Corriere della Sera La Lettura - 25.08.2019

(sharon) #1

DOMENICA25AGOSTO2 019 CORRIEREDELLASERALALETTURA 45


MaschereCinema


SeGiacartaèallagata,11megalopoli
sarannosenz’acquaperil2030(secondouna
ricercaOnu):Cairo,Bangalore...ACittàdel
Messico,sindacoeOnghannocominciatoa
cercareunasoluzione.Eforsel’hanno

trovata.Hannoiniziatoaimpiantareun
sistemadiraccoltadellapioggia(chenon
manca)suitetti.Centinaiadimigliaiadi
serbatoi.Nientedirivoluzionario,maun
pianochevienedrittodalpassato.

Megalopolisenz’acqua

{


Cittadini
diEdoardoVigna

AnteprimaIlregistaMauroCaputocompletalatrilogiadifilmispiratiall’operadelloscrittoremitteleuropeoscomparso


nel2017cheavevacollaboratoa«Laleggedeglispazibianchi».LapellicolasaràpresentataallaMostradiVenezia


Ilmio Pressburger senzaPressburger


«U


n mattino d’inverno il
dottor Fleischmann si
accorse di non ricor-
darepiù il nome del
suo migliore amico».
Lavocefuoricampo di Omero Antonutti
accompagna lacomparsa sullo schermo
di FulvioFalzarano. Il film èLaleggedegli
spazibianchi. Laregia è di Mauro Capu-
to. Iltesto è di Giorgio Pressburger, tratto
dal racconto che nel 1989 dava il titolo al-
la raccolta edita da Marietti. Cinque sto-
rie che narravano di malattie che si anni-
dano nelcorpo, ma che inrealtà riman-
dano ad altro:auna ricercadi senso, di
assoluto.Storie popolatedamedici. Ed
eccolo il dottor Fleischmann — ilcogno-
me intedesco suona «uomo dicarne» —
nel suo studio, nelle mani un taccuinofo-
derato di pelle su cui non ha annotato il
numeroditelefono di quell’amicoche
ora sfugge dalla sua memoria. «Gli sem-
brava superfluo fissare sullacarta una se-
rie di numeri che la sua mente richiama-
vaa sécon così tanta frequenza». Ma poi
sono arrivate le crisi d’assenza, il vuoto e
la paura, semprepiù violenta, mentrea
poco a poco tutto inizia a scomparire dal-
la mente del medico. Fino al sentore ulti-
mo: «Tuttoèscrittonegli spazi bianchi
tra una lettera e l’altra. Ilresto noncon-
ta».
Il film di Mauro Caputo, che domenica
1° settembre sarà presentato alla Mostra
del Cinema per le NottiVe neziane della
rassegna Giornate degli Autori, chiude la
trilogia che ilregista triestino ha dedica-
toa Giorgio Pressburger scomparso a 80
anni il 5ottobre di due anni fa. Scrittore,
voceebraicadella Mitteleuropa,regista


stricome quelli di Heinrich Heine,Karl
Marx,Felix Mendelssohn, Edmund Hus-
serl, Emeric Pressburger), ricordi e vicen-
de umane che portanoascoprire«cosa
vuol direveramente appartenere allaco-
munità umana dei vivi e dei morti». Nel
2016 è arrivatoIlprofumodeltempodelle
favole. Sempre interpretato e narrato da
Pressburger, trattoancora unavolta da
un suo libro:Sullafede(Einaudi, 2004). Il
film era statopresentatoanche allora a
Ve neziacome evento speciale delle Gior-
natedegli Autori; Giorgio Pressburger
avevaricevutounNastrod’Argentospe-
ciale alla Carriera. Sulle pagine del «Cor-
rieredella Sera» del 23 agosto2016 lo
scrittoreavevaespresso l’auspicio che il
film potesse innescareuna discussione
su checosafosse lafedeedovepotesse
«portareinunmomentostoricocome
quello che stiamo vivendo». L’invitoera
statoaccoltodall’Istitutodell’Enciclope-
diaitaliana Treccani cheaottobredello
stesso anno avevapromossoaRoma un
convegno.

Infineèarrivata l’idea della trilogia,
che si chiude oraconLaleggedeglispazi
bianchi. «Giorgio Pressburger non aveva
voluto esserne il protagonista — aggiun-
ge ilregista — perché questa non era la
sua storia ma un racconto universale. Tra
itantitesti possibili ha sceltoquesto: è
statoilsuoregalo». La storia del dottor
Fleischmann, dei nomi, delle parole (an-
che quelle usatepiù di frequente,come
«iniezione») che iniziano a fuggire, della
memoria chevacilla e si trova ad affron-
tare l’idea della morte, dell’aldilà, del nul-
la. «È un racconto che riguarda tutti»: do-
veFleischmann è l’uomo davanti ai gran-
di interrogativi. Maèpureunracconto
che raccoglie molto della vicenda perso-
nale del suo autore: lareligione ebraica
ma soprattutto l’elaborazione del defini-
tivo distaccodal fratello gemello Nicola,
con cui Giorgio aveva firmatoStoriedel-
l’OttavoDistretto(pubblicato da Marietti
nel 1986) eL’elefanteverde(uscitonel
1988), mortonel 1985 pochi anni prima
della stesura del racconto.
«Mi sono sempretrovatonelle rifles-
sioni di Pressburger. Nella selezione del-
le parti dei suoitesti perifilm, mi ha
sempredatogrande fiducia, ma poi ha
semprevoluto rivedere tutto», dice Capu-
to.Lapresenza/assenza dell’autore
echeggia nel film insieme alle sue parole.
Lo studio del medico è proprio lacasa-uf-
ficio dello scrittore.Afaredagiustap-
punto alla narrazione ci sono le immagi-
ni direpertorio scovate nell’archivio del-
l’Istituto Luce-Cinecittà (con cuiVox Pro-
duzioni rinnovalacollaborazione dei
film precedenti): scene di macelli, espe-
rimenti di laboratorio che aggiungono
senso al senso.
Laleggedeglispazibianchisi lega ai
lavori precedentirealizzati da Caputo, e a
tutta l’opera di Pressburger. Negli spazi
bianchi tra le parole dovesi annidano le
domande dell’uomo, «Giorgio ci pone
ancora unavolta davanti ai grandi inter-
rogativi che riguardano ilcammino del-
l’umanità, la ricercadell’identità e lacon-
sapevolezza finale cheveniamo tutti dal-
lo stesso luogo,come illustra il suo ulti-
moromanzo,DonPonzioCapodoglio»
(Marsilio, 2017), chiosa ilregista.
All’eredità di Pressburger sicollega an-
che il nuovoprogetto che Mauro Caputo
ha incantiere, un film che racconterà la
rotta balcanicadell’immigrazione attra-
verso documenti e traccelasciate dal pas-
saggio deimigranti: «Giorgio affermava
con uncerto orgoglio di essere arrivato in
Italia da profugo, e in un momentocome
quello attuale, queste storie devono esse-
reraccontate».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

diCECILIABRESSANELLI


i


Loscrittore
Giorgio Pressburger
(Budapest, 21 aprile 1937 -
Tr ieste, 5 ottobre 2017: qui
sopra), nato in unafamiglia
ebreadiascendenza
slovacca, era sfuggito alla
Shoah. Nel 1956, dopo
l’invasione sovietica,aveva
lasciato l’Ungheria. In Italia
aveva acquisito la
cittadinanza. Scrittore,
drammaturgoe regista, era
firma del «Corriere»

(teatraleecinematografico), firma del
«Corriere della Sera» e anche attore: nei
film di Caputo, Pressburger è stato inter-
pretediséstessoevocenarrante. Nel
nuovofilm lo scrittore è presente nel ri-
cordodelle sue parole, neltesto, scelto
insieme alregistaepoialui affidato:
«Prima di morire aveva rivisto la sceneg-
giatura — racconta Caputo a “la Lettura”
— e aveva potuto ascoltare la narrazione
affidata ad Antonutti. Era stato lui a pro-
porreproprio questoraccontointerza
persona», untestamento cinematografi-
co reso dalvolto e dallavocedi altri, ma
non per questo meno personale.

L’avvio dellacollaborazione tra Caputo
e Pressburger risale al 2013, nata da uno
dei tanti incontri tra i due nellacasa-stu-
dio dello scrittore a Trieste. Alla macchi-
na da presa di Caputo, Pressburger aveva
affidatoilraccontodella sua vita nella
lunga intervista checompone il docu-
mentarioMessaggioperilsecolo(con
anche l’amichevole partecipazione di
Claudio Magris). L’infanziaaBudapest,
doveera nato nel 1937, la guerra, la Sho-
ah, l’Ungheria lasciata nel 1956, l’Italia,
Roma, Trieste.Poi l’idea di portare sullo
schermo anche i suoi scritti. Con Giorgio
Pressburger stesso a darevocee corpo al
racconto. È natocosìL’orologiodiMona-
co, presentato nel 2014 allaFesta del Ci-
nema diRoma e poi in Senato. Tratto dal-
l’omonima raccolta di racconti (Einaudi,
2003 ;un’edizione Marsilio del 2017 uni-
sce libro e film) in cui l’autoreseguiva la
scia dei suoi antenati: nomi (umili o illu-

Ilrestauro


«EasyRider»


tornaalcinema


O


maggio all’attorePeter Fonda
scomparso il 16 agostoa 79
anni. Ecelebrazione del film che
nel 1969 lo vide protagonistacon
Dennis Hopper (ancheregista: sopra a
sinistra in una scenacon Fonda) e
Jack Nicholson.Dal 9 settembre la
Cineteca di Bologna distribuirà nelle
sale italiane la versionerestaurata di
EasyRider.Realizzato insiemecon
Sony Picture Entertainment,
l’intervento è stato presentato a
maggio a Cannes e a giugno alfestival
Il Cinema Ritrovato di Bologna; qui, il
31 agosto, il film checambiò
Hollywood sarà mostratorestaurato
in anteprima nella sala Lumière.

Ilfilm
Domenica 1° settembre,
Mauro Caputo (Trieste,
1974: qui sopra) presenterà
a Venezia, durante la Mostra
del Cinema, il filmLalegge
deglispazibianchi.Tr atto da
un racconto di Giorgio
Pressburger, conclude la
trilogia dedicata allo
scrittore.L’ appuntamento
(Villa degliAutori, ore 22)
con il film, prodotto daVox
Produzioni inassociazione
con Istituto Luce-Cinecittà, è
nell’ambito delle Notti
Veneziane delle Giornate
degliAutori.FulvioFalzarano
interpreta il medico Abramo
Fleischmann (nellefotodi
questa pagina in due scene;
mentre qui sopra è ritratto
Antonio Cacace, un piccolo
paziente); la voce narrante è
di Omero Antonutti
Ilvideoonline
Il trailer del film
è online sulalettura.it
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