La Stampa - 25.08.2019

(Romina) #1
.

*

*

Un lettore ci scrive:
«Un lettore denuncia giusta-
mente lo stato di degrado in
cui versa il castello reale di
Racconigi. A questa triste no-
ta aggiungiamo che a Stupini-
gi il Castel Vecchio è letteral-
mente diroccato mentre la Pa-
lazzina di Caccia, il parco e le
cascine hanno conosciuto
tempi migliori. In provincia
di Cuneo la reggia sabauda di
Valcasotto (sconosciuta ai
più!) è chiusa dal 2008; solo
Venaria Reale (pur dopo de-
cenni di degrado) si salva da
questo sfacelo! Eppure noi
Piemontesi, invece di occu-
parci dei nostri “gioielli di fa-
miglia” malati di incuria (l’e-
lenco, ahimè, è molto lun-

go), i quali attirerebbero turi-
sti italiani e stranieri e, quin-
di, porterebbero introiti all’e-
conomia pubblica e privata,
cosa facciamo? Edifichiamo
grattacieli, peraltro incom-
piuti, che non suscitano l’inte-
resse di nessuno, anzi detur-
pano la nostra bella Città; rea-
lizziamo dozzinali piste cicla-
bili, spesso inutili come le
due ciclovie parallele in via
Nizza (e perché non già an-

che una terza in mezzo alla
carreggiata, visto che ci sia-
mo, signora Assessora...?);
mortifichiamo la nostra Re-
gione impedendo la realizza-
zione di opere di respiro inter-
nazionale; ci neghiamo le
Olimpiadi e chi più ne ha più
metta! Insomma sembra che
perseguiamo con ogni mezzo
l’oblio, il degrado, il fallimen-
to... Ma siamo proprio sicuri
che il Piemonte e Torino furo-

no la culla di quel movimen-
to chiamato Risorgimento
che portò all’Unità naziona-
le? Parrebbe di sì anche se
con gli occhi dell’oggi sem-
bra incredibile».
LORENZO GNAVI BERTEA

Un lettore scrive:
«Un politico sardo, preciso sar-
do, in un dibattito televisivo,
ieri ha detto che il TAV è la

strage della Valle di Susa. Pre-
messo che il sig. “sardo” di cui
sopra non conosce probabil-
mente la Valle di Susa, mi per-
metto, io che la conosco me-
glio di lui, di affermare che
non si è fatto tutto questo pan-
demonio quando fu costruita
la relativa autostrada. Quello,
a mio avviso, è stato un vero
scempio estetico, ambientale
e strutturale».
CORRADO LISFERA

Un lettore scrive:
«Leggo su Specchio lamente-
la circa l’avere dovuto pagare
all’Unicredit una commissio-
ne di 7,75 euro per avere ri-
scosso un loro assegno. Non
si meravigli: se decidesse di
depositare (lasciare) alla sud-
detta banca il proprio denaro
in contanti alla cassa, gli ver-
rebbe richiesta una commis-
sione di 7 euro. Sono lontani
i tempi in cui per incentivare i
cittadini a risparmiare pres-
so gli istituti di credito si da-
vano buoni interessi. È ora
che si venga difesi dalle vessa-
zioni delle banche, che si fan-
no forti del fatto che non si
può prescindere da esse».
M. PROVERA

ANDREA BUCCI
CLAUDIA LUISE


Arrivarci a 108 anni come il si-
gnor Franco Boggio, che il
giorno del suo compleanno si
è concesso una buona fetta di
torta e anche un bicchiere di
spumante. È l'uomo più anzia-
no che vive in Piemonte men-
tre di arzille nonnine se ne con-
tano di più. Sarà una questio-
ne di geni, di stile di vita oppu-
re semplicemente è il caso, ma
la regione è terra di super an-
ziani che sono arrivati ad età
venerande e in buona salute.
In tutto si contano 1099 perso-
ne che hanno 100 anni e più,
tra maschi e femmine. La mag-
gioranza sono donne, 965 per
la precisione, tra cui c'è Ermi-
nia Bianchini che ha compiuto
111 anni il 23 aprile ed è la
quinta persona più anziana d’I-
talia. Nonna Erminia abita a
Diano d'Alba e nel corso delle
sue tante primavere ha visto
passare dieci pontefici, da Pio
X (1903-1914) a Papa France-
sco, oltre ovviamente alle due
Guerre Mondiali. A chi la cono-
sce bene racconta della sua vi-
ta di lavoro in campagna e del
marito Luigi, che è mancato a
95 anni. Il Piemonte è quarto
in Italia dopo la Lombardia,
prima con 2181, seguita da To-
scana con 1503 ed Emilia Ro-
magna con 1268.
Se si considera soltanto il
Torinese siamo a quota 489,
di cui 425 sono le donne. Una
curiosità: secondo i dati dell'I-
stat ben 3 donne sono ancora
sposate con mariti che condivi-
dono la stessa età, o quasi. Ap-
pena quattro le divorziate e
378 le vedove. L'uomo più an-
ziano è nonno Franco, 108 an-
ni compiuti lo scorso 5 agosto.


Nato a Vigentino, all'epoca
sobborgo di Milano, figlio uni-
co fu allevato da una zia pater-
na perché rimasto orfano a 4
anni: il padre, capitano dei
Bersaglieri, morì durante la
prima Guerra Mondiale e po-
co dopo perse anche la mam-
ma. Ora vive a Valperga, cir-
condato dalle attenzioni dei
tre figli: Rosanna, Carlo e Mau-
ro. Ma ha una vita intensa e tra-
vagliata: durante la Seconda
Guerra Mondiale combattè in
Libia e tra il 1940 e il 1942, da
soldato telegrafista, venne fat-
to prigioniero durante la batta-
glia di El Alamein in Egitto.
Terminata la Guerra e finito il
periodo di prigionia, ha lavo-
rato come impiegato di banca

nell'allora Cassa di Risparmio
di Torino nelle filiali di Rivaro-
lo Canavese e Settimo Torine-
se. Oggi a causa dell'età la vi-
sta non è più quella di un tem-
po e i figli o le due nipoti gli leg-
gono il giornale perché vuole
essere costantemente infor-
mato sull'andamento della po-
litica e del Toro, di cui è tifoso
sfegatato. Il suo elisir di lunga
vita è mangiare cose semplici.
Due pasti al giorno: al mattino
un'abbondante colazione a ba-
se di latte, zucchero, miele e bi-
scotti; a cena un piatto d'insa-
lata e tanta frutta.
A Torino, invece, gli ultra
centenari sono 250 di cui 212
donne e appena 38 uomini.

Ventisei sono nubili e tre celi-
bi, ma ci sono anche due divor-
ziate. La più anziana è una si-
gnora veneta, che però si è tra-
sferita da decenni nel capoluo-
go piemontese. Ha 109 anni e
si chiama Onorina Unigan. È
nata il 6 ottobre del 1909 ed è
una delle ultime testimoni di
un mondo che si studia soltan-
to più sui libri.
In realtà, la longevità è una
caratteristica costantemente
aumentata nell'intera popola-
zione italiana, tanto che (insie-
me alla Francia) la penisola de-
tiene il record europeo degli
ultracentenari a livello euro-
peo. Attualmente, in totale so-
no 14.456, di cui il 7,6% risie-
de in Piemonte.
Così come registrato per l'in-
tero territorio nazionale, an-
che in regione non sono più in
vita persone nate nel XIX seco-
lo, vale a dire anziani di classe
1800, visto che sono morti tut-
ti coloro che erano nati fino al


  1. Se invece si considera-
    no le altre province, ci sono
    Alessandria con 150 (130 fem-
    mine, 20 maschi) e Cuneo con
    136 (122, 14). Vercelli è l'area
    che presenta la quota record
    di donne nate da più di un se-
    colo, pari al 97% (64 dei 66
    centenari totali), mentre Biel-
    la ha la percentuale più alta
    di uomini: i 9 con più di 100
    anni rappresentano il 17% di
    questa fascia d’età, nella qua-
    le le donne sono 44. A Nova-
    ra gli ultracentenari sono 85
    (9 uomini e 76 donne), Asti
    ne conta 69 (11, 58), Verba-
    nia 51 (5, 46). Tutti numeri
    che raccontano come la vita
    si stia allungando, soprattutto
    per le donne. —
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A

ntonietta Ravetti,
107 anni, ogni mat-
tina legge il giorna-
le senza l'aiuto de-
gli occhiali, rammenda e cu-
ce. È informatissima su tut-
to ciò che accade in Italia e
nel Mondo perché guarda
anche attentamente la tele-
visione. Vive al primo piano
di una bella casa in via Lago
Sirio, a Ivrea, e sostiene di
godere di ottima salute che
le permette di salire e scen-
dere i 18 gradini della scala
che unisce il suo apparta-
mento a quello dell'unico fi-
glio, Giovanni, e nuora. Ag-
giunge di non avere segreti
particolari per la sua longe-
vità, se non quello di segui-
re una dieta a base di for-
maggi, grana soprattutto,
«perché contiene tanto cal-
cio per le ossa».
Lei è originaria di Rocca
d'Arazzo, nell’Astigiano, do-
ve ha trascorso l'infanzia e do-
ve ha vissuto accanto al mari-
to Bartolomeo Ruffinengo.
Ad Asti ha svolto la professio-
ne di commerciante ambu-
lante, con un banco di bian-
cheria intima. Nel 1972 insie-
me a Bartolomeo ha deciso
di trasferirsi a Ivrea per rag-
giungere il figlio, che lavora-

va alla Olivetti.
Nonna Nina ricorda di
aver visto dieci Papi, da Pio
X in poi. E le due Guerre: la
prima scoppiata quando
aveva appena due anni. Ri-
corda con dolore, invece, la
Seconda Guerra Mondiale
perché perse il fratello Car-
lo, alpino, morto a 21 anni
durante il viaggio di ritorno
dalla Grecia. La sua nave fu
colpita da un siluro. Lo ha
cercato per molti anni an-
dando addirittura in Gre-
cia, nella speranza di avere
informazioni.
La sorella Teresa è invece
vissuta fino a 96 anni. Ma
nonna Nina non è certo ri-
masta sola: oggi è circonda-
ta dall'affetto del figlio, dei
due nipoti e di ben quattro
pronipoti. A. BUC. —
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PATRIZIO ROMANO

T

ra due mesi, nella loro
casa a Collegno, fe-
steggeranno 72 anni
vissuti insieme. Dante
Picco Botta, che di candeline a
dicembre ne dovrà spegnere
ben 101, e Caterina, la sua sposa
da una vita (è proprio il caso di
dirlo), che di anni ne ha 92. Lui è
nato sul finire del Primo conflit-
to mondiale, nell’ottobre 1918
ad Avigliana. Una vita non pro-
prio facile. Da piccolo il papà Ni-
colao, dopo la chiusura del dina-
mificio Nobel dove lavorava, è
costretto a trasferirsi con la fami-
glia in Francia per lavorare alla
Talbot. Ma il destino ha altro in
mente per lui.
«Rientriamo in Italia - raccon-
ta Dante - Ed io a 12 anni, il 27
ottobre del 1930, alle 13 in pun-
to, lo ricordo come fosse oggi,
inizio a lavorare in una fabbrica
di lime a Cascine Vica. E lì cono-

sco l'amore: mia moglie Rina.
Da allora siamo non ci siamo
mai più separati». Già, perché
anche in questa rovente estate
sono a casa insieme. «E dove
vuole che andiamo - dice Rina
-Stiamo qui e ci facciamo com-
pagnia: insieme al caldo». Ma
su come diventare centenario,
Dante ha una ricetta semplice
ed economica: «Basta cammi-
nare in montagna e fare sem-
pre le scale di casa» aveva spie-
gato al sindaco Francesco Ca-
sciano quando era andato a por-
targli gli auguri.
E per rimanere lucidi ha un al-
tro segreto. «Seguire corsi e te-
nersi aggiornati anche impa-
rando ad usare il pc - confida - E
a casa, con mia moglie, giochia-
mo a carte e facciamo dei sudo-
ku». Insomma, una vita in ro-
sa? «Non creda - sussurra non-
na Rina - Come tutti abbiamo
avuto momenti belli e momen-
ti brutti, ma li abbiamo vissuti e
superati insieme». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

A

d aprile ha voluto
traslocare. Ha chia-
mato a raccolta i ni-
poti e ha chiesto
un aiuto perché nell'appar-
tamento di corso Peschiera,
dove abitava da decenni,
non aveva abbastanza spa-
zio. Antonio Gaiotto, 107
anni, fino al 2014 ha vissu-
to con la moglie, che poi è
mancata a 98 anni. «Faccia-
mo 200 anni in due» scher-
zava. Oggi non riesce più a
leggere, ma ancora si fa rac-
contare curiosità e fatti che
succedono in giro per il
mondo. E ancora tre anni fa
i nipoti gli avevano regalato
un tablet e lui, da storico ab-
bonato de La Stampa, era ri-
tornato a leggere il «suo»
quotidiano. La vista è diven-
tata un problema dopo che
ha perso un occhio per col-
pa di un infortunio sul lavo-
ro. Era un operaio ed è in
pensione dal lontano 1974.
Per i suoi cento anni, gli ami-
ci gli hanno regalato la pri-
ma pagina della Stampa del
26 marzo del 1912, che ha
appeso alla parete di casa e
che titola: «L’incontro del
re con l’imperatore di Ger-
mania».
Gaiotto ha vissuto a La

Loggia, in una famiglia con-
tadina, prima di aprire con
la moglie una latteria in via
Monginevro. In guerra, gli
era stato assegnato il ruolo
di postino: doveva portare
le lettere e le comunicazio-
ni da un battaglione all’al-
tro, ma i tedeschi lo fecero
prigioniero in Grecia e lo
portarono in Germania a la-
vorare come agricoltore.
In primavera nonno Anto-
nio ha fatto visita alla classe
del pronipote, che frequen-
ta la quinta elementare, e
ha raccontato la sue espe-
rienza durante la guerra.
«Quando incontra i bambi-
ni, ritorna più giovane».
Ora è in vacanza, come sem-
pre, a Coazze. Dove trascor-
re sempre i tre mesi d’esta-
te, sin dal 1957. C. LUI. —
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Gli ultracentenari


a Torino ora sono 250


La città si scopre


più longeva e anziana


Nei dati Istat il capoluogo guida la classifica regionale


Abita in Piemonte abita il 7,6% degli italiani da record


Ex ambulante, ha visto dieci Papi e le due Guerre


”A Ivrea per seguire mio figlio, dipendente Olivetti”


A 107 anni “Nina”

legge il giornale

senza gli occhiali

LA STORIA/ 1

Specchio dei tempi

«Il degrado di oggi e la memoria del Risorgimento» - «Sbagliato parlare di Tav
senza conoscere la storia della Valle di Susa» - «Vessati dalle banche»

Torinese, è in pensione dal lontano 1974


A scuola racconta la sua esperienza di deportato


Antonio, classe 1912


Lattaio, operaio


e postino per l’esercito


LA STORIA/ 2

LA VITA PIÙ LUNGA LA VITA PIÙ LUNGA

1

Dante e Rina hanno festeggiato le nozze di ferro


“Teniamo la mente allenata con carte e sudoku”


Cento anni lui, 92 lei


Il loro segreto?


“Fare sempre le scale”


UN LASCITO A SPECCHIO DEI TEMPI: PER LASCIARE IL RICORDO PIU’ BELLO - http://www.specchiodeitempi.org/eredita - [email protected]


  • LA STAMPA


28

46

101

Vedovi

38

64

134

Totale maschi

26

40

110

Nubili

1

3

5

Coniugate

2

4

6

Divorziate

183

378

844

Vedove

212

425

965

Totale femmine

250

489

1.099

Maschi + Femmine


  1. Il segreto di una lunga vita è non perdere il contatto con il mondo che ci circonda (nella foto un cor-
    so di smartphone). 2. La maggior parte delle centenarie torinesi, 378 su 425, sono vedove.


LA STORIA/ 3

2

La più anziana
è Onorina Unigan,
origini venete,
nata il 6 ottobre 1909

DOMENICA 25 AGOSTO 2019 LASTAMPA 41
CRONACA DI TORINO

T1 PR
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