La Stampa - 25.08.2019

(Romina) #1
.


  1. Il bilaterale tra
    il premier canade-
    se Justin Trudeau
    e quello giappone-
    se Shinzo Abe.

  2. Un momento
    della manifesta-
    zione organizza-
    ta contro i Grandi
    della terra. 3. Il
    pranzo improvvi-
    sato tra il presi-
    dente Usa Do-
    nald Trump e
    quello francese
    Emmanuel Ma-
    cron. 3. Il premier
    britannico Boris
    Johnson, la can-
    celliera tedesca
    Angela Merkel, il
    presidente Em-
    manuel Macron, il
    premier Giusep-
    pe Conte e il presi-
    dente del Consi-
    glio europeo Do-
    nald Tusk


RETROSCENA

Economia

Europa
Lo stop alla guerra commerciale

Nelle mire di Trump, che, furioso per la tassa
decisa a Parigi sui colossi americani del digi-
tale, minaccia nuovi dazi contro la Francia
(vino compreso), Macron è in difficoltà per
mediare con gli Usa sulle guerre commercia-
li. Il fronte europeo anti-Trump è in questo ca-
so abbastanza compatto, con la Merkel ag-
guerrita e l’Italia sostanzialmente allineata.
Johnson, che spera di concludere un accordo
di libero scambio con Washington dopo la
Brexit, ha lanciato un richiamo alla calma e
potrebbe mediare. Ma insiste sulla necessità
di rivedere il «backstop» compreso nell’inte-
sa: su questo ha tutti gli europei contro.

N

ell’agenda del presi-
dente Trump, alme-
no fino alla vigilia
del G7 cominciato
con la cena di ieri sera, c’era-
no incontri bilaterali formali
con tutti gli altri leader del ver-
tice, tranne il premier italiano
Conte. Ieri sera Palazzo Chigi
assicurava che stava lavoran-
do per un colloquio, ufficiale
o informale come quello avve-
nuto l’anno scorso in Canada,
e il capo della Casa Bianca
non aveva motivi forti per evi-
tarlo. Ma il fatto che non sia
stato richiesto e organizzato
in anticipo è un dato oggetti-
vo, che rischia di simboleggia-
re non solo l’isolamento del ca-
po uscente di Palazzo Chigi,
ma anche la debolezza del no-
stro Paese durante un vertice
caratterizzato da temi tanto
importanti quanto divisivi.

Naturalmente l’Italia è al ta-
volo e potrà far sentire la sua
voce. Fonti di Palazzo Chigi
hanno affermato che durante
la riunione di ieri pomeriggio
per il coordinamento tra i lea-
der europei la crisi di governo
non è stata discussa, anche se
nei giorni scorsi il presidente
francese Macron non aveva
mancato di sottolineare che il
nostro Paese meriterebbe una
guida più efficace. Proprio il
capo dell’Eliseo, sempre se-
condo fonti vicine a Conte, si
sarebbe complimentato con
lui per il lavoro svolto in Libia,
mentre la Merkel ha accolto
in maniera calorosa il premier
dimissionario, che peraltro in
un video fonte di polemiche le
aveva anticipato i suoi proble-
mi con il ministro degli Inter-
ni Salvini.
Il problema è che i lavori uf-
ficiali del G7 sono piuttosto in-
gessati, e in assenza del nego-
ziato tra gli sherpa perché que-

st’anno Macron ha rinunciato
in anticipo al comunicato fina-
le, le vere discussioni concre-
te sui dossier specifici si svol-
geranno nel contesto privato
dei bilaterali. Al netto dell’ap-
puntamento con Trump, con
cui ha parlato una decina di
minuti a margine della cena
di ieri sera, il capo di Palazzo
Chigi aveva in programma di
vedere solo il britannico John-
son tra i colleghi del vertice,
più invitati esterni come l’egi-
ziano Sisi, con cui ha discusso
di Libia e caso Regeni, il suda-
fricano Ramaphosa e l’austra-
liano Morrison.
Macron ha detto che nel bi-
laterale con Trump, oltre
all’onnipresente disputa su
commerci e dazi, discuterà di
Libia, Siria, Ucraina, Iran e Co-
rea del Nord. Con l’eccezione
forse di Pyongyang, tutti gli al-
tri sono temi riguardo cui Ro-
ma ha interessi nazionali spe-
cifici, su cui rischia di essere

scavalcata dagli altri. Per cer-
ti versi sarebbe stato compli-
cato essere più al centro
dell’attenzione, perché alla vi-
gilia i consiglieri di Trump
hanno descritto in maniera
contenziosa le agende dei bi-
laterali con gli europei: la deli-
cata trattativa commerciale
post Brexit con Johnson; l’eli-
minazione delle barriere eu-
ropee alle compagnie ameri-
cane con Macron; i finanzia-
menti alla Nato e la riduzione
della dipendenza dall’ener-
gia russa con Merkel. Quasi
meglio non esserci per un Pae-
se che finora, ad esempio su-
gli investimenti nella Difesa,
era stato risparmiato dagli at-
tacchi di Trump.
Da fonti diplomatiche che
hanno frequentato l’Italia
negli ultimi tempi, però, si è
raccolta anche la sensazione
che la recente visita di Salvi-
ni a Washington non abbia
convinto del tutto. È stata no-
tata la sua volontà di un ag-
giustamento delle posizioni,
in particolare rispetto alla
Russia, ma si tratta di un pro-
cesso ancora da vedere che
potrebbe pesare su eventua-
li ruoli futuri. La solitudine
di Conte, in altre parole, ri-
schia di avere per l’Italia un
significato che va oltre le na-
turali incertezze della transi-
zione in corso. PAO. MAS. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A BIARRITZ


Poche ore prima di sedersi
amabilmente a tavola con il
collega francese Macron, per il
pranzo informale con cui ha
aperto i suoi impegni al G7 di
Biarritz, il presidente Trump
ha minacciato di «tassare il lo-
ro vino come non hanno mai vi-
sto prima», per punire Parigi
dell’imposta sui servizi digitali


che prende di mira i colossi
americani del settore. Il capo
della Casa Bianca è notoria-
mente astemio, e quindi il pro-
blema non lo tocca da vicino,
anche se il presidente del Con-
siglio Europeo Tusk lo ha av-
vertito che Bruxelles risponde-
rebbe a tono contro un simile
affronto. Scherzi a parte, que-
sta attitudine basta a dimostra-
re il clima difficile di un vertice

quasi senza precedenti, in ter-
mini di divisioni tra gli alleati.
Infatti il Wall Street Journal e
ha scritto che funzionari ameri-
cani hanno accusato il capo
dell’Eliseo di aver impostato il
vertice su temi di nicchia come
clima e Africa, che interessano
solo alla sua base politica.
Salutando Trump all’inizio
del pranzo, e durante il discor-
so rivolto poco prima alla na-

zione, Macron ha detto di aver
due obiettivi fondamentali:
«Diminuire le tensioni e aggiu-
stare la situazione riguardo i
commerci, e trovare nuove
strade per rilanciare la nostra
economia». Il tutto per evitare
una recessione globale, secon-
do alcuni analisti già in corso,
e quindi garantirsi gli strumen-
ti per combattere le disugua-
glianze che hanno favorito

ovunque l’affermazione del po-
pulismo. È chiaro che il primo
punto si riferiva soprattutto al-
le guerre commerciali, che il
capo della Casa Bianca ha sca-
tenato contro la Cina, ma mi-
naccia anche contro l’Europa.
Lo stesso Tusk ha esplicitamen-
te criticato questa strategia,
perché magari Bruxelles avreb-
be le sue lamentele contro Pe-
chino e sarebbe disposta a col-

laborare con Washington per
sanare alcuni problemi, ma
non con i dazi indiscriminati,
che spingono l’intero pianeta
verso la recessione. Eppure po-
co prima, stavolta via Twitter,
Trump aveva avvertito che ve-
nerdì faceva sul serio quando
aveva ordinato a tutte le com-
pagnie americane di abbando-
nare la Repubblica popolare e
cercare alternative per realiz-
zare i loro prodotti: «Per tutti i
giornalisti che non hanno idea
di quale sia la legge relativa ai
poteri del presidente, la Cina,
eccetera, provate a guardare
l’Emergency Economic Po-
wers Act del 1977. Caso chiu-
so!». Il capo della Casa Bianca
si riferiva ad un provvedimen-
to varato all’epoca della crisi
degli ostaggi in Iran, che gli
consentirebbe di bloccare al-
cune transazioni all’estero, do-
po aver proclamato l’emergen-
za nazionale. Diversi analisti
ritengono che verrebbe bloc-

cato dai tribunali, ma comun-
que la minaccia conferma la se-
rietà delle sue intenzioni, e
raggela le grandi aziende. Ciò
rischia di provocare una reces-
sione che forse all’inizio pena-
lizzerebbe di più altri Paesi,
nonostante il leader cinese Xi
abbia a disposizione strumen-
ti non usabili nelle democra-
zie. Alla fine però colpirebbe
anche gli Usa, se producesse
una frenata globale, anche
perché Trump minaccia da
tempo di imporre tariffe con-
tro la Ue, che resta il primo
partner commerciale dell’A-
merica. Persino il nuovo pre-
mier britannico Johnson, no-
nostante l’affinità con Donald
sul piano caratteriale e sulla
Brexit che fa parlare di G5+2,
ha detto che i dazi non sono la
strada da seguire. Poi ha dato
un ultimatum alla Ue: o toglie
il backstop o il 31 ottobre Lon-
dra uscirà senza accordo.
Le divergenze peraltro non

si limitano all’economia. Sul
clima la frattura resta netta, ol-
tre all’emergenza Amazzonia,
visto che nel briefing prepara-
torio con i giornalisti i consi-
glieri della Casa Bianca hanno
affermato che gli Usa possie-
dono un record perfetto sul te-
ma dell’ambiente, e non riten-
gono sia necessario sacrificare
la crescita per proteggerlo.
Sull’Iran anche Londra conti-
nua a difendere l’accordo nu-
cleare abbandonato da Wa-
shington, mentre l’apertura a
far tornare Putin nel G7 è stata
accolta da un gelo generale, a
meno che nel frattempo Mo-
sca non applichi davvero gli ac-
cordi di Minsk. Sulla Nato, infi-
ne, si litigherà ancora sui fi-
nanziamenti. A tavola con Ma-
cron, Trump ha ricordato che
l’anno prossimo sarà lui ad
ospitare il G7, e ha promesso
che «sarà grande». Se il vertice
sopravviverà a Biarritz. —
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ANSA

Russia

Europa
Prematuro tornare al G

Macron vuole che l’emergen-
za in Amazzonia diventi prio-
ritaria nel vertice, sostenuto
da Angela Merkel e Boris
Johnson. La Francia punta
anche all’adozione di una
Carta per la biodiversità (ha
l’appoggio degli altri europei
e del Canada). Bisogna poi ri-
capitalizzare il Fondo euro-
peo per il clima (senza i soldi
di Trump): solo la Germania
si è già impegnata a un rad-
doppio della sua dotazione.


Clima


Europa


Vincoli e investimenti eco


Iran

Europa
Salvare l’accordo nucleare

Trump preme sugli europei e
soprattutto sulla ricca Ger-
mania perché aumentino il
loro contributo al bilancio
della Nato. L’obiettivo è avvi-
cinarsi al 2% del Pil per le spe-
se militari nel 2024. Ma pro-
prio Berlino (1,2% nel 2018)
nicchia e rinvia, mentre l’Ita-
lia (1,3%) vuole inserire nel
computo le missioni all’este-
ro e la ricerca. La Francia
(2,3%), invece, spinge gli al-
leati europei ad allinearsi.

Nato

Europa
Più spese ma con cautela

Stati Uniti
Il via libera al carbone
Manco è nato che questo
governo giallorosso
è già odioso.

Stati Uniti
Invito a Putin nel 2020

Stati Uniti
Sanzioni e intese ex novo

Stati Uniti
Alleati si difendano da soli

Stati Uniti
Tagli alle tasse anti-recessione

Trump-Macron, pranzo a sorpresa


Ma il G7 parte con lo scontro sui dazi


Tusk: reagiremo se gli Usa imporranno tariffe. Americani contro l’agenda francese: temi di nicchia


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AP

AP

AFP

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2 3

IL SUMMIT DI BIARRITZ IL SUMMIT DI BIARRITZ

A CURA DI LEONARDO MARTINELLI E ALBERTO SIMONI


I dossier che spaccano il club dei Grandi


Perché la Russia si aggiunga
di nuovo al G7, per ridare vi-
ta al G8, defunto nel 2014,
gli europei vogliono che pri-
ma Mosca trovi una soluzio-
ne alla crisi ucraina (e i cana-
desi chiedono la restituzio-
ne a Kiev del Donbass). Per
la Merkel e Johnson, in ogni
caso, il ritorno della Russia è
prematuro. Da escludere in
maniera categorica, invece,
per Donald Tusk, presidente
del Consiglio europeo.

La Francia insiste per allegge-
rire le sanzioni di nuovo im-
poste a Teheran da Trump. E
Parigi, con Londra e Berlino,
ha creato in gennaio l’Instex
(Instrument in Support of
Trade Exchanges), camera
di compensazione per favori-
re gli scambi commerciali
con l’Iran senza utilizzare il
dollaro, in funzione an-
ti-Usa. Obiettivo: salvare l’ac-
cordo sul nucleare che era
stato raggiunto nel 2015.

GIÀ

JENA

[email protected]

Donald Trump non vuole vin-
coli né sul fronte interno né
su quello internazionale su
emissioni e sull’ambiente e ri-
badirà la sua posizione al G7.
Non vuole vincoli per le azien-
de. Il 1° giugno del 2017 ha
annunciato il ritiro dall’accor-
do sul clima di Parigi sotto-
scritto da Obama. Due mesi
fa ha deciso di rivedere Clean
Power Plan che prevede la
transizione dal carbon fossile
a energia pulita.

Arrivando a Biarritz Trump si
è fatto anticipare da una di-
chiarazione con la quale apre
al ritorno del formato G8. «Sa-
rebbe meglio avere la Russia
dentro», ha detto, dicendosi
pronto ad appoggiare una si-
mile proposta. Ne ha parlato
con Macron. Potrebbe però il
prossimo anno, visto che sa-
ranno gli Usa a ospitare il sum-
mit, agire da solo ed estendere
l’invito a Putin senza consultar-
si con gli altri partner.

Trump considera il Jcpoa
(l’accordo sul nucleare) de-
funto. Poche settimane fa ha
inasprito le sanzioni a espo-
nenti di spicco del regime ira-
niano. La sua Amministrazio-
ne è però divisa fra falchi
(guidati da Bolton che pre-
me per azioni di forza) e co-
lombe che ritengono di poter
scrivere ex novo accordi con
Teheran. Intanto però le san-
zioni anti-Iran restano valide
anche per gli europei.

Da quando Trump si è insedia-
to alla Casa Bianca la questio-
ne delle spese militari della Na-
to sono un chiodo fisso. Ribadi-
sce a ogni vertice che tutti de-
vono contribuire di più, 2%
del Pil. Per questo minaccia il
disimpegno Usa e minaccia
l’Europa: spenda per la sua di-
fesa, non possiamo sempre fa-
re noi. L’avversario numero 1
anche a Biarritz è la Germa-
nia: «Quanto investe è insuffi-
ciente», ha detto.

Tagli alle tasse, ricorso alla leva fiscale per la
crescita, diminuzione del costo del denaro,
accordi commerciali bilaterali, imposizione
di dazi a chi non rispetta un mercato «fair»,
(trasparente), leggi Cina. La ricetta Usa per
evitare le secche della recessione è aggressi-
va. Nella strategia di Trump ha una decisiva
influenza la partita elettorale del prossimo
anno. Da Biarritz ha detto che se vincerà fa-
rà il taglio delle tasse più imponente per la
classe media. Che corteggia anche difenden-
do il «made in Usa», sfidando Pechino e fa-
cendo preoccupare la Ue che teme i contrac-
colpi del protezionismo.

Niente bilaterale con Trump. Vede Al-Sisi: determinazione su Regeni

L’isolamento di Conte

al suo passo d’addio

DOMENICA 25 AGOSTO 2019 LASTAMPA 3
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