4 Lunedì 26 Agosto 2019 Il Sole 24 Ore
Primo Piano
I nodi della crisi:
le imprese in bilico
A settembre il Cndcec presenta al Mef i parametri per gli alert - Attesi i decreti correttivi
Gli operatori chiedono un avvio graduale per attenuare l’impatto in vista del via nel
Pronti gli indicatori anti-fallimento
ma cresce la richiesta di un rinvio
Pagina a cura di
Bianca Lucia Mazzei
G
li indicatori delle crisi d’impresa che
faranno scattare le nuove procedure
di allerta, previste dal Dlgs /
per anticipare l’emersione delle
difficoltà ed accrescere le chance di
risanamento, sono pronti. A un anno
all’entrata in vigore della riforma introdotta dal
Codice della crisi, sono ancora molti i passaggi e gli
adempimenti normativi e organizzativi da
effettuare perché il agosto per far partire la
nuova disciplina. E si fa strada la richiesta di un
avvio soft, che riduca l’impatto sul sistema imprese,
magari escludendo le più piccole e sulle Camere di
commercio, chiamate a svolgere un ruolo centrale
nella gestione delle misure di allerta (la novità più
rivoluzionaria del Codice) e nel tentativo di
superamento delle crisi. Secondo un sondaggio
effettuato da Pwc Tls a giugno, solo una minima
percentuale di imprese era al passo con le nuove
regole sulle crisi (si veda l’articolo in basso).
Cruciali i prossimi mesi
A inizio settembre il Consiglio nazionale dei dottori
commercialisti presenterà gli indicatori della crisi al
ministero dell’Economia. L’obiettivo è il varo entro
fine anno. A settembre dovrebbero però anche
essere predisposti i Decreti legislativi correttivi
promessi dal ministero della Giustizia.
Ma bisognerà fare i conti con la crisi di Governo e le
sue eventuali evoluzioni.
Gli indicatori
Niente algoritmi complicati ma criteri
diinterpretazione che permettano di valutare i
risultati delle formule classiche di analisi dei
bilanci. Il timore è infatti che il proliferare di allerte
inutili, cioè relative ad aziende non davvero in crisi,
inceppi l’intero meccanismo, intasando gli Ocri (i
nuovi organismi di composizione che dovranno
nascere presso le Camere di commercio) e
vanificando l’obiettivo principe del Codice, cioè la
continuità aziendale.
L’allerta punta infatti a evitare che le difficoltà
emergano quando ormai l’azienda non è più
salvabile , con pesanti conseguenze per creditori e
dipendenti. Ma per funzionare deve cogliere nel
segno. Per questo l’indicatore cardine sarà la
capacità di un’impresa di far fronte con i flussi di
cassa agli impegni verso i creditori. «Le altre sono
formule storiche, poi però bisogna esaminare la
situazione attuale e questo è possibile solo con il
Dscr (Debt Service Coverage Ratio), che permette
di comprendere se il cash flow prodotto
dall’impresa è adeguato agi impegni finanziari»
dice Andrea Foschi, componente del Consiglio
nazionale dei dottori commercialisti con delega
alle procedure concorsuali.
Le proroghe
Secondo i commercialisti, l’analisi dei flussi di
cassa, soprattutto per le piccole imprese,
rappresenta un cambio epocale: per questa
tipologia di aziende chiedono quindi una scadenza
più lunga rispetto al agosto . «Ma va rinviato
anche il termine del dicembre per la nomina degli
organi di controllo da parte delle Srl: deve avvenire
con l’approvazione dei bilanci perché nominare un
soggetto che diventa responsabile per l’esercizio
precedente non ha senso», spiega Foschi. Dopo
l’innalzamento dei parametri inizialmente previsti
dal Codice, saranno circa mil a le Srl obbligate a
questo adempimento (con i parametri precedenti
sarebbero state mila).
La richiesta di un’applicazione graduale viene
anche da Unioncamere, che teme l’ingolfamento
degli Ocri, a causa del numero eccessivo di
procedure (stimate in mila). Per prepararsi alla
riforma, Unioncamere sta predisponendo un
regolamento tipo per rendere omogeneo il
funzionamento degli Ocri su tutto il territorio
nazionale e una piattaforma telematica e per
facilitare la gestione dei documenti.
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LA PREVENZIONE
L’allerta
La nuova procedura introdotta
dal Dlgs 14/2019 punta ad
anticipare l’emersione della crisi
e favorire la veloce adozione di
misure per contrastarla.
Le segnalazioni
Il Codice prevede due canali di
allerta: uno interno attivato da
organi di controllo, revisore e
società di revisione e uno esterno
attivato dai creditori pubblci
(agenzia delle Entrate, Inps,
agente della Riscossione). Misure
premiali sono inoltre previste per
gli imprenditori che segnalano le
crisi in modo tempestivo.
L’Ocri
Destinatari delle allerte saranno i
nuovi Organismi di composizione
delle crisi: dovranno tentare di
trovare una soluzione
LE INCOGNITE
Le modifiche
Decreti
correttivi
a rischio
Le modifiche al
Codice dovrebbero
essere inserite nei
decreti correttivi che
il ministero della
Giustizia aveva
promesso per
settembre. Le
richieste di revisione
sono ampie e vanno
dalla proroga delle
scadenze alle regole
per l’accesso e il
funzionamento del
nuovo albo dei
curatori fallimentari
Il criterio
dirimente
per cogliere
la crisi
sarà
la capacità
del flusso
di cassa di
far fronte
all’indebi-
tamento
Fonte: Sondaggio effettuato da PwC TLS, terzo studio italiano di consulenza
legale e tributaria per fatturato, su un campione di 178 imprese equamente
distribuite per dimensioni e settori di mercato
I sistemi informativi sono utili per l’attività
di monitoraggio?
Lo ritengo utile e la società
dispone già di sistemi informativi
per il monitoraggio di indici
economici-
nanziari
43%
Lo ritengo utile e la società sta
valutando di adeguare i propri
sistemi informativi che già svolgono
un’attività di monitoraggio di indici
economici-
nanziari
26%
Lo ritengo utile e la società
sta valutando di adottare sistemi
informativi di mercato
per il monitoraggio di indici
economici-
nanziari
15%
Lo ritengo utile, ma troppo
oneroso per la società 11%
Non ritengo utile adottare sistemi
informativi per monitorare gli indici
economici-
nanziari
5%
Il nuovo monitoraggio relativo alla sostenibilità
dei debiti è utile?
Ritengo che la società si avvalga
già di indici in grado di monitorare
la continuità aziendale e rilevare
tempestivamente eventuali
situazioni di crisi
25%
Ritengo questo obbligo troppo
oneroso per la società 4%
Ritengo sia un’occasione
per migliorare la piani
cazione
economica-
nanziaria aziendale
in ottica previsionale
29%
Ritengo sia un’occasione per
aumentare la frequenza dell’attività
di valutazione della comunità
aziendale
15%
Ritengo sia un’opportunità
per migliorare le attività
del controllo di gestione
27%
IL MONITORAGGIO DEGLI INDICI
ECONOMICI-FINANZIARI
Come giudicate i nuovi obblighi relativi all’adeguamento
dell’assetto organizzativo?
Ritengo questo obbligo
un ulteriore appesantimento
burocratico
6%
Ritengo questo obbligo come
un'occasione per valutare il proprio
assetto organizzativo,
amministrativo e contabile
al
ne di individuare interventi
di miglioramento
37%
Ritengo che possa essere
un’occasione per adeguare anche
i sistemi di compliance e controllo
interno
24%
Ritengo questo dovere
come un’opportunità per
responsabilizzare maggiormente
tutti gli organi sociali rispetto
a una corretta governance e
alla conseguente conservazione
del patrimonio sociale
33%
Vi siete adeguati ai nuovi obblighi?
Non ci abbiamo
ancora pensato 30%
Abbiamo già concluso il processo
di adeguamento alle nuove
disposizioni normative
7%
Abbiamo già attivato un processo
di adeguamento alla normativa
internamente
27%
Abbiamo già attivato un processo
di adeguamento alla normativa
attraverso un supporto esterno
6%
Non abbiamo attivato un processo
di adeguamento e stiamo valutando
le azioni da intraprendere
30%
I NUOVI ASSETTI ORGANIZZATIVI
Conoscete gli obblighi relativi all’adeguamento
degli assetti organizzativi previsti dal Dlgs 14/2019?
No, non ne ho mai
sentito parlare 14%
Sì, ne ho sentito
parlare ma non ho chiari
i cambiamenti
42%
Sì, ne ho sentito
parlare e mi sono chiari
i cambiamenti
44%
Ancora poco informati
IL SONDAGGIO TRA LE AZIENDE
Soltanto il 7%
ha adeguato
l’organizzazione
S
olo il % delle imprese si dichiara in regola
con l’adeguamento degli assetti organizzati-
vi previsto dal Codice della crisi in vigore dal
marzo scorso. Secondo il sondaggio pro-
mosso da PwC Tls, una delle maggiori società italiane
di revisione e consulenza,a giugno , il % delle
aziende non aveva ancora avviato il processo di ade-
guamento agli obblighi previsti dalla nuova normati-
va, che impone l’adozione di strumenti amministrati-
vi e contabili in grado di rilevare in modo tempestivo
i segnali di crisi e di perdita della continuità azienda-
le. E, secondo la ricerca effettuata da Pwc Tls su su
imprese equamente distribuite per dimensioni e set-
tori di mercato, la metà di questo %, non ha nem-
meno riflettuto su che approccio utilizzare.
Nell’ottica del Codice, anticipare di diciassette me-
si l’obbligo di adeguamento degli assetti organizzati-
vi rispetto all’entrata in vigore dell’intera riforma(
agosto ) serve a fare in modo che le aziende arri-
vino alla scadenza finale con un’organizzazione, ap-
punto, adeguata all’emersione precoce della crisi.
Per il % delle aziende intervistate i cambiamen-
ti determinati dall’adeguamento degli assetti orga-
nizzativi non sono ancora chiari. «La consapevolez-
za dei nuovi obblighi è scarsa - spiega Davide Roton-
do, partner di Pwc Tls - e più le aziende sono piccole
e destrutturate meno sono informate: sotto gli
milioni di fatturato la percentuale degli intervistati
ancora non consapevole della portata dei cambia-
menti sale all’%, mentre sopra gli milioni è del
%». «Quest’obbligo può essere invece un’opportu-
nità sia per l’impresa che per l’intera filiera» , con-
clude Rotondo.
La novità normativa non viene comunque giudica-
ta come un aggravio burocratico: la maggioranza del-
le imprese che ha aderito al sondaggio la considera
infatti un’occasione per valutare - e se necessario,
migliorare -il proprio assetto organizzativo, ammini-
strativo e contabile o come un’opportunità per re-
sponsabilizzare gli organi sociali.
Anche l’obbligo di monitorare, per almeno i sei
mesi successivi, gli indici relativi alla sostenibilità dei
debiti e le prospettive di continuità aziendale, è visto
come un’opportunità per migliorare il controllo di
gestione la pianificazione economico-finanziaria.
Al significato e alle conseguenze dell’obbligo di
adeguamento degli assetti normativi, il Sole ore ha
dedicato articoli e approfondimenti da martedì a
sabato agosto.
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