Il Sole 24 Ore - 01.09.2019

(Jacob Rumans) #1

32 Domenica 1 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore


Tempo liberato


Performance. Intervallato da brani di Bob Dylan


va in scena uno spettacolo che racconta la storia


del grande industriale tra successi e fallimenti


Adriano Olivetti


e la sua vita


sotto le stelle


Paolo Bricco


P


rima che inizi lo spettaco-
lo, in questa serata di
mezza estate, nella cam-
pagna e sulle colline si
sente soltanto il frinire dei
grilli. Nel sottotetto di Ca-
scina Caccia, l’edificio di San Seba-
stiano Po in provincia di Torino con-
fiscato alla famiglia di ’Ndrangheta
Belfiore, va in scena Direction Home,
lo spettacolo delle Voci del Tempo su
Adriano Olivetti. Un lavoro che racco-
glie quindici anni di studio e di espe-
rimenti del gruppo formato da Marco
Peroni, storico della cultura popolare
e performer, e da Mario Congiu, musi-
cista e produttore della scena indi-
pendente. Il silenzio è interrotto
quando i due iniziano a raccontare la
storia di Adriano Olivetti – industria-
le, politico ed organizzatore culturale


  • intervallata da brani di Bob Dylan.
    «Siamo partiti da un modello più
    didascalico – racconterà Peroni sotto
    il palco, dopo lo spettacolo – e siamo
    arrivati ad interpretare la vita e i valo-
    ri, i successi e i fallimenti di Adriano
    secondo un codice più poetico che
    storico». Questo scarto permette alle
    Voci del Tempo di imbastire uno
    spettacolo soltanto in apparenza non
    omogeneo, ma in realtà assai coeren-
    te nelle emozioni e nei pensieri che si


producono e che si rincorrono fra il
pubblico raccolto nel sottotetto di
questa cascina.
«All’inizio – spiega Congiu – rac-
cordavamo gli episodi della vita di
Adriano con musiche degli anni
Trenta, Quaranta e Cinquanta». Filo-
logicamente la scelta era più precisa.
Ma, certo, è potente l’impatto che
provoca l’accostamento fra Hurrica-
ne, la canzone dedicata da Dylan al
pugile nero Rubin Carter ingiusta-
mente accusato di triplice omicidio,
e la notte del  in cui Adriano gui-
da la macchina che porta in salvo Fi-
lippo Turati, il vecchio leader sociali-
sta in fuga dal fascismo verso l’esilio
in Francia. E produce commozione
l’unione – quasi la fusione – fra la let-
tura di Peroni dei brani di ingegneria
e di utopia sociale tratti dall’Ordine
politico delle comunità e l’esecuzione
di Congiu di Mr. Tambourine Man.
Le Voci del Tempo adottano dun-
que questo metodo del binomio fra
un personaggio storico e un cantante
(o un gruppo musicale): per esempio,
Antonio Gramsci e Bob Marley e Gigi
Meroni e i Beatles. Dice Peroni, già
allievo di Giovanni De Luna e primo
in Italia a studiare la canzone d’auto-
re con le categorie della ricerca stori-
ca e antropologica nel saggio Il nostro

concerto. La storia contemporanea fra
musica leggera e canzone popolare
(, Bruno Mondadori): «Nel caso
di Olivetti e di Dylan, hanno prevalso
la carica politica e il senso scabroso
della loro eredità. Inoltre, esistono
connessioni immaginarie molto for-
ti: Dylan ha scritto i suoi testi con una
Lexikon  e con una Lettera ». E,
poi, c’è la categoria dell’ebraismo.
Più implicita in Olivetti, più esplicita
in Dylan: «Le citazioni bibliche nelle
sue canzoni sono ricorrenti. E in
Adriano esiste, secondo alcuni, un
sottofondo di messianesimo ebrai-
co», riflette Congiu.

Il gruppo Storia e Narrazione na-
sce invece in un ambito specificata-
mente accademico e, dunque, con
una maggiore pulsione pedagogica.
Anche il suo Olivetti e il primo PC. La
grande opportunità perduta – all’in-
terno di una serie iniziata nel 
con un lavoro sulla distruzione di
Varsavia operata dai nazisti nel 


  • è fondato su stilemi di raccordo fra
    la fattualità storica, la pluralità delle
    fonti e le nuove forme di coinvolgi-
    mento dell’uditorio, in particolare
    quello composto dalle nuove genera-
    zioni. L’origine di questo tentativo è
    all’università. Dice Paolo Colombo,


storico delle istituzioni politiche della
Cattolica di Milano e autore con Luca
Falciola del progetto sulla Olivetti: «Il
primo tema è squisitamente didatti-
co. Insegnare ai giovani è una sfida
che va affrontata con tutti gli stru-
menti possibili: oltre al racconto, an-
che la musica e le immagini. Il secon-
do tema riguarda la molteplicità delle
fonti eterodosse, che possono avere
pari dignità rispetto a quelle tradizio-
nali», dice l’allievo di Gianfranco Mi-
glio e di Lorenzo Ornaghi.
In una dimensione interna ed
esterna all’università, nel gruppo
Storia e Narrazione operano anche

Chiara Continisio e Pietro Cuomo. In
Olivetti e il primo PC l’argomento è
quello della Grande Elettronica, gli
elaboratori creati nel nostro Paese
negli anni Cinquanta dalla Olivetti di
Adriano in contemporanea a quanto
faceva l’IBM negli Stati Uniti e poi nel
, cinque anni dopo la morte del-
l’imprenditore, ceduti alla General
Electric. Epilogo di una drammatica
crisi finanziaria e strategica dell’im-
presa di Ivrea. Ma, anche, uno degli
approdi mancati dalla nostra società
e dalla nostra economia che, fra gli
anni Sessanta e Settanta, hanno ab-
bassato l’angolo della traiettoria del-
lo sviluppo e del progresso italiano,
sottraendo linfa vitale che avrebbe
potuto alimentare una cultura tecno-
logica e industriale più avanzata e
che avrebbe potuto garantire al no-
stro Paese un posizionamento stra-
tegico migliore sulle mappe geo-po-
litiche e geo-economiche del mondo
occidentale.
Sul palcoscenico, un esempio della
poliformia suggestiva del racconto è
espressa, oltre che dalla narrazione di
Colombo e da immagini di repertorio,
anche dal rock’n’roll. La trasfigura-
zione storica dell’eccitazione della
possibilità e della delusione dell’in-
compiutezza è ben rappresentata da
(I can’t get no) Satisfaction, la canzone
fatta uscire dai Rolling Stones pro-
prio in quel , l’anno in cui l’Italia


  • non solo la Olivetti – ha perso un
    pezzo di futuro.
    E, quasi a suggellare l’enigma del-
    l’ombra di Adriano che si staglia sulla
    storia di breve periodo della Olivetti e
    sulla vicenda di lungo periodo del no-
    stro Paese, ecco che sul palco si sento-
    no le note del compositore minimali-
    sta Wim Mertens, No Testament.
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


DIRECTION HOME
Le Voci del Tempo
sabato 7 settembre ore 21, Chiesa di
San Bernardino in Via Montenavale
a Ivrea, nell’ambito del Progetto
Cittadini Illumina(n)ti

OLIVETTI E IL PRIMO PC. LA GRANDE
OPPORTUNITÀ PERDUTA
Storia e Narrazione
sabato 14 settembre ore 19,45,
Wonhplatz, Gressoney-Saint-Jean,
nell’ambito del Premio Subito
Gressoney 2019

Direction Home
Lo spettacolo
delle Voci del
Tempo raccoglie
15 anni di studio
e di lavoro
di Marco Peroni
e Mario Congiu

A MILANO
IL PIÙ GRANDE
MERCATINO
DI LIBRI
ALL’APERTO

Seconda
domenica
del mese.
In piazza Diaz a
Milano si svolge
da 25 anni, ogni
seconda
domenica del
mese (dalle 9 alle
16; agosto
escluso), il più
grande mercatino
all’aperto di libri
d’Europa.
Domenica 8
settembre
inizierà la nuova
stagione. Saranno
presenti circa 100
espositori
provenienti da
tutta Italia. In
occasione del
centenario della
nascita di Coppi
(cade il 15
settembre), oltre
a libri di ogni
genere, tendenza
e età, viene
allestita una
sezione dedicata
esclusivamente a
libri di ciclismo,
antichi e di
modernariato.
Questo mercatino
è un punto
d’incontro di
“libridinosi” e
studiosi, di
collezionisti e
curiosi. Altre
informazioni si
trovano sul sito
http://www.piazzadiaz.
com

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ciale hoitality partner con il supporto di con il soegno di travel partner onsor tecnici

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ciale car

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