Il Sole 24 Ore - 01.09.2019

(Jacob Rumans) #1

Il Sole 24 Ore Domenica 1 Settembre 2019 15


ESPERIENZE

PIACERI

PASSIONI.


.professioni .casa —LUNEDÌ .salute —MARTEDÌ .lavoro —MERCOLEDÌ nòva .tech —GIOVEDÌ .moda —VENERDÌ .marketing —SABATO .lifestyle —DOMENICA


lifestyle


o manager di un ristorante, tra questi
anche giovani talenti ormai sbocciati
come Gianni Dezio di Tosto ad Atri
(TE) o Caterina Ceraudo di Dattilo a
Strongoli (KR).

L’avventura chef-imprenditore
Dove trovano il coraggio, questi cuo-
chi in erba, di lanciarsi in un’avven-
tura imprenditoriale propria subito
dopo la fine del corso? «È quello che
chiedo a molti dei miei ex allievi. E
loro mi rispondono che mi vedono
come un modello, io che a  anni ho
aperto un ristorante dopo un corso
di cucina a Roma. Per i tanti che han-
no creato un progetto nei nostri din-
torni, da Chichibio a Roccaraso al
Beccaccino a Castel di Sangro alla
pizzeria Lo Spizzico a Pescocostan-
zo, la presenza del Reale (e di Spazio
e Alt, gli altri format casual del siste-
ma Romito in Abruzzo, ndr) è rassi-
curante: sanno che oggi i clienti si
informano e che, dopo una tappa ai
miei ristoranti, avranno voglia di
scoprire anche i loro».
Non manca, tra i banchi dell’Acca-
demia Niko Romito, la categoria
“cambio vita”: anche professionisti
d’azienda, con famiglia, che decidono
di trasformare un hobby – sempre più
diffuso - nel loro futuro. «E hanno più
“cattiveria” degli altri, una voglia
enorme di imparare e di giustificare il
loro cambiamento di percorso», con-
ferma lo chef del Reale.
Il programma didattico si evolve
costantemente, in collaborazione con
Slow Food Italia e con l’Università di
Studi di Scienze Gastronomiche di
Pollenzo: «Vogliamo trasmettere i va-
lori autentici della cucina italiana, le-
gati alla tradizione, ai grandi prodotti
del territorio, alla leggerezza e alla sa-
lute, alla pulizia del gusto, ai diversi
repertori regionali. Senza tralasciare
le capacità imprenditoriali». Gli aspi-

Federico De Cesare Viola

N


é i turni massacranti e
la gavetta infinita. Né
lo stress e le ustioni ai
fornelli. Né la man-
canza di sonno e di vi-
ta sociale. Niente di
tutto questo sembra scoraggiare i
tanti giovani – al netto di quelli che
pensano (illusi) di cavarsela con la
partecipazione a un talent show - che
continuano a sognare una carriera
nel mondo della cucina. Almeno
stando al pieno di iscrizioni che le
numerose scuole e accademie regi-
strano dal Nord al Sud Italia. Un inte-
resse per fortuna supportato dal
mercato, dove il mestiere di chef si
conferma a prova di crisi.
«Soprattutto in ambito internazio-
nale – assicura Niko Romito, chef del
ristorante Reale, tre stelle Michelin -
c’è un’altissima richiesta di cuochi ita-
liani perché la nostra cucina continua
a esercitare un fascino incredibile, a
tutti i livelli, grazie alla sua diversità.
I progetti di nuovi hotel nel mondo, ad
esempio, includono quasi sempre la
presenza di un ristorante italiano». Lo
chef-imprenditore abruzzese nel 
ha voluto creare a Casadonna - il suo
quartier generale a Castel di Sangro -
anche una scuola di cucina professio-
nale post diploma. Due corsi all’anno,
a marzo e ottobre, per un massimo di
 allievi per classe: dal  si sono
iscritti  allievi e sono state erogate
borse di studio per un valore di
mila euro (inoltre c’è la possibilità
di accedere a un prestito d’onore della
totalità del costo del corso). C’è chi re-
sta nel gruppo Romito e chi no: il pla-
cement, in ogni caso, supera l’% nel
mondo Ho.re.ca in brigate di cucina in
Italia e all’estero. Nel frattempo i “Ro-
mito Boys” stanno conquistando la
penisola:  ex allievi sono proprietari

Scuole per chef. I corsi professionali di cucina fanno il pieno di iscrizioni:


dopo la gavetta arriva una carriera da giramondo o la sfida di un ristorante in proprio


I cuochi del futuro


INTORNO AL CIBO

Come sa chi ha fatto viaggi di una settimana o più in
barca a vela, a bordo ognuno ha un compito preciso e
non si può barare perché le mancanze, gli sgarri, di un
singolo hanno sempre un effetto sulla corretta naviga-
zione. Qualche anno fa un famoso skipper, che amava
molto cucinare, cercò di spiegare questa necessità di
ordine e disciplina dicendo «in barca come in
cucina deve essere sempre tutto in chiaro».
Altro precetto che conosce chi va per mare


  • a vela o a motore – è che il capitano ha sem-
    pre ragione. Forse in cucina quest’obbligo è
    un po’ sfumato, ma la riuscita delle operazio-
    ni intorno ai fornelli sono sicuramente legate
    alla coralità e, per quanto possibile, all’armo-
    nia tra persone che devono lavorare fianco a
    fianco per un obiettivo comune (il menù), do-
    tate di armi potenzialmente contundenti.
    Facile capire perché tra i molti corsi di team
    building (letteralmente, costruzione di uno
    spirito di squadra) ce ne siano sempre di più
    legati alla cucina. Sono fatti non solo e non tanto per
    imparare a cucinare e servire un menù completo, ma per
    sperimentare, per di più divertendosi, la soddisfazione
    di raggiungere un traguardo solo se ognuno fa la pro-
    pria parte, fidandosi di ciò che fanno gli altri. Per Milano
    e Bologna ad esempio ci si può informare su http://www.food-
    geniusacademy.com, per Roma http://www.ipiaceridelpalato.it.
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


IN ITALIA

Il team building nasce


tra ricette e fornelli


EMERGENTI

L’ex ingegnere


che ama sperimentare


Voleva fare l’ingegnere informatico, ma la passione per la
cucina ha preso il sopravvento. Giuseppe Iannotti, classe
, chef autodidatta, una stella Michelin, ama le conta-
minazioni culturali e le esprime attraverso libertà e curio-
sità innate, unite al rigore di chi ha una forma-
zione scientifica. Un cambio di vita radicale per
il fondatore di Kresios, ristorante nato da un
vecchio casolare a Telese Terme, in provincia di
Benevento, che ha radici nel tempo.
«Frequento il Salone del Gusto di Torino e
altri eventi simili da quando avevo  anni –
spiega –. Nel  ho aperto un ristorante a Ca-
stelvenere, che si chiamava già Krèsios, uno dei
nomi di Bacco o Dioniso, per vedere se funzio-
nava come progetto di business e se il mio terri-
torio rispondeva. Poi venne la bottega di specia-
lità gastronomiche selezionate, Krèsios Botte-
ga, a Telese Terme, che dal  è la sede defini-
tiva dei due progetti». Dal  Iannotti fa parte
dell’Associazione Jeunes Restaurateurs d’Euro-
pe (Jre) e ha vinto il Premio Vent’anni, attribuito da San
Pellegrino a un protagonista emergente della scena ga-
stronomica italiana durante il congresso Identità Golose.
—Enza Moscaritolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Iannotti.
Ha aperto nel 2006
il suo primo ristorante,
Kresios (uno dei nomi
del dio Bacco)

Semplicità. Nei corsi
viene chiesto a tutti
di fare anche
le operazioni di base

AL CINEMA

Dai drammi familiari


a commedie e cartoon


Sono molti i film a tema culinario degli ultimi anni: dal
danese Il pranzo di Babette, premio Oscar per il miglior
film straniero nel , al cartone animato del 
della Pixar Ratatouille, che ha per protagonista Rémy,
abile cuoco che sogna di diventare il primo
topo chef di un ristorante francese a  stelle.
Passando per Chocolat (), con Juliette Bi-
noche nel ruolo di una pasticcera che fa inna-
morare Johnny Depp. Ancora più multicultu-
rale Amore, cucina e curry, diretto,  anni do-
po, dallo stesso regista di Chocolat, Hallström.
Racconta la storia di Madame Mallory (inter-
pretata da Helen Mirren), che ha un ristorante
nel sud della Francia e tre stelle Michelin, ma
si vede minacciata dall’apertura di Maison
Mumbai, un locale indiano di un giovane im-
migrato. Più in linea con lo spirito competiti-
vo dei vari reality e cooking show televisivi il
film del  Sapori e dissapori, con Catherine
Zeta-Jones e Aaron Eckhart e diretto da Scott
Hicks. Una commedia romantica dove a garantire il lieto
fine è l’affinità che nasce in cucina e si trasforma in com-
prensione, empatia e, naturalmente, amore.
—G.Cr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Rivali. Catherine
Zeta-Jones e Aaron
Eckhart in Sapori e
dissapori, commedia
romantica del 2007

Saranno famosi. Una lezione del Corso di Cucina Italiana Professionale all’Accademia Niko Romito a Casadonna, Castel di Sangro (AQ)

ranti cuochi hanno per fortuna più
consapevolezza di questa professio-
ne, «diversa – conclude – dalla sua
versione spettacolarizzata in televi-
sione, che non racconta il lavoro reale,
i sacrifici e la necessità di fare un per-
corso serio, senza bruciare le tappe».

In cattedra i grandi maestri
Lo sa bene Davide Oldani, lui che a 
anni giocava a calcio in C, nella Rho-
dense, prima che un brutto infortunio
lo costringesse a scegliere i fornelli, a
studiare a testa bassa e a imparare da
grandi maestri come Gualtiero Mar-
chesi e Alain Ducasse. Oggi l’artefice
della cucina Pop è anche mentore del-
l’Istituto Alberghiero Olmo di Corna-
redo, alle porte di Milano, inaugurato
nel  a un chilometro dal suo risto-
rante stellato D’O. Il prossimo  set-
tembre si inaugura il terzo anno acca-
demico, con  nuovi studenti - sono
ora  in totale - che hanno bruciato
i posti disponibili in poche ore (sarà
anche l’effetto dello spot “Masters of
Pasta” in cui lo chef fa coppia con Ro-
ger Federer?).
«Credo nei giovani – ci racconta
Oldani - e sono fiero di partecipare a
un progetto statale. La differenza in
questo istituto la fa la qualità delle
persone e dei docenti, a cominciare
dal preside Luca Azzolini. Io ho potuto
dare un’impronta moderna, ho posto
l’accento sulla conoscenza del pro-
dotto, più che sulla ricetta, e sull’im-
portanza dell’accoglienza. E ho voluto
che i ragazzi, ogni mese, incontrasse-
ro un grande maestro, non solo per
parlare di cucina ma per capire la vita
di un cuoco». Dopo la presenza di Ro-
mito e Bottura, tra gli altri, quest’anno
saranno ospiti anche Niederkofler,
Sultano e Perbellini.
Il nome Olmo fa riferimento all’al-
bero piantato in segno di pace davan-
ti all’istituto, tra le frazioni di Corna-

redo e San Pietro all’Olmo, da sempre
in (sana) competizione. In più il man-
tra del D’O è “terra su cui mettere i
piedi e non solo cielo dove mettere i
sogni”. Tra tre anni usciranno i primi
diplomati, alcuni busseranno alla
porta del ristorante affacciato sulla
piazza di Cornaredo. «Per diventare
grandi cuochi c’è tempo – spiega Ol-
dani, che il prossimo fine settimana
riprenderà la nuova stagione di
“Mangia come parli” su Radio, in
coppia con Pierluigi Pardo – per me
è più importante l’educazione civica.
Cerco ragazzi con grande volontà, ca-
pisco molto dalla stretta di mano e dal
primo sguardo. Noi selezioniamo
candidati ogni anno per la stagione
successiva, in modo che nel frattem-
po possano venire al D’O e partecipa-
re alle nostre riunioni del sabato mat-
tina. Non voglio dare false illusioni:
così arrivano preparati e colgono il
senso e i sacrifici del mestiere».

Pasticceri, sommelier e manager
A confermare lo stato di salute di que-
sto settore formativo sono anche i nu-
meri di Alma, la Scuola Internazionale
di Cucina Italiana con sede nel cuore
della Food Valley, presso la splendida
Reggia di Colorno. Qui si forma la
Next Generation di cuochi, pasticceri,
bakery chef, sommelier, professioni-
sti di sala e manager della ristorazio-
ne: ., per essere precisi, dal 
a oggi, di cui . nel Corso Superiore
di Cucina Italiana e . in quello di
Pasticceria. Secondo il più recente
sondaggio del career service di Alma
uno studente su tre viene assunto nel-
la stessa struttura dello stage, il %
trova lavoro entro un mese dal diplo-
ma, addirittura il % entro sei mesi e
il % resta a lavorare in Italia. La stra-
da per le stelle (Michelin) è lunga,
l’importante è tracciare la giusta rotta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

A piedi o in bicicletta, tra passi,
laghi in quota (e boschi sfregiati
dalla tempesa Vaia), ospiti dei
malgari che tengono viva la
tradizione dei formaggi prodotti
e conservati in quota
— Giambattista Marchetto a pagina 

Tour delle malghe


Prima del ritorno


dai pascoli:


settembre è il mese


delle passeggiate


nelle valli agordine


Fascino Dolomiti
Il panorama dalla Malga Stia,
dalla Val di Gares verso le
Pale di San Martino

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Corsi professionali di cucina,
pasticceria, ristorazione,
panificazione e sala con 7 aule
attrezzate a disposizione

Cast Alimenti - Brescia
Il Centro Arte, Scienza e
Tecnologia degli Alimenti, nato
nel 1997, offre corsi per tutti i
mestieri del gusto a giovani e a
professionisti già affermati

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Vicenza
Il percorso formativo dura 9 mesi
e include un'esperienza di 4 mesi
di tirocinio in un ristorante
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e Uliassi

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bleu – Firenze
Accademia aperta nel 1985,
ha sede in un palazzo storico
del ‘500 a via Giusti e offre
corsi di cucina amatoriali
e professionali

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L'accademia, immersa nel verde,
propone anche un master in arti
culinarie a numero chiuso. Tra i
docenti Francesco Apreda e
Salvatore De Riso

Puglia culinary center -
Ugento (LE)
All'interno del Castello di Ugento,
boutique hotel a 5 stelle, è
diretto dalla chef Odette Fada e
ogni anno ospita anche gli
studenti del Culinary Institute
of America
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