La Stampa - 25.08.2019

(Romina) #1
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DOSSIER

Allarme tra gli adolescenti: fumatori raddoppiati. I consumatori: “Basta pubblicità sui social”

Meno dannose delle “bionde”

Ma non servono per smettere

FABIO DI TODARO

L


a moda, finora, ha
avuto la meglio sulla
scienza. Se è presso-
ché certo che le siga-
rette elettroniche siano me-
no dannose rispetto a quelle
tradizionali, la ricerca scienti-
fica non offre evidenze che in-
ducano a promuovere il loro
utilizzo. «Molte persone le
usano per provare a smette-
re, ma spesso diventano con-
sumatori di entrambi i pro-
dotti», afferma Roberta Paci-
fici, direttore del Centro na-
zionale dipendenze e doping
dell’Istituto Superiore di Sa-
nità. Per non parlare dei gio-
vani, che rischiano di rimane-
re ammaliati da un prodotto

propagandato spesso come
meno dannoso e non di rado
«iniziano a fumare proprio
dopo aver provato la sigaret-
ta elettronica».
Presenti in maniera massic-
cia sul mercato ormai da ol-
tre un decennio, le «e-cig» so-
no state ideate per far fronte
alla crescente consapevolez-
za dei danni provocati dal fu-
mo, dalla quale molti hanno
tratto la forza per perdere l’a-
bitudine di accendersi una si-
garetta. Questo presupposto
serve a spiegare perché, sul
campo, oggi si ritrovino due
fazioni: quella di chi ritiene
di essere di fronte a un anti-
doto contro il tabagismo con-
trapposta alla prudenza di co-
loro che ritengono le sigaret-
te elettroniche in grado di in-
nescare comunque una di-

pendenza. Stando ai dati in
possesso dell’Istituto Supe-
riore di Sanità, in Italia gli uti-
lizzatori sono all’incirca
900mila, tra abituali e occa-
sionali. Di questi, oltre l’
per cento alterna una bocca-
ta a una «svapata» (fumatori
duali). Sul mercato ci sono ol-
tre cento dispositivi, per un
giro d’affari che sfiora i 600
milioni di euro. Le forme pos-
sono differire, non invece i
tre elementi comuni: l'inala-
tore (contiene la sostanza li-
quida da nebulizzare), l’ato-
mizzatore (che scalda e vapo-
rizza il liquido) e la batteria
di alimentazione. Esistono
anche prodotti privi di nicoti-
na, la sostanza responsabile
della dipendenza. Ma in real-
tà i più diffusi sono quelli con-
tenenti l’alcaloide del tabac-

co, con dosaggi compresi tra
4 e 18 milligrammi. Nei liqui-
di di solito si ritrovano anche
aromi e altre sostanze che a
elevate temperature, seppur
in assenza della combustio-
ne della carta e del tabacco,
possono risultare dannosi
per l’organismo.
Per questo motivo, le
«e-cig» non sono da conside-
rare innocue. Se i sostenitori
puntano sul principio di ridu-
zione del danno, oltre che sul-
le quantità e pericolosità infe-
riori delle sostanze inalate
«svapando», i più scettici
guardano lungo e temono
che la loro diffusione «com-
prometta i risultati di decen-
ni di lotta al tabagismo, resu-
scitando l’accettazione socia-
le del fumo», come scrivono
Roberto Boffi (responsabile

del centro antifumo dell’Isti-
tuto Nazionale dei Tumori di
Milano) e Donatella Barus
(direttore del Magazine di
Fondazione Umberto Vero-
nesi) nel saggio «Spegnila»
(Bur).
Il messaggio che passa ri-
prende l’opinione più diffusa
all’interno della comunità
scientifica. Se per i fumatori
dei prodotti tradizionali del
tabacco la sigaretta elettroni-
ca può rappresentare un'effi-
cace misura per la riduzione
del danno, i non fumatori
non dovrebbero lasciarsi ten-
tare dalla sua immagine edul-
corata. L’innocuità non è an-
cora stata dimostrata, anzi.
Secondo l’Organizzazione
Mondiale della Sanità, che
ha appena diffuso un rappor-
to ad hoc sull’epidemia globa-
le di tabacco, «le sigarette
elettroniche sono senza dub-
bio dannose e dovrebbero es-
sere soggette a una più strin-
gente regolamentazione».
Da escludere, per il momen-
to, anche un'utilità per chi in-
tende smettere di fumare,
considerando peraltro che il
loro arrivo sul mercato non è
conciso con un calo del nume-
ro complessivo dei fumatori.
Il principio di precauzione
va applicato soprattutto nei
confronti dei più giovani.
«Se gli adolescenti utilizzano
le sigarette elettroniche, han-
no più probabilità di iniziare
a fumare quelle tradiziona-
li», è la sintesi di uno studio
pubblicato alla fine del 2017
sul «Canadian Medical Asso-
ciation Journal». L’insidia,
nella comunità scientifica,
ha già un’etichetta: «effet-
to-Gateway», per identifica-
re il rischio del passaggio da
un dispositivo all'altro. Per
questo il rapporto tra le
«e-cig» e i ragazzi - che soven-
te riescono ad averle più facil-
mente, nonostante viga il di-
vieto di vendita prima dei 18
anni - non deve essere in al-
cun incentivato. «Altroconsu-
mo», considerando l’aumen-
to dei giovanissimi utilizzato-
ri di sigarette elettroniche in
Italia (+125 per cento rispet-
to al 2014), chiede l’interven-
to dell’Antitrust per sanzio-
nare le pratiche di marketing
scorrette che le multinazio-
nali del tabacco portano
avanti attraverso i social me-
dia e gli influencer, con l'ob-
biettivo di arruolare nuovi fu-
matori. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

1965
l’anno del primo
brevetto delle e-cig,
depositato in Usa
da Herbert Gilbert

600.
gli italiani che nel 2018
hanno usato
una sigaretta
a tabacco riscaldato

SALUTE

Le sigarette elettroniche sono state brevettate come Ruyan, che in cinese significa «quasi come il fumo»

FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
È ufficiale: gli Stati Uniti
hanno registrato la loro pri-
ma vittima da fumo di siga-
retta elettronica. Si tratta di
un paziente deceduto in Illi-
nois, dopo aver sviluppato
una malattia respiratoria di
elevata importanza. «Que-
sto tragico caso rafforza i ti-
mori sui seri rischi associati
al consumo di sigarette elet-
troniche», spiega Robert
Ray Redfield, virologo del
“Center for desease control"

(Cdc) la divisione del mini-
stero per la Salute che si oc-
cupa di cura e prevenzione
delle malattie.
Il decesso è avvenuto tra il
21 e il 23 agosto e riguarda
una persona, l’identità non è
stata resa nota, che era affet-
ta da una condizione respira-
toria severa e non chiara-
mente diagnosticata. Spesso
infatti a rendere difficile la
diagnosi tempestiva della pa-
tologia derivante da “sva-
po”, ovvero dal consumo di
“e-cigarette”, sono i sintomi

comuni ad altre malattie. Le
manifestazioni vengono in-
fatti scambiate per polmoni-
te, ma poi non migliorano
nemmeno con la sommini-
strazione di antibiotici o altri
farmaci mirati.
Un fenomeno in pericolo-
sa diffusione negli Usa, co-
me dimostra il moltiplicarsi
dei casi della misteriosa ma-
lattie polmonare legata all'u-
so di tali prodotti. Le segna-
lazioni accertate dalle auto-
rità sanitarie - tutte riguar-
danti «casi di disturbi ai pol-

moni» che hanno portato a
ricoveri in ospedale - sono
arrivate almeno a 153, allar-
gandosi a 16 Stati dell’Unio-
ne, ovvero California, Con-
necticut, Florida, Illinois, In-
diana, Iowa, Minnesota, Mi-
chigan, North Carolina,
New Jersey, New Mexico,
New York, Pennsylvania, Te-
xas, Utah, Wisconsin.

Più colpiti i giovani
Le persone colpite sono so-
prattutto giovani, tutti arri-
vati ai pronto soccorso con

sintomi seri: difficoltà di re-
spiro, fatica estrema, tosse,
dolori al torace. L'unico dato
comune è il fatto che i pazien-
ti dichiarano di aver usato
prodotti per “svapare" conte-
nenti nicotina o Thc, la so-
stanza psicoattiva della can-
nabis. In alcuni casi, i distur-
bi sono gravemente peggio-
rati, ed hanno richiesto che i
malati usassero i respiratori
artificiali. Il Cdc sta tentan-
do di determinare se alla ba-
se della malattia ci possa es-
sere una contaminazione tos-

sica legata a sostanze conte-
nute nel liquido utilizzato
nella sigaretta - l’attenzione
è rivolta soprattutto agli aro-
mi artificiali - o a prodotti di-
fettosi acquistati da rivendi-
tori non autorizzati. In realtà
il primo morto legato alle si-
garette del nuovo millennio
risale al 2018, quando l’e-
splosione della batteria di
uno “svapo” uccise un fuma-
tore 38 enne in Florida. Que-
sta volta però si parla di ben
altra pericolosità. —
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900.
i consumatori abituali
od occasionali
di sigarette elettroniche
in Italia

80%
dei consumatori
fuma sia le sigarette
tradizionali
che quelle elettroniche

600
milioni di euro
è il giro d’affari legato
al mercato
delle e-cig in Italia

70.
gli italiani che ogni
anno muoiono
per malattie correlate
al fumo

La prima vittima di sigaretta elettronica


Le autorità sanitarie Usa: “Lo svapo ha causato la malattia polmonare”. Segnalati altri duecento potenziali casi


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