Vogue Italy - 09.2019

(nextflipdebug2) #1
MY BODY MYSELF MY BODY PAG. 59

foto di LOU SCHOOF

La contraddizione è
la moneta corrente della
creatività, e per ogni trend
di stagione esiste il suo
opposto. Dov’è allora il centro
di gravità della moda?

di LUKE LEITCH

Sinonimi


E Contrari


Capire la moda è una fatica da Sisifo: richie-
de l’inesauribile esplorazione di un paesag-
gio umano in perpetuo cambiamento. Ogni
stagione, migliaia di voci di stilisti da tutto il
mondo si combinano per creare un ricco coro
di proposte estetiche. E poi, in poche settima-
ne, fanno tutto a pezzi e ricominciano: alla
stagione successiva ciascuna voce altera il
tono, muta il fraseggio e riprende da capo ad
anticipare i gusti del mondo circostante. La
moda rifiuta qualsiasi facile categorizzazio-
ne: per ogni trend identificabile, che spesso
è solo una combinazione di consensi tra un
gruppo di stilisti, ci saranno invariabilmente
idee, silhouettes, tecniche e realizzazioni op-
poste esplorate da altri. 
Tuttavia, le contraddizioni sollevate dal-
la mutevole topografia della moda non do-
vrebbero essere motivo di frustrazione. Anzi,
possono consentirci di trovare una posizione
stabile sui temi più importanti della stagione;
tra due poli opposti di espressione deve tro-
varsi, da qualche parte, un vero centro di gra-
vità. Tale è stato, per esempio, per l’autunno/
inverno 2019-20, l’innamoramento e le sue
varie forme: tema attorno al quale hanno or-
bitato molte diverse opinioni. Da Valentino,
Pierpaolo Piccioli ha disegnato una sensuale
meditazione poetica sulle sensazioni squisi-
te che l’amore e il suo immaginario possono

evocare. Dall’altra parte dello spettro, Miuc-
cia Prada ha investigato le angoscianti im-
plicazioni emotive dell’amore andato male:
Bad Romance, un po’ perverso, un po’ ma-
lato e molto tormentato. Insieme, queste col-
lezioni formano un dialogo socratico, punto
e contrappunto, che riflette l’insicurezza dei
termini dell’innamoramento nella società di
oggi. Un’altra conversazione rivelatrice in
questa stagione è quella tra Hedi Slimane
da Celine e Alessandro Michele da Gucci. Il
primo rappresenta la totale coerenza nella
reiterazione di un marchio così com’era ai
suoi esordi borghesi: nelle mani di Slimane


  • che nel contempo fa un abile rimprovero


a chi pretende di difendere il “vero Celine”
senza considerarne la storia completa –, ab-
biamo visto una collezione di capi e riferi-
menti filologicamente reminiscenti gli esordi
del marchio nel prêt-à-porter, fiorito negli
anni Settanta con Céline Vipiana. Michele, al
contrario, ha viaggiato in lungo e in largo tra
varie epoche e riferimenti come ha fatto ogni
stilista per la stagione, passando dalla Major
League Baseball alla commedia dell’arte,
passando per lo streetwear e il bondage. En-
trambe le collezioni erano ricette basate su
ingredienti d’archivio, ma la loro esecuzione
è stata in totale contrasto: una, un pot-au-feu
armoniosamente ricco di molti sapori diversi,
l’altra, lo schiaffo gustativo di un tartufo per
un momento storico idealizzato da Slimane.
Insieme, hanno illustrato il perenne desiderio
di plasmare la percezione del presente attra-
verso i significanti di un passato condiviso. 
Altre volte i contrasti di una stagione posso-
no essere incapsulati nel lavoro di un singolo
stilista. È quel che ha fatto Simon Jacquemus
con i suoi accessori dai volumi dilatati che,
dai due estremi dello spettro delle dimen-
sioni, sono ugualmente efficaci nel catturare
l’attenzione. Quindi, prima di andare alla ri-
cerca di una tendenza, considerate il suo op-
posto, perché nella moda la contraddizione è
TRADUZIONE SILVIA MAGI. la moneta corrente della creatività. ________

0828_VI_1908_FRONT_FASHION OPPOSITES_21714036.indd 59 24/07/19 15:22

Free download pdf