Vogue Italy - 09.2019

(nextflipdebug2) #1
PAG. 52 BODY MYSELF MY BODY

Le Stelle,


L’A r c o b a le n o


Un arcobaleno di storie che attraversa una
bandiera di stelle, quelle dell’Europa unita. Si
potrebbe riassumere visivamente così l’ambi-
zioso progetto di una casa editrice italiana
che si propone di pubblicare, in sei anni, 30
romanzi incentrati sulla vita sentimentale di
giovani gay e ambientati in 30 diverse città
del Vecchio continente, per dimostrare come
una “patria europea” esista già nella vita, nel
quotidiano, nelle scelte libere dei suoi abitan-
ti. Syncro/Europa, questo il nome della casa
editrice, non si limita ai libri ma coinvolge
anche illustratori e videomaker europei: i pri-
mi realizzano immagini a corredo dei volumi
(vendute in un pack originale acquistabile
sul sito syncroeuropa.com), mentre i secon-
di sono protagonisti di una video gallery di
ritratti Lgbt (il nuovo, dedicato all’artista

Dopo la caduta del Muro
di Berlino è cresciuta una
straordinaria patria europea
gay che si riconosce
nel diritto ad amare. Una
collana di libri la racconta.

di FEDERICO CHIARA

Gonzalo Orquín, è visibile in anteprima su
vogue.it). In attesa di pubblicare, a ottobre,
In viaggio di Bastian Oswald – un romanzo
ambientato a Klagenfurt, in Carinzia, l’ex
regno del politico di estrema destra segreta-
mente omosessuale Jörg Haider –, il fondato-
re Andrea Bergamini (già creatore della casa
editrice gay Playground) racconta a Vogue
Italia l’orizzonte del progetto.

Dove nasce Syncro/Europa e come trova
le storie e gli autori che pubblica?
Le radici sono temporaneamente a Roma, ma
si nutrono di una fitta rete europea di cono-
scenze, rapporti, incontri. Tutto è nato circa
due anni fa quando, con il mio team, ci sia-
mo resi conto che mancava una narrazione
condivisa, mentre singolarmente, ciascuno di

noi, era carico di storie europee vissute perso-
nalmente o ricevute sotto forma di racconti.
Allora ci siamo chiesti: cosa significa essere
un giovane uomo gay oggi e magari vivere la
propria identità non a Parigi o Amsterdam,
ma anche nelle città meno battute e aper-
te? Così abbiamo pensato di dare forma a
questi racconti sparsi, cercando di costruire
una narrazione unitaria in più romanzi. Le
storie vengono prima degli autori: ci sono
zone dell’Europa che non hanno ancora
una letteratura che narra certe esperienze e
perciò siamo noi stessi a raccoglierle per poi
affidarle a scrittori di nostra fiducia. Spesso
sono centrate sul desiderio e sull’amore, ma
ovviamente raccontano anche il contesto, la
società, i luoghi di lavoro, i nuclei familiari,
la politica. Il nostro tentativo è quello di far

riflettere e, perché no, commuovere.
Come avete scelto il target “new adult” di
Syncro/Europa?
Rispetto alla categoria “young adult”, la ca-
tegoria di uomini dai 18 ai 35 anni chiamata
“new adult” consente di affrontare sia l’età
giovanile sia quella più adulta, sia l’età delle
scoperte sia quella della responsabilità, che
spesso si mescolano. Nei romanzi che pubbli-
chiamo possono quindi convivere il coming
out nella Carinzia conservatrice con la pater-
nità gay nella Bilbao libertaria, la difficoltà
di dichiararsi nella Cracovia di oggi e il sesso
più disinvolto a Venezia, il tema della cop-
pia nella Parigi contemporanea e gli incontri
grazie a Grindr a Tirana.
Oggi molti marchi e aziende importanti si
rivestono di arcobaleni e slogan che par-
lano d’amore e inclusività. Come si fa a
capire se si tratta di progetti che, come il
vostro, sono politicamente rilevanti per la
causa, oppure se ambiscono solo a inter-
cettare i flussi di pink money?
Credo che ciascuno deciderà in autonomia
se un’operazione è strumentale o invece ri-
sponde a un impegno sincero. Per quanto
riguarda Syncro/Europa, proprio di recente
ho ricevuto un’email di un lettore romeno
da anni in Italia che mi ha detto di essersi
riconosciuto perfettamente in Quei giorni a
Bucarest, uno dei nostri romanzi. Mi ha fatto
un immenso piacere: lo scopo è proprio con-
dividere queste esperienze.
Perché avete scelto il binomio gay ed Eu-
ropa?
Per valutare il grado di libertà di uno Sta-
to occorre verificare la condizione di donne
e omosessuali. Dopo la caduta del Muro di
Berlino è cresciuta una straordinaria patria
europea gay che si riconosce nel diritto ad
amare, da Kiev a Porto, da Bergen a Sa-
rajevo. Con tutte le difficoltà e le differenze
del caso, la direzione è comunque senz’altro
questa, ed è un mattone fondamentale nella
costruzione dell’Europa unita.
Perché dobbiamo preservare l’europei-
smo nei suoi valori fondativi, contro il
montare dell’onda sovranista?
Perché l’Europa liberale e democratica ha
consentito a molte persone di conoscere be-
nessere e libertà. E alle nostre generazioni
tocca il compito di moltiplicare l’uno e l’altra,
non di inseguire nostalgie che contrastano
persino con le nostre abitudini consolidate. _

Accanto. L’opera “Pomeriggi”
dell’artista 300grammi.
La stampa è inclusa nella Syncro
box acquistabile sul sito della casa
editrice syncroeuropa.com.

FOTO MARIA PAMINI.

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