Corriere della Sera - 02.08.2019

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSeraLunedì2Settembre2019
SPETTACOLI

27


Al Lido


Accorsi
L’attore
Stefano
Accorsi con la
moglie Bianca
Vitali alla
Mostra per la
proiezione di
«The
Laudromat»

Trio
Yuliya Snigir,
Ludivine
Sagnier e
Cécile de
France: le tre
attrici sono nel
cast di «The
New Pope» di
Sorrentino

Iannone
Anche il pilota
Andrea
Iannone (ex di
Bélen) e la
fidanzata
Giulia De Lellis
sul red carpet
della Mostra di
Venezia

T


utti e due i film inconcorso ieri aVe neziavengono
dallarealtà, da fattiveri, ma difficilmente il modo in
cui sono trattati potrebbe essere più differente e lonta-
no:The Laundromat(Lavanderia a gettoni) diSteven
Soderbergh usa lacommedia e la farsa per smontare i mecca-
nismi delreale,Wasp Networkdi Olivier Assayascercainvece
il massimo mimetismo possibile perrestituirli.
All’origine del primoc’è il libro diJakeBernstein suiPana-
maPapers ecome nel paradiso fiscalecentroamericano si
costruissero scatole societarie e finanziariecapaci di eludere
le tasse e insieme di evitare leconseguenze della legge. Lo
scopre sulla sua pelle unacasalin-
ga (MerylStreep) che sta aspet-
tando il rimborso assicurativo per
la morte del marito:con il punti-
glio di una investigatricecercherà
dicapire perché viene rimbalzata
da una società all’altra.
Soderbergh però non si accon-
tenta divedere i fatticon gli occhi
di chi li subisce, li racconta anche
dalla parte di chi licausa e usa
Gary Oldman e Antonio Banderas
primacome onniscienti ciceroni
poicome astuti traffichini.
A volte ti sembra di essere in una specie di riedizione attua-
lizzata dell’Opera da tre soldi, avolte in un documentario mili-
tante alla Michael Moore, altrevolte ancora in una ricostruzio-
ne giornalistica (dovespuntano SharonStone, Matthias Scho-
enaerts,James Cromwell,Jeffrey Wright). L’ideale – irraggiun-
gibile – èLa grande scommessa, ma il sorriso e lavoglia di
dissacrare nonvengono mai meno.
Qualità che invece mancano ad Assayas che ricostruisce
come Cuba negli anni Novanta infiltrava agenti nei movimenti
anticastristi di base a Miami, spacciando i suoi agenticome
fuoriusciti in fuga dalla dittatura. Tuttoveroe documentato
anche qui, ma raccontatocon una linearità che diventa anodi-
na. Primavediamo i viaggiverso la Florida di alcuni di loro che
lasciano all’Avana mogli e figli (Penélope Cruz è una di queste
donne abbandonate), poi scopriamo le lorovereintenzioni e
comecercano di scoprire i piani di sabotaggio messi in atto
contro Cuba. Ma senza mai un briciolo ditensione, di suspen-
se o di empatia per nessuno. Assayas filmacon anonima pro-
fessionalità, spiega e racconta ma non accende mai la scintilla
dell’interesse.Forse aveva bisogno di un più lungo arcodi rac-
conto (come aveva fattocon la miniserie su Carlos),forseco-
me Omero ha schiacciato anche lui un riposino.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Le stelle
del Mereghetti

Streep, una farsa intelligente


Deludono gli agenti di Castro


The Laundromat
di Steven Soderbergh

Wasp Network
di Olivier Assayas

Insieme
Da sinistra
Gary Oldman
(61 anni, Oscar
nel 2018 nei
panni di
Churchill in
«L’ora più
buia»), Meryl
Streep (70
anni, 3 Oscar e
e 21
candidature) e
il regista
Steven
Soderbergh
(56 anni, Oscar
nel 2001 per
«Traffic») ieri al
Lido in
concorso con
«The
Laundromat»

SuCorriere.it
Lospeciale
dallaMostra
conapprofon-
dimenti,servizi,
video,pagellee
fotogallerysui
filmeiprota-
gonisti

«Wasp Network» di Assayas


Penélope,intrighi cubani:


un set tra spie edoppi giochi


«Abbiamo vinto la diffidenza delle autorità dell’Avana»


DAUNODEINOSTRIINVIATI


VENEZIAPenélope Cruz ci
porta in una storia che non
èlasua:èquella di Edgar
Ramirez, l’attoreche inter-
preta suo marito.Wasp
Networkèilfilm di Olivier
Assayaserappresenta un
mondo di uomini. Tutta-
via, diceilregista, il
cuoreemotivodique-
staspy storyrealmen-
te avvenuta a Cuba nei
primi Anni 90èlei.
Cinque agenti delcon-
trospionaggiocubano
infiltrati nelle orga-
nizzazioni anti-castri-
stediMiamiearre-
stati dall’Fbicon l’ac-
cusa di spionaggio.
Untempo, prima
di sparire, si diceva:
scendoaprendere
le sigarette. Ora a
moglieefiglioletta
il maritodice:
«Buona giornata».
EvaaMiami. La
moglie lo crede un
traditoreche ha
chiesto asilo politico
inUsa. Scoprirà più tar-
di laverità. «Inizialmente–
dicePenélope – sono una vit-
tima che subiscedecisioni
non mie».
Ramirez parla dello sdop-
piamento della personalità di
una spia, che non ha nulla a
chevederecon ideologie e pa-
triottismo, «se lecose non
funzionano paghiconlavi-
ta».Penélope affronta la scel-
ta più difficileeraggiungerà
suo maritofin da quando lo
riteneva disertore e sarà al suo
fianco per salvare la sua fami-
glia. L’avrebbe fatto, lei?
«No, lei è una estremista e a
me non piacciono gli estre-
mi. Non scelgo i personag-
gicon cuivado d’accordo,
né devogiudicarli; mi ba-
stacapirecosa pensano».
Il film è stato girato all’Ava-

na,èlaprima
volta che hanno
datoipermessi
per riprendere basi ae-
reeealtrelocation.
«Dapprima le autorità cu-
bane erano sconcertateeso-
spettose di unregista france-
se che vuole trattare i loro mi-
ti moderni».I«cinque eroi
cubani»,vengono chiamati.
«Nonvolevano che si facesse
il film. Hannocambiato idea e
ci hanno lasciati liberi, o me-
glio, eravamo monitorati ma
senzaconseguenze. Era un
periodo di turbolenzacon gli
Usa e l’abbiamo avvertito. Do-
po il film, lecose sono peg-
giorate, hannotoltoanche i
voli diretti fra i duePaesi».
Penélope Cruz ricorda la
gentemeravigliosa di Cuba,
«l’umiltà e i lorovalori», ma al
tempo stesso «parlare,condi-
videreinformazionièestre-
mamentecomplicato».Elei,
che paure ha? «Tante. Il mon-

doèsemprepiù diviso...Vor-
reitornareagli anni 90, oggi
lecosevannoaunavelocità
tale cheètroppo per noi, i
bambinicon l’elettronica non
imparano più acomunicare, a
parlare acenacon la famiglia.
Questocreaun’ansia genera-
le, avolte ho la sensazione che
il nostrocervello esploderà».
C’è un video di Fidel Castro
che, secondo Assayas, spiega
tuttodel film, quando alla tv
disse: «L’America, ilPaese
che fa più spionaggio al mon-
do, accusa ilPaese più spia-
to». Ma qui si distingue fra
spie e patrioti, e il protagoni-
staèpiù un soldatoche un
agentesegreto.Unsoldato
che sacrificalapropria vita
privata per una missione:
sventare gli attentati dei mili-
tanti anti-castristiaMiami.
Assayas dice che i cinque an-
darono in Florida «per pro-
teggere il loroPaese mentre il
governoUsa fu ambiguo, non
arrestòattivitàterroristiche,
verso cui l’Fbi mostròtolle-
ranza, ma quei cinque, che
pagaronocolcarcere». Sica-
pisceperché, unavolta spie-
gato il progetto, Cuba ha dato
semaforoverdeconilascia-
passare alla troupe.
ValerioCappelli
©RIPRODUZIONERISERVATA

Protagonista
Penélope Cruz, 45
anni, ieri al Lido.
Sopra, con Gael
García Bernal in
una scena di «The
Wasp Network»
del regista
francese Assayas

Il film «American Skin»


Spike Lee attacca Trump: sistema da cambiare


DAUNODEINOSTRIINVIATI


VENEZIANon lo nomina mai
per nome, ma non ci sono
dubbiachi si riferiscaSpike
Lee, al Lido per sostenereil
film dell’amicoNateParker,
American Skin,inprogram-
ma in Sconfini. «Obama aveva
dettoche le presidenziali sa-
rebberostatefondamentali
per ilPaeseeguardatecos’è
successo, in che schifo siamo
conquell’uomo, che nonvo-
glio neanche nominare,
l’agentearancione».Tantele
cose che noncondivide di
Trump, la peggiore«èaver
strappatobimbi urlanti dalle
braccia delle madri per rin-
chiuderli nelle gabbie. E nulla

è stato fatto per far sì che le fa-
miglie potessero riunirsi».
Alregista diMalcom Xsta
molto a cuore l’opera seconda
dell’attoreNateParker («Era-
no anni che un film non mi
colpivacosì nettamente»), il

regista diThe Birth ofaNa-
tion,coinvoltoinuncontro-
versocaso di molestie.Per
American Skin(uscirà per Ea-
gle Pictures) ha preso spunto
dall’assassinio di Mike Brown,
ragazzo nero di 18 anni. Qui a
morireèl’adolescenteLinc,
ucciso da un poliziotto bianco
durante uncontrollo stradale.
Quando il padre,exveterano,
scopre che l’agente nonverrà
neanche processato, decide
di passareall’azione per di-
mostrareche inUsaleistitu-
zioni, polizia e sistema legale,
sono di parte. «Anche la poli-
ziadeveagireperché il siste-
macambi».
S.U.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Amici
Nate Parker (39
anni) e Spike
Lee (62): al Lido
per presentare
«American
Skin»
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