Top Yacht Design – Agosto 2019

(Martin Jones) #1
Sopra: dai frammenti in
titanio grado 5 ritagliati
dallo scafo del sottomarino
Limiting Factor sono stati
ricavati cassa, lunetta,
corona e fondello dell’Ultra
Deep utilizzando una
costruzione senza saldature.

Above, the case, bezel,
crown and caseback of the
Ultra Deep are all made from
fragments of the Grade 5
titanium hull of the Limiting
Factor submarine. No welds
at all were used in the
watch’s construction.

Ma facciamo un passo indietro, al 23 giugno


1936 quando, dopo aver stabilito due anni pri-


ma il record del mondo d’immersione a bordo


della navicella sferica Bathysphere, al largo di
Nonsuch Island nelle Bermuda (-923 metri),


Charles William Beebe, ornitologo, entomolo-


go e biologo marino statunitense, scese nell’O-
ceano Pacifico ad una profondità di 14 metri,


indossando un Omega Marine, il primo subac-


queo della Maison (presentato nel 1932), dalla
doppia cassa inserita l’una all’interno dell’altra.


Da quel momento, la Casa di Bienne, con il Se-


amaster del 1948, il Seamaster 300 del 1957, il


Ploprof del 1970 (impermeabile fino a 600 me-
tri) e poi il Seamaster 1000 (1971), il Seamaster


Diver 300M (1993) e il Planet Ocean del 2005,


ha scritto pagine fondamentali nella storia del
segnatempo underwater.


Ed ora siamo giunti all’Ultra Deep, consideran-


do che il modello subacqueo più performante
di Omega, attualmente, è il Seamaster Ploprof


1.200M. Quei 15.000 metri, dunque, sono una


misura immaginaria, che non potrà mai essere


raggiunta, ma indicativa di un savoir-faire ecce-
zionale, la cui straordinarietà, nel maggio scor-


so, ha fruito della verifica sul campo giù fino al
Challenger Deep, a -10.928 metri, sui tre esem-
plari di Ultra Deep prodotti.
Omega ne ha fissati due sulle braccia robotiche
del Limiting Factor pilotato da Vescovo, mentre
il terzo è stato collocato su uno dei tre Lander
preposti alla raccolta dei campioni per le analisi
scientifiche, e lì è rimasto per 48 ore, tornando
in superficie perfettamente funzionante.
La Maison ha studiato il modello per una resi-
stenza funzionale alle tolleranze richieste nella
Fossa delle Marianne ma, per essere ancora più
sicura della performance, ha voluto aggiungere
un margine di sicurezza del 25 per cento, tale
da calibrare il regolare funzionamento, come
detto, fino a ben 1.500 atmosfere di pressio-
ne (test presso la struttura di Triton Sub di Bar-
cellona, alla presenza di un perito di DNV-GL).
Per raggiungere un simile risultato, Omega ha
studiato una tecnologia rivoluzionaria, pensata
non solo per l’Ultra Deep, ma proiettata nel fu-
turo per la produzione di orologi subacquei di
serie, come sottolineato dal CEO Aeschlimann:
«L’Ultra Deep non sarà un fenomeno isolato.
La tecnologia impiegata per produrlo, verrà
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