Vogue Italy - 09.2019

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ziato a fare un passo indietro  quando ha incontrato suo  marito, il
regista Matthew Vaughn, e hanno iniziato a costruire la loro famiglia.
Ora, dice, si concentra su  «collaborazioni professionali relativamen-
te brevi – in genere tra i tre e i cinque anni – che mi permettano di
dare un contributo  creativo e mi  consentano di lavorare con perso-
ne che ammiro, oltre a lasciarmi il tempo per la vita familiare. Sono
orgogliosa dei  prodotti che ho contribuito a  creare. Sebbene siano
collaborazioni realizzate con aziende diverse, hanno tutte un’estetica
comune:  mettendole  insieme su uno scaffale sembrano  appartenere
allo stesso brand, con lo stesso linguaggio». Aggiunge: «In passato ho
avuto grandi partner come TSE, Aquazzura e Rizzoli per il mio coffee
table book e  penso sempre a nuove idee, che sia mentre viaggio o
quando guardo le sfilate. Al momento sono il volto della campagna
di orologi  J12 di  Chanel e di Ba&sh e sto anche sviluppando una
collezione di  ceramiche e una nuova collaborazione di moda per il
prossimo anno». 

È estremamente attenta nel difendere la privacy della sua famiglia. La
capacità di mantenere un senso di intimità – una vita protetta dagli
sguardi del pubblico – è per lei una delle più grandi sfide del nostro
tempo. «Amo condividere su Instagram i momenti della mia vita lega-
ti alla moda, ma mi manca quella linea netta che esisteva tra la figura
pubblica e la privata. Negli  anni 90 non sentivi la pressione  di  do-
ver condividere tutto con tutti, si poteva avere una vita privata e cre-
are un alone di mistero attorno a te». Oggi, racconta, il suo confidente
creativo più vicino è lo stesso Vaughn, con cui condivide un workspace
nella loro casa di campagna. «Siamo sempre insieme, quindi se lui ha
bisogno di un’opinione, posso dargliela, e viceversa. Abbiamo scambi
molto produttivi. Alcune persone non riescono a lavorare insieme ed
essere anche una coppia, ma a noi riesce perfettamente». 

Nonostante si fossero già incontrati di sfuggita, la scintilla tra Schiffer

e Vaughn scatta dopo un appuntamento al buio a Los Angeles. Du-
rante quell’incontro, Schiffer gli parla della sua passione per le tarta-
rughe, e Vaughn, abilmente, prende spunto per una dichiarazione ro-
mantica. Schiffer ricorda: «Una settimana dopo, appare alla mia porta
di ingresso una tartaruga! Perciò ovunque io sia nel mondo cerco di
trovarne una». Aggiunge che la tartaruga originale «sta ancora benis-
simo 18 anni dopo» e che è stata poi raggiunta da altre due «perché
pensavamo che potesse sentirsi sola». Mentre racconta di amore e di
rettili, lo sguardo di Claudia Schiffer devia quasi impercettibilmente
verso l’orologio che ha al polso. Per la prima volta dall’inizio dell’in-
tervista, appare meno concentrata sulle sue risposte, ed è un segnale.
È giunto il momento di uscire dal set e tornare a Vaughn, ai bambi-
ni, ai cani e alle tartarughe: alla vita reale. _______________________

English version available on #V O G U E I T A L I A P O D C A S T

Accanto. Un’altra immagine scattata da Walter Chin nel nel 1991 per il numero di settembre di Vogue Italia. Apparsa per la prima volta sulla cover del magazine a marzo 1990
in un servizio di Steven Meisel, Claudia Schiffer (49 anni questo mese), oggi è Ambassador Unicef per la Gran Bretagna.

Claudia by Claudia


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