Corriere della Sera - 01.09.2019

(nextflipdebug5) #1


CorrieredellaSeraDomenica1Settembre2019
TERZAPAGINA


39


Safran Foer, Khemiri, Soyinka


«La Lettura» al Festival di Mantova


InedicolaNel nuovo numero del supplemento 16 pagine (e grandi interviste) sulla rassegna al via mercoledì


L


e parole dei grandi au-
tori sono le bussole per
capire dovevail mondo
in cui viviamo. Accade
su «la Lettura» in edicola oggi
e per tutta la settimana fino a
sabato 7 settembre.
Il nuovonumerodel sup-
plemento,il#405, si apree
chiudecon levoci di due pre-
mi Pulitzer: Colson Whi-
tehead e Art Spiegelman e, al
suo interno, è riccodi intervi-
ste,reportage, interventi, ap-
profondimenticon i protago-
nisti della vita culturale, so-
ciale e artistica.
Lacopertina è un’opera del-
l’artista di Sarajevo Nada Prlja
che riporta, in evidenza, alcu-
ne parole-chiavedell’attuale
situazione mondiale quali
«egemonia», «diritti umani»,
«disarticolazione».Temi che
ritornano anche nell’intervi-
sta al narratoreamericano
Whitehead (1969), già autore
deLa ferrovia sotterranea
(Sur)con cui ha vinto il Pulit-
zer per la narrativa nel 2017.
Whitehead si racconta allo
scrittoreEmanuele Trevi in

occasione dell’uscita il3set-
tembre del suo nuovoroman-
zo,Iragazzi dellaNickel
(Mondadori): storia potente
di un ragazzino che nell’Ame-
ricadegli anni Sessanta del
Novecento finisce in un rifor-
matorio che è un inferno...
Colson Whitehead sarà tra
gli ospiti della XXIII edizione
delFestivaletteratura di Man-
tova(4-8 settembre), manife-
stazione a cui «la Lettura» de-
dica sedici pagine.
Tra i partecipanti alla rasse-
gna della città estensec’è an-
che l’autoredithrillerJeffery
Deaver, scrittore del bestseller
Il collezionista di ossa,che,
intervistato da Sara Gandolfi,
parla del suo nuovopersonag-
gio, ilcacciatore di taglie Col-
ter Shaw all’esordio neIl gio-
co del mai(Rizzoli), libro, dice
Deaver, «che è scrittocon uno
stile molto diverso dai prece-
denti».
Unaltro protagonista atteso
è Jonathan SafranFoer: sarà il
7 settembre alfestival di Man-
tova(con Carlo Annese) e a se-
guire, il 9, a Milano per il pro-
logo all’iniziativaIlTempo
delle Donne (con Alessia Ra-
stelli).Foer presenta ilvolume
Possiamo salvareilmondo
prima di cena(Guanda), libro
di cui ha parlato in un’intervi-
sta, in anteprima internazio-
nale, su la Lettura #392 del 2
giugno scorso; sul numero in
edicola ne scriveilfilosofo
della scienzaTelmo Pievani.
Storie di padri e di figli so-
no alcentro dell’intervista al-
l’autore svedeseJonas Hassen
Khemirirealizzata dallo scrit-

SalvatoreScibonaeValeria
Luiselli sono altreduevoci
presenti alFestivaletteratura:
il primo, americano di Cleve-
land (con bisnonni italiani) è
intervistato da Viviana Mazza;
della seconda, messicana che
ora viveaNewYork, scrive
Alessandra Coppola.
Si affida alla poesia il pre-
mioNobelWole Soyinka per
denunciareleviolenzedei
fondamentalisti islamici di
BokoHaram: l’Ode laica per
Chibok e Leah(Jaka Book) sa-
rà presentataaMantovaesu
«la Lettura» se ne occupa il
criticoRoberto Galaverni.
Traicontenuti del supple-
mentoanche un dialogo tra
l’arte delfotografo MimmoJo-
diceeiversi di Charles
Bukowski; e unaconversazio-
ne tra MaurizioFerrera e il po-
litologo di Cambridge David
Runciman, autore diCosì fini-
sce la democrazia(Bollati Bo-
ringhieri): i due siconfronta-
no intorno allereali possibili-
tà delle istituzioni rappresen-
tative.
Infine,toccaad Art Spiegel-
man, autoredelcapolavoro
Maus,graphic novelsulla
Shoah, premio Pulitzer nel
1992, chiudere il numero. «La
Lettura» pubblicauninter-
ventodelcelebrefumettista,
che direcente è stato alcentro
di una polemicadopo un’in-
troduzioneauna raccolta di
albicon le avventure antinazi-
ste di Capitan America che ha
provocatoimalumori della
Marvel per una critica al presi-
denteDonald Trump. Nelte-
stopropostosull’inserto(ac-
compagnato da un intervento
di Antonio Carioti) Spiegel-
man raccontacome «i giovani
creatori ebrei dei primi supe-
reroievocarono mitici salva-
tori laici, similiadei, per af-
frontare i minacciosi scossoni
della Grande depressione».
©RIPRODUZIONERISERVATA

diSeverinoColombo


torepremioStregaPaolo
Giordano: di Khemiri esce
martedì3settembreilnuovo
libroLa clausola del padre
che arrivadopoTutto quello
che non ricordo(entrambe
editi da Iperborea). «Alla base
di ogni mioromanzo —con-
fessa l’autore —c’è una paura.
Quella più grande che avevo
nel diventaregenitoreera di
non dominarel’impulso a
fuggire».
I miei ultimi 10 minuti e 38
secondi in questo strano mon-
doè il titolo del nuovoroman-

zodella scrittriceturcaElif
Shafak (Rizzoli). «Una storia
insolita e sotterranea — dice,
intervistata da Luigi Ippolito
—.Unlibro che afferma la vita
e celebra la diversità».

1931-2019


LarissaBonfante,


l’archeologa


dellaciviltàetrusca


L’archeologa Larissa Bonfante, una delle
maggiori specialiste della civiltà degli
Etruschi,famosa per i suoi studi sulla lingua
del popolo italico, è morta a NewYork all’età
di 88 anni.L’annuncio della scomparsa,
avvenuta il 23 agosto, è stato dato ieri dalla
famiglia. Nata a Napoli nel 1931, figlia del
linguista Giuliano Bonfante e nipote del
giurista Pietro Bonfante, la futura archeologa
aveva studiato Belle arti e classici al Barnard

College,completato gli studi classici alla
University of Cincinnati nel 1957 e svolto il
dottorato di ricercain storia dell’arte e
archeologia allaColumbia University nel
1966, studiandocon Otto Brendel. Bonfante
ha ricevuto inoltre la Gold MedalAward per
l’archeologia nel 2007 dall’Archaeological
Institute of America. Era professoressa
emerita alla NewYork University e membro
della sezione americana dell’Istituto

nazionale di studi etruschi ed italici di
Firenze.Tr a i suoi saggi:Linguaeculturadegli
Etruschi, scrittocon il padre Giuliano (Editori
Riuniti, 1985);RomanTriumphsandEtruscan
Kings:TheChangingFaceoftheTriumphper
il «Journal ofRomanStudies» (1970),
Etruscandress(John Hopkins University,
1975),Etruscanmyths(University ofTexas
Press, 2006).(m.cav.)
©RIPRODUZIONERISERVATA

«I


l vino andava giù moltovolentieri
enon ubbriacava. Rassomigliava
allaterra sulla quale stavamo sdra-
iati,così calda, aspra e rude, geni-
trice di uomini dicarattere, ditori focosi e di
donne appassionate». Quando nel 1954 Al-
berto Moravia arriva aJerez de la Frontera, in
Andalusia, non visita musei macantine «si-
mili a navate dicattedrali». Ilreportage, pub-
blicato interza pagina sul «Corriere della Se-
ra», racconta unPaese attraverso quello che
beve. Il più anticogiornale del settore, «Il
Corriere Vinicolo», ha pubblicato un’antolo-
gia che affianca gli articoli del settimanale a
quelli del «Corriere della Sera» negli ultimi
90 anni. Il risultato è una storia (non solo al-
colica) d’Italia e d’Europa. Intrecciando «eco-
nomia,tecnologia, scienza e cultura», riflette
nell’introduzione ErnestoAbbona, barolista
e presidentedell’Unione italiana vini, l’asso-
ciazione che edita il libro (pagine 464,e50).
Se sicercala parola vino nell’archivio digi-
tale di questoquotidiano, sono elencati
130.775 articoli. Il primo (24-25 dicembre
1900) è unvademecumperottenere «bianchi
e rossi sani, limpidi e vivaci». Da allora molti
romanzieri, intellettuali e grandi firme han-
no scritto di vino sul «Corriere». Lo scrittore
AlfredoPanzini, nel 1933, si schieraconun
neologismo,Vineria: «Lo introdurrò nel mio
Dizionario dei mostri viventi della lingua ita-
liana». L’inviato di guerra e gastronomoPao-
lo Monelli esalta il vino
come «poesia in atto,
moltolontana (e oppo-
sta) al bere degli ubbria-
chi».Edialogaconil
collega astemioUgo
Ojetti che, nel 1938,re-
censisce, sentendosi poi
«storditocome se avessi
tracannatounciotolo-
ne, per dirlacol Redi», il
libroStoria della vite e
del vinodi Arturo Mare-
scalchi, direttore delCorriereVinicolo.
Lo scrittore Mario Praz elogia nel 1943 il vi-
nocomune, anticipando la critica ai somme-
lier alla Albanese: «I buongustai ci parlino
pure di essenza dirose o che so io... il vino
comune ha effetti piùvasti e benefici di qua-
lunque ermetica bottiglia ammantata di pol-
vereillustre». Con i vitigni si decanta ilterri-
torio, inizia l’enoturismo. Finita la guerra, il
«Corriere» si chiede: «Perché nonc’èvino
sulla nostra tavola», ammonendo che «è una
necessità, non un lusso, per i lavoratori». Ba-
rolo e Brunello si affacciano sui mercati stra-
nieri. Luigi Einaudi, Capo delloStato e vigna-
iolo, firma un editoriale su vino e dazi.
Mario Soldati nel 1955compone frasi poi
molto citate: «Il vino buono ècome una mu-
sica e una poesia in cui l’armonia, la misura e
la sapienza chepresiedetteroalla lorocrea-
zione non sono più rintracciabili». Nasce
l’eletta schiera degli esperti.Perché, dice Vin-
cenzo Buonassisi, «il pubblico desiderarea-
girealla mediocrità universale, soprattutto
per ciò che riguarda il mangiareeilbere».
LuigiVe ronelli cura la rubricaAgrodolce.
Debutta il Vinitaly (1967), e il vino che di-
venta protagonista degli affariresta memoria
epaesaggio per il poeta Andrea Zanzotto:
«Intornoamescoprivounvignetopiccolo,
accattivante, misterioso, mai visto». Sicom-
battecon i francesi,con Ferruccio de Bortoli
che nel 1981 descriveLa vittoria dell’Italia
nella guerra del vino.Un’altra guerra (persa),
quella per il nomeTocai: ne scrive Gian Anto-
nioStella. Il vino diventa moda negli anni Ot-
tanta,condotti articoli degli scrittori Piero
ChiaraeGiorgio Manganelli («Purché non
sia soltantosnobismo»). Dopo lo scandalo
del metanolo nel 1986, inizia il Rinascimento
in bottiglia.Eivignaioli-star escono dalle
penne di Isabella BossiFedrigotti, Aldo Caz-
zullo, Aldo Grasso, Ettore Mo, Beppe Sever-
gnini...
©RIPRODUZIONERISERVATA

ElzeviroGiornalismo ed enologia


VINO, 90 ANNI


DI NETTARE


(E SCRITTURA)


diLucianoFerraro
Volti

●Il nuovo
numero
de «la Lettura»,
il #405, è
in edicola oggi
e per tutta
la settimana
fino a sabato
7 settembre

●Il supple-
mento si apre
con sedici
pagine — e
numerose
interviste —
dedicate
al Festivalet-
teratura
di Mantova,
la manifesta-
zione culturale
arrivata
alla
ventitreesima
edizione,
che quest’anno
si svolgerà
da mercoledì 4
a domenica
8 settembre

●Tra i
protagonisti
del numero
in edicola, qui
sopra dall’alto:
il premio
Strega Paolo
Giordano che
dialoga con
Jonas Hassen
Khemiri; Fabio
Genovesi,
autore del suo
primo libro
per ragazzi,
Rolandodel
camposanto
(Mondadori,
in uscita
martedì 3),
su cui scrive
Pierdomenico
Baccalario;
l’autore e
critico
Emanuele
Trevi, che
conversa
con Colson
Whitehead

«Manidifata»,


«pelled’oca»:


suisocial


#paroledelcorpo


●Ditelavostra


«T


uffo al cuore», «latte alle ginocchia», «dente
avvelenato»... All’anatomia umana sono legati
modi di dire curiosi ed espressioni bizzarre. «La
Lettura» ha chiesto a uno scrittore di immaginarne
l’origine. Ne è nato un «dizionario fantastico», un gioco sul
significato di trenta locuzioni che da sempre
accompagnano la nostra vita e le nostreconversazioni. Lo
firma, su «la Lettura»#405, in edicola oggi e per tutta la
settimana, Matteo Trevisani (qui sopra: un dettaglio
dell’illustrazione di Angelo Ruta che accompagna
l’articolo). Adesso la parola passa ai lettori che possono
inviarci sui social network un modo di dire legato alcorpo
— ed eventualmente raccontare un’occasione particolare in
cui lo hanno usato — menzionando gli account de «la
Lettura» (@La_Lettura su Twitter, @la_lettura su
Instagram e @LaLetturaCorriere suFacebook) oppure
usando gli hashtag#vivalaLetturae#paroledelcorpo.
Tra gli organi che hanno generato metafore e frasi
celebric’è il cuore, a cui ilcardiologo SandeepJauhar ha
dedicatoIl cuore. Una storia, in uscita il 5 settembre per
Bollati Boringhieri (traduzione di Benedetta Antonielli
d’Oulx). Il libro,recensito su questo numero de «la
Lettura» daPaolo Mazzarello, è una biografia dell’organo
considerato sede di bontà, sentimento e memoria.(s. pe.)
©RIPRODUZIONERISERVATA

DuepremiPulitzer
L’insertosiapre
conColsonWhitehead
esichiude
conArtSpiegelman

L’archeologa
Larissa Bonfante

Sguardi
«La Lettura» #405 è in edicola da oggi per tutta la
settimana (sopra: copertina di Nada Prlja). Numerosi i
protagonisti internazionali. Tra loro, da sinistra in alto,
in senso antiorario: Jonathan Safran Foer (Washin-
gton, 1977), Elif Shafak (Strasburgo, 1971), Jonas
Hassen Khemiri (Stoccolma, 1978), Wole Soyinka
(Abeokuta, Nigeria, 1934), Valeria Luiselli (Città del
Messico, 1983), Colson Whitehead (New York, 1969)
Free download pdf