La Stampa - 25.08.2019

(Romina) #1
.

RONALDO PUNGE


HIGUAIN UTILE


PJANIC RIMANDATO


BRUGMAN LUCIDO


GERVINHO


NON SFONDA


FUORICAMPO

Continuità Juve, qualità Napoli

E l’autopsia targata Var

Una Juve che si ritrova senza incantare, un Napoli
che sbanda ma impone a gioco lungo la legge della
qualità. Si troveranno di fronte sabato sera, rifletten-
do nel frattempo su una condizione atletica non ancora
all’altezza (la Juve) e qualche allegria difensiva di troppo
(il Napoli). Mentre una Fiorentina che promette ripenserà
al giro d’onore iniziale di Commisso, che ha ricordato quel-
lo di Cecchi Gori quasi trent’anni fa. Quando il Milan non si
fermò a 4, come il Napoli, ma arrivò a 7 perché i giri d’ono-
re si fanno dopo, mai prima.
A Parma si è vista la vecchia Juve nel primo tempo e una
Juve vecchia nel secondo. Sino all’intervallo l’unica cosa
che non tornava era quello sconosciuto in panchina, pro-
prio quando ti saresti aspettato l’inquadratura su Allegri:
per il resto pallino in mano, centrocampo compatto e occu-
pazione progressiva dello spazio difensivo altrui grazie in
particolare alla corsia di destra dove impazzava Douglas
Costa, De Sciglio si sovrapponeva con continuità e Khedira
si inseriva a tempo debito. Diversa soltanto la posizione di
Ronaldo, accentrato alle spalle di un Higuain votato a far-
gli da sponda e da apripista. Da un’idea che sarà anche di
Sarri ma potrebbe essere di Ronaldo stesso, per trovarsi a
concludere da tutte le posizioni possibili anziché con la so-
la e risaputa conversione da sinistra. Nell’uno e nell’altro
caso il futuro di Dybala in bianconero si fa ancor più incer-
to di quanto già non fosse. Da notare che il miglior Ronal-
do avrebbe aperto la sua seconda stagione italiana con una
tripletta, a star leggeri: senza nemmeno contare quel gol
cancellato da una Var che più passa il tempo e più ricorda
la crudeltà di un’autopsia. Quella del secondo tempo è sem-
brata invece una Juve vecchia, stanca, che tira a campare
di rendita senza che le forze fresche riescano ad innervar-
la, a darle nuova linfa e nuove idee. Così è stato per Rabiot,
che ha giocato come se i gol di vantaggio fossero tre anzi-
ché uno, per Cuadrado che se non altro si è speso nella cor-
sa, per un Bernardeschi che in quei pochi minuti si faticava
a riconoscere. Tutto questo e altro ancora alla fine fanno i
tre punti che servivano: ma la sensazione è che Sarri non
sia atteso da una convalescenza rilassante.
Var dapprima autoptico anche a Firenze, per un tocco di
braccio involontario e da zero metri su cui nessun fiorenti-
no si era sognato di protestare. E poi stranamente silente a
vantaggio del Napoli, quasi che l’antica legge della com-
pensazione sia stata delegata alla tecnologia. Nella speran-
za che il buon giorno non si veda dal mattino, sennò siamo
rovinati, tanta Fiorentina in avvio, poi lampi di Napoli e nel-
la ripresa fuochi d’artificio a volontà in cui ad averla vinta
non poteva che essere la premiata ditta di Piedigrotta. Con
i botti di Insigne, Mertens e Callejon, il trio brevettato a suo
tempo da un certo Maurizio Sarri. —
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PAGELLE PAGELLE

GIANLUCA ODDENINO
INVIATO A PARMA

B


abbo Natale può ma-
terializzarsi anche a
Parma, in un caldis-
simo sabato di ago-
sto con 35 gradi percepiti e le
zanzare a banchettare. Gio-
vanni Martusciello, in abito
da festa con giacca e cravat-
ta, il suo regalo l’ha scartato
piano piano, senza fare ru-
more e gustandosi ogni mo-

mento di una partita per lui
indimenticabile. Per questo
ha gli occhi che ancora brilla-
no, forse anche per colpa del
sudore, dopo aver debuttato
sulla panchina della Juven-
tus con una vittoria tanto stri-
minzita quanto preziosa. «Io
sognavo la Juve da bambino


  • sorride l’allenatore campa-
    no che ha sostituito Mauri-
    zio Sarri alla guida dei bian-
    coneri e che non ha mai na-
    scosto il suo tifo juventino –
    e sognavo spesso di stare con
    Chiellini o Buffon. Ci pensa-


vo oggi e dicevo che si fanno
tanti sogni da piccini, ma a
volte puoi toccarli e parlare
con loro. È qualcosa che do-
vrebbe capitare ad ogni tec-
nico potersi confrontare con
campioni di questa portata.
Avevo già allenato, ma que-
sto è qualcosa di straordina-
rio e mi auguro di trasmette-
re questa passione».

Un sogno realizzato
L’alter ego di Sarri fino a po-
co tempo fa aiutava Spalletti
all’Inter, dopo essere retro-

cesso in B con l’Empoli e aver
rifiutato di seguire il suo ami-
co e sodale nel Napoli e nel
Chelsea. Alla Juve, però,
non poteva dire di no e per
uno di quei casi della vita si è
ritrovato in prima fila alla pri-
ma giornata di campionato.
«Non mi sono ritrovato cata-
pultato solo in Serie A – ag-
giunge Martusciello -, ma
sulla panchina dei campioni
d’Italia. È stata una grande
emozione e devo ringraziare
Sarri: l’ho trovato anche cam-
biato e migliorato, per esem-

pio ha diminuito le sigaret-
te...». Dalla sua casa di Tori-
no, dove sta curando la pol-
monite che l’ha colpito dura-
mente, l’allenatore toscano
avrà sorriso, rimanendo in
costante contatto telefonico
con il suo vice e lo staff.
«Maurizio l’ho sentito più
volte – svela - e per lui è diffi-
cile stare lontano dalla squa-
dra. Voleva sapere tutto: co-
me stavano i ragazzi e come
vivevano la vigilia. L’ho poi
sentito nell’intervallo e a fi-
ne partita: era contento per

la vittoria, ma incavolato per-
ché è un perfezionista». A
Sarri sarà piaciuta la capaci-
tà della sua Juve di saper sof-
frire per portare a casa i tre
punti, meno certi errori a
centrocampo e di costruzio-
ne. «Nella ripresa non abbia-

no più giocato da squadra –
spiega Martusciello -: quindi
c’era meno armonia, infatti
ci siamo allargati e allungati.
Pian pianino metteremo le
cose a posto». —
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ANTONIO BARILLÀ
INVIATO A PARMA
La rivoluzione può attendere,
vince una Juve old style: a Par-
ma s’avvinghia a un gol di Chiel-
lini, costruito in un buon primo
tempo, custodito con sofferen-
za al tramonto del match quan-

do restano solo gocce d’ener-
gia. L’Idea di Sarri è lontana,
s’intravede appena nelle pie-
ghe d’un gioco semplice: detta
verticalizzazioni inedite e rica-
ma un’azione bellissima, sciu-
pata da Ronaldo con un diago-
nale imperfetto. Il portoghese,
nel dettaglio, chiude triangolo
con Higuain, unico volto nuo-
vo (si fa per dire) schierato in
avvio: la formazione è copiata
da Allegri, ne ricalca pure atteg-
giamento e assetto, difatti a fi-
ne gara è inflazionatissima la
metafora del «corto muso» per
raccontare l’uno a zero.

Dybala escluso
Niente di strano, le metamorfo-
si richiedono tempo. E questa,
nelle intenzioni, è filosofica e
non solo tattica, senza contare
la polmonite del tecnico che
complica e tarda l’apprendi-
mento dei nuovi schemi. Giu-
sto privilegiare quindi la conti-
nuità, benché alcune scelte ap-
paiano estreme: Rabiot, inamo-
vibile negli ultimi test, scivola
in panchina restituendo spazio
a Matuidi, mezz’ala come Khe-
dira a dispetto di indiscrezioni
e strategie: erano esuberi, si ri-
prendono invece la Juve, saran-
no altri a emigrare in ossequio
al bilancio. Stupisce di più, pe-

rò, l’esclusione di Dybala, che
non si ritaglia nemmeno uno
spazietto: il mercato non c’en-
tra, giura il ds Paratici, e Martu-
sciello, controfigura di Sarri,
spiega che ha inciso l’esperien-
za nel ruolo: centravanti vero,
old style anche lui, il falso nue-
ve può attendere a sua volta. Ai
lati del tridente guizzano Dou-
glas Costa e Ronaldo: rapido e
sgusciante il primo, come non
si vedeva da un pezzo, tradito
solo da una contusione alla ca-
viglia, onnipresente e insidioso
il portoghese come s’è visto
sempre in carriera.

CR7, Var al centimetro
Manca solo il gol, a Ronaldo,
anche perché la Var mostra il
suo lato oscuro: sventa le ingiu-
stizie, ma ruba anche romanti-
cismo, nessuno nega che CR7
fosse in fuorigioco e che Mare-
sca abbia fatto benissimo ad an-
nullare, ma un centimetro, un

solo centimetro, fa riflettere
sulle scelte di una macchina
senz’anima. Sarebbe stato il si-
gillo sul match, essendo la Juve
già avanti con Chiellini, bravo
a sbloccare con un destro in mi-
schia che corregge una conclu-
sione di Alex Sandro. Spot di
continuità il vecchio capitano
che trascina una Juve smanio-
sa di cambiare pelle: c’è tempo,
lo dice pure lui, «per vedere la
Juve al massimo dovremo
aspettare l’inverno inoltrato,
se non l’anno prossimo».

Il calo nella ripresa
Metà partita è comunque piace-
vole, Sarri nell’intervallo confi-
da la sua soddisfazione a Mar-
tusciello, il Parma affida le re-
pliche alle ripartenze ma anna-
spa davanti a una squadra più
strutturata e brillante. Nella ri-
presa, però, il caldo ruba forze
e la preparazione in fieri pena-
lizza di più i bianconeri, così la
squadra s’allunga e le idee s’an-
nebbiano, la fatica provoca er-
rori tecnici banali. Il Parma
prende quota, crea insidie, ma
non sfonda. E la Juve old style,
che sa anche soffrire, difende
la vittoria fino al 96’: continuità
anche nel risultato, aspettando
la rivoluzione sarriana. —
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Juventus* 3
Napoli* 3
Fiorentina* 0
Parma* 0
Atalanta 0
Bologna 0
Brescia 0
Cagliari 0
Genoa 0
Inter 0

Lazio 0
Lecce 0
Milan 0
Roma 0
Sampdoria 0
Sassuolo 0
Spal 0
Torino 0
Udinese 0
Verona 0

GIGI GARANZINI

5,5 SEPE
Un’ombra sul gol decisivo, una più lunga
sul raddoppio cancellato di Ronaldo: oscura-
ti un paio di guizzi apprezzabili.

5,5 LAURINI
Soffre il carisma di Ronaldo e, quando cam-
bia lato, la velocità di Douglas Costa.

6 IACOPONI
Non si tira mai indietro e se la cava senza
rudezze.

6 BRUNO ALVES
Combatte nel cuore dell’area, ogni tanto
sballottato dai cambi di posizione biancone-
ri.

5,5 GAGLIOLO
Affonda poco, ma non è indolenza né im-
paccio: subisce, banalmente, la pressione
bianconera.

5,5 HERNANI
Incrocia Matuidi senza patirlo troppo, quan-
do può alleggerisce ma non capovolge mai
il fronte. Deve ancora prendere confidenza
con i compagni, ma lascia intravedere buo-
ne doti. La punizione velenosissima al tra-
monto regala un’illusione al Tardini.

6,5 BRUGMAN
Seppur ogni tanto infilzato dalle verticaliz-
zazioni, ha il merito di dare ordine al gioco:
regia lucida, forse troppo compassata (dal
32’ st GRASSI SV: ritaglio minuscolo, trac-
ce labili).

6 BARILLÀ
Caparbio più che elegante, trascina palloni
che talvolta potrebbe rifinire meglio. Incene-
rito sul gol di Chiellini (dal 40’ st KARA-
MOH SV).

5 KULUSEVSKI
L’impegno non difetta, i risultati sì: poche
iniziative efficaci tra tocchi vuoti e cross sbi-
lenchi. Nelle pieghe della prestazione, affio-
rano però qualità tecniche e caratteriali che
a 19 anni lasciano ben sperare (dal 12’ st SI-
LIGARDI 5,5: non modifica il destino, certo
è un filo più intraprendente).

6,5 INGLESE
Sponde e duelli accesi nel cuore dell’area,
lampi minacciosi per Szczesny: la tenaglia
Bonucci-Chiellini si chiude a fatica.

5,5 GERVINHO
Una ripartenza insidiosa in avvio, poi un im-
produttivo dinamismo: s’incaglia in un mat-
ch a tinte bianconere, non sfonda nella fase
calante del match quando la Juve cede alla
stanchezza. A. BAR. —
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Raffica di successi esterni nel sabato di Premier. Il più clamoroso è il 2-1
al 93’ del Crystal Palace in casa del Manchester United di Pogba. A se-
gno in trasferta anche Chelsea (3-2 a Norwich), Southampton (2-0 a
Brighton), Leicester (2-1 sullo Sheffield) e West Ham (3-1 a Watford).
Stravince in casa, invece, il Liverpool: 3-1 nel clou contro l’Arsenal: è solo
in testa. Oggi il Wolverhampton rivale del Toro ospita il Burnley.

Premier: United ko in casa, Liverpool solo in testa

Real Madrid bloccato al Bernabeu dal Valladolid (1-1): alla squadra di Zidane
non basta il gol di Benzema all’82’, replica Sergi Guardiola sei minuti dopo. Og-
gi l’Atletico Madrid, impegnato alle 19 sul campo del Leganes, andrà a caccia
del secondo successo in due partite. Alle 21 il Barcellona ospita il Betis dopo il
ko inaugurale a Bilbao. In Bundesliga, primo successo del Bayern sempre a -2
dal trio di testa: 3-0 in casa dello Schalke 04, tripletta di Lewandowski.

Real frenato dal Valladolid, prima vittoria per il Bayern


SPORT

SKY MOTOGP

14:00

MOTOGP
GRAN PREMIO
G. BRETAGNA

SKY FOOTBALL

15:00

CALCIO
BOURNEMOUTH-
MAN. CITY

SKY SERIE A

18:00

CALCIO
UDINESE-
MILAN

OGGI IN TV RAIDUE-DAZN

21:00

VOLLEY F.
ITALIA-
UCRAINA

RAIDUE

23:00

LA DOMENICA
SPORTIVA

Classifica

6 SZCZESNY
Un solo intervento, ma decisivo: è attento e
rapido a respingere il tiro di Inglese dopo
13’, nel finale vede sibilare fuori la punizio-
ne di Hernani.

6,5 DE SCIGLIO
Disinnesca Gervinho, vince tutti i duelli (7
su 7) e poi prende coraggio, sfoderando
una discesa in slalom ad inizio ripresa della
serie «Strano, ma vero».

6,5 BONUCCI
De Ligt resta a guardare in panchina la batta-
glia che divampa tra il «vecchio» Leo e Ingle-
se. Chissà se l’olandese ha preso appunti.

7 CHIELLINI
Un capitano fa così: segna il gol della vitto-
ria e cinque minuti dopo salva la propria
squadra su un tiro di Inglese. Difende per
tre e segna da centravanti di rapina, con il
piede destro (!), per la prima volta al debut-
to in campionato. A 35 anni freschi freschi
urge clonazione.

6 ALEX SANDRO
Propizia il primo gol e poi assalta con co-
stanza nel primo tempo. Cala nella ripresa.

6 KHEDIRA
Sa sempre cosa fare e serve un assist al ba-
cio per Ronaldo al 12’. Solo che è il primo a
finire la benzina (dal 18’ st RABIOT 6: de-
butto senza squilli o errori).

5,5 PJANIC
Tocca 113 palloni, 37 in più di qualsiasi altro
giocatore, ma ne sbaglia un paio che potreb-
bero costare carissimo alla Juve. Deve anco-
ra imparare il nuovo mestiere.

6 MATUIDI
A sorpresa titolare. Corre tanto, combina poco.

7,5 DOUGLAS COSTA
Il vero rinforzo bianconero: spacca il Parma
con le sue giocate, serve palloni da urlo e a
fine primo tempo fa un recupero difensivo
impressionante. Esce per un dolore alla ca-
viglia (dal 26’ st CUADRADO 5,5: inciampa
tentando un dribbling).

6,5 HIGUAIN
Più che il centravanti, fa il regista offensivo:
non vede la porta, ma gioca per la squadra
(tre assist) e dialoga con Ronaldo senza so-
sta (dal 38’ st BERNARDESCHI SV).

7 RONALDO
Parma resta un campo stregato, però ci pro-
va in tutti i modi (7 tiri sui 14 juventini sono
suoi) e solo la Var gli annulla il gol per fuori-
gioco di un centimetro. G. ODD. —
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I campioni in carica ripartono con una vittoria

JUVE

ALL’ANTICA

Successo a Parma con la vecchia guardia, la mano di Sarri si intravede solo


Risolve un gol di Chiellini: “Saremo al massimo non prima dell’inverno”


Lorenzo Insigne (28 anni, a sinistra) con Dries Mertens, 32

DALL’INVIATO A PARMA

Cambio di look. Roberto
D’Aversa, tecnico del Par-
ma, sostituisce la cami-
cia bianca con una scu-
ra.. Non è un vezzo, né
una necessità: ubbidisce
soltanto all’arbitro Mare-
sca perché la tinta chiara
crea confusione con le
maglie dei calciatori del
Parma. «Non ho nulla da
rimproverare alla squa-
dra per la la prestazione,
ma c’è rammarico per il ri-
sultato: nella ripresa, me-
ritavamo di pareggiare -
dice alla fine -. Il secondo
anno di A è sempre il più
difficile, l’obiettivo è la
salvezza».

D’Aversa, cambio di camicia


SKY SPORT 253

20:45

CALCIO
TORINO-
SASSUOLO

Gervinho con Alex Sandro (*) = Una partita in più

DALL’INVIATO A PARMA

8
Le vittorie bianconere
negli ultimi 9 esordi:
unica eccezione nel
2015, ko con l’Udinese

Parma-Juventus 0-1
Fiorentina-Napoli 3-4
Udinese-Milan Oggi ore 18
Cagliari-Brescia ore 20,45
Roma-Genoa
Sampdoria-Lazio
Spal-Atalanta
Torino-Sassuolo
Verona-Bologna
Inter-Lecce Domani ore 20,45

Il vice che ha sostituito il tecnico fermato dalla polmonite: “L’ho sentito anche nell’intervallo: felice ma c’è da migliorare”


La prima di Martusciello: “Sarri? Era contento”


PERSONAGGIO
“Maurizio voleva
sapere tutto, l’ho
trovato migliorato:
meno sigarette...”

Giovanni Martusciello, 48 anni Gonzalo Higuain, 31 anni

Prima giornata

PARMA 0

JUVENTUS 1

Parma (4-3-3): Sepe 5,5; Laurini 5,5, Ia-
coponi 6, Bruno Alves 6, Gagliolo 5,5; Her-
nani 5,5, Brugman 6,5 (32’ st Grassi sv),
Barillà 6 (40’ st Karamoh sv); Kulusevski
5 (12’ st Siligardi 5,5), Inglese 6,5, Gervin-
ho 5,5
All.: D’Aversa 6

Juventus (4-3-3): Szczesny 6; De Sci-
glio 6,5 Bonucci 6,5, Chiellini 7, Alex San-
dro 6; Khedira 6(18’ st Rabiot 6), Pjanic
5,5, Matuidi 6; Douglas Costa 7,5(26’ st
Cuadrado 5,5), Higuain 6,5 (38’st Bernar-
deschi sv), Ronaldo 7
All.: Martusciello 6,5

Arbitro: Maresca 6

Reti: pt 21’ Chiellini

Ammoniti: Kulusevski, Hernani, Khedi-
ra, Bernardeschi, Pjanic

Spettatori: 20.073, incasso 497.757 euro

Giorgio Chiellini, 35 anni, esulta con Cristiano Ronaldo (34) dopo
il gol decisivo: è la prima volta che il difensore segna alla prima
giornata. Al portoghese è stato annullato il raddoppio dalla Var

DOMENICA 25 AGOSTO 2019LASTAMPA 33
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