La Stampa - 25.08.2019

(Romina) #1

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L’intesa giallorossa nella città più segnata dalle tensioni tra grillini e dem


Foglietta: ho assaporato lo stile grillino ma non vedo altre soluzioni


Tra gli eterni nemici resta il gelo


A Torino Pd e Cinquestelle


si giurano eterna battaglia


BERNARDO BASILICI MENINI


«N

on è un'al-
leanza, ma
un'intesa».
Tutti gli espo-
nenti di Partito Democratico e
Movimento 5 Stelle mettono le
mani avanti quando si parla di
governo giallorosso anche se il
segnale mandato da Mattarel-
la sembra diverso.
Ma a Torino è sempre un’al-
tra storia. Soprattutto perché

qui tra grillini e cinquestelle c’è
stata una guerra con morti e feri-
ti. Per gli uni, gli altri hanno in-
quinato il dibattito pubblico con
odio e fake news. Per gli altri, gli
uni sono il simbolo di quella poli-
tica che si erano ripromessi di
cancellare. E poi c'è un'antipatia
anche umana, perché in questi
anni, dalle Camere fino al Consi-
glio comunale di Torino, sono
volate parole, anche grosse, che
nessuno dimentica sul piano.
Ma questa intesa, pensano tutti,
s'ha da fare anche perché non sa-
prebbero come impedirla. Non

al buio, però. «Il bene comune
deve prevalere sull'interesse di
parte, anche se parliamo di una
forza politica che ha fatto di tut-
to per danneggiarci, dall'odio al-
le fake news – spiega il senatore
Pd Mauro Laus – Quindi l'accor-
do politico regge, anche se li ri-
tengo tremendamente inaffida-
bili: abbiamo un senso delle isti-
tuzioni e un rispetto per la comu-
nità molto diversi». Simile il pa-
rere di Anna Rossomando che
del Senato è vicepresidente:
«Non siamo qui per sostituire
uno dei due contraenti, e biso-

gna passare dal baratto al pro-
getto. Visto il disastro che han-
no fatto con la Lega al governo,
dobbiamo trovare temi precisi
di lavoro. In ogni caso, nessun
problema ad andare al voto, se
quella via rappresentasse me-
glio l'interesse del Paese». Mim-
mo Carretta, segretario torinese
del Pd, spiega il pensiero di tutti:
«Qui non cambia niente nei no-
stri rapporti. Ma siamo favorevo-
li all'ipotesi di un governo che
metta a posto i conti e fermi la de-
riva di destra».
Parole che sottolineano la
volontà di fare un’opposizione
dura i dai toni fortissimi alla
sindaca, ma sarà più difficile
farla quando in campo a soste-
gno di Appendino scenderan-
no - come avvenuto più volte
durante l’era gialloverde - sc-
denderanno i ministri su temi
caldi come l’area di crisi o le in-
frastrutture. Più nelle corde di
entrambi invece il tema dell’al-
leanza antidestra. Una sfida
che è nel dna del pd, ma anche
in quello dei grillini torinesi
che sono sempre stati l’ala sini-
stra del Movimento.

Giovanna Buccolo, viceca-
pogruppo pentastellata, parla
della «responsabilità che tutte
le forze politiche sono chiama-
te a dare. In linea di massima è
possibile un'intesa, ma sui te-
mi, e purché gli italiani non ci
rimettano». Un “sì” condizio-
nato, quindi. Dall'altra parte,
Chiara Foglietta, omologa nel
Partito democratico: «Malgra-
do abbia assaporato le politi-
che e il comportamento grilli-
no, al momento non vedo altre
soluzioni che un accordo. E se
non si può fare allora va bene il
voto, ma dobbiamo fare di tut-
to per salvare le sorti del Pae-
se». Ermetico, invece, è l'asses-
sore al Verde Alberto Unia:
“Come in uno spettacolo tea-
trale che inizia in maniera en-
tusiasmante e poi ha una parte
che non ci piace, possiamo de-
cidere di andare via a metà o
aspettare che sia finito. Non si
sa mai che il finale torni ad es-
sere coinvolgente. Specie se si
tratta di uno spettacolo basato
sull’improvvisazione e intera-
zione col pubblico». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ANTONIO GIAIMO
Con la predicazione di una
pastora, Erica Sfredda (è so-
lo la seconda volta che una
donna apre l'assemblea della
chiesa protestante), oggi alle
15,30 nel tempio di Torre Pel-
lice inizia il Sinodo delle chie-
se metodiste e valdesi.

Dialogo e ascolto
«La crisi del governo non è
certamente un argomento
che il Sinodo dovrà affronta-
re - precisa il moderatore del-
la Tavola valdese Eugenio
Bernardini- ma la politica in-
vece entra in gioco nel mo-
mento in cui ci confrontere-
mo sulla situazione attuale,
nella quale osserviamo una
mancanza di volontà di dialo-
go e di ascolto. Uno svilimen-

to delle posizioni diverse,
una situazione questa che ci
fa molto soffrire».
Un argomento, importan-
te, di attualità, che verrà sia
dibattuto nell'aula sinodale
sia al di fuori domani sera
nel tempio nel corso del di-
battito che avrà come tema
«Diritto, diritti, verità, de-
mocrazia», con gli interven-
ti di Marco Tarquinio, diret-
tore del quotidiano Avveni-
re, Maria Grazia Mazzola,
giornalista, e Marco Bou-
chard, magistrato.
Continua il moderatore:
«Anche se i governi possono
avere posizioni distanti dalle
nostre, crediamo che attra-

verso il dialogo si possano
trovare le soluzioni per il be-
ne comune. Ma purtroppo
nel nostro Paese una parte
dei problemi non si risolvono
a causa della mancanza di ri-
cerca di soluzioni comuni. Si
tende sempre a imporre solo
la propria posizione, questo
è un errore».
Sebbene il calendario de-
gli argomenti del Sinodo sa-
rà approvato dalla Commis-
sione d’esame e dal seggio
domani pomeriggio, il mo-
deratore anticipa che ci que-
st'anno ci saranno due filo-

ni, un grande tema interno
che tocca la chiesa e un
grande tema pubblico.

Le chiese vuote
«Quello interno potrebbe
riguardare la crisi di parteci-
pazione, che coinvolge tutte
le chiese cristiane tradiziona-
li in Italia e in Europa e la con-
seguente necessità di trovare
nuove espressioni, azioni e
modalità di testimonianza-
aggiunge il moderatore-
mentre il tema pubblico do-
vrà partire dall'imbarbari-
mento delle relazioni umane

in Italia, che ormai coinvolge
anche i livelli istituzionali.
Questo, secondo noi, è uno
dei problemi più gravi». E il
moderatore poi riconosce
che, sebbene la chiesa valde-
se abbia cercato e proposto il
dialogo, i consensi non sono
arrivati.
Per Bernardini, pastore val-
dese al termine del suo set-
tennato, è anche tempo di bi-
lanci. E certamente sono
molte le pagine che ricorda,
come l'incontro con Papa
Francesco nel tempio di To-
rino. Aver guidato questa

chiesa protestante ha lascia-
to in lui una traccia: «Ho im-
parato che si deve sempre
stare lì, sulla frontiera, que-
sto è il compito che deve as-
solvere una chiesa cristiana
perché nelle società com-
plesse le incertezze tendo-
no a creare nella gente quel-
le reazioni difensive di chiu-
sura e di presunte insicurez-
ze che spesso vediamo».
E aggiunge: «Stare sulla
frontiera significa che non
esistono un dentro e un fuo-
ri. Ti trovi quindi in una posi-
zione privilegiata nella quale

puoi stringere legami e ricer-
care una composizione in
una società scomposta».
Poi analizza il compito del-
la chiesa: «Se tutto questo
non lo fa una chiesa cristia-
na, che si richiama alla ricon-
ciliazione, chi deve assolvere
a questo compito? Io ho vissu-
to il mio mandato proprio
stando così, fra il dentro e il
fuori, dal punto di vista ecu-
menico e sociale. Questa è la
posizione nella quale deve
stare una comunità di fede
antica come la nostra». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ANNA ROSSOMANDO
SENATRICE
PARTITO DEMOCRATICO

IL TERRITORIO E LA CRISI DI GOVERNO

RETROSCENA

Visto il disastro
che hanno fatto
con la Lega
al governo, dobbiamo
trovare temi precisi
di lavoro

Torre Pellice, parte oggi il sinodo dei valdesi


“Combattiamo l’imbarbarimento in politica”


La Chiesa protestante affronterà i temi “caldi” della crisi di partecipazione e del dialogo fra diverse confessioni


Per la seconda volta
sarà un pastore donna
ad aprire i lavori
dell’assemblea

In Italia i valdesi sono circa 25 mila, in gran parte concentrati nelle valli piemontesi Pellice e Chisone. Sono presenti anche negli Usa, Germania, Svizzera, Argentina e Uruguay

DOMENICA 25 AGOSTO 2019LASTAMPA 43
CRONACA DI TORINO

T1 PR
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