La Stampa - 25.08.2019

(Romina) #1

.


DOMENICO AGASSO JR
CITTÀ DEL VATICANO

D

all’altra parte del Te-
vere si attende la so-
luzione della crisi di
governo con pruden-
za e realpolitik. Un accordo tra
M5S e Pd viene considerato – a
livello non ufficiale – il male
minore. Con una «stella pola-
re»: Sergio Mattarella. E molti
sussurri a voce neanche tanto
bassa: l’uscita dall’esecutivo
del «Capitano» farebbe tirare
«un sospiro di sollievo».
La discrezione delle Sacre
Stanze ha un’eccezione nei Ge-
suiti, protagonisti in queste set-
timane di appelli a colpi di po-
st e cinguettii in chiave anti-Le-
ga. Padre Bartolomeo Sorge,
già direttore de La Civiltà Cat-
tolica, ha scritto che «la mafia
e Salvini comandano con la
paura e l’odio, fingendosi reli-
giosi». Mentre padre France-
sco Occhetta, analista politi-
co, entra nella diatriba del to-
to-premier per il successore di
Conte – a proposito, non si so-
no registrate speranze per un
suo bis – e scrive che «Marta
Cartabia potrebbe essere
un’ottima candidata a Palazzo
Chigi» per la guida di un esecu-
tivo a trazione giallorossa.
Non è questa la posizione uf-
ficiale della Santa Sede, rin-
tracciabile unicamente nell’e-
ditoriale successivo alle dimis-
sioni di Conte, a firma di An-
drea Monda, direttore de L’Os-
servatore Romano, che ha avu-
to toni bilanciati sulla crisi,
compresa la questione dell’u-
so dei simboli religiosi. Monda
ora accetta di parlare precisan-
do che le sue sono opinioni per-
sonali e non entra nella logica
degli schieramenti: «La crisi
desta preoccupazione per due
motivi. Il primo è legato alla si-
tuazione internazionale, la
coesione dell’Europa, la tenu-
ta dei conti, la crisi del lavoro».
L’altro riguarda «lo stato mora-
le e spirituale del Paese che

sembra diviso, smarrito, im-
paurito e quindi aggressivo».
Per Monda è «il livello che toc-
ca anche i temi sociali ed etici,
di difesa della giustizia e della
vita, che come ho sottolineato
nel mio editoriale, non posso-
no essere disgiunti e che ri-
guardano tutti, non solo que-
sto o quel partito o esponente
politico». Il Papa è attentissi-
mo a non lasciarsi sfuggire
commenti. E anche se gli slo-
gan leghisti anti-migranti han-
no creato malumori, il Vatica-
no vuole stare fuori dalla «re-
gia» che dovrebbe condurre

all’uscita dall’impasse. I rap-
porti con i governi sono de-
mandati ai rispettivi episcopa-
ti nazionali. E Gualtiero Bas-
setti, presidente Cei, è riuscito
a defilarsi da ogni polemica.
Certo, spegnendo i registra-
tori, i prelati manifestano i lo-
ro timori per sviluppi ritenuti
«pericolosi». Uno su tutti: un
possibile nuovo asse M5S-Le-
ga. «Vedere Salvini vincere ci
farebbe male, sebbene si pro-
clami difensore dei valori cri-
stiani», afferma un cardinale,
che peraltro riconosce: «Su
certi argomenti ha ragione, pe-

rò non interpreta il pensiero di
un cristiano vero». Spiega: «La
sua battaglia affinché i genito-
ri si chiamino papà e mamma
e non 1 e 2, la sua voce grossa
in Europa su temi a noi cari:
tutto questo ci sta bene, ma
non possiamo accettare che co-
stringa in mare decine di dispe-
rati». Inoltre, «non si può tolle-
rare il clima di istigazione all’o-
dio e al razzismo, e anche di
volgarità, che il “salvinismo”
ha sdoganato». Tra l’altro Sal-
vini avrebbe chiesto, qualche
tempo fa, un incontro con il
Pontefice. Tramite «amici de-

gli amici». Una scarsa cura del
galateo istituzionale che ha
portato per ora a un nulla di
fatto: «Chi ha un incarico di go-
verno deve seguire i protocol-
li, anche per visite private. Il ca-
nale è la Segreteria di Stato»,
spiegano nei Sacri Palazzi.
Il «sostegno silenzioso» dei
prelati dunque sembra essere
per un’alleanza M5S-Pd, vista
come «il meno peggio». E nella
fase di trattative grande fidu-
cia viene riposta in Graziano
Delrio. Nessun facile entusia-
smo, peraltro, perché se asse
giallorosso dovrà essere, «pen-

derà a sinistra». Così, «avran-
no mano libera sulle questioni
etiche». Però, dall’altro lato, ci
sarà «un modo più umano di af-
frontare l’emergenza immigra-
ti». E maggiore «serietà nei
comportamenti pubblici, so-
prattutto grazie al Pd, che com-
penserà la difettosa prepara-
zione culturale dei grillini». In
ogni caso, il punto di riferimen-
to politico è uno e indiscutibi-
le: Sergio Mattarella. «Ciò che
deciderà il Presidente della Re-
pubblica, il Vaticano lo soster-
rà», assicura un porporato. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

INTERVISTA

PADRE ANTONIO SPADARO (Civiltà Cattolica)


“Ho visto in pericolo la dignità e la solidarietà”


“No al sovranismo

Torniamo all’etica”

PADRE ANTONIO SPADARO
DIRETTORE
DI CIVILTÀ CATTOLICA
CITTÀ DEL VATICANO
Padre Antonio Spadaro, diret-
tore de La Civiltà Cattolica,
commentando la situazione
politica italiana perché ha
parlato di «resistenza»?
«Ho visto avverarsi ciò che già
san Giovanni Paolo II aveva pa-
ventato quando denunciò una

“preoccupante rinascita di for-
me aggressive di nazionali-
smo”, che egli stesso definì
"una seria minaccia alla digni-
tà umana che mette in perico-
lo la coesistenza sociale e la pa-
ce”. Il modo di trattare la que-
stione migratoria, le numero-
se manifestazioni di chiusura
e di grettezza. Il discorso politi-
co ridotto a contrapposizione
tra sovranismo e cosmopoliti-

smo. Il linguaggio d’odio sdo-
ganato, l’uso dei simboli reli-
giosi per la propaganda. Ho vi-
sto in pericolo la dignità uma-
na e l'amicizia sociale».
Bene Salvini fuori dal governo?
«Non è chiaro come andrà a fi-
nire. In ogni caso bisognerà ap-
profondire il ruolo di Salvini
nella mutazione sovranista
della Lega, dopo vent’anni nei
quali il partito ha espresso rea-
li capacità di governo radicato
sul territorio. Da verde è diven-
tata nera. Per me la questione,
dopo il colpo di scena balnea-
re, è il rapporto tra Salvini, per-
sonalità carismatica che ha as-
sorbito il partito in sé, e la Lega
stessa. La questione è che cosa
possa essere la destra in Italia.
Questione mai risolta».
Come uscire da questa crisi?
«La Costituzione ha delle rego-
le: bisogna esplorare alternati-

ve possibili di governo per evi-
tare il voto. Stanno percorren-
do la strada giusta. Resta la do-
manda su come l’umanesimo
cristiano possa filtrare in que-
sto progetto, soprattutto a ri-
guardo dei temi etici».
Un governo Pd-M5S può reg-
gere? Non sono due realtà
troppo lontane?
«Siamo in una fase di mutazio-
ne dei partiti. Dentro il Pd si
agitano anime differenti: da
rosso tende ora al bianco ora al
fucsia. Dentro i 5S pure: i toni
di giallo sono variegati. Il Movi-
mento ha vissuto una stagione
di smarrimento a contatto con
la macchina elettorale salvinia-
na, che non si è mai fermata fi-
no al crash. La parte del suo
elettorato che viene dal Pd era
a disagio. Credo che questo sia
un interessante tempo di di-
scernimento su che cosa il Mo-

vimento voglia essere. Ma è an-
che un banco di prova per il
Pd. Se si confrontano i punti
programmatici non siamo su
universi paralleli».
Qual è a suo avviso il nodo
principale del confronto?
«Per me resta la comprensione
della democrazia, che è intesa
in maniera differente: diretta
o rappresentativa. Ma un pun-
to di sintesi sul quale lavorare
molto è la valorizzazione della
cittadinanza che va portata
avanti in un tempo in cui gli ita-
liani si sentono estranei al po-
tere. Come ha detto Papa Fran-
cesco, occorre “recuperare l’ef-
fettività dell’essere cittadini”.
Anche l’auspicato ritorno al
proporzionale si può leggere
in questa luce. Su questo il con-
fronto Pd-5S, a mio avviso, è
di estremo interesse».D.A.JR —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

RETROSCENA

Il Vaticano non prende posizione ufficiale sulla crisi politica italiana, ma diversi prelati vedono la possibile alleanza fra Pd e M5S come il male minore

Nella questione
migratoria
vanno evitate tutte
le manifestazioni di
chiusura e grettezza

LA CRISI

I prelati del Vaticano: siamo preoccupati per la tenuta dei conti pubblici, Mattarella è la stella polare dell’Italia

I cardinali aprono al governo giallorosso


“È il male minore, basta con il clima di odio”


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