Il Fatto Quotidiano - 09.08.2019

(Brent) #1

4 »POLITICA |IL FATTO QUOTIDIANO |Venerdì 9Agosto 2019


Sicurezza-bis, Mattarella avvisa


“Cambiarlo su Ong e oltraggio”


Il presidente firma il decreto convertito ma chiede di modificare due norme:


“Sulle navi è irragionevole non distinguere, il soccorso in mare è obbligatorio”


CHE CRISI! PanicoDem e forzisti, già partiti in massa per le vacanze, saranno richiamati al lavo ro

Retromarcia su Roma:

gli onorevoli in trolley

e il terrore per le ferie

»ALESSANDRO MANTOVANI


I


l presidente della Repubblica ha
promulgato la legge di conversione
del decreto Sicurezza bis di Matteo
Salvini ma l’ha accompagnata da rilie-
vi su due aspetti modificati dal Parla-
mento: uno è quello delle multe fino a
un milione di euro e della confisca ob-
bligatoria delle navi delle Ong; l’altro
riguarda le norme suresistenza, vio-
lenza e minaccia e oltraggio a pubblico
ufficiale. Nella lettera inviata ai pre-
sidenti delle Camere e al presidente
del Consiglio, Sergio Mattarella sul
primo punto scrive che“non è stato
introdotto alcun criterio che distin-
gua quanto alla tipologia delle navi, al-
la condotta concretamente posta in
essere, e alle ragioni della presenza di
persone accolte a bordo e trasportate”
e questo “non appare ragionevole”, né


conforme al principio della “necessa -
ria proporzionalità tra sanzioni e
comportamenti”. Il Capodello Stato
ricorda “gli obblighi internazionali
dell’Italia”e segnatamente la Conven-
zione di Montego Bay del 1982 secon-

do la quale “ogni Stato deve esigere
che il comandante di una nave che bat-
ta la sua bandiera (...) presti soccorso a
chiunque sia trovato in mare in con-
dizioni di pericolo”. I giudici e la Con-
sulta non potranno che applicare le
nuove norme conformemente a questi
principi, oppure dichiararne l’incosti -
tuzionalità. I primi ricorsi sono già da-
vanti ai tribunali.
Quanto all’altro rilievo, la non pu-
nibità per “particolare tenuità del fat-
toӏ stata introdottain sede di con-
versione anche per l’oltraggio a pub-
blico ufficiale. Anche qui Mattarella
ha dubbi sulla “ragionevolezza”, trat-
tandosi di “una casistica assai ampia e
tale da non generare ‘allarme sociale’,
cioè fatterelli che coinvolgono vigili
urbani, dipendenti delle Entrate, con-
trollori di Trenitalia, direttori di uffici
postali. Curiosamente viene escluso

però l’oltraggio a magistrato in udien-
za e anche questo “non sembra ragio-
nevole”. Mattarella chiede pertanto al
governo e al Parlamento un “un inter-
vento normativo”, cioè una correzio-
ne di rotta. È bene ricordare che la non
punibilità rimane per una lista infinita
di reati con pena fino a 5 anni: dall’a-
buso d’ufficio all’evasione, dai casi
meno gravi di peculato alla rivelazio-
ne di segreto, dal traffico di influenze
alla turbativa d’asta...
Non una parola ilCapo dello Stato
dedica alle altre norme irragionevoli,
come quelle che inaspriscono le pene
per qualsiasi forma di resistenza pas-
siva o di mascheramento in piazza. E-
rano già nel decreto di giugno, quindi
le ha già fatte passare una volta. La m o-
ral suasionnon era bastata. Forse ora
ci penseranno i giudici e la Consulta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

»TOMMASO RODANO


M


a che davvero quel
matto di Salvini fa
la crisi a Ferrago-
sto? Pare proprio
di sì. Truppe di parlamentari
già in vacanza, sgomenti, vivo-
no ore diterrore: hanno un
piede sull’uscio della seconda
casa e l’altro verso l’aereo che
li dovrà riportare a Roma.


È UN DURO mestiere, che o-
gnuno interpreta a modo suo.
Gli onorevolidel Pd, per dire,
erano partiti in massa, facen-
dosi il segno della croce (o
semplicemente ignorando gli
eventi) e confidando nel pro-
trarsi dell’agonia gialloverde.
Si sono salutati mercoledì, do-
po il voto sul Tav, nell’ufficio
del capogruppo Andrea Mar-
cucci, per un brindisi di saluto
“prima della pausa estiva”: un
bicchiere di prosecco Valdo
(“un po’caldo”, commenta a-
cido uno dei presenti), una
pacca sulle spalle, qualche
messaggio di salutosulla chat
di Whatsapp e via, come nulla
fosse, ognuno per la sua strada.
Matteo Renzi dopo il viaggio
in Colorado ora è in Italia,
Marcucci si è imbarcato sul
suo yacht anni ‘70, Maria Ele-
na Boschi per adesso è a Roma
(secondo i gossipparidi Palaz-
zo Madama in compagnia di
un nuovo flirt), l’ex tesoriere
Francesco Bonifazi a zonzo
sulla costa della Versilia. Nes-
suno era particolarmente col-
pito dall’urgenza del momen-
to. Tommaso Cerno, che ha
votato contro il suo gruppo


sulla mozione pro Tav, è in
viaggio proprio per la Val di
Susa per partecipare alle pro-
teste: “I miei colleghi –com -
menta laconico –non si sono
neanche accorti che Salvini
stava aprendo la crisi. Vivono
in un mondo tutto loro”.

DEVE ESSEREuna caratteristi-
ca di chi fa opposizione. Anche
in Forza Italia il rompete le ri-
ghe era stato assoluto, e osser-
vato senza defezioni. Erano
partiti praticamente tutti, ma
tenendo gli occhi sul cellulare:
da un momento all’altro ri-
schiava di arrivare il messag-
gio di Mariastella Gelmini o di
Anna Maria Bernini per ri-
chiamarli a Roma. Giorgio
Mulè se la ride: “Io sono l’uni -

co che non si era organizzato.
Me ne stavo qui da solo a Ro-
ma, come i ragazzini che non
possono partire perla gita.
Speravo che il governo cades-
se per far tornare tutti”...
Chi questo momento lo sta
vivendo davvero male, si capi-
sce, sono i parlamentari del
Movimento Cinque Stelle. Si
sono incontrati mercoledì se-
ra per i saluti estivi, doveva es-
serci anche Luigi Di Maio, che
ovviamente è stato bloccato
dall’ennesima giornata di cri-
si. La deputata Lucia Azzolina,
siciliana trapiantata a Biella, a-
veva come gli altri le valigie
pronte per tornare a casa, nel
mare di Siracusa:“In questo
momento –dice seria–le ferie
sono l’ultimadelle nostre

preoccupazioni, glielo assicu-
ro ”. L’onorevole è solenne:
“La priorità è l’Italia”. Ma l’an -
sia è più che comprensibile:
per molti“portavoce”grillini,
nella peggiore delle ipotesi, la
vacanza potrebbe essere mol-
to, molto lunga.

GLI ALTRI, i“verdi”, sono assai
più rilassati, tanto a Roma ci
torneranno in massa, fosse pu-
re per una legislatura nuova di
zecca. Salvini –secondo una
voce insistente –aveva già co-
municato ai suoi di non pren-
dersi vacanze lunghe. Il nova-
rese Marzio Liuni smentisce:
“Ma questa è una gran cazzata
di voi giornalisti”. Lui aveva la
valigia in mano: “Stavo per
partire in Lucania, lì grazie alla
Lega mi sono fatto un sacco di
amici (è il commissario regio-
nale del Carroccio, ndr)”. Ba-
silicata coast to coast:“Un po’
di mare a Marina di Pisticci
(Matera), poi insieme a Pa-
squale Pepe (senatore leghi-
sta, ndr) per la festa di San Roc-
co (vicino Potenza). Pare sia
un evento imperdibile”. E in-
vece niente: “Vorrà dire che si
torna prima. Noi tanto dor-
miamo tranquilli, a Roma ci re-
steremo a lungo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Capo dello StatoSergio Mattarella
è stato eletto nel 2015 Ansa

Aula chiusa
Il sito del Se-
nato aveva
dato appunta-
mento a tutti
a settembre.
A fianco il de-
putato di For-
za Italia Gior-
gio Mulè e il
senatore del
Pd Tommaso
Cerno Ansa

IL CORSIVO

SARÀ IL CALDO:

SCALFARI, REP

E QUEL SÌ

DIVENTATO NO

»SILVIA TRUZZI

Q

uando fa così caldo
bisognerebbe aste-
nersi da attività
che fanno sudare l’i n t e l l e t-
to come leggere
i giornali.
Mai farlo
a pp en a
svegli, è
un attimo
p r e nd e r e
fischi per
fiaschi. O Sì per
No. Ieri per esempio abbia-
mo letto su R ep u b b l i c a la
risposta di Eugenio Scalfa-
ri a una letterina del fu
Matteo Renzi.
Scalfari torna sulla pa-
gina buia del referendum


  1. “L’abolizione del Se-
    nato così come Renzi ave-
    va disposto, avrebbe dato
    il potere legislativo non già
    alla Camera dei deputati,
    bensì al governo. Era il go-
    verno, cioè il potere esecu-
    tivo, a concentrare in sé
    anche il potere legislativo.
    Esecutivo e legislativo: di
    fatto una sorta di dittatu-
    ra”.Noi, come si ricorde-
    rà, eravamo (e siamo) per-
    fettamente d’accordo. Ma
    abbiamo cominciato a
    stropicciarci gli occhi per-
    ché ricordavamo l’e n d o r-
    sementdi Scalfari per il Sì
    alla vigilia del 4 dicembre
    e pure le sue tirate d’o r e c-
    chie al professor Zagre-
    belsky, accusato di andare
    a braccetto con la bad
    companydel No (Salvini,
    Brunetta, Berlusconi).
    Poi, ci è tornato alla mente
    che quel Sì giungeva dopo
    mesi di lunghi e articolati
    pezzi a favore del No: sarà
    un caso di ripensamento
    stagionale.
    “L’aspetto pesante del-
    la situazione”dunque era
    la deriva autoritaria, co-
    me in effetti denunciato
    al l’epoca dai professori
    (Rodotà, Pace, Azzariti,
    Zagrebelsky, Carlassare).
    Ma “fu bloccato perché un
    gruppo di radical-sociali-
    sti pose il problema del re-
    f er en du m”(che sarebbe
    previsto dalla Costituzio-
    ne, nel suo piccolo). E quale
    fu l’esito? “Renzi cercò di
    mobilitare al massimo i
    suffragiche lo sosteneva-
    no e nel 2016 arrivò a su-
    perare il 40 per cento dei
    voti referendari, ma l’o p-
    posizione di gran parte de-
    gli italiani e in particolare
    di quelli di sinistra sfiorò il
    60 ”.
    E qui, ci permettiamo di
    essere definitivamente
    svegli, bisogna ricordare
    che l’opposizionedi sini-
    stra (ammesso che fosse)
    certamente non fu mobili-
    tata da Repubblica.
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


I miei
sono partiti
tutti, sono
rimasto
solo io.
Faccio il tifo
per la crisi,
così devono
t o r n a re!
G I O RG I O
MULÈ (FI)

DA OTTO GIORNI IN STALLO


I 121 di Open Arms


ancora senza porto,


Sassoli: “Inter venire”


q

ANCORASTALLO per il caso della
naveOpen Arms, con 121 migranti a
bordo, che dopo otto giorni nel Mediterra-
neo, non sa dove dirigersi e non ha ancora un
porto sicuro in cui andare. L’i m b a rc a z i o n e
della ong spagnola Proactiva con a bordo
121 migranti ha fatto sapere che, se la situa-
zione a bordo si aggravasse, entreranno in
acque italiane. La denuncia di Open Arms è

che a bordo ci sono uomini, donne e bambini
fragili, traumatizzati da violenze e abusi.
“Gli Stati europei? Dimostrano il loro corag-
gio voltandosi dall’altra parte”, sostiene
l’organizzazione non governativa, che poi
chiude: “È rimasto ancora qualcuno a difen-
dere i diritti e la vita?”. Una domanda che
pare trovare ascolto nella iniziativa del pre-
sidente del Parlamento europeo, David Sas-

soli. In una lettera indirizzata al presidente
della Comissione europea, Jean Claude
Juncker, fa un appello per chiedere inter-
vento umanitario rapido e consentendo una
equa redistribuzione dei migranti. Nelle pa-
role di Sassoli, c'è la consapevolezza che “la
base volontaria sia l’unica soluzione in gra-
do di rispondere inquesto momento alla
domanda di umanità che ci viene rivolta”.

Venerdì 9Agosto 2019 |IL FATTO QUOTIDIANO |POLITICA » 5

S o r p re s a? Non è detto che vada come pensa la Lega: ci saranno le consultazioni e stavolta non comanda Renzi

UN ALTRO GOVERNO C’È: I DEM SCELGANO

IL COMMENTO

»MASSIMO FINI

T

utti, giornali, opinioni-
sti, esperti della politica,
sono convinti che l’altro
ieri Matteo Salvini votando a
favore del Tavinsieme a Pd,
ForzaItalia e Fratelli d’Italia,
abbia voluto dare la spallata de-
cisiva al governo giallo-verde
per andare a elezioni anticipate
e monetizzare il successo otte-
nuto alle elezioni europee e la
forza ancora piùrilevante che
gli attribuiscono i sondaggi.
Il ricatto salviniano ai 5
Stelle di cambiare dei nuovi
ministri e addirittura alcuni
punti del contratto di governo,
sottoscritto da tutte e due le
parti, che non gli sono graditi
non potrà essere accettato dai
singoli grillini se non vogliono
suicidarsi politicamente.
Ma non è affatto detto che le
cose vadano come crede Salvi-
ni: “l’azionista di maggioran-
za”di questo governo non è af-
fatto la Lega, come si scrive e si

al Ps che, arroccato sul“r e n-
zismo”, sciaguratamente la ri-
fiutò non dando ai 5 Stelle altra
alternativa che allearsi con la
Lega di Matteo Salvini.
I 5 Stelle hanno un program-
ma sociale, che al Pd, se in que-
sto partito è rimasto ancora
qualcosa di sinistra, dovrebbe
andare a sangue. Il solo punto
di contrasto fra 5 Stelle e quelli
del Pd è la produttività, di cui i
secondi sono assatanati men-

tre i grillini privilegiano, oltre
a una ragionevole uguaglianza
sociale, l’ambientalismo e
guardando un po’più avanti,
alla maniera di Gianroberto
Casaleggio, una vita più sem-
plice, meno nevrotica, più co-
munitaria.
Un Pd derenzizzato potreb-
be quindi rimediare al passo
falso fatto dopo le Politiche del


  1. C’è anche da notare che
    la parte grillina di questo go-


verno, se non ha sempre gover-
nato bene per lo meno ha go-
vernato. Infatti mentre Mat-
teo Salvini berciava ogni gior-
no di mattina, di pomeriggio, di
sera e di notte affermando che
lui lavorava, i 5 Stelle hanno
prodotto leggi. Lo ha confer-
mato involontariamente per-
sino Silvio Berlusconi che in un
intervista al Giornaledel pri-
mo agosto ha dichiarato: “Su
venti leggi sinora approvate
soltanto due sono state propo-
ste dalla Lega”.
Adesso tutto dipende dalla
correttezza del presidente Ser-
gio Mattarella che, come ho
detto, prima di sciogliere le Ca-
mere ha il dovere di consultare
i partiti per vedere se è possi-
bile formare un altro e diverso
governo. Se questo partito
vuole fare un definitivo “a u t o-
dafé”non ha che da respingere
ogni accordo con i 5 Stelle e al-
lora sì dovremo tenerci il “c a z-
zaro verde”,come lo chiama
Travaglio.

Il primo
te nt at ivo
Roberto Fico,
incaricato dal
Colle, incontra
il gruppo Pd
nel 2018 Ansa

dice, ma sono i 5 Stelle che alle
ultime elezioni politiche han-
no ottenuto più del 32% dei voti
mentre la Lega si era attestata
sul 17%. Ora non è affatto au-
tomatico che, se cade un gover-
no, si vada alle elezioni. Secon-
do una prassi consolidata, cui
finora non si è mai venuto me-
no, il presidente della Repub-
blica prima di rimandare i cit-
tadini alle elezioni deve fare un
giro di consultazioni con i vari
partiti per vedere se è possibile
formare un nuovo governo.
Si potrebbe perciò formare
un governo con 5 Stelle e il Pd,
che alle politiche ha ottenuto il
18,7% e che avrebbe la maggio-
ranza assoluta. Un governo
che unirebbe forze politiche
molto più omogenee, o almeno
meno disomogenee di quanto
lo siano 5 Stelle e Lega, che per
stare insieme hanno dovuto u-
tilizzare il marchingegno del
“contratto di governo”. Si ri-
corderà che dopo le politiche Di
Maio la prima proposta la fece

»ILARIA PROIETTI

C

omunque vada sarà
un successo, almeno
per Matteo Salvini.
Uno scenario win
winche secondo il politologo
Piero Ignazi può complicarsi
peril capodella Lega solo
grazie al fattore Conte.
Professore dove porta la
crisi aperta da Matteo Sal-
vini?
Stiamo ai fatti: che l’alleanza
con i 5 Stelle sia stata molto
profittevole per la Lega e sin
dal primo giorno è assodato.
Salvini, compresa la capacità
di imporsi sugli alleati penta-
stellati, ha continuato ad al-
zare la postaabituandosi
all’idea di incassare, via via,
tutto ciòche voleva. Da ulti-
mo l’autonomia e diverse al-
tre cose per esempio sulla
giustizia. Di fronte a questa e-
vidente sproporzione di for-
ze in campo, ha imposto una
dinamica politica di terroriz-
zazionepermanente dei 5
Stelle che, almeno finora, so-
no sembrati disponibili a
concedere tutto o quasi pure
di non far saltare il banco. In-
somma proseguire nel modo
che si è fatto dal 4 marzo ad
oggi sarebbe stato uno scena-
rio vincente per la Lega.
Poi c’è l’altra opzione.
È vincente pure andare
all’incasso elettorale dopo a-
ver ridotto in una condizione
di minorità i grillini che, per
accontentare Salvini, hanno
nel frattempo perso identità
e strategia. A partire dalla po-
litica sui migranti e la gestio-

ne del caso Diciotti: sfruttan-
do l’ambiguità del Movimen-
to 5 Stelle su questo tema,
Salvini è riuscito a diventare
punto di riferimento e leader
di tutte le destre. E dall’altro
ha condannato i pentastellati
a un drammatico e rapido de-
clino.
Insomma la strada per il
Carroccio è spianata in ogni
c a s o.
Sì, anche se la decisione che si
prospetta di parlamentariz-
zare la crisi con Giuseppe
Conte che si presenta di fron-

te alle Camere per chiedere la
fiducia è senz’altro la pro-
spettiva meno gradita a Sal-
vini, o quanto meno, la più
difficile da gestire per lui.
Per quale ragione?
Perché un conto è bastonare
un giorno sì e l’altro pure il
ministro Toninelli e Di Maio.
Altro è tentare di farlo con il
presidente del Consiglio che
da un punto di vista istituzio-
nale è un osso certamente più
duro. Il conflitto Salvi-
ni-Conte, inoltre, innescau-
na dialettica che rimbalza

nel l’opinione pubblica che
premia in termini di gradi-
mento il premier per il suo
tratto istituzionale. Conte ha
una sua audie ncein Europa
che poi è il suo grande atout.
Politicamente, invece, il suo
profilo è ad oggi ancora leg-
gero: vedremo se l’eventuale
scontro diretto con Salvini ne
farà emergere le qualità.
E il ruolo del Capo dello Sta-
t o?
Sergio Mattarella interpreta
il suo ruolo al Colle conla
consueta discrezione. Ve-
dremo se farà interventi più
decisi in questa fase. Un pre-
sidente come Giorgio Napo-
litano sarebbe stato sicura-
mente più interventista ri-
spetto a questa fase politica:
penso che di frontea una ri-
chiesta di i m pe ac hm e nt ch e
Mattarella ha gestito con am-
mirevole pazienza, avrebbe
prima infilzato e poi messi al-
lo spiedo i 5 Stelle che l’ave-
vano ventilata.
Secondolei il Pd sta inter-
pretando al meglio il ruolo
dell’o p p o s i z i o n e?
Credo sinceramente che il
Partito democratico non ab-
bia compreso a fondo il ri-
schio che l’Italia sta corren-
do. Un governo di destra im-
porrà un cambiamento della
Costituzione verso un regi-
meforse presidenziale, con

quanti gradi di libertà lo ca-
piremo. Ma anche un cambio
di atteggiamento nei con-
fronti dell’Europa con un
probabile mutamento della
collocazione geopolitica del
nostro Paese. Il Pd non mi pa-
re, dato il livello del confron-

to interno, che stia intravve-
dendo l’enormità di questo
scenario. E non da ora.
Ce l’ha con Renzi?
Il Pd ereditato da Nicola
Zingaretti è minoritario e
stra-isolato a causa di un de-
lirio dell’autosufficienza che
ha infilato i dem in un cul de
sac: una fossa d’inferno in cui
non conta nulla, altro che vo-
cazione maggioritaria. Man-
cano linea e cavalli di batta-
glia. Mi pare sia un partito
senza anima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’I N T E RV I STA

“Lo scontro con Salvini farà

emergere le qualità di Conte”

Piero Ignazi Per il politologo, la prospettiva della crisi alle Camere

è la meno gradita al leader leghista: “Il premier è più duro di Di Maio”

P rofessore
Piero Ignazi,
p ol itologo
e editorialista,
classe 1951,
ins egna
a l l’u n ive rs it à
di Bologna

Credo sinceramente

che il Partito
democratico non

abbia compreso

a fondo il rischio che

l’Italia sta correndo

I 5 Stelle
hanno un
p rog ra m m a
sociale, che
al Pd, se gli
è rimasto
q u alcos a
di sinistra,
d o v rebb e
a n d a re
a sangue

NUOVI DETTAGLI

Scandalo Rubligate:

Savoini in Russia

17 volte dal 2018

q

LO SCANDALORubligate si arric-
chisce di nuovi dettagli. Ieri il sito
B u zz fe e d , lo stesso che ha pubblicato l’au-
dio dell’incontro del Metropol di Mosca tra
Gianluca Savoini, altri due italiani e una de-
legazione russa, ha dato conto dei molti
viaggi del leghista verso la Russia. Almeno
17 nell’ultimo anno e mezzo, alcuni dei quali
affiancato da Claudio D’Amico, il consiglie-

re di Matteo Salvini al ministero dell’I n te r -
no. SecondoB u zz fe e d , Savoini era stato a
Mosca 14 volte solo nel 2018, 7 volte nel
2017, 9 volte nel 2016, 5 volte nel 2015. Nei
primi mesi del 2019 si sono poi aggiunte al-
meno tre visite,fino a quando poi lo scan-
dalo è uscito per la prima volta su L’E s p re ss o.
Nel corso della spedizione del 16 ottobre
2018, quella del Metropol, Savoini ha vo-

lato proprio con D’Amico. I nuovi dettagli
dello scandalo solleticano già le opposizio-
ni: ieri il Pd, attraverso le deputata Alessia
Morani, ha annunciato di voler portare nuo-
vamente la questione in Parlamento: “Mat-
teo Salvini dice di non sapere nulla. Io faccio
un’interrogazione subito”. Già a luglio, pe-
rò, Salvini aveva eluso le richieste di spie-
gazioni del Senato.

Un conto
è bastonare
un giorno
sì e l’al t ro
p u re
To n i n el l i
e Di Maio,
altro è
te n t a re
di farlo
col premier

La Lega
ha solo
o pz i o n i
v i n ce n t i :
sia
co n t i n u a re
così, sia
a n d a re
al l ’incasso
col voto
anticipato
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