere in due


giorni (oggi e domani) dando più tem-


po ai partiti per disegnare l’intesa. Il


vertice dello stato maggiore MS riu-


nito dopo pranzo in un appartamento


del centro di Roma serve a eliminare le


ultime perplessità di Davide Casaleg-


gio, che ascolta Di Maio, i capigruppo


D’Uva e Patuanelli, i ministri uscenti


Bonafede e Fraccaro, il presidente del-


l’Antimafia Nicola Morra (“ortodosso”


vicino a Roberto Fico), il sottosegreta-


rio Vito Crimi e Massimo Bugani, socio


dell’Associazione Rousseau tra i più


ostili all’intesa con il Pd. Alla fine vince


la “linea Grillo” del sì al Governo gial-


lorosso, a patto che l’accordo sia mes-


so ai voti su Rousseau nonostante i


tempi strettissimi. La consultazione


online sarà probabilmente indetta og-


gi per domani.


Nelle stesse ore al Nazareno Zin-


garetti si convince di convergere su


Conte. In mattinata, dopo aver riunito


la cabina di regìa del partito (il presi-


dente Paolo Gentiloni, le due vice An-
na Ascani e Debora Serracchiani, i vi-

cesegretari Orlando e Paola De Mi-


cheli e i capigruppo Andrea Marcucci
e Graziano Delrio), il segretario auspi-

cava già la nascita di un «Governo di


svolta» «sui contenuti e sulla squa-
dra», evitando però di negare cittadi-

nanza al Conte bis. Poi, dopo la riu-


nione dei pentastellati e il pressing in-
terno sempre più forte, non solo di

Matteo Renzi e dei suoi, un breve fac-


cia a faccia con Di Maio a Palazzo Chigi


cementa la via della trattativa. Che pe-
rò, anche se Zingaretti si dice «ottimi-

sta», non è chiusa.


Al summit serale, mentre si scatena
l’ira di Matteo Salvini per il «Governo

di poltronari», si cerca di superare le


divergenze e di conciliare la «disconti-
nuità» chiesta dal Pd con l’esigenza di

Di Maio di salvaguardare gli equilibri


interni al MS, quanto mai precari (si
veda l’articolo a pag. ). Operazione

difficile, tanto che i dem fanno filtrare


le difficoltà di trattare con il leader


pentastellato, «che vuole tutto», forte
della maggioranza relativa in Parla-

mento. Tattica che non spegne i dubbi


di chi nel Pd teme che possa far saltare
il tavolo a un passo dall’accordo. Fonti

MS smentiscono e attaccano: «Noi


non siamo interessati alle poltrone».
L’intesa, se sarà raggiunta, dovrà in

ogni caso superare due ultimi ostacoli:


il nulla osta della direzione del Partito
democratico, fissata oggi alle , e l’ap-

puntamento di Rousseau.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TOTOMINISTRI


Di Maio verso la Difesa, il nodo Economia


Il Pd propone Orlando


vicepremier unico e Minniti


all’Interno. Entra Patuanelli


fatto che Conte è da considerarsi in


quota Ms e non “terzo” - anche gli
Esteri (il nome più accreditato resta

quello di Paolo Gentiloni, a meno che


l’ex premier non vada alla commissio-
ne Ue per la quale sono in corsa anche

Enrico Letta e Roberto Gualtieri) e


l’Economia (qui sono in campo Anto-
nio Misiani o Gualtieri, ma tra i demo-

cratici di fa strada l’ipotesi di un ritorno


di Pier Carlo Padoan salvo veti da parte
del Ms). È invece braccio di ferro sulla

Giustizia: il Pd vorrebbe la casella per


un rappresentante di Leu, ossia Pietro
Grasso, o per il vicesegretario Andrea

Orlando mentre Di Maio vorrebbe con-


fermare l’attuale ministro Alfonso Bo-
nafede. Così come il leader politico del

Ms vuole confermare Riccardo Frac-


caro in squadra. E anche la ministra
della Sanità Giulia Grillo dovrebbe re-

stare al suo posto. Sembra invece se-


gnato anche il destino di Danilo Toni-
nelli: le Infrastrutture potrebbero an-

dare all’attuale capogruppo in Senato


Stefano Patuanelli (e in questo caso per
Toninelli ci sarebbe la buonuscita ono-

revole di prenderne il posto), ma è diffi-


cile che alla fine il Ms mantenga il deli-
cato ministero dopo la vicenda Tav che

lo ha isolato: in pista per il Pd ci sono la


vicesegretaria Paola De Micheli e Ro-
berto Morassut. Il ministero fin qui pre-

sieduto da Di Maio verrebbe di nuovo


diviso: il Ms chiede lo Sviluppo econo-


mico, mentre per il Lavoro sono in pista


per il Pd Giuseppe Provenzano e Tom-
maso Nannicini. Quanto ai ministeri

minori, Zingaretti pensa a Francesco


Scoppola, presidente dell’Agesci del
Lazio, per le politiche giovanili e a Lo-

renza Bonaccorsi per le pari opportuni-


tà. Confermato l’ingresso nel governo
di Dario Franceschini (forse Cultura).

Il segretario del Pd non vuole ripete-


re la diarchia dei vicepremier, anche
perché è contrario alla stesura di un

contratto di governo sul modello del-


l’accordo tra Di Maio e Matteo Salvini a
inizio legislatura. Piuttosto Zingaretti,

dal momento che il premier è un penta-


stellato, propone un vicepremier unico
(Orlando): soluzione che durante il ver-

tice notturno non ha incontrato resi-


stenze da parte del premier Conte, che
tuttavia rivendica l’indicazione del sot-

tosegreario alla Presidenza e vuole an-


che avere voce in capitolo sulla nomina
del commissario Ue. Ad ogni modo la

trattativa sui ministri, che entrerà nel


vivo solo da giovedì, sarà per il Pd anche
una trattativa interna tra le “correnti”.

In quota Renzi si fanno i nomi di Ettore


Rosato e di Andrea Marcucci. Per Area
riformista, la corrente dei renziani che

hanno appoggiato Maurizio Martina


all’ultimo congresso, si fa il nome del-
l’attuale vicepresidente del Copasir Lo-

renzo Guerini per la delega ai Servizi.
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LUIGI
DI MAIO
Difesa o Interno

LE IPOTESI PER IL NUOVO ESECUTIVO


Il leader M5S potrebbe finire alla
Difesa, anche se avrebbe chiesto

in primis il Viminale


MARCO
MINNITI
Ministro
dell’Interno

Potrebbe tornare al Viminale
Marco Minniti, anche se a questa

casella aspira Luigi Di Maio


PAOLO
GENTILONI
Esteri o
commissario Ue

L’ex premier Pd potrebbe finire
alla Farnesina o a Bruxelles come

commissario Ue dell’Italia


PIER CARLO
PADOAN
Ministro
dell’Economia

L’ex ministro dell’Economia del Pd
potrebbe tornare a via XX

Settembre


NICOLA
ZINGARETTI
Segretario
del Pd

STEFANO
PATUANELLI
Sviluppo
economico
o Infrastrutture

Il capogruppo M5s al Senato
potrebbe finire allo Sviluppo

economico (o alle Infrastrutture)


ALFONSO
BONAFEDE
Ministro
della Giustizia

Potrebbe restare a via Arenula, ma
la carica è contesa anche dal Pd

(con Orlando) e Leu (con Grasso)


Gentiloni


dovrebbe


andare alla


Farnesina


ma potreb-


be anche


assumere


il ruolo


di commis-


sario Ue


Al Quirinale.
Oggi e domani il

secondo


giro delle
consultazioni

dopo la fine del


governo
giallo-verde

ANSA

V


ORLANDO
Il segretario Pd
Zingaretti, dal
momento che il
premier sarà del
M5S, propone
come vicepremier
unico del Pd
Andrea Orlando (in
corsa anche per la
Giustizia)

W


TONINELLI
Sembra segnato il
destino di Danilo
Toninelli: dopo la
vicenda della Tav, il
M5S potrebbe
perdere le
Infrastrutture
(anche resta in
campo il M5S
Stefano Patuanelli)

M5S-Pd al rush finale per il Conte bis


Prima intesa. Vertice Di Maio-Zingaretti, poi in serata arriva il premier


che rivendica autonomia su programmi e alcune caselle-chiave del governo


Il presidente del consiglio. Lasciando il G di Biarritz rilancia su tutela


dell’ambiente, economia, lotta alle disuguaglianze e partenariato con l’Africa


IL NOME DEL CANDIDATO


Commissario Ue,


l’Italia chiede


una proroga


L’Italia ha optato per chiedere
qualche giorno in più per la

indicazione del proprio


commissario europeo. La
scadenza prevista era per ieri,

ma non è stato presentato


alcun nome, data l’attuale crisi
di governo. Ieri la nuova

presidente della Commissione,


Ursula von der Leyen, ha
iniziato i colloqui con i

candidati commissari degli


altri paesi della Unione
europea. Al momento, solo

Francia e Italia non hanno
ancora indicato un candidato.

La portavoce della


Commissione europea Mina
Andreeva, ieri ha detto: von der

Leyen «ha già avuto la


possibilità di incontrare alcuni
dei candidati commissari.

Prima le audizioni dei candidati


avvengono e meglio è».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

COME SONO CAMBIATE LE POSIZIONI


LUIGI
DI MAIO
Leader
del M5S

MATTEO
RENZI
Ex premier
ed ex segretario
del Pd

MATTEO
SALVINI
Leader
della Lega

‘‘


21 AGOSTO


Discontinuità vuol dire che


non vogliamo e non possiamo


entrare in un Conte bis


‘‘


26 AGOSTO


Il confronto è partito. È un


fatto positivo per dare


un governo di svolta


‘‘


10 AGOSTO


Qualche quotidiano in


malafede dà respiro alla nuova


bufala del dialogo con il Pd


‘‘


23 AGOSTO


Ora c’è un tavolo di


confronto con il Pd, c’è


stata data una disponibilità


‘‘


30 LUGLIO


Fare un accordo con chi dice che


siamo il partito che ruba i


bambini alle famiglie? Non ci sarò


‘‘


17 AGOSTO


Sì all’intesa con M5S perché


andare al voto farebbe salire


l’Iva. Prima il bene degli italiani


‘‘


8 AGOSTO


La maggioranza non c’è più,


si vada in Parlamento per


certificarlo e poi subito al voto


‘‘


22 AGOSTO


Di Maio premier? Ritengo che


abbia lavorato bene. Voglio un


governo che faccia le cose


Il via libera


dei due par-


titi. Sì dal


vertice M5S


convocato


da Casaleg-


gio: domani


voto su


Rousseau.


Oggi dire-


zione dem


Emilia Patta


ROMA


Caduto il veto del segretario del Pd Ni-


cola Zingaretti su Giuseppe Conte a


Palazzo Chigi, la partita di queste ore


è tutta sulla composizione della squa-


dra di governo. Perché Zingaretti, che


aveva messo il veto su Conte proprio


nelle stesse ore in cui l’ex premier Mat-


teo Renzi lo toglieva, può ora accettare


il Conte  solo se ci sarà una forte di-


scontinuità nei nomi, e discontinuità


nei nomi significa naturalmente an-


che discontinuità sui contenuti. La


trattativa di ieri sera ha visto al centro


il ruolo del leader politico del Ms Lui-


gi Di Maio, che ha chiesto per sè il Vi-


minale. Casella che invece il Pd aveva


riservato a Marco Minniti (si fanno an-


che i nomi del capo della Polizia Fran-


co Gabrielli e di Raffaele Cantone). Per


Di Maio, proprio ieri «blindato» da Da-


vide Casaleggio, si prospetta in ogni


caso un ministero pesante: la richiesta


del Viminale potrebbe essere la casella


di partenza per arrivare alla Difesa.


Al Pd spettano - secondo lo schema


di accordo delle scorse ore basato sul

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