Il Sole 24 Ore - 27.08.2019

(C. Jardin) #1

Il Sole 24 Ore Martedì 27 Agosto 2019 7


Economia


Imprese


Il Palazzaccio di Scandicci


nuovo hub di Yves Saint Laurent


INVESTIMENTI


Trattativa alle battute finali


tra il gruppo Kering


e Cassa depositi prestiti


Il marchio francese


utilizzerà tutti i mila mq


per una fabbrica intelligente


Silvia Pieraccini


Il distretto della pelletteria di lus-


so di Firenze non si ferma e attrae


ancora investitori, questa volta


grazie all’intervento di Cassa de-


positi e prestiti (Cdp) che ha in


portafoglio, con la missione di va-


lorizzare, un complesso direzio-


nale da oltre mila metri qua-


drati coperti, costruito  anni fa


per il ministero delle Finanze a


Scandicci, cuore produttivo delle


borse d'alta gamma, e mai utiliz-


zato. Quell'immobile chiamato da


tutti “il Palazzaccio” si avvia a di-


ventare il nuovo quartier genera-


le della pelletteria di Yves Saint


Laurent, marchio del colosso


francese del lusso Kering ormai


secondo in termini di vendite solo


alla corazzata-Gucci.


La trattativa è alle battute finali


(il contratto dovrebbe essere fir-


mato entro ottobre) e contempla


l'affitto ventennale dell'immobi-


le, che Cdp restaurerà in parte


prima della cessione. Ysl, dal can-


to suo, è pronto a sostenere lavori


milionari per trasformare quel


complesso simbolo del degrado e


dell'abbandono in una “fabbrica


intelligente”, formata da un cen-


tro-sviluppo per borse e portafo-


gli e da un centro produttivo, il


primo del genere del brand in Ita-


lia. Il Comune di Scandicci ha già


annunciato la possibilità di cam-


biare la destinazione dell'immo-


bile da direzionale a produttiva.
Il marchio francese, guidato

dall'italiana Francesca Bellettini


e in forte crescita negli ultimi an-
ni (, miliardi di fatturato ,


  • % nel primo semestre ),


intende utilizzare tutti i mila
metri quadrati del complesso, re-

plicando in sostanza quello che


ha fatto il “cugino” Gucci con l'Ar-
tLab di Scandicci, l'innovativo

stabilimento dedicato a pellette-


ria e calzature (mila mq e 
addetti) inaugurato nell'aprile

, che rappresenta il più gran-
de investimento industriale nella

storia del marchio, pari a circa


 milioni di euro.
Per Yves Saint Laurent non si

tratterà di un investimento gre-


enfield, ma di una ristrutturazio-
ne “pesante” che conferma la vo-

lontà del gruppo Kering di conti-


nuare a investire sulla manifattu-
ra di qualità nel distretto

fiorentino, ormai leader mondia-


le nel ‘saper fare' e nei servizi per
la filiera pelle, accelerando il pro-

cesso di internalizzazione delle


produzioni che i grandi marchi
hanno avviato da tempo.

La strategia di riportare le pro-


duzioni all'interno dell'azienda,
per poter meglio controllarle e

gestirle, sta spingendo un venta-


glio d'investimenti mai visti pri-
ma d'ora nel distretto fiorentino:

più di  milioni il valore dei


progetti in via di realizzazione da
parte di grandi marchi e di labo-

ratori familiari, costretti, a ruota,


a modernizzarsi per rispondere
alle esigenze e ai tempi dei brand

committenti.


L'ultima operazione è quella
del gruppo svizzero del lusso Ri-

chemont che ha investito due mi-
lioni per ampliare lo stabilimento

di Scandicci, acquisendo duemila


metri quadrati della vicina Ab
Florence (sarà inaugurato tra una

settimana). Con questa operazio-


ne Pelletteria Richemont guidata
da Giacomo Cortesi concentra lo

sviluppo industriale e la produ-


zione di gran parte dei marchi
moda della scuderia, da Cartier a

Dunhill, da Serapian a Purdey, ol-


tre a centralizzare il controllo


materiali di Alaia e di Chloè.


Quindici le assunzioni in pro-
gramma, in attesa di altre  en-

tro il , quando il fatturato in-


dustriale dovrebbe passare da
- milioni a . Eppure

Cortesi è prudente: “In questo


momento non c'è un'area del
mondo che è serena e in piena

espansione: in Cina viaggiano


meno e comprano meno; a Hong
Kong le proteste hanno fermato

l'economia; in America c'è un pre-


sidente litigioso; il Medio Oriente
ha un prezzo del petrolio ancora

troppo basso e la Brexit condizio-


na l'Europa”.
La pelletteria fiorentina, per

adesso, non sembra risentire di


questo scenario. Nel primo trime-
stre dell'anno le esportazioni di

borse dal distretto hanno segnato


addirittura +% in valore (toc-
cando , miliardi, grazie a un bal-

zo di  milioni), dopo che l'inte-
ro  si era chiuso sfiorando i 

miliardi di export (+,%).


E ora tra gli investimenti in
corso, che fanno sorridere le isti-

tuzioni, ci sono tre fabbriche di


borse del principale gruppo di
lusso al mondo, il francese Lvmh:

una del marchio Celine a Radda in


Chianti (Siena), che sarà aperta
entro l'anno (mila mq nell'ex

mobilificio Laca, investimento


circa  milioni); una del marchio
Fendi a Bagno a Ripoli, vicino Fi-

renze (mila mq coperti nell'ex


fornace Brunelleschi, investi-
mento circa  milioni), per la

quale sono cominciati quattro


mesi fa i lavori di demolizione del
vecchio immobile; e la terza di

Louis Vuitton a Reggello, a sud di


Firenze (mila mq), vicino al cen-
tro sviluppo campionario che già

possiede, che aprirà – secondo


quanto annunciato dal ceo Mi-
chael Burke - entro il . Centi-

naia sono i nuovi posti di lavoro


previsti, che riaprono il dibattitto
sulla formazione del personale

diventata la spina nel fianco del


distretto. I grandi marchi hanno
cominciato a formarsi gli addetti

“in casa”, con scuole e accademia
proprie o finanziate, mentre i ter-

zisti rischiano di vedersi soffiare


il personale formato.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fabbrica modello. Gucci è stato pioniere nell’aprire a Scandicci l’ArtLab
(foto sopra) inaugurato nell’aprile 2018. Sotto, il Palazzaccio.

Sicindustria lancia l’allarme:


in assenza della Valutazione di
impatto ambientale dei

giacimenti Argo e Cassiopea.


Serve la proroga entro ottobre
—Servizio a pagina 

Energia


Gas, 2 miliardi


d’investimenti


dell’Eni


bloccati a Gela


«Essere Elisabetta» andrà


in onda dal  settembre
e racconta la storia

della designer e imprenditrice


e del brand di abbigliamento
che porta il suo nome

Comunicazione


Su RealTime


il documentario


Elisabetta


Franchi


+Articoli e gallery sui marchi


del made in Italy


http://www.ilsole24ore.com/moda


«Se vuoi puoi».
È il motto di Elisabetta
Franchi, stilista e
imprenditrice

Scrittori e poeti cercano da sempre di raccontare il caratte-


re degli italiani;lo stesso fanno gli storici, proponendo ana-
lisi e spiegazioni. Ma restano misteriose le ragioni che ci

impediscono – singolarmente e come Paese – di promuo-


vere il nostro patrimonio culturale e ciò che di meglio c’è
nelle persone e nelle aziende. O almeno di farlo con la stes-

sa efficacia di altri Paesi, a partire dalla Francia. Il presiden-


te Emmanuel Macron ha appena ospitato il G delle sor-
prese, dal tête-à-tête a pranzo con Donald Trump all’atter-

raggio in elicottero del ministro degli Esteri iraniano, pas-


sando per l’annuncio del Fashion Pact (si veda Il Sole 
Ore del  agosto), documento firmato da  protagonisti

della moda e del lusso globale che ne sancisce


l’impegno per l’ambiente con tre priorità: global
warming, biodiversità e protezione degli oceani.

Il gruppo Ermenegildo Zegna è tra i firmatari,


ma a guardar bene l’azienda biellese il Fashion
Pact l’ha anticipato da decenni. L’Oasi Zegna,

primo esempio italiano di mecenatismo am-


bientale e forse il più bello al mondo, è nata nel
: è un’area di circa  chilometri quadrati

sulle colline biellesi che da  anni dà il suo con-


tributo a contrastare il global warming, a pro-
teggere la biodiversità e a promuovere la cura e

la cultura dell’ambiente. Anima dell’Oasi e della


Fondazione Zegna – che segue molti altri pro-
getti di sostenibilità sociale e ambientale – è An-

na Zegna, sorella di Gildo, amministratore dele-
gato del gruppo da , miliardi di euro.

«Mio nonno Ermenegildo, fondatore, nel


, del gruppo, pensava che nel bello la sua gente sarebbe
vissuta meglio e avrebbe anche prodotto bellezza e qualità


  • racconta –. Iniziò negli anni  a costruire opere di carat-


tere sociale per il benessere dei dipendenti e dei cittadini
di Trivero e iniziò a pensare a una strada panoramica, la

prima costruita senza fini militari o scopi industriali: ini-


zialmente era un sentiero che conduceva agli alpeggi , negli
anni diventò la Panoramica Zegna». Molti i progetti svilup-

pati con il Fai, altro modello italiano di tutela del patrimo-


nio studiato all’estero: «Il  settembre l’Oasi partecipa alla
Giornata del panorama, un’occasione unica per celebrare

la bellezza del nostro territorio. Porre l’accento sul panora-


ma è un modo per sensibilizzare all’osservazione, alla con-
templazione, all’ascolto». Pochi giorni prima dell’annun-

cio del Fashion Pact, i  più influenti ceo americani –


riuniti nella Business Roundtable – avevano presentato
una nuova Carta etica, in cui attenzione all’ambiente e alle

persone assumono pari dignità rispetto a utili e dividendi.


È seguito, giustamente, un plauso generalizzato. Eppu-
re, di nuovo, dimentichiamo come la responsabilità sociale


  • anche a scapito della remunerazione di azionisti e pro-


prietari – sia parte del dna delle aziende italiane. Per torna-
re a Zegna, nel  oltre il % degli utili è stato destinato

a sostenere progetti culturali, di aiuto alle comunità locali


e di difesa dell’ambiente. Lo stesso vale – restando nella
moda – per il gruppo Tod’s, che, a differenza di Zegna, è

quotato e presenta agli azionisti, tutti gli anni, i piani di


redistribuzione di parte degli utili per progetti sociali.
—Giulia Crivelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MODA E AMBIENTE


Anna Zegna.


Sorella di Gildo,
ceo del gruppo,

e presidente


della Fondazione


ECCELLENZE ITALIANE


Anna Zegna: l’Oasi


ha anticipato di decenni


il Fashion Pact del G


COURTESY OF GUCCI

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Export in miliardi di euro


Fonte: elab. Intesa Sanpaolo su dati Istat

I trim. 2015 I trim. 2019


FRANCESCA Pelletteria toscana
BELLETTINI
Presidente
e Ceo
di Yves
Saint Laurent

GIACOMO
CORTESI
Ceo del
settore
pelletteria
di Richemont

MICHAEL
BURKE
Presidente
e Ceo
di Louis
Vuitton

1,


Fatturato in miliardi


Il marchio ha fatturato 1,


miliardi nel 2018: + 20%


nel primo semestre 2019


Genova, 19 - 24 settembre 2019


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