La Stampa - 30.08.2019

(avery) #1
.

Appendino, gelo con il Pd


Ma il nuovo governo la blinda:


salvi i progetti e la giunta


L’intesa a Roma ha l’effetto di indebolire gli oppositori interni ed esterni


La sindaca ora è più solida: “Niente alleanze. La mia linea non cambia”


Oggi al via la kermesse in corso Grosseto

Il Conte-bis rovina la Festa dem

“A Torino però non cambierà nulla”

ANDREA ROSSI
«Vedrete che resterò l’unico,
insieme con la Lega, a fare op-
posizione ad Appendino».
Dietro la battuta di Osval-
do Napoli, capogruppo di
Forza Italia a Torino, si cela
un sostanzioso fondo di veri-
tà. Il secondo governo Conte


  • fondato sull’innaturale ab-
    braccio tra Pd e Movimento
    5 Stelle - nasce sotto un’otti-
    ma stella per Chiara Appendi-
    no: la sindaca non solo blin-
    da i progetti che rischiavano
    di saltare (area di crisi, fon-


do per ridurre il debito, infra-
strutture) ma si assicura una
navigazione molto più sere-
na verso l’epilogo del suo
mandato, nel 2021.
Appendino esce dall’estate
più dura della sua avventura a
Palazzo Civico - durante la
quale la sua maggioranza è
stata sul punto di saltare - con
un nuovo governo che, di fat-
to, sterilizza i suoi principali
avversari, interni ed esterni.
Fino a ieri la sindaca doveva
guardarsi da quattro fronti: il
mondo produttivo; la sua in-

quieta, variegata e litigiosa
maggioranza; il Pd; infine la
Regione a trazione leghista.
Almeno tre di questi fronti ri-
schiano di depotenziarsi, raf-
forzando non poco Appendi-
no, la quale non a caso è
tutt’altro che turbata dall’epi-
logo della crisi di governo.
La sindaca considera l’in-
carico bis a Conte «un’ottima
notizia per il Paese». Si man-
tiene in perfetto equilibrio
tra passato - «Salvini ha dato
un grande contributo alla cit-
tà, senza di lui non avrem-

mo risolto il Moi; avremmo
voluto portare avanti il con-
tratto di governo, ma lui ha
deciso in maniera irrespon-
sabile di staccare la spina» -
e futuro: «Su temi con dirit-
ti, ambiente e innovazione
con il Pd si possono trovare
punti di convergenza».
Ma Appendino, come già
con la Lega, mette al riparo la
sua amministrazione dai de-
stini nazionali. E come non
aveva mai aperto a un’allean-
za locale con il Carroccio, lo
stesso fa con il Pd: «Io porto

avanti il mio mandato. La li-
nea dell’amministrazione
non cambia. Se da parte di al-
tre forze c’è interesse a con-
vergere su alcuni temi, siamo
disponibili. Ma sarebbe sur-
reale costruire una nuova
maggioranza».
Non è un’apertura, è un
esercizio dialettico, altrimen-
ti Appendino non porgerebbe
al Pd come ramoscello d’ulivo
l’odiatissima riforma della
Ztl. «Un provvedimento a fa-
vore dell’ambiente». E infatti
in casa Pd la mossa viene letta
come una provocazione, cui il
capogruppo Stefano Lo Russo
replica con la stessa moneta,
proponendo tre punti di con-
vergenza: «Abolizione del tic-
ket di 5 euro per entrare in
centro dal 2020; rientro di To-
rino nell’osservatorio Tav;
progettazione del sottopasso
di piazza Baldissera». Propo-
ste ovviamente irricevibili.
Siamo alle schermaglie,
dietro le quali si staglia però
un’inversione dei rapporti di
forza. Ora è Appendino a es-
sere in una posizione di van-
taggio. Se l’alleanza di gover-
no reggerà, Pd e Movimento
5 Stelle sono destinati ad av-
vicinarsi, anche nelle regioni
e - perché no - nei comuni. In

questo scenario il Pd torinese
dovrà probabilmente ricali-
brare la sua opposizione, al-
meno nei torni.
È il primo fronte anti Appen-
dino che rischia di cedere. Il
secondo riguarda la Regione.
Alberto Cirio e la Lega hanno
impostato i primi mesi nel se-
gno di un sistematico attacco
ad Appendino, diretto a pre-
parare l’assalto a Torino nel


  1. In quest’operazione pe-
    sava non poco la sponda leghi-
    sta al governo, ora venuta me-
    no. Gli attacchi continueran-
    no ma con meno possibilità di
    colpire nel segno; anzi, ora è
    Cirio che rischia l’isolamento.
    Anche sul fronte interno la
    svolta giallo-rossa è carica di
    buoni auspici per la sindaca.
    La maggior parte dei suoi con-
    siglieri ha una formazione vi-
    cina ai temi cari alla sinistra; e
    potrebbe venir meno uno dei
    principali motivi di malessere
    dei Cinquestelle torinesi, lega-
    to alle politiche sulla sicurez-
    za e immigrazione del gover-
    no Conte-Salvini-Di Maio.
    Resta il mondo produttivo,
    decisamente allarmato. Ma è
    l’unico fronte immutato; gli al-
    tri tre volgono a favore della
    sindaca. —
    c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


GIUSEPPE LEGATO
ANDREA ROSSI

U

na giornata double
face. L’ultima om-
bra giudiziaria che
ancora aleggiava su
di lui cade definitivamente;
ma una nuova ombra, questa
volta politica, sorge con la na-
scita del nuovo governo, a lui
certamente non amico.
Quattordici mesi e 20 gior-
ni dopo l’avviso di garanzia
per peculato il presidente del-
la Regione Alberto Cirio esce
definitivamente dall’inchie-
sta Rimborsopoli bis, seguito
della prima puntata (giudizia-
ria) che la magistratura tori-
nese ha dedicato ai consiglie-
ri regionali dell’era di Rober-
to Cota e foriera – al momen-
to – di 25 condanne in Corte
d’Appello compresa quella
dell’ex presidente leghista.
Le spese sostenute da Cirio
e da altri 27 politici transitati
tra i banchi di Palazzo Lasca-
ris durante la giunta Bresso
(da giugno 2008 a marzo
2010), non sono state effet-
tuate con un «dolo soggetti-
vo». Quindi non si configura
il reato inizialmente conte-
stato. Lo ha deciso il giudice
Sara Perlo accogliendo le ri-
chieste degli stessi magistra-
ti titolari dell’inchiesta: l’ag-
giunto Enrica Gabetta e il so-
stituto Giovanni Caspani.
Per Cirio in particolare gli
“scontrini” sospetti riguarda-
vano una cifra vicina ai 30 mi-
la euro: 19 mila euro per ricari-
che telefoniche anche a benefi-
cio di collaboratori, spese per
la cura del sito internet e di ti-
pografia legate a motivi di rap-
presentanza, trasferte soste-
nute anche per occuparsi di
un gemellaggio con una citta-
dina estera. Difeso dal legale
Luigi Giuliano, Cirio ha spiega-
to in un’articolata memoria i
perché di quei rimborsi, ricon-
ducibili all’attività politica di
consigliere. Tuttavia, prima
che si chiudesse l’indagine, ha

comunque scelto di rimborsa-
re alla Regione l’intera cifra
contestata dai pm. Così facen-
do – al netto del rischio di un
processo penale ormai defini-
tivamente scongiurato – si è
messo al riparo da (quasi) au-
tomatiche future contestazio-
ni della Corte dei Conti, cui la
Procura invierà gli atti a pre-
scindere dalla responsabilità
penale degli ex consiglieri.
L’indagine sui rimborsi qua-
si fino all’ultimo aveva frena-
to la candidatura di Cirio in Re-
gione, sbloccata solo con la de-
cisione della procura di chie-
dere l’archiviazione ora con-
cessa. In questo senso il presi-
dente può finalmente tirare
un sospiro di sollievo; meno
se lo sguardo scivola sulle trat-
tative romane per la formazio-
ne del nuovo governo. In due
settimane Cirio ha visto la sua
posizione rovesciarsi: il gover-
no Lega-Cinquestelle gli forni-
va ampie garanzie visto lo stra-
potere leghista e più ancora la
prospettiva di nuove elezioni,

con la probabile vittoria di Sal-
vini; oggi la Lega è estromessa
dal governo e le elezioni una
chimera, in compenso il nuo-
vo esecutivo nasce anche per
frenare l’ascesa del centrode-
stra. Cirio lo sa e lo denuncia:
«Vorrei si parlasse di cose con-
cerete per il Piemonte, invece
vedo nascere un esecutivo che
deve definire chi occupa una
poltrona e chi un’altra, non
per realizzare un programma,
ma semplicemente contro il
centrodestra».
Il governatore rischia ora di
ritrovarsi nella frustrante si-
tuazione vissuta dal suo prede-
cessore Sergio Chiamparino:
una polemica quotidiana, ma
nella sostanza sterile, contro
un governo che lo ignora o
quasi. Ma senza, a differenza
di Chiamparino, poter conta-
re almeno sull’asse con la sin-
daca Appendino, pronta a re-
stituire tutti gli attacchi ricevu-
ti in questi mesi dalla Regione
a guida Cirio. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Aperti al dialogo, ma
porteremo avanti
il nostro mandato
elettorale e
programmatico

L


a Festa della riscossa ri-
schia di diventare la
messa in discussione
di tre anni di lavoro du-
rissimo con una pesante ipote-
ca sul futuro. Non l’avevano
pensata così, i dirigenti del Pd
torinese quando avevano deci-
so di avviare con la Festa dell’U-
nità - che si apre oggi in corso
Grosseto 183 - la riconquista
della Città governata da Appen-

dino. L’alleanza con il Movi-
mento 5 Stelle a Roma rischia
inevitabilmente di sabotare la
road map pianificata dal segre-
tario provinciale Mimmo Car-
retta, uno - per dire - che ha ri-
nunciato a un posto blindato in
Regione per continuare la bat-
taglia anti-Cinquestelle in Co-
mune. Eppure a Torino i demo-
cratici provano a resistere al
vento avverso. «Per noi non
cambia nulla», spiega Carretta.
«A Roma non sta nascendo un
matrimonio d’amore ma un ac-

cordo che poggia sul senso di re-
sponsabilità del Pd. È lo stesso
senso di responsabilità che a To-
rino ci impone di costruire
un’alternativa a un’amministra-
zione disastrosa».
Non cambia nulla. Almeno
per ora: «Avviamo un percorso
fatto di idee e programmi con
cui proporre un’alternativa ra-
dicale che tiri fuori la città dal vi-
colo cieco in cui Appendino l’ha
cacciata», insiste il segretario.
Sulla stessa linea è attestata la
netta maggioranza dei consi-

glieri comunali e dei dirigenti
del partito: dal capogruppo Ste-
fano Lo Russo, che in questi tre
anni ha guidato un’opposizio-
ne durissima ad Appendino, al-
la vice Chiara Foglietta, dall’ex
assessore Lubatti a Maria Gra-
zia Grippo. Lo stesso vale per
due feroci avversari dei Cinque-
stelle come l’ex senatore Stefa-
no Esposito e il senatore Mauro
Laus che ancora ieri ha invitato
Appendino a dimettersi: «Le
sue (ir)responsabilità sono de-
vastanti ed evidenti». O per Pao-
la Bragantini, ex deputata e og-
gi coordinatrice della segrete-
ria regionale, la quale - a diffe-
renza del segretario Paolo Fu-
ria, possibilista su un dialogo
anche a livello locale - vede con
pessimismo l’alleanza.
Eppure anche a Torino il mo-
loch comincia a sgretolarsi. Fu-

ria accenna al dialogo, lo stes-
so fa Monica Canalis nella qua-
druplice veste di vice segreta-
ria, consigliera regionale, me-
tropolitana e comunale. La ten-
tazione di inglobare i Cinque-
stelle, considerati una costola
fuggita dalla sinistra e ora da ri-
portare a casa, non è isolata.
Un autorevole sostenitore di
questa tesi, destinato a fare da
pontiere in Comune, è il vice
presidente della Sala Rossa En-
zo Lavolta, secondo cui «que-
sto governo condizionerà mol-
to anche i livelli locali. In questi
anni ho frequentato i consiglie-
ri del M5s e penso che disanco-
rare quel Movimento dall’ab-
braccio con la destra peggiore
di sempre porti con sé il valore
di una operazione oggettiva-
mente piena di insidie». A. R. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

il caso

“Tav, storia chiusa”
Stop alle speranze
dei Cinquestelle

Il giudice archivia la posizione del governatore. Il nuovo problema: il rapporto con l’esecutivo

Cirio fuori da Rimborsopoli


rischia l’effetto Chiamparino


L’elenco

“Salvi” altri 27
tra cui Gariglio,
Lepri e Laus

CHIARA APPENDINO
SINDACA
DI TORINO

MIMMO CARRETTA
SEGRETARIO PROVINCIALE
DEL PD

Possibili volti di governo

Le speranze di qualche Cin-
questelle sono destinate ad
andare deluse. È la stessa
sindaca Appendino a scrive-
re l’epitaffio quando gliene
viene chiesto conto: «Consi-
dero la questione Tav chiu-
sa», spiega a proposito di
eventuali ripensamenti sui
destini della Torino-Lione,
per altro impossibili vista la
posizione del Pd. Il discorso
della sindaca è piuttosto ra-
gionevole, non solo perla po-
sizione del nuovo alleato di
governo, forse l’unico punto
di convergenza tra Pd e Le-
ga, ma anche per un dato di
fatto evidente: la decisione
di proseguire i lavori fu pre-
sa da Giuseppe Conte. «Il
presidente del Consiglio
continua a essere lui, quindi
immagino che la linea che
ha dettato all’epoca sarà
quella che porterà avanti
questo governo». —

Il presidente della Regione Alberto Cirio, 46 anni

IL CASO

Ecco gli altri 27 ex consiglieri
regionali la cui posizione è sta-
ta archiviata: Mariano Turi-
gliatto, Caterina Ferrero, Lo-
renzo Leardi, Giampiero Leo,
Deodato Scanderebech, Gra-
ziella Valloggia, Gian Luca Vi-
gnale, Mauro Laus, Piergior-
gio Comella, Sergio Cavalla-
ro, Rocchino Muliere. E anco-
ra: Davide Gariglio e Stefano
Lepri (difesi dall’avvocato Lui-
gi Chiappero), Angela Motta,
Mariano Rabino, Marco Tra-
vaglini, Gian Piero Clement,
Wilmer Ronzani, Juri Bossu-
to, Sergio Dalmasso, Alberto
Deambrogio, Ugo Cavallera,
Luigi Ricca, Luca Pedrale, Elio
Rostagno, Paolo Cattaneo,
Alessandro Bizjak. —

Il dossier sull’area di
crisi complessa, vo-
luto dal precedente
governo, era a ri-
schio ma con la con-
ferma di Conte può
dirsi blindato

POLITICA POLITICA

Su temi come diritti,
e ambiente sono
possibili convergenze
Ma il Pd finora è stato
ostile alla nuova Ztl

RETROSCENA

Oggi parte un
percorso di idee e
programmi per una
alternativa a questa
giunta disastrosa

2

Anna Rossomando
La vice presidente del
Senato,del Pd, viste le sue
indubbie competenze
potrebbe entrare come
vice ministro o
sottosegretario alla
Giustizia

1

Laura Castelli
L’ex vice ministro
dell’Economiain quota
Cinquestelle potrebbe
essere confermata o
addirittura promossa
alla guida di un
ministero

3

Andrea Giorgis
Ancora più alte rispetto a
Rossomandosono le
possibilità di Andrea
Giorgis, deputato Pd,
stimato costituzionalista
e dunque papabile per
un posto nel governo

I TRE FRONTI APERTI

Anche i fondi per l’ac-
quisto di nuovi tram
non sono in bilico e
così la road map per
chiedere il finanzia-
mento della linea 2
del metrò

Al sicuro anche la
norma che stanzia-
va a favore di Torino
circa 100 milioni con
cui ridurre il pesante
debito che grava sul-
la Città.

VENERDÌ 30 AGOSTO 2019 LASTAMPA 41
CRONACA DI TORINO

T1 PR
Free download pdf